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Obiettivo principale
battere la Red Bull
La Rossa si è ritarata sull'obiettivo di riserva, che è poi stare da-
vanti alla Red Bull nel campionato costruttori. Secondi va bene,
umiliati ancora dai bibitari in pieno rilancio, no. Non è un bersaglio
facile, il secondo posto, considerato che da qui alla fine della sta-
gione ci sono ancora parecchi circuiti sui quali le monoposto di
Max Vetstappen e Daniel Ricciardo possono dire la loro grazie al-
l'ottimo telaio (Singapore, Suzuka, Austin), ma se non altro il podio
di Vettel interrompe un digiuno durato cinque GP. Resta uno svan-
taggio di 11 punti dall’australiano, recuperabile se continueranno
o si consolideranno i miglioramenti visti a partire dal Belgio. Si ri-
schia una stagione con uno 0 nella caselle delle vittorie, a meno
che qualche disgrazia altrui non apra le porte a quello che nel cal-
cio si chiama il gol della bandiera. «Torneremo a vincere, non so
dire quando ma sono sicuro che capiterà, noi terremo duro e con-
tinueremo a crederci», ha detto Vettel, nel tentativo di dare la ca-
rica per il rush finale della stagione. «E comunque Monza per noi
è stato un grande GP, non abbiamo battuto la Mercedes ma siamo
finiti terzi e quarti, che al momento è il massimo a cui possiamo
aspirare».
Raikkonen fiducioso
“Continuiamo così”
Positivo, non entusiasta, anche Iceman Raikkonen. «Sono due
weekend che andiamo nella giusta direzione, quindi spero che sia
così anche nei prossimi. Lo sviluppo che abbiamo portato alla
power unit non è nulla di magico, ma è qualcosa. Bisogna accet-
tare di fare piccoli progressi qui e là, lavorando un po' su tutte le
aree della vettura. Non possiamo arrivare primi, a meno che le
Mercedes non si rompano, ma vogliamo restare secondi». Dopo
qualche toppata di troppo entrambi hanno capito che è il mo-
mento di dare il massimo, limitando i danni e ottimizzando il
buono che c'è.
Marchionne carica tutto
sulle spalle di Binotto
L'assalto al potere è dunque di nuovo rimandato al prossimo
anno, ma è in questi mesi che se ne deciderà l'efficacia. Mar-
chionne ha scaricato anche moralmente James Allison, giubilato
qualche settimana fa e caricato tutto il peso della responsabilità
di Mattia Binotto, che come è noto non è direttore tecnico come
Allison ma CTO, capo dell'ufficio tecnico. Non boss assoluto, ma
coordinatore di un gruppo di tecnici che dovranno gestire in ma-
niera più collettiva l'impegno. Binotto è esperto di motori, e ha
dimostrato di sapere la sua, per quanto riguarda il telaio la Ferrari
potrebbe cercare consigli (o forse li sta già cercando) in casa Dal-
lara, anche se a Varano de' Melegari, patria della riservatezza, si
smentisce tutto. C'è una frase famosa del premio Nobel Samuel
Beckett: «Ho sempre provato. Ho sempre fallito. Non importa. Ri-
proverò. Fallirò di nuovo, fallirò meglio». Sembra tagliata apposta
per la Rossa 'tormentata esistenzialista' degli ultimi anni. Con la
differenza che quella è letteratura, questa è Formula 1, e che il
nuovo regista dello spettacolo, Sergio Marchionne, non ha nes-
suna voglia di rischiare la bancarotta sportiva aspettando un fu-
turo che non arriva mai.