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GP GRAN BRETAGNA
Ferrari
Senza
mordente
Raikkonen quinto,
Vettel nono, sono un bottino
magrissimo per il team
italiano che si ritrova dietro
alla Red Bull e con risultati da
Force India. Sul tracciato
britannico niente
ha funzionato
come avrebbe dovuto
Jacopo Rubino
Così non va. Un quinto e un nono posto rappresentano un
bottino troppo magro per le ambizioni della Ferrari, di questa
Ferrari. Ma a Silverstone è andata così. Non è stato il peggior
weekend dell’era Marchionne, almeno se parliamo di punteg-
gio, ma lo è stato probabilmente dal punto di vista della com-
petitività. Quello britannico, tana dei team rivali, è stato
spesso un circuito sfavorevole alle vetture di Maranello, e la
SF16-H non ha fatto eccezione. Troppo lontana l’astronave
Mercedes, ma questa volta anche la Red Bull è stata decisa-
mente superiore. «La posizione di partenza non rispecchia il
nostro valore», sosteneva ottimista Sebastian Vettel dopo le
qualifiche, per giunta dopo aver rimediato un arretramento
in griglia per l’ennesima sostituzione del cambio. Un aspetto
che sta diventando un vero e proprio tallone d’Achille. E in
gara non si è verificato il cambio di ritmo sperato, mettendo
anzi in evidenza le lacune da colmare.