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Massimo Costa

Un punto è innegabile nel mondiale di F.1 2016: gli alti e bassi

dei piloti Mercedes stanno rendendo appassionante la rincorsa

al titolo iridato. Perché, diciamolo pure, se Lewis Hamilton di

tanto in tanto non incontrasse i suoi fantasmi e non fosse tor-

mentato da problemi tecnici, cambi di power unit e quant’altro,

la differenza di talento puro tra lui e Nico Rosberg non permet-

terebbe alcun tipo di duello. E lo si è visto nelle quattro corse

disputate nel mese di luglio. Ma a Rosberg va riconosciuta la

grande intelligenza di conoscere bene il valore del proprio

compagno di box, di indagare su quali sono i propri punti de-

boli rispetto ad Hamilton, di scovare come migliorarsi per cer-

care di raggiungere il livello del nemico che alza l’asticella

sempre più. Ed è per questo motivo che Rosberg è sempre lì,

pronto a punzecchiare il quattro volte campione del mondo, a

incupirlo, a rendersi fastidioso come una suocera che ti entra

in casa mentre sta per iniziare la partita di calcio che aspettavi

di vedere da una settimana.

Dalla qualifica da fenomeno

alla partenza lumaca

A Monza, Hamilton aveva dato un saggio delle proprie capacità

in qualifica, interpretando al meglio le poche curve del circuito

e rifilando a Rosberg un umiliante distacco: mezzo secondo.

Nella sfida Mercedes, Hamilton con quel giro da superstar si è

portato in vetta alla classifica delle pole ottenute, sette contro

le sei di Nico. Sembrava dunque non esserci storia dopo un ri-

sultato così schiacciante e invece, in partenza, Hamilton si è

mosso lentamente tanto da transitare sesto alla prima variante.

Lui dice di avere eseguito la procedura abituale, quindi si po-

trebbe ipotizzare un problema al software. Ma anche un errore

del pilota, mai fidarsi delle loro dichiarazioni… In ogni caso,

Rosberg è volato via e come a Spa, quando era partito dalla

pole senza il peso di Hamilton relegato in ultima fila per la so-

stituzione della power unit e di altre componenti, ha salutato

la compagnia e buonanotte.