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Quattro diversi vincitori
ad inizio stagione
erano trentuno anni
che non succedeva
Ogier con la Ford Fiesta a Monte-Carlo, Jari-Matti Latvala
con la Toyota Yaris in Svezia, Kris Meeke con la Citroen C3
in Messico, e ora Thierry Neuville con la Hyundai i20 al Tour
de Corse. E se i seguaci della Formula 1 si sdilinquiscono
per la ritrovata competitività della Ferrari, finalmente in
grado di mettere un freno allo strapotere Mercedes, i tifosi
dei rally iridati hanno di che stropicciarsi gli occhi.
Finita l’epoca della Volkswagen tritatutti, il nuovo corso della
potentissime WRC plus sta andando oltre ogni più rosea
previsione con i quattro Marchi al via praticamente tutti sulla
stessa linea e con sei-otto piloti tutti in grado di lottare per
il vertice.
E la cartina al tornasole più bella è stata la prova speciale
più lunga dell’Ile de Beauté, la temutissima Antisanti-Poggio
di Nazza di 53,78 chilometri. Appuntamento d’apertura
dell’ultima giornata di gara, ha incredibilmente visto sei pi-
loti classificarsi nello spazio di appena 9 secondi, e con il
campione del mondo Ogier finito a 21 secondi solo per le
bizze elettroniche che lo hanno rallentato nelle ultime fasi
di gara.
Valori tanto ravvicinati che hanno proiettato questo inizio di
stagione direttamente nelle storia, era infatti dal lontanis-
simo 1986 che quattro piloti diversi non firmavano le prime
quattro gare. Nella maledetta ultima stagione dei Grubbi B,
furono infatti Henri Toivonen (Lancia Delta S4), Juha Kankku-
nen (Peugeot 208 T16), Joaquim Moutinho (Renault 5 Turbo)
e Bjorn Waldegard (Toyota Celica) a siglare altrettante vit-
torie nel Monte-Carlo, Svezia, Portogallo e Safari.