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MASTERS F.3

Gara a Zandvoort

Massimo Costa

Antonio Giovinazzi ce l’ha fatta. In questa sua su-

perlativa stagione che lo vede secondo nel FIA

F.3, campionato nel quale ha raccolto cinque vit-

torie, tre pole e un totale di sedici podi su venti-

sette gare, ha messo il primo importante sigillo

della sua ancora giovane carriera. Domenica

scorsa, il 21enne di Martina Franca ha conqui-

stato il Masters F.3 di Zandvoort, che ricordiamo

si è svolto con gomme Kumho in luogo delle tra-

dizionali Hankook dell’europeo. D’accordo, man-

cavano alcuni importanti team e avversari

tradizionali dell’europeo come Prema, Mucke e

Signature, ma questo non toglie nulla al bel wee-

kend di Giovinazzi. Che, rimediato un errore nel

1° giro del primo turno libero e alla pole persa a

favore dell’ottimo rookie 17enne Sergio Camara,

ha tritato gli avversari.

In 25 anni due podi

con Coloni e Marciello

Vincendo la gara di qualifica e la finale, eventi

che gli hanno permesso di entrare nel presti-

gioso albo d’oro del Masters. Mai prima un itai-

lano era riuscito a vincere la corsa organizzata

da Barry Bland che quest’anno ha ripreso un po’

di colore e smalto dopo il crollo del 2014

quando vi parteciparono pochi iscritti della F.3

tedesca più Max Verstappen, che ovviamente

vinse in carrozza. Fino a domenica scorsa, e dal-

l’anno di nascita del Masters (1991), mai nessun

italiano si era imposto. L’Italia poteva vantare

due secondi posti: di Paolo Coloni nel 1993 e di

Raffaele Marciello nel 2012. Un po’ pochino in

25 anni di Masters. Ma ci ha pensato Giovinazzi

a portare l’inno sul podio che ha condiviso con

George Russell e Camara.

Obiettivo FIA F.3

Mentre l’Audi…

Ora Antonio, che aveva anche saldamente co-

mandato la classifica generale del FIA F.3 prima

di incappare in un periodo negativo, è atteso a

sei gare decisive tra Nurburgring (questo fine

settimana) e Hockenheim (18 ottobre) per recu-

perare il divario che lo separa da Felix Rosen-

qvist, 378 contro 343,5. Non sarà facile. Per

preparare al meglio il Nurburgring, Giovinazzi si

è trattenuto ad Amsterdam dopo Zandvoort per

lavorare al simulatore di un amico, poi si dirigerà

in Germania bello carico. Nel frattempo, dovrà

capire quale sarà il suo futuro agonistico. L’Audi

lo ha lanciato nel DTM al Moscow Raceway al

posto di Timo Scheider che era squalificato, ma

sembra che nel 2016 confermerà tutti gli attuali

piloti. Non vi sono certezze, ma se così fosse per

Giovinazzi si profilirebbe una annata da tester e

pilota di riserva. Sempre che Ricardo Gelael, che

ha fino ad ora deciso i destini della sua carriera,

non gli presenti un programma da urlo in GP2 o

nella World Series.

Il pilota del team Carlin ha rotto un incantesimo divenendo

dopo 25 anni il primo italiano a vincere il prestigioso evento

internazionale per la serie cadetta

La laurea

di Giovinazzi