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GP2
Confronto tricolore
Massimo Costa
Soltanto un mese fa il loro futuro si era perso nella nebbia che
nascondeva l’Italia. Raffaele Marciello aveva il cuore in tumulto
per essere stato lasciato libero dal Ferrari Driver Academy e
non intravvedeva sbocchi verso quella F.1 che aveva tanto ac-
carezzato, ed il suo interesse si era rivolto verso il DTM. Anto-
nio Giovinazzi dopo aver cullato per mesi l’idea di entrare a far
parte del gruppo Audi e di divenire un pilota professionista a
tutti gli effetti nel campionato DTM, aveva trovato improvvisa-
mente tutte le porte chiuse e i sedili già occupati. E adesso…
Quo Vado? Si chiedevano ogni volta che spegnevano la lucina
del comodino afferrando chissà quali sogni. Tanti dubbi tante
paure di non vedere la luce in fondo al tunnel nel quale ina-
spettatamente si erano ritrovati. Poi, tutto si è risolto. Marciello
ha trovato un ottimo interlocutore nel team GP2 Russian Time
e velocemente la trattativa è andata in porto mentre anche per
Giovinazzi si sono aperte le porte della serie che accompagna
la F.1. Per lui è tornato in gioco quel Ricardo Gelael che da
sempre ne sostiene la carriera col marchio Jagonya Ayam. L’in-
donesiano, padre del pilota Sean, si era un po’ messo in di-
sparte prefigurando per Antonio un futuro in Audi, ma dopo le
difficoltà insormontabili emerse con la Casa tedesca, la sua fi-
gura è tornata ad avere un ruolo di primo piano. E così, quando
si è saputo che Giovinazzi era entrato come un missile nel mer-
cato piloti della GP2, l’italiana Prema che è al debutto nella
serie non se l’è fatto scappare affiancandolo all’altro acquisto
di grande rilevo, Pierre Gasly del programma Junior Red Bull.
Nel 2013 il
primo incrocio
Quello tra Marciello, al terzo anno di GP2, e Giovinazzi, al de-
butto assoluto, si annuncia come un confronto decisamente in-
teressante. Il ragazzo che vive a Lugano ha 21 anni, compiuti lo
scorso 17 dicembre, il vice campione FIA F.3 è di Martina
Franca e i 22 anni li ha compiuti il 14 dicembre. Un anno e tre
giorni di differenza li separano e, da questa stagione, qualche
metro nel paddock della GP2. Nel mondo delle formule, le loro
carriere si sono incontrate soltanto nel 2013 quando Marciello
alla terza avventura con monoposto di F.3 (una nel campionato
italiano, due nell’europeo) ha recitato il ruolo di dominatore
con il team Prema aggiudicandosi il titolo continentale. Giovi-
nazzi invece, era al debutto con la non troppo competitiva Dou-
ble R e quella per lui è stata un’annata dove tutto era nuovo
avendo alle spalle una sola esperienza con le monoposto nella
Formula Pilota China, tra l’altro vinta, e una fugace apparizione
nella italiana F.Abarth dove ha travolto tutti con due vittorie
nell’unico appuntamento al quale ha partecipato con BVM. Gio-
vinazzi nel terzo anno di F.3 col team Carlin (nel quale vi è en-
trato nel 2014) ha assaporato nella prima parte di campionato
la sensazione che si prova nel stare in vetta alla classifica gene-
rale, tentando così di ripetere la scalata di Marciello del 2013.
Ma nel corso della stagione è emerso sempre più Felix Rosen-
qvist della Prema che ha poi portato a casa la corona lasciando
a Giovinazzi la piazza d’onore.
Prema un punto in
comune per entrambi
Oltre a quel campionato del 2013, un punto in comune tra Raf-
faele e Antonio è rappresentato dal team Prema di Angelo e
Renè Rosin. Per Marciello, la squadra veneta è stata la casa
nella quale ha vissuto dal 2011 al 2013, nei suoi tre anni di F.3,
mentre Giovinazzi vi mette piede ora. La cosa curiosa è che dal
2014 e fino allo scorso settembre, Antonio era l’incubo numero
uno della famiglia Rosin, il rivale da battere. Ci sono anche stati
momenti di tensione quando Lance Stroll, pilota Prema, lo
scorso giugno ha urtato Giovinazzi a Monza nel tratto che
porta verso il Curvone, volando via pericolosamente. Poi, tutto
è tornato alla normalità e il fatto che oggi Rosin junior non
abbia avuto dubbi nel portare a Grisignano di Zocco il pilota
pugliese, che si è detto assolutamente onorato della chiamata,
la dice lunga sulla stima che intercorre tra le due parti. Mar-
ciello e Giovinazzi hanno un altro punto che li avvicina: le loro
carriere sono state supportate da enti, chiamiamoli così,
esterni. Raffaele è entrato nel Ferrari Driver Academy fin dai
suoi primi passi in monoposto arrivando a guidare la Rossa di
F.1 e la Sauber nei test e prove libere del venerdì nei Gran
Premi. Purtroppo da poche settimane questo rapporto è ces-
sato. Anche Antonio è stato costantemente supportato da una
Academy, termine certamente abusato, ma che gli assomiglia
molto. Come più volte Autosprint ha riportato, Giovinazzi fin
dal karting è finito nelle grazie della ricca famiglia indonesiana
Gelael. Amico di Sean, il padre Ricardo lo ha voluto al fianco del