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cing Engineering (unica sua squadra non italiana) e Trident,

questo aspetto di tanto in tanto ha rifatto capolino. Ci sono

state anche situazioni contraddittorie con Luca Baldisserri, suo

mentore, che in una occasione l’anno passato, via twitter, non

aveva mancato di sottolineare alcuni aspetti negativi del ra-

gazzo. Quasi un anticipo di quanto verificatosi dopo pochi

mesi. I risultati non incoraggianti in GP2, qualche lamentela di

troppo, hanno alla fine portato alla rottura definitiva con la FDA

e Maurizio Arrivabene.

Giovinazzi è l’esempio del politcally correct, un temperamento

assolutamente british nonostante nelle sue vene scorra sangue

pugliese. Sarà che ha sempre lavorato lontano dall’Italia, ri-

mane il fatto che è impossibile sentirlo lamentarsi del team, se

un avversario si è mal comportato con lui non ne fa una ragione

di stato, così come quando la direzione di gara di Macao lo ha

ingiustamente penalizzato togliendolo di fatto dalla possibilità

di giocarsi la vittoria nella finalissima. Tonio è un talento asso-

luto, pulito nella guida, attento nella lettura dei set-up, rifles-

sivo, e va assolutamente valorizzato. Giovinazzi è anche un

ottimo interprete dei social media e con la stampa sa perfetta-

mente come agire e comportarsi. Non per niente gli uomini

Audi ne avevano elogiato ogni caratteristica, salvo poi vedersi

costretti a lasciarlo al suo destino. Marciello e Giovinazzi dun-

que, due talenti che l’Italia non può permettersi di vedere spre-

cati anche se soltanto qualche settimana fa tutto pareva perso

per loro. Ora mano ai cronometri. L’ultimo giudizio, inappella-

bile, spetta al ticchettio delle lancette.

Articolo pubblicato sul settimanale Autosprint

figlio per aiutarlo nella sua crescita agonistica. E così, dopo il

karting, Giovinazzi si è trovato una stagione pagata da Gelael

nella Formula Pilota China del 2012, condivisa con Sean. In-

sieme sono poi saliti nel FIA F.3 come compagni di squadra nel

team Double R nel 2013 e Carlin nel 2014. L’amiciza tra Anto-

nio e Sean si è cementata, al di là del rapporto lavorativo, tanto

che i due si considerano ormai fratelli e l’italiano è di casa a

Giakarta. Lo scorso anno, Sean è passato in World Series Re-

nault e doveva esserci anche Antonio, poi le cose sono cam-

biate con Carlin e Volkswagen che lo volevano ancora in F..3

così Ricardo non si è fatto problemi nel finanziare Giovinazzi

nel suo terzo anno nella serie cadetta, anche se lontano da

Sean. Che ora correrà in GP2 con Campos e dopo la delusione

Audi, Gelael è tornato in gioco supportando Antonio nel pas-

saggio in Prema GP2. Una bellissima e unica storia, non c’è che

dire.

Così veloci, così diversi

La sfida è pronta

Per quanto riguarda il carattere, i due ragazzi sono piuttosto di-

stanti. Marciello è un pilota che si è costruito nel tempo ben-

ché subito velocissimo nel suo primo anno in monoposto nella

F.Abarth con JD Motorsport. L’ex pupillo FDA è infatti dotato

di un innato talento, ma lo ha spesso alternato con momenti bui

conditi da errori a volte anche banali. La stagione 2013 nel FIA

F.3 sembrava aver ripulito Marciello da sciocchezze varie anche

grazie al gran lavoro del team Prema, ma in GP2 prima con Ra-