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MOTO GP
Gara a Montmelò
Jacopo Rubino
Ormai è evidente: la lotta al titolo 2015 della MotoGP sarà mo-
nopolio Yamaha. Valentino Rossi contro Jorge Lorenzo. Nel
Gran Premio di Catalunya lo spagnolo ha centrato il quarto suc-
cessivo consecutivo, come mai gli era riuscito prima. Il numero
99 già in prova aveva mostrato la sua superiorità sul passo, can-
didandosi a favorito. E infatti, preso subito il comando, ha con-
dotto fino al traguardo nonostante temperature più alte del
previsto. Quando restavano 6-7 tornate da percorrere, Valen-
tino sembrava poter colmare il gap e agganciare la M1 ge-
mella. Sarebbe stata la riedizione del leggendario duello che li
vide protagonisti nel 2009; tuttavia “Porfuera” non si è scom-
posto, conservando un margine di sicurezza. Il Dottore si è do-
vuto accontentare della medaglia d'argento.
Solo un punto
tra Rossi e Lorenzo
Nel Mondiale, adesso, è un misero punto a dividerli. Rossi 138,
Lorenzo 137: in pratica si riparte da capo. Non è incisivo in qua-
lifica, ma sino a qui il Dottore non ha sbagliato nulla. Al di là dei
successi in Qatar e Argentina, ha avuto nella costanza la pro-
pria arma, senza mai scendere dal podio. Il maiorchino, ritro-
vato il giusto equilibrio (e il rinnovo del contratto...), da Jerez
è apparso però inarrestabile. L'inerzia, al momento, è dalla sua
parte.
Per Marquez
altro zero
Al contrario, il weekend al Montmelò ha forse cancellato le re-
sidue ambizioni di conferma di Marc Marquez. Il campione in
carica, reduce dallo zero del Mugello, ha commesso un altro
pesante errore dettato dalla pressione: al terzo giro, incollato
a Lorenzo, ha mancato la frenata alla curva Caixa ed è ruzzolato
sulla ghiaia. Evidente la sua rabbia, perché la leadership dista
ora ben 69 lunghezze. Si può parlare davvero di crisi. La Honda
qui aveva introdotto alcuni aggiornamenti (in primis, un nuovo
scarico), ma la sensazione è che la RC213V abbia bisogno di
interventi più marcati a livello di guidabilità. Non può essere
una consolazione il terzo posto solitario di Daniel Pedrosa, che
dal canto suo riassapora lo champagne. Una meritata dose di
fiducia dopo i problemi fisici dei mesi scorsi.
Iannone salva
la Ducati
Il podio poteva essere alla portata anche della Ducati. Andrea
Dovizioso era terzo, quando incappato in una delle scivolate
che hanno contraddistinto le fasi iniziali. Come Marquez, il for-
livese è al secondo ko consecutivo, un peccato. A sfilargli la
terza piazza in campionato è così il compagno di colori Andrea
Iannone, che senza sbavature è salito in quarta posizione nel
GP spagnolo, aggiustando una trasferta nata con qualche in-
certezza di troppo.
La Suzuki
è una reltà
La sorpresa in positivo è stata invece, la Suzuki, dopo otto anni
(Assen 2007 con Chris Vermeulen) tornata in pole nella classe
regina. Merito del bravo Aleix Espargaro, affiancato in prima
fila dal team-mate Maverick Vinales. Va ricordato che la casa di
Hammamatsu, come la stessa Ducati, si avvale delle conces-
sioni Open, in cui è inclusa la gomma più morbida molto utile
per il giro secco. Ciò, in ogni caso, non sminuisce l'ottimo la-
voro compiuto dalla pattuglia capitanata da Davide Brivio. Pec-
cato che in gara non sia stato concretizzato tutto il potenziale,
già con una brutta partenza di entrambi i piloti. Espargaro era
poi quarto, ma a poche tornate dal termine è scivolato. Il roo-
kie Vinales si è fatto largo a centro gruppo, strappando un
sesto posto comunque positivo.
Prima Top10
per l’Aprilia
Fra gli altri, promosso Bradley Smith, quinto in sella alla Ya-
maha Tech 3. Le cadute in apertura di Cal Crutchlow e Pol
Espargaro hanno liberato due probabili caselle in top 10: rin-
grazia Danilo Petrucci (Pramac), giunto nono davanti ad Alvaro
Bautista. L'iberico regala all'Aprilia il miglior risultato dell'anno,
ma il cammino verso la competitività rimane lungo: chiedere a
Marco Melandri, questa volta fermato da noie al cambio. Il suo
calvaro continua.