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Una vittoria anche

per i suoi meccanici

Hamilton ha riservato invece parole al miele per Ricciardo («è un

grande campione, non vedo l'ora di lottare ancora contro di lui») e

per i suoi meccanici. «Erano nervosi dall'inizio di stagione, non è

facile stare nel garage del campione del mondo. Quando hai un

campione sulla tua macchina vuoi dare il meglio, e penso non fos-

sero contenti di quello che erano riusciti a fare (vedi i tanti problemi

tecnici sperimentati da Lewis, ndr), a Monaco invece ce l'hanno

fatta alla grande. E' stato un sollievo. Credo abbiano capito che io

sono forte come sempre, e li devo ringraziare per essermi stati vi-

cini. Ci sono ancora tante cose da mettere a posto, siamo il team

più forte, ma dobbiamo intervenire in diversi settori. A Montreal,

la prossima gara, di solito mi trovo bene, spero di ripetere quello

che feci lì la prima volta che vinsi (nel 2007, il suo primo GP da trion-

fatori nel Circus)». A confortare l'Hamilton rinato c'è anche la ca-

bala. Quella di Monaco è stata la sua vittoria n.44: «E’ il numero

che avevo quando ho iniziato a correre, ho vinto il mio primo cam-

pionato con il 44». Fra l'altro il maghetto di Stevenage può vantarsi

di aver vinto così almeno una gara in tutti i suoi 10 anni di F.1, l'unico

capace di questa impresa fra i 106 piloti che ne hanno vinto almeno

una. E i record che batterà – scommettiamo? - non finiranno qui.