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GP2
Luca Ghiotto
Come affronterai la stagione? Cosa cambierà rispetto ad un
anno fa?
“Difficile da dire. Se avessi ripetuto la GP3 ad esempio avrei
avuto degli obiettivi da pormi, ma così il salto in GP2 è una
grande incognita. Ci saranno tante cose nuove come la gara
lunga, il pit-stop, il DRS e la doppia mescola di gomma. Du-
rante la gara ci saranno molte cose da gestire. Non dobbiamo
partire con obiettivi molto alti, ma dobbiamo imparare durante
i test per arrivare a Barcellona in maniera competitiva. Cerche-
remo sicuramente di chiudere il divario con gli altri”.
Ci saranno tre italiani al via, chi pensi sarà il migliore tra voi?
“Spero di essere io, ma in GP2 conta molto l’esperienza e Mar-
ciello è al terzo anno quindi…”.
Rimpianti sulla stagione 2015?
“Sicuramente Monza gara 1, quando ho stallato per un pro-
blema alla frizione. Quei 25 punti mi avrebbero permesso di
vincere il campionato. Per il resto non abbiamo mai avuto
brutte gare. Ad Abu Dhabi ho perso il titolo in qualifica quando
sono incappato in una macchina lenta nell’ultimo settore che mi
ha fatto perdere tutto. A quel punto con il quarto tempo era
difficile riuscire a migliorare dato che ART aveva un ottimo
spunto. Da lì in poi ho gestito di conserva, ma non è bastato”.
Qual è stato il momento più bello dell’anno?
“Il momento più bello non è stata una vittoria, ma gara 2 a
Monza. Quando parti ultimo sono quelle gare in cui non hai
pressione e mi sono divertito. Non pensavo di fare sedici sor-
passi, arrivando terzo nella sprint. È stata davvero una bella
corsa, qualcosa che non si vede spesso. Per me è stata una
grande soddisfazione, oltre che una prova di forza. Anche
Sochi non è stato male dove ho fatto tanti sorpassi nel corso
del primo giro”.
Molte volte nel corso della stagione i tuoi risultati sono stati
messi in dubbio…
“Proprio Monza è stata la più palese di queste situazioni. Credo
che chiunque dopo una gara come quella che ho fatto io,
avrebbe perso la calma quando vieni tenuto in macchina men-
tre dovresti già essere sul podio… Capisco però, che agli altri
questa nostra competitività abbia dato fastidio, perché in quel
momento eravamo primi tra i piloti e secondi nel campionato
a squadre. Ripensandoci adesso è un bel plauso ai nostri me-
riti e consacra ancora maggior valore alle nostre vittorie. I ra-
gazzi nel dopo gara hanno smontato tutto, ho perso il conto di
quali e quanti particolari hanno controllato sulla nostra vettura,
ma ad oggi sono felice di aver dimostrato che eravamo supe-
riori”.
Si è invece infranto il sogno Red Bull. Quanto credevi nella pos-
sibilità di farcela?
“Ci credevo tanto, ero convinto oltre al 100% che ce l’avremmo
fatta. Se ne parlava da Silverstone, per quella che era la nostra
terza gara di campionato. Alla fine sono stato nella loro orbita
per più di sei mesi, ma quello che tutt’oggi mi è incomprensi-
bile è la motivazione per cui non sono stato accettato. Stavamo
praticamente parlando di dove posizionare gli adesivi sulla li-
vrea della macchina, e invece in un attimo tutto è svanito.
Spero comunque che una bella stagione in GP2 possa riaprirci
quella porta”.