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La scure della FIA
sul manager cuneese
E la conferma di tutto ciò arriva il 21 settembre, giorno della
sentenza di primo grado pronunciata dal Consiglio (presenti
anche Mosley ed Ecclestone). Briatore viene radiato dalla F.1,
da tutte le competizioni sportive sotto l’egida della Federa-
zione (ha grossi interessi nella GP2 insieme ad Ecclestone) e
inibito dal ruolo di manager dei piloti (gestisce Alonso e Web-
ber). Sorte simile, ma ridotta a 5 anni per Symonds, che ha am-
messo tutto. Alonso viene scagionato, così come Piquet che
godeva dell’immunità. La Renault viene condannata a 2 anni di
squalifica, ma può beneficiare della condizionale (fino alla fine
del 2011 se non ripeterà atti così gravi) dal momento che ha
condotto un’indagine interna allontanando i colpevoli e rinun-
ciando alla difesa. Dunque un verdetto annunciato ? Pare pro-
prio di si, forse stilato nella cena tenutasi a Parigi, la sera
precedente il Consiglio, tra i vertici della Renault, quelli Fede-
rali ed ovviamente Ecclestone. Ma per una condanna così se-
vera, ci sono ancora troppi dubbi senza risposta. Perché non
vengono forniti i dettagli della manipolazione del GP? Dopo
l’incidente mancavano ben 47 giri alla fine e su un circuito cit-
tadino come Singapore, sarebbe potuto accadere di tutto e di
più.
La caccia
a mister X
Inoltre, chi è la fantomatica figura di “Mister X” che emerge
imprvvisamente dalle indagini, in qualità di testimone chiave, di
fronte agli investigatori della Withers, la società ingaggiata
dalla stessa Renault per far luce sull’intrigo? Si tratterebbe di
una terza persona, la cui identità va preservata, che sarebbe
stata al corrente dei fatti, secondo la quale:” Dopo le qualifi-
che, Nelsinho avrebbe suggerito a Symonds l’idea del botto
volontario. E Symonds l’avrebbe poi detto a Briatore.” In-
somma, Briatore non poteva non sapere. Elementi sfruttati ad
arte da Mosley per eliminare un avversario divenuto troppo in-
gombrante… e non solo per lui. Si dice che pure Ecclestone,
malgrado gli affari in comune, non abbia digerito certe inizia-
tive della FOTA, atte a minare la sua leadership nel Circus. Bria-
tore comunque non si arrende e fa ricorso al Tribunal de
Grande Instance di Parigi il 24 novembre, chiedendo l’annulla-
mento della sentenza FIA ed un risarcimento di 1 milione di
Euro, per i danni d’immagine. E’ l’inizio della riscossa. Non a
caso, in quegli stessi giorni Ecclestone parla di una punizione
troppo dura:”Non la meritava, ma ero nella commissione che
ha deciso la sanzione e sono colpevole quanto gli altri.” Mo-
sley invece resta sulle proprie posizioni, ma sa che ormai il suo
mandato è in scadenza e non potrà ricandidarsi. Briatore lo
provoca dichiarando alla stampa: ”Mi piacerebbe che Mosley
spiegasse quello che mi ha detto al telefono il 19 settembre,
cioè che la mia presenza all’udienza del Consiglio Mondiale non
sarebbe stata necessaria, perché non ne sarebbe uscita una
decisione contro di me”.
La clemenza
di Jean Todt
Il 5 gennaio 2010 arriva la nuova sentenza, che cancella la ra-
diazione e dispone un risarcimento di “soli” 15 mila Euro. Il
provvedimento però non sarà esecutivo per altri dieci mesi,
ossia fino a quando non scadranno i termini FIA per la presen-
tazione dell’istanza di appello. Nel frattempo la Federazione
ha un nuovo presidente, Jean Todt, che se inizialmente non
mostra alcuna clemenza verso l’ex boss della Renault, scioglie
le riserve a fronte della rinuncia alle azioni legali da parte del
condannato. Insomma tutto è bene quel che finisce bene ed il
castello di gravissime accuse si scioglie come neve al sole. Bria-
tore, infatti, tornerà a varcare i tornelli del paddock, anche se
non ricoprirà più alcun ruolo nel Circus. Symonds sarà nuova-
mente al muretto box: prima con la Marussia e poi nel 2013
come responsabile tecnico della Williams. Max Mosley, dopo
aver soddisfatto la sua sete di vendetta si ritirerà a vita privata,
mentre Nelsinho Piquet, emigrerà dapprima nella Nascar, per
poi partecipare al Campionato di Formula E, conquistando il
titolo di Campione del Mondo.
IL GIALLO