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GP2

Alex Lynn

Antonio Caruccio

Photo 4

Alex Lynn racconta il suo anno di esordio in GP2. Il campione

della GP3 è riuscito a conquistare già due vittorie ed una pole

position, anche se tra alti e bassi non è si è potuto inserire nella

lotta per il titolo, che vede i piloti più esperti dominare la classi-

fica. Ed occupa il sesto posto in campionato.

Cominciamo con una critica. A Monza l’hai combinata grossa…

Hai rivisto le immagini dell’incidente di Monza? Che idea ti sei

fatto?

“Stavo cercando di superare Vandoorne all’esterno del punto di

frenata. C’era Cecotto che procedeva lentamente in attesa di

doppiaggio e, se ben ricordo, ho provato a superare Stoffel e

Johnny allo stesso momento, ma a quel punto mi sono trovato

davanti Sirotkin. È stata una serie di eventi correlati tra loro, non

ho frenato abbastanza e non mi sono potuto buttare all’esterno

per evitare il contatto, cosa che fai quando realizzi di essere ar-

rivato lungo e a quel punto non potevo fare più nulla”.

Come giudichi la tua stagione fino a questo momento? Hai avuto

degli ottimi fine settimana a Barcellona e Budapest, ma hai fati-

cato altrove…

“È stato un buon primo anno in GP2, con molti punti favorevoli,

ma anche qualche piccola caduta. Ho un ottimo feeling con la

macchina e con il team, mi sento molto a mio agio in vettura ma

alcune volte miei errori o altre volte imperfezioni della squadra

ci hanno privato del risultato, altrimenti sarebbe andata molto

meglio”.

Cosa puoi dirci di Dams? Sembra che questa stagione stiano un

po’ faticando…

“Credo che parte del problema siamo io e Pierre, alle prime armi

in GP2, io forse ancora di più essendo salito in macchina per la

prima volta quest’anno. La vettura però, è sempre stata veloce,

ma a volte ho fatto degli errori o ci sono state delle combinazioni

di eventi per cui non è stato possibile ottenere il massimo”.

Cosa ti aspetti per questo finale di stagione?

“Se guardiamo a Monza, avevamo un ottimo passo, anche se il

mio errore ci è costato doppio, perché anche in gara 2 ho dovuto

pagare la penalizzazione. Sinceramente penso che avremo la

stessa velocità che abbiamo dimostrato sino a qui, ma dovremo

essere anche in grado di concludere il lavoro, come abbiamo

fatto a Barcellona e Budapest per esempio”.

Nonostante questi problemi sei davanti al tuo compagno di

squadra con un considerevole vantaggio…

“Sicuramente è sempre motivante essere davanti al proprio

compagno di squadra, ma ci sono state molte occasioni in cui

non abbiamo raccolto punti, entrambi. Quando questo succede

nella Feature Race, è poi difficile recuperare anche nella Sprint

e in qualche modo vanifica l’intero lavoro del fine settimana. A

Monza eravamo tutti e due in un’ottima posizione, poi non ab-

biamo raccolto punti”.

Come ti trovi invece a dividere la tenda con lui?

“Sorprendentemente c’è un ottimo rapporto, credo che nessuno

dei due se lo sarebbe aspettato. Lavoriamo molto bene insieme

e ci aiutiamo per il bene del team ed anche se ci sono delle bat-

taglie dure in pista, quando usciamo dall’abitacolo tutto è nor-

male ed è un ottimo risultato secondo me per il lavoro di squa-

dra”.

Arrivando da campione GP3, è stato difficile per te non lottare

per il titolo in GP2?

“In parte si anche se ci sono ragioni molto diverse per cui deter-

minati risultati non arrivano. Ad esempio per me che provengo

dalla GP3 è stato più difficile prendere confidenza con dinamiche

come il pit-stop, che chi arrivava dalla Formula Renault 3.5 aveva

già avuto modo di provare. Stessa cosa vale per le strategie che

in realtà non avevo mai dovuto affrontare perché avevo effet-

tuato solo gare sprint”.

Nonostante tutto sei uno dei migliori debuttati del campionato.

Continuerai in GP2 nel 2016, ancora con Dams?

“Questo è quello che vorrei. Ci sono molte cose che dobbiamo

definire, altre importanti decisioni che vanno prese, ma è una

delle opzioni su cui stiamo lavorando concretamente”.

Facciamo un passo indietro al 2014. Eri parte del programma

Red Bull e dopo il titolo GP3 sembrava tu fossi lanciato vero la

Formula 1, ma ti sono poi stati preferiti Sainz e Verstappen. Puoi

dirci cosa successe in quelle settimane?

“Carlos era già davanti a me nella graduatoria dei piloti Red Bull e

aveva fatto un ottimo lavoro inWorld Series Renault ed in qualche

modo era chiaro che mi sarebbe stato difficile avere una chance nel

confronto diretto con lui, proprio perché è sempre cresciuto sotto

l’ala Red Bull. Non è stato nulla di drammatico, io ho fatto il mio la-

voro nel campionato vincendo il titolo per Red Bull, ma ho poi pre-

ferito lasciare per trovare opportunità migliori, come ho fatto”.

Prima di approdare in Williams lo scorso anno hai anche provato

la Lotus ad Abu Dhabi. Hai mai considerato l’ipotesi di entrare

nel loro programma giovani?

“Non è mai stata una reale possibilità anche perché il contatto

con loro è arrivato molto tardi, praticamente già la domenica di