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GP ITALIA

La sorpresa

Jacopo Rubino

Se escludiamo la folle domenica di Baku, dieci punti in un solo

Gran Premio, quest’anno la Williams non li aveva mai messi in-

sieme. E due macchine in top-ten le aveva piazzate soltanto in

Austria. Ci è riuscita di nuovo a Monza, una delle piste che sulla

carta meglio si adattavano alle caratteristiche della FW40, per

giunta spinta dalla potentissima power unit Mercedes: sensazione

confermata poi nelle prove libere, con un venerdì certamente di

qualità superiore rispetto ai precedenti. Ma la vera gloria la scu-

deria britannica l’ha riassaporata nella qualifica-odissea di sabato,

con un Lance Stroll al di sopra di qualsiasi pronostico. Sul bagnato,

il rookie canadese è apparso incredibilmente a suo agio, in palla

già dal Q1, e dopo essere entrato in top 10 ha stampato addirit-

tura il quarto tempo. Che si è trasformato in una clamorosa se-

conda casella sulla griglia al fianco di Lewis Hamilton,

approfittando delle penalità accumulate dai due alfieri Red Bull.

Stroll conquista una

prima fila da record

«Non me lo sarei mai aspettato, ma nelle corse ci sono

sempre sorprese, non sai mai cosa può accadere. Le con-

dizioni erano impegnative e come squadra le abbiamo sa-

pute gestire», ha poi commentato Lance, diventato il più

giovane nella storia del Mondiale a scattare in prima fila,

soffiando per soli 23 giorni il record a Max Verstappen. Un

exploit che fa il paio proprio con il pazzo podio conqui-

stato in Azerbaijan. La dimostrazione che passo dopo

passo Stroll sta prendendo le misure alla categoria regina,

in cui è arrivato compiendo un salto quantico dalla F.3. Il

corposo programma di test privati allestito nei mesi scorsi

con la vettura 2014 lo ha sicuramente aiutato, ma la com-

petizione vera è un’altra cosa: ed è nell’arena che Lance si

sta facendo le ossa, meritandosi il rispetto dei colleghi e

dei fans.

Massa a punti

scudiero di Lance

«Domani sarà diverso, sarà il giorno che conta. Penserò a fare

la mia gara come al solito», aveva poi garantito. E in effetti

Stroll si è comportato come doveva: prudente al via, persino

troppo, ha evitato corpo a corpo pericolosi, o addirittura inu-

tili al cospetto di vetture più competitive. In chiusura ha con-

servato un buon settimo posto, rintuzzando il tentativo di