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GP GRAN BRETAGNA

Ferrari

Raikkonen quinto

contiene i danni

Poco incisivi con l’asfalto bagnato, i due alfieri del Cavallino sono stati i primi a

tentare la carta dei pneumatici slick. Mossa indovinata, ma in parte vanificata dalla

virtual safety car inserita per l’uscita di Pascal Wehrlein. Sarebbe però miope la-

mentarsi soltanto di questo, perché a mancare era la prestazione. «Non avevo

aderenza con le gomme rain, ma ho cercato comunque di spingere al massimo,

andando lungo un paio di volte. Una volta montate le gomme medie è andata un

po’ meglio, ma non è stato facile», ha ammesso Raikkonen, alla 100esima presenza

da ferrarista e fresco di rinnovo contrattuale per il 2017. Iceman ha quindi chiuso

quinto, sorpassando nelle ultime fasi la Force India di Sergio Perez, uno dei nomi

inseriti nella rosa dei suoi potenziali sostituti. «Abbiamo cercato di fare del nostro

meglio, ma non eravamo abbastanza veloci per lottare con le macchine davanti.

Fin dall’inizio avevamo capito che questo sarebbe stato un fine settimana diffi-

cile».

Vettel non morde

soltanto nono

Con questo risultato, il finlandese diventa terzo nel Mondiale con 106 punti, lascian-

dosi dietro Vettel a 98. In mezzo a loro adesso c’è pure Daniel Ricciardo a quota 100,

un segnale da non sottovalutare per il proseguimento del campionato. Per il quattro

volte iridato è stata una domenica nell’anonimato, terminata difendendo un misero

nono posto per la penalità di 5 secondi ricevuta a causa del sorpasso su Felipe Massa,

compiuto portando fuori il brasiliano per un lungo in frenata. «La penalità non ha

fatto alcuna differenza, non ho cercato di spingere fuori Felipe di proposito. Anzi,

stavo andando fuori pista io stesso, sono rimasto sorpreso da quanto poca aderenza

ci fosse quando mi sono trovato fianco a fianco con lui. Ma in fondo è stato un inci-

dente di gara», ha commentato. Sono invece altri gli aspetti da analizzare: «È la prima

volta, quest’anno, in cui non eravamo in grado di battere le Red Bull sul passo. Ab-

biamo bisogno di capire dove perdevamo. Fa due settimane le cose potrebbero es-

sere diverse, ma questa non deve essere una scusa. Dobbiamo guardare avanti e

capire perché stavolta abbiamo fatto un passo indietro».

Ora l’Ungheria

nel 2015 fu vittoria

Insomma, meglio lasciarsi alle spalle in fretta la trasferta in terra d’Albione e pensare

al prossimo round in Ungheria, dove nel 2015 maturò uno splendido successo. Vettel

resta sereno: «Continuo ad avere fiducia nella nostra squadra e nella nostra macchina.

Non c’è alcun motivo per andare nel panico, non è la fine del mondo». In sintonia

Raikkonen: «Non prevedo di avere ancora problemi simili, mi aspetto di tornare alla

normalità». Perché una giornata-no ci può stare, ma meglio che non diventi una co-

stante. In fondo, è il team principal Maurizio Arrivabene a sottolinearlo: «Se si vuole

essere al vertice, non ci devono essere circuiti difficili. Facciamo tesoro della lezione».