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Cavallino

alato

Sulle mille curve

lente di Singapore si

gioca anche il futuro

di McLaren e Red

Bull, alla disperata

ricerca di una bella

gara per rilanciare

una stagione per ora

disastrosa. Button

punta al quinto posto,

Ricciardo al podio, in

attesa

Massimo Costa

Avremo un cavallino con le ali nelle prossime tre stagioni? Pare propri di sì. La Red

Bull ha ormai una sola speranza per poter proseguire nel mondiale F.1: avere come

fornitore delle power unit la Ferrari. La pessima politica messa in atto da tutti gli

uomini Red Bull, dal gran capo Dietrich Mateschitz a Christian Horner ed Helmut

Marko, nei confronti della Renault, ha portato all’anticipato e inevitabile divorzio.

Non abituati a soffrire dopo i quattro mondiali vinti (tutto il merito ad Adrian Newey

e alle sue favolose idee, nessuno alla Casa francese tirata in ballo solo davanti alle

sconfitte), quelli di Milton Keynes hanno ricevuto dal presidente Renault Carlos

Ghosn, direttamente dal Salone di Francoforte, questo schiaffo: "Siamo stati chiari

con la Red Bull dicendo di non contare su di noi come fornitori di motori. Sappiamo

che nella nostra posizione di motoristi, quando si vince non si è ricordati, quando

ci sono problemi si è criticati. Dunque stiamo rinegoziando l'accordo con loro che

si sarebbe dovuto concludere alla fine del 2016. Non so se sia stato giusto o no da

parte loro attaccarci, per me è solo una questione di sportività. E ancora una volta

dico: si dovrebbe vincere e perdere tutti assieme". Quindi tanti saluti.