Background Image
Previous Page  18 / 62 Next Page
Information
Show Menu
Previous Page 18 / 62 Next Page
Page Background

18

GP SINGAPORE

Mercedes

Stefano Semeraro

Se la Formula 1 fosse il Rugby, la Mercedes a Singapore sa-

rebbe stata il Sud Africa. Gli Springboks sono sbarcati alla

Coppa del Mondo in corso in Inghilterra per spaccare il

mondo, ma si sono fatti sorprendere all'esordio dal Giap-

pone, coraggioso e tosto come la Ferrari. Il paragone si

esaurisce qui, perché le Rosse non sono certo degli outsi-

der, ma la seconda forza del Mondiale. La debacle delle

Frecce d’argento in Oriente però, è stata uno shock. Possi-

bile vincere a Monza in quella maniera, come su tanti altri

circuiti, e finire così mestamente a Marina Bay? Certo: i pro-

blemi con lo sviluppo estivo della power unit (anche se

Lewis Hamilton ha negato), il tracciato tortuoso che non si

addice alla monoposto tedesca, e poi il caldo, le gomme...

Ma il flop in qualifica, il quarto posto di Nico Rosberg e l'ad-

dio precoce di Hamilton in gara (poi attribuito a un detrito

al carbonio infilatosi nel telaio) hanno suscitato comunque

parecchie perplessità, tanto che i retroscenisti si sono sbiz-

zarriti. Chi ha ritirato fuori la regia occulta di Bernie Eccle-

stone – scocciato per il rifiuto di Stoccarda di fornire motori

alla Red Bull e preoccupato per un campionato troppo a

senso unico – chi ha puntato il dito sulla Pirelli, chi addirit-

tura ha messo in mezzo i campi magnetici che scorrereb-

bero sotto il tracciato per via della metropolitana. «La verità

è che neppure noi sappiamo cosa è successo», dice Toto

Wollf, grande boss del team. «Io tendo a essere sempre

pessimista, ma non posso immaginare che una macchina

perda un secondo e mezzo al giro da una settimana all'altra,

come è capitato a noi. Abbiamo parlato con i piloti, il de-

grado delle gomme è stato enorme e inspiegabile. Ora dob-

biamo restare calmi, anche perché questo è un circuito

molto particolare e anche le gomme si comportano in ma-

niera anomala rispetto agli altri tracciati. Fra una settimana

c'è Suzuka, la macchina è sempre la stessa, non abbiamo

perso all'improvviso le prestazioni. Serve un approccio ra-

zionale. Serve equilibrio, non possiamo andare nel panico e

reagire nel modo sbagliato. Il gap con la Ferrari si spiega

con la mancanza di grip, lo dimostreremo a Suzuka, sempre

che non piova troppo...».

Hamilton e Rosberg

uniti nella debacle

Lewis Hamilton era arrivato con grande ottimismo a Singa-

pore. Il ritiro dovuto (pare) ad un detrito raccolto dalla sua

vettura e che (pare...) ha causato la perdita di potenza del

motore, gli lascia 41 punti di vantaggio su Rosberg e un sa-

pore amaro in bocca. «Ricciardo e Raikkonen davanti a me

dopo la prima sosta avevano montato le gomme medie, e

li stavo facilmente rimontando. Il bilanciamento era per-

fetto, mi sentivo in pieno controllo e con la gara in mano,

quando improvvisamente la macchina ha perso potenza. Ho

sperato che si riuscisse a trovare un rimedio, ma non è suc-

cesso. Peccato, perché stavo guidando bene, in gara ero

più veloce del mio compagno. Non è stato un grande risul-

tato per il team, ma ci rifaremo». Poi un momento rivela-

tore: «Ci daremo da fare per capire cosa è successo, ma se

dovessimo dire addio a questo motore non mi dispiacerà

troppo...». Anche Rosberg è rimasto perplesso davanti allo

strano comportamento della sua power unit. «La partenza

è stata caotica. Nel giro di installazione il motore andava e

veniva, così non ho potuto effettuare la solita procedura,

che avrò provato 100 volte. Ho dovuto adattarmi e alla fine

la cosa ha funzionato, sono riuscito a mantenere la posi-

zione, ma il quarto posto era il massimo oggi».

L'assalto Rosso al fortino

tedesco è iniziato a Monza

La Mercedes si consola pensando al vantaggio comunque

cospicuo che le rimane nelle due classifiche. «Che la Ferrari

stesse migliorando ce ne eravamo già accorti a Monza,

quando hanno portato il nuovo motore – dice Wolff-. Poi

hanno continuato a sviluppare la macchina, ma non dob-

biamo cadere in depressione. Ricordiamoci che a Spa anche

loro hanno avuto un weekend molto difficile, la macchina

non era in grado di puntare al podio. Dobbiamo solo re-

stare concentrati e pensare che abbiamo un telaio solido,

un motore solido e un team molto, molto solido».