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Al riparo

(ma non del tutto...)

dagli obiettivi

dei fotografi

Horner e Ecclestone

si sono incontrati

a Sochi per trovare

una soluzione

sulla fornitura

dei motori

zione da prendere», ha aggiunto Newey, sostenendo che

tutte le offerte di aiuto arrivate da parte Red Bull, compresa

quella di interrogare degli esperti esterni, erano state riget-

tate dalla Renault.

Ecclestone media

Horner fa il bullo

Ecclestone, che vede l'ipotesi di un addio degli austro-inglesi

come fumo negli occhi e l'ennesima prova che la F.1 è in crisi,

si dice sicuro che una soluzione vantaggiosa per tutti sarà tro-

vata («dovremmo tornare ai Cosworth», si è lasciato sfuggire

in Russia), ma i tempi stringono e i margini di trattativa si ri-

ducono ogni giorno di più. «Oggi rischiamo davvero di non

avere un motore – aggiunge Newey - e la Red Bull non do-

vrebbe essere messa nella condizione di restare in F.1 solo

per fare numero». Di certo i successi a ripetizione una certa

arroganza nel proporsi, oggi non aiutano i bibitari decaduti.

«La verità è che siamo troppo forti, e facciamo paura a tutti

– sostiene Horner – fossimo la Toro Rosso saremmo pieni di

motori. Comunque con la Renault non è ancora finita. E' dif-

ficile immaginare che l'accordo possa continuare, ma in F.1

niente è impossibile». Ma tutto a volte può diventare danna-

tamente difficile. Specie per chi era abituato a vincere senza

fare sconti a nessuno.