19 Gen [15:45]
Nel futuro della MotoGP
una gara (quasi) cittadina?
Jacopo Rubino
Sembrano ormai preistoria Imatra o la vecchia Brno, che negli anni Ottanta furono gli ultimi tracciati stradali nel calendario del Motomondiale. Eppure in MotoGP potrebbe esserci qualcosa di simile per il futuro: ad anticiparlo, in una intervista sul quotidiano economico Expansion, è stato direttamente Carmelo Ezpleta.
"È possibile che in MotoGP ci sia un circuito urbano, c'è un progetto concreto in una città calda. In teoria, il rettilineo principale sarebbe su un percorso cittadino e il paddock sarebbe al coperto, all'interno di un complesso fieristico. Sarebbe usato per la gara e durante il resto dell'anno per altre attività", ha svelato il boss della Dorna.
Il manager spagnolo non si è addentrato in ulteriori dettagli, lasciando quindi la porta aperta a tante ipotesi. Nel 2011, però, fu Abu Dhabi a manifestare il desiderio di accogliere la MotoGP sul faraonico circuito di Yas Marina che dal 2009 è tappa fissa per la Formula 1: un obiettivo, poi accantonato, che avrebbe comunque richiesto degli appositi interventi per gli standard di sicurezza richiesti dal motociclismo. Ma probabilmente l'identikit disegnato da Ezpleta si riferisce ad un'altra location. Niente a che vedere comunque con l'esotico GP di Macao o con il Tourist Trophy sull'isola di Man, luogo simbolo delle cosiddette road races.
Quel che è certo, è l'interesse nei confronti del Circus a due ruote, che quest'anno avrà un calendario esteso a 19 appuntamenti con l'ingresso della Thailandia, sulla pista di Buriram già "collaudata" dalla Superbike. Nel 2019 entrerà (anzi, tornerà) la Finlandia, con l'impianto in costruzione del Kymi Ring, e altri bussano alla porta: "Al momento abbiamo una lista di otto Paesi che vorrebbero avere un Gran Premio, ma non possiamo fare 26 gare", ha chiarito Ezpeleta.
Per toccare più nazioni, la Dorna potrebbe così ridurre i ben quattro round che la Spagna vanta grazie a Jerez, Barcellona, Valencia e Alcaniz, inserita nel 2010 per sostituire l'Ungheria (il fantomatico Balatonring non è mai nato) e da allora mai più uscita. "Eventualmente, in futuro, faremo una rotazione", ha detto Ezpeleta su As. "Invece di quattro gare in Spagna, ne avremmo due".