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nale la gestione, superlativa la capacità con cui ha lottato come

se l’avesse sempre fatto con gli altri del gruppo iridato. E alla

fine ha pure preso un punto. Chiaro il messaggio: ehi ragazzi,

mi avete snobbato, ma intanto nella classifica costruttori ci

siete entrati grazie a me…

Wehrlein dal DTM

a sorpresa con Manor

Poi, c’è Pascal Wehrlein. Campione DTM 2015, molti avevano

posto qualche dubbio sul ragazzo tedesco che arrivava dalle

ruote coperte, percorso già fatto con ottimi risultati da Paul

Di Resta in un recente passato. Wehrlein è stato tra gli ul-

timi a entrare nella lista iscritti del mondiale F.1 e se è alla

Manor è grazie alla Mercedes essendo parte del programma

giovani. Con la rinnovata monoposto britannica, Pascal sta

facendo molto bene. Le sue partenze sono dei missili terra-

aria e dopo la bella prova offerta a Melbourne, in Bahrain ha

a lungo occupato la zona punti chiudendo tredicesimo. Ma

già in qualifica aveva segnato un ottimo sedicesimo tempo.

Per chi non lo sapesse, Wehrlein nelle monoposto se la ca-

vava molto bene risultando quarto nel FIA F.3 2012 e quarto

anche nella gara che vale un mondiale della categoria,

Macao. Mentre l’anno precedente ha vinto la serie addestra-

tiva tedesca dell’epoca, la F.ADAC Masters. Poi, la Mercedes

se lo è preso nel DTM dal 2013 strappandolo a stagione ap-

pena iniziata alla F.3 per la fortuna di Raffaele Marciello, che

si vide togliere il primo rivale e andò a vincere il titolo.

Pochi rischiano

nel mondiale F.1

Vandoorne e Wehrlein sono l’esempio di come la F.1 abbia

sempre un rapporto conflittuale con i giovani da lanciare. A

parte la Red Bull/Toro Rosso che bisogna soltanto ringraziare

per i tanti ragazzi lanciati in F.1, anche se con modi bruschi ha

bloccato la carriera di molti altri meritevoli, le altre squadre fa-

ticano a provarci con i nuovi talenti. La McLaren era sempre

stata molto coraggiosa, dapprima con Hamilton nel 2007, poi

con Kevin Magnussen nel 2014, ma improvvisamente ha cam-

biato linea, sicuramente su suggerimento della Honda. Il sacri-

fico del danese è stato spesso criticato da Italiaracing così

come non aver osato con Vandoorne quest’anno. La Williams

ha buttato dentro la mischia Valtteri Bottas, ma per il resto non

c’è molta volontà nel buttarsi sui ragazzi. Certo, non ci può es-

sere sempre un ricambio annuale ed è anche vero che di ta-

lenti veri non ne girano tanti. Ma quando ci sono, vedi

Magnussen o Vandoorne o Wehrlein perché non provarci?

Anche Pascal ha rischiato di non essere del gruppo F.1. Il tira

e molla è durato per tutto l’inverno: Manor o non Manor, an-

cora DTM o non DTM. Per fortuna Toto Wolff è riuscito a sbloc-

care l’operazione con la squadra di Stephen Fitzpatrick, in caso

contrario Wehrlein si sarebbe seduto su una Mercedes col

tetto.

Pascal Wehrlein

si gode i complimenti

di Toto Wolff