8
GP MALESIA
Mercedes
Un treno da
non perdere
Stefano Semeraro
Già a inizio anno, dopo una prima parte di campionato fenomenale, in
molti lo avevamo detto e scritto: questo è l'anno di Rosberg. Un'idea
quasi naturale, al netto dei possibili o futuribili complotti. Perché Nico
stava maturando, migliorando, e dalla sua aveva motivazioni più urgenti
e forti di Hamilton. Prendersi finalmente il dannato mondiale, togliersi
l'etichetta di eterno secondo. Solo che nel prosieguo di stagione Nico
il (finto) calmo ci ha messo del suo per boicottarsi da solo il sogno iri-
dato. Errori, incertezze, soprattutto troppe letargie nei momenti che
contavano. Risultato: molte, troppe umiliazioni incassate dal compagno
di squadra. Adesso arriva l'ennesima svolta di un mondiale tanto scon-
tato (a favore della Mercedes) quanto incerto (nella lotta interna) ed è
ancora il turno di Rosberg di tenere il pallino in mano. Una gara pazza
gli ha negato la vittoria – per colpa di Sebastian Vettel – poi ha rischiato
di nascondergli anche il podio – per via della penalità comminatagli per
il duello con Kimi Raikkonen - infine gli ha consegnato un terzo posto
(meritatissimo, vista la grinta con cui ha rimontato) nel giorno dello spro-
fondo di Lewis Hamilton, regalandogli un vantaggio di 23 punti a cinque
gare dalla fine. Ha rischiato il ri-sorpasso, ora si gode un serio tentativo
di fuga verso la vittoria finale. Riuscirà Rosberg a non sprecare anche
questo vantaggio, come è riuscito a fare con quello ben più consistente
(43 punti) accumulato nelle prime gare? Reggerà la tensione, avrà la
stoffa per portare il secondo mondiale in famiglia e firmare un doppietta
iridata padre-figlio che finora era riuscita solo a Graham e Damon Hill?
Mica facile rispondere.
Per ora gli è toccato bere champagne dalla scarpa di Ricciardo e
guardarsi intorno con l'aria fra il perplesso e lo schifato. L'aria di
chi non sa bene se festeggiare o recriminare, se gioire o preoc-
cuparsi. «Non la considero una vittoria – ha detto, in questo
erede di Lapalisse – perché è solo un terzo posto ed è stata una
giornata pesante. Ovviamente sono contento di come ho sa-
puto recuperare, perché non pensavo davvero che fosse pos-
sibile. Il ritiro di Lewis è stata una fortuna? Sentite, ho
rimontato dall'ultimo posto, pensando solo ad arrivare più
avanti possibile, quindi non la vedo così. Adesso voglio solo
pensare a vincere le gare, una dopo l'altra». Senza pensare
che nel 2014 era stato il suo turno di perdere un mondiale
anche per problemi di affidabilità, senza considerare le di-
sgrazie altrui un risarcimento del passato. Meglio guardare
avanti, senza guardarsi troppo attorno.
In un campionato nel quale era riuscito a farsi
rimontare 43 punti di vantaggio Rosberg ha
l'ennesima occasione per prendersi il Mondiale che
tante volte si è visto sfuggire. Saprà sfruttarla?