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Il pollice alzato

un sospiro di sollievo

Tutti si agitavano e questo non faceva che contribuire ad aumen-

tare il terrore che veramente qualcosa di grave stesse acca-

dendo. Il fatto è che neanche i commissari e i medici sul posto

riuscivano parlare con Sainz e quindi loro stessi erano nervosis-

simi non sapendo cosa li attendeva. E intanto i minuti trascorre-

vano finché una gru, ma anch’essa molto lentamente, non è

riuscita a sollevare la Tec Pro e finalmente abbiamo potuto ve-

dere che Sainz si muoveva aiutando i medici a sfilargli il casco.

Nonostante tutto, lo hanno imbragato e quant’altro come da

procedura e soltanto quando Carlos ha alzato il pollice per se-

gnalare alla telecamera che lo riprendeva dall’elicottero che non

ci si doveva preoccupare, il paddock e chi stava seguendo in TV

le immagini, si è rilassato. Grazie alla fantastica resistenza delle

attuali monoposto, Sainz non ha riportato fratture o ferite, solo

qualche contusione irrilevante tanto che nella stessa serata di

sabato, dopo tutti gli esami svolti, è stato rimandato in hotel e

ha potuto partecipare al Gran Premio.

Via twitter la

volontà di correre

Quando era sul lettino dell’ospedale, Carlos ha cominciato a in-

viare messaggi via twitter e uno di questi era commovente. Di-

ceva che avrebbe fatto di tutto per convincere i medici affinché

gli permettessero di correre. Come è avvenuto. Poteva mai il fi-

glio di una “pellaccia” quale è Carlos senior, due volte iridato

rally, che ne ha vissute di tutti i colori su strade asfaltate, ghiac-

ciate, sterrate e pure alla Dakar, arrendersi? Certo che no. Sa-

rebbe stato uno smacco. Scherzi a parte, Sainz ha colpito le

barriere frontalmente ad una velocità di 210 orari. In quel punto

vi si arriva sui 300 orari, ma il primo impatto laterale contro il mu-

retto, causato da un errore del pilota (una conseguenza di una

serie di situazioni come le gomme ancora fredde, la modifica del

settaggio dei freni posteriori, il drs), che ha poi portato la Toro

Rosso a strisciare lungo di esso, ha aiutato notevolmente per ral-

lentare la vettura.

La top 10 svanita

per noie ai freni

Quando la domenica mattina il rookie Sainz è apparso in circuito

pronto a correre, tutti erano meravigliati dalla grande forza di vo-

lontà del ragazzo. Quasi una apparizione. Sainz si è concesso alla

stampa, poi si è concentrato sul Gran Premio e dopo il briefing

tecnico e la parata lungo la pista, in gara si è prodotto in una

bellissima rimonta che lo ha portato a raggiungere il settimo

posto. Sarebbe stato troppo bello, dall’inferno alla top 10 e in-

vece i freni lo hanno piantato in asso mandandolo in testacoda

due volte. Nella seconda, proprio alla curva 13, ha urtato leg-

germente con l’ala posteriore le barriere. Inevitabile il ritiro. Pec-

cato, ma Sainz ha dimostrato a tutti che non solo sa essere

veloce (benché la classifica a punti non lo premi per una serie di

ritiri), ma ha anche un carattere e una forza che ha lasciato tutti

a bocca aperta.