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L’INTERVISTA

Onofrio Veneziani

Sfruttando l'esperienza di tanti anni nel paddock,

e non senza grande coraggio, Onofrio Veneziani

nel 2015 ha deciso di creare un proprio team per

misurarsi nella combattuta arena della Euro Nascar.

Una scommessa che oggi può dirsi vinta

su tutti i fronti

L'America

in Europa

Jacopo Rubino

«Siamo partiti da zero e in poco tempo abbiamo realizzato tutto questo.

È il sogno americano, ho capito che esiste». C’è tanto orgoglio nelle parole

di Onofrio Veneziani, per tutti Titì, parlando della sua avventura da pro-

prietario di una scuderia nella Nascar Whelen Euro Series. Verrebbe da

dire che l’America a volte può essere anche nel Vecchio Continente. In sole

due stagioni la sua Double T, fondata insieme al socio Franco Ercoli, si è

affermata fra le principali forze della categoria: «Ora ho una squadra stu-

penda, che si sta ampliando, che attira sponsor. Siamo pronti addirittura

ad avere otto macchine al via. Qualcosa del genere altrove sarebbe fanta-

scienza, semplicemente per i budget necessari. Qui invece un’auto costa

70 mila euro, ha ben 430 cavalli e possiamo correre di fronte a un pubblico

enorme». Tanti sono gli anedotti che Veneziani ci ha raccontato di questa

avventura, quasi da appassionato più che da uomo di paddock. «Dopo sei

mesi mi sono trovato a Daytona a chiacchierare con Roger Penske», ci

svela, e poi «i vertici Nascar sono stati a bere una birra sotto la mia tenda,

mi hanno voluto pure a cena a casa loro perché avevano apprezzato la no-

stra storia». Che merita davvero di essere scopert