19
tigano un po', come marito e moglie, ma
se si odiassero non potrebbero convivere
nella stessa squadra. Mentre se non sba-
glio la Mercedes li ha confermati en-
trambi»
In pista come si comportavano?
«Le racconto un episodio. Mondiali di
Praga, anno 2000. Nel kart ci sono le
manche di qualifica e poi la finale. Loro
erano i più forti, prima di una manche li
ho presi da parte per raccomandarmi. In
gara Nico è stato davanti per tutta la
gara, all'ultima curva ha chiuso un po' e
allora Lewis lo ha passato all'esterno, con
una manovra da brividi. Alla fine Nico era
arrabbiatissimo. E Lewis se la rideva...».
Rosberg ha sempre subito....
«Ha vinto di meno, anche nel kart, ma
perché ha sempre avuto compagni di
squadra 'cattivi'. Nei kart Kubica e Ha-
milton, poi Webber, un certo Michael
Schumacher, ora di nuovo Hamilton.
Lewis è un talento puro, tanti lo criticano
per la vita sregolata ma per me potrebbe
stare fermo un anno e al momento di tor-
nare in pista sarebbe comunque il più
forte. Rosberg in compenso ha lavorato
tantissimo e non dimentichiamoci che in
F.1 ha strabattuto uno come Schumi. Si
sono stimolati a vicenda e a guadagnarci
sono stati sia loro sia la Mercedes».
Si capiva già allora che sarebbero di-
ventati due fenomeni?
«Al 100 per cento».
Vi sentite ancora?
«Con Nico spesso, almeno una volta al
mese, quest'inverno poi ha comprato un
kart per allenarsi. Con Lewis meno: è sin-
gle, ha una vita più complicata...».
Da ragazzini erano diversi anche fuori
dalla pista?
«A quei tempi li alloggiavo a Padova, in
un hotel vicino alla dogana: lei ha pre-
sente come sono quei posti di sera.
Dopo una pizza con mia moglie e loro
due, tornando in albergo in macchina ve-
diamo una 'lucciola'. 'Ma aspetta l'auto-
bus a quest'ora?', mi chiede Nico.
'Fammi scendere', gli fa eco Lewis scher-
zando, 'che quell'autobus lo prendo an-
ch'io!'. Capito il tipo?».
* Su gentile concessione
del Corriere dello Sport