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FORMULA 1

Il caso

Stefano Semeraro

Chi ha i soldi decide. E' la dura legge degli affari, e Bernie Ec-

clestone lo sa bene, visto che l'ha applicata senza pietà per de-

cenni. Ora, a 85 anni suonati, potrebbe toccare a lui doversi

fare da parte perché “persona non gradita” ai futuri padroni

del Circus. Secondo l'esperto di finanza di Sky News Mark

Kleinman infatti la vendita della F.1 al gruppo capeggiato dal

patron della squadra di football americano dei Miami Dolphins,

Stephen Ross, sarebbe sempre più vicino. A dare linfa alla cor-

data, che comprende anche lo Stato del Qatar, sarebbero ar-

rivati ora capitali da un oriente più estremo, ovvero da China

Media Capital, fondo di investimento privato dell'ex celeste

impero. Secondo Kleinman i cinesi sul tavolo avrebbero piaz-

zato i soldi necessari ad arrivare a quota 8,5 miliardi di dollari,

attuale prezzo del Circus. Se la CVC, il fondo Usa che oggi de-

tiene la maggioranza delle azioni, dovesse davvero mollare il

pacchetto la prima testa a saltare sarebbe proprio quella del

Supremo. Che certo detiene una quota nella proprietà, circa il

5 per cento, e che tutti fino a poco tempo ritenevamo comun-

que inamovibile nonostante l'età. A mettere in discussione il

suo ruolo però sarebbe stato l'atteggiamento troppo bene-

volo nei confronti del presidente della Russia Putin, e spiccata-

mente anti-americano. In tempi di distensione gli affari sono

affari, ma con i chiari di luna internazionali di oggi né la parte

americana della cordata né quella cinese è intenzionata a subire

i flirt di Ecclestone con il boss di tutte le Russie. Inoltre secondo

alcuni osservatori Ecclestone sarebbe troppo legato alle tele-

visioni, e poco in grado di intercettare le potenzialità e le esi-

genze dei nuovi media. Comunque sia, chi mette i soldi vuole

comandare, pretende di avere i propri uomini sulla plancia, ed

Ecclestone, con la sua storia, non è certo il tipo più facile da

controllare e addomesticare.

Da tempo si fanno nomi per la successione, in passato si è

parlato di Flavio Briatore, di Luca di Montezemolo e Chris

Horner, oggi dall'Austria arriva la candidatura di Niki Lauda.

Il quotidiano “Osterreich” sostiene che sarebbe lui il nome

gradito ai futuri proprietari. Il profilo in fondo si adatterebbe:

oggi Lauda è un uomo Mercedes, ma è stato a lungo legato

alla Ferrari e il suo status di ex campione aiuta. L'austriaco

poi ha fama di essere uomo indipendente, ma molto com-

prensivo nei confronti delle ragioni del... dollaro. Con le sue

battute spesso taglienti nei confronti di molti personaggi as-

sicurerebbe una continuità mediatica con le esternazioni di

Ecclestone, ma senza i tanti intrecci economici e di potere

che caratterizzano il manager britannico. Una figura di garan-

zia, facile da gestire per chi, fra la Florida e Pechino, ha in-

tenzione di cambiare volto alla F.1.

Toto Wolff con Ecclestone,

Horner e Lauda.

Staranno parlando

del dopo Bernie?