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Stefano Semeraro
Max Verstappen è il lato B della baby-coppia da record
dell'Hungaroring. Kvyat sul podio a 21 anni, l'olandese,
quarto, primo driver della storia a entrare fra i primi 5
di un GP ad appena 17 anni d'età.
Anche la sua gara è stata tormentata: il contatto con
Bottas, che ha danneggiato anche la sua Toro Rosso, la
penalità per eccesso di velocità dietro la safety-car. Ine-
sperienza, irruenza, ovvero difetti già evidenziati in altre
gare e che gli sono costati critiche anche acide («guida
come alla playstation», dopo il botto a Monaco) ma
anche talento e testardaggine da campione per Max,
che dopo il primo giro era in 13esima posizione ed è
poi riuscito a risalire il gruppo arrivando a sfiorare il
podio. «Finire quarto è un risultato incredibile – ha am-
messo – specie dopo la bruttissima partenza. Ma non mi
sono scoraggiato, e ho continuato a dare la caccia a chi
mi stava davanti. Il mio secondo stint in particolare è
stato buono. Ci sono stati un sacco di incidenti fra chi
mi precedeva, io stesso mi sono toccato con Bottas di-
struggendo un pezzo dell'ala anteriore. Okay, mi sono
detto in quel momento, la mia gara finisce qui. Invece
ho chiesto al mio ingegnere come ero messo e lui mi
ha risposto: 'sei quarto'. Ero così felice che non ci po-
tevo credere nemmeno dopo il traguardo».