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GP RUSSIA

Gli sconfitti

Quella partenza

al rallentatore

La Ferrari la vittoria se l'era costruita in qualifica, con quella

prima fila tutta rossa, ma l’ha persa nello spazio di un rettilineo,

quello della partenza, lunghissimo, quando il finlandese della

Mercedes ha azzeccato la mossa giusta, sorprendendo sia Kimi

sia Seb e relegandoli ai due gradini meno nobili del podio.

«Avrei dovuto essere più aggressivo – ha ammesso il tedesco

che alla prima staccata si è ritrovato dietro Valtteri quasi senza

accorgersene, come certi difensori che sul corner si 'perdono'

l'attaccante in marcatura – Ci siamo affiancati, lui mi ha chiuso

la porta e non sono riuscito a passare per primo. C'era molto

vento e Bottas ha sfruttato bene la scia. Purtroppo si è deciso

tutto lì...». Sì, perché una volta passato in testa, Bottas non ha

sbagliato (quasi) e alla Ferrari non è servito a colmare il gap

neppure il tentativo di pit-stop ritardato sulle supersoft – 7 giri

di più in pista rispetto all'avversario – per ingarbugliare i giochi

e provare a mandare in confusione Bottas. Vettel nel finale, oc-

cupato da tanti doppiaggi, è arrivato vicino, molto vicino (un

secondo) ma non abbastanza vicino. Nel dopo gara è nato

anche un abbozzo di polemica fra Vettel e Massa, perché il bra-

siliano avrebbe concesso un sorpasso facile a Bottas e avrebbe

invece ostacolato Vettel, ma si è presto sgonfiata.

Attacco e difesa

Proprio come la Juve

Sia lui sia a Kimi hanno dimostrato di saper attaccare – anche

in qualifica - ora si tratta di difendersi altrettanto bene, magari

basterebbe guardare qualche partita della Juventus. «La gara

si è decisa allo start, e il mio è stato parecchio brutto», ha fatto

coro Raikkonen. «Ho pensato che avrei perso parecchio tempo,

invece alla fine ho mantenuto la mia posizione. Ma non posso

dire di essere contento». Su questo tracciato il motore Merce-