Background Image
Previous Page  45 / 86 Next Page
Information
Show Menu
Previous Page 45 / 86 Next Page
Page Background

45

Carlo Baffi

A1-Ring, 12 maggio 2002. Rubens Barrichello, ha iniziato l’ul-

timo dei 71 giri previsti del Gran Premio d’Austria. E’ al co-

mando dall’inizio, quando dalla pole position s’è involato al

volante della sua Ferrari F2002. La vettura che sta dominando

il Mondiale di F.1. E’ tallonato dall’altra rossa, quella di Mi-

chael Schumacher, quattro volte iridato. A pochi metri dal tra-

guardo però, il brasiliano rallenta di colpo, facendosi superare

da Schumi e cedendogli così la vittoria. Lo stupore iniziale la-

scia subito spazio alla spiegazione più ovvia: dal muretto è

giunto un ordine via radio. Tutto vero ! Lo conferma il muretto

del Cavallino e l’atteggiamento dello stesso Schumacher, che

una volta sul podio, dapprima invita il Barrichello a salire sul

gradino più alto e poi gli porge il trofeo del vincitore. Gesti

che però non placano l’indignazione degli 80 mila presenti che

fischiano e agitano il pollice verso. Sotto il podio infuriano le

polemiche, con l’inviata della Rai, Federica Balestrieri, che in-

calza Jean Todt direttore sportivo della Rossa: “Signor Todt,

Patrick Head (d.t. della Williams-BMW), le ha appena detto,

che questa è la cosa peggiore che ha visto in 25 anni di F.1….”

Anche il Codacons

presentò un’esposto

Il manager francese, glissa esaltando la doppietta e sottoline-

ando la duplice impresa di Rubens:”ha vinto una gran gara e ha

dimostrato che lavora per la Ferrari.” Flavio Briatore, team

boss della Renault, spara a zero:” Non c’è più rispetto per gli

spettatori, né per i piloti. Avete sentito i fischi? La F.1 non ha

bisogno della Ferrari, vadano in quel posto.” Gerhard Berger

capo di BMW Motorsport, la butta invece sul ridere, rivelando

che ha scommesso con Briatore 20 mila dollari su Schumacher

vincente e che ora il manager cuneese non vuole pagare:” Fatti

dare i soldi dalla Ferrari.” – replica Briatore. In realtà, anche il

tema delle scommesse diventa un ulteriore capo d’accusa per

il Cavallino. Di li a poco il Codacons presenterà un esposto alla

Procura della Repubblica, per accertare che il comportamento

della Ferrari non configuri il reato di frode in competizione

sportiva. Se così fosse, gli scommettitori truffati potrebbero

chiedere il risarcimento, ma è altrettanto vero che il regola-

mento in vigore in F.1 non vieta gli accordi di scuderia; in pas-

sato non sono mancati casi analoghi. La Ferrari dal canto suo

cerca di spiegare l’accaduto, tirando in ballo l’interesse della

squadra. “Nel ’97, nel ’98 e nel ’99 – dice Todt – ci è sfuggito

il titolo all’ultima gara. Che cosa ci sarebbe rimproverato se

alla fine mancassero a Schumacher proprio i quattro punti presi

oggi? E non è accaduto lo scorso anno sempre qui in Austria –

prosegue il team principal – Barrichello fece passare Schuma-

cher, che arrivò secondo, ma nessuno disse niente.” Anche nel

2001, Rubens ricevette via radio l’ordine” Let pass Michael for

championship”, ma allora c’erano le McLaren-Mercedes deci-

samente più minacciose delle Williams-BMW. In classifica,

Schumi a quota 54 , ha il doppio dei punti di Montoya, suo av-

versario più vicino. Non a caso il tedesco è imbarazzato. Cerca

di giustificare l’autogol, dichiarando di aver ubbidito alla deci-

sione del team:” speravo che non dessero l’ordine – confessa

Michael – durante le ultime curve, ho persino rallentato, ma

Rubens ha rallentato più di me.” Una sportività alquanto inso-

lita, per un cannibale come lui, commenta qualcuno. Ma è in-

dubbio che un trionfo ceduto così platealmente non fa piacere,

tanto più che si verrà a scoprire, che il “contestato ordine”,

non è arrivato all’ultima curva, bensì dal 63° passaggio.

La Federazione

non multò la Ferrari

E perché mai Barrichello ha ubbidito solo all’ultimo? Guarda

caso, con una manovra simile a quella del 2001. Fresco di un

ricco rinnovo di contratto con Maranello, il brasiliano non po-

teva disattendere le consegne, s’è voluto però togliere lo sfi-

zio di mostrare in mondo visione la realtà dei fatti. Il

Presidente Montezemolo si dice d’accordo con la strategia del

team e per stemperare gli animi parla di un’impresa mai riu-

scita a nessuno:” un pilota ha vinto la gara e l’altro ha preso

10 punti.” La Fia invece, di fronte alle tante polemiche, decide

di intervenire prendendo come pretesto quanto avvenuto sul

podio e processa la Ferrari. Il 26 giugno, il Consiglio Mondiale

riunitosi a Parigi, da un lato assolverà il team per non aver ma-

nipolato il risultato del G.P., ma dall’altro lo punirà con una

multa da 1 milione di dollari, perché Schumacher ha ceduto il

gradino più alto del podio, infrangendo una cerimonia “sa-

crale”. Sanzione il cui importo dovrà essere versato per metà

subito; il resto verrà invece pagato qualora un medesimo epi-

sodio si verificasse ancora nel corso della stagione. Della serie

tutto è bene quel che finisce bene. In seguito a tutto questo

però, la Federazione introdurrà a partire dal 2003 l’articolo

39.1, che vieta gli ordini di scuderia che interferiscono con il ri-

sultato della gara. Una norma paradossale, che sarà abrogata

nel 2011. Tornando al 2002, il mondiale piloti e quello costrut-

tori saranno vinti a mani basse dal binomio Schumacher-Fer-

rari. Il tedesco conquisterà il 5° titolo, come Fangio, vincendo

il G.P. di Francia, mentre il trionfo nei costruttori, andrà in

scena nel G.P. di Ungheria, con largo anticipo sulla fine del ca-

lendario. Barrichello chiuderà alle spalle di Schumacher con 4

vittorie all’attivo, ma gli resterà sempre il dente avvelenato in

merito all’A1 Ring. Nel 2006 passerà alla BAR Honda, il brasi-

liano, non risparmierà frecciate alla rossa: “ Quando l’anno

prossimo mi batterò con Schumacher, la mia radio non suonerà

più.” In compenso troverà come compagno di squadra un

certo Jenson Button, che gli renderà la vita alquanto difficile e

senza ordini di scuderia.

A pochi giorni dal GP d’Austria, ripercorriamo quel che accadde

nel 2002 quando Barrichello venne sacrificato in favore di Schumacher