7
Il fascino delle
grandi classiche
Fernando non ha mai nascosto di subire il fascino delle grandi
corse anche fuori dal recinto a volte asfittico del Circus: ad
esempio, ha fatto da starter a Le Mans e ci avrebbe anche
corso se Ron Dennis non glielo avesse proibito. Anche lui,
come direbbe Nico Rosberg, si è stancato di “girare in tondo
come un criceto”. Specie se risultati e soddisfazioni sono com-
parabili a quelli del roditore. Lui e la McLaren quest'anno in F.1
non andranno da nessun altra parte, insieme hanno pensato
che un successo sulla 'Brickyard' potrebbe risollevare, almeno
mediaticamente, le sorti di un marchio decisamente in crisi.
Tanto più che in Indycar si corre con delle Dallara e Alonso lo
farebbe anche con un motore Honda che in quel campionato
fa ben altra figura. Una scommessa romantica, nata dalla stizza
del purosangue che si sente addosso un briglia troppo stretta,
ma anche un azzardo, visto che non è affatto scontato che
Alonso farà a pezzetti la concorrenza sul superspeedway del-
l'Indiana, dove non ha mai guidato e non conosce le regole del
gioco. Per Alonso, comunque, una sfida all'altezza della sua
fama di campione mai contento, mai accomodante, mai soddi-
sfatto, con la prospettiva di dedicarsi poi al terzo tassello del
puzzle, la gara della Sarthe. Per la McLaren un salto (triplo?)
senza rete che tenta di mascherare il clamoroso flop in F.1. Per
tutti, l'obbligo di non perdersi (l'ultima?) battaglia dell'astu-
riano Alonso, generale senza paura rimasto anche senza un
esercito e ormai con poche guerre da combattere.