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12 Nov [16:46]

Il direttore di gara F1 Wittich
lascia il suo ruolo, promosso Marques

Massimo Costa - XPB Images

Niels Wittich, direttore di gara dei Gran Premi F1, ha lasciato il suo ruolo con effetto immediato e non sarà presente al prossimo appuntamento di Las Vegas del 22-24 novembre. Con un comunicato, la FIA ha spiegato che Wittich ha deciso di dimettersi per inseguire nuove opportunità. Rapidamente, la FIA ha promosso a direttore di gara F1, per ora per Las Vegas, Rui Marques, il quale attualmente ricopre il medesimo impegno per la Formula 2 e la Formula 3.

La FIA spiega che "Rui porta con sé una vasta esperienza avendo precedentemente ricoperto il ruolo di commissario di pista, esaminatore, commissario nazionale e internazionale, vice direttore di gara e direttore di gara in vari campionati. Più di recente, ha ricoperto la carica di direttore di gara di Formula 2 e Formula 3".

Wittich era giunto al comando delle operazioni F1 a partire dalla stagione 2022, quando era stato chiamato per rimpiazzare il disastroso Michael Masi, l'uomo che ad Abu Dhabi 2021, ultima gara della stagione, per le sue controverse decisioni fece perdere il mondiale a Lewis Hamilton. Inizialmente, Wittich divideva la cabina di comando con Eduardo Freitas, prelevato dal WEC, poi ha proseguito da solo. Prima ancora, il 52enne tedesco aveva lavorato per il DTM e la Formula E.

Resta da capire se Wittich abbia deciso di abbandonare la F1 in seguito alle polemiche sorte negli ultimi Gran Premi riguardanti le penalità, date o non date, per i track limits e per le manovre di sorpasso, che hanno portato ad ogni gara ad adottare differenti e spesso inspiegabili interpretazioni. 

Recentemente il presidente FIA Ben Sulayem aveva auspicato la creazione di un dipartimento dedicato alla formazione dei direttori di gara e commissari sportivi. Cosa necessaria considerando le tante polemiche che coinvolgono non soltanto la F1, ma tutte le categorie per monoposto, dalla F4 in su, fino alle serie a ruote coperte, per le interpretazioni spesso personali e continuamente diverse (ne abbiamo avuto prova anche lo scorso weekend nella F4 spagnola ed Eurocup-3) che vengono prese ad ogni gara.

12 Nov [14:07]

Alpine-Mercedes, c'è l'accordo
La resa del gruppo Renault

Massimo Costa

E' tutto vero. La Alpine dal 2026 sarà spinta dalle power unit costruite dalla Mercedes e ne utilizzerà anche il cambio. Un paradosso, se volete, una cosa che in F1 non si è mai vista da parte di un grande costruttore di auto, nello specifico la Renault. Lo stop della produzione dei motori francesi, nello stabilimento di Viry-Chatillon, ha causato infinite polemiche e proteste da parte dei dipendenti, una resa che non piace al di là delle Alpi, soprattutto considerando i trascorsi fenomenali della Renault in F1.

L'innovazione del turbo nella metà degli anni Settanta, i trionfi come motorista con la Williams e poi come team completo (telaio più propulsore) con i due mondiali vinti da Fernando Alonso, infine il domino con la Red Bull nell'epopea dei quattro titoli iridati di Sebastian Vettel. Ma a far precipitare la Renault nell'oblio, è stato l'ibrido, le power unit che hanno portato la F1 in una nuova dimensione. Per dirla brutalmente, in un decennio non l'hanno mai azzeccata, perdendo via via la fornitura con la Red Bull e la Toro Rosso, poi con la McLaren .

E oggi, è la stessa Renault, presente in F1 col marchio Alpine, che non vuole utilizzare i motori... Renault. Alla base di questa scelta contraddittoria, vi è un forte motivo economico e l'intenzione di riconvertire la base di Viry-Chatillon ad altre attività e progetti dedicati all'automotive. Il risparmio per il team Alpine è stato valutato in 120 milioni di euro. A questo punto, Alpine rimane semplicemente un telaista divenendo cliente della Mercedes.



Ma a spingere a questa decisione i vertici aziendali di Renault guidati dal presidente Luca Di Meo, anche la presa di coscienza delle difficoltà incontrate negl ultimi dieci anni da parte degli ingegneri di Viry-Chatillon nel progettare un motore competitivo, al livello di Mercedes, Honda e Ferrari. Flavio Briatore, consigliere da poche settimane del team Alpine, ha spinto sull'acceleratore nel prendere questa scelta finale.

L'ex team principal Renault, ha sempre sottolineato che a nessuno del grande pubblico che segue la F1 importa cosa si nasconde alle spalle del pilota, quel che conta è il marchio. Ed è proprio così. Quando Briatore vinceva i mondiali con la Benetton e Michael Schumacher, era, ed è ancora oggi, il brand italiano che è nella memoria di tutti, non certo il motore Ford che spingeva quelle monoposto. E così è stato per la Red Bull campione prima con Renault e poi con Honda, ma per tutti a vincere è il marchio austriaco ed ora si nomina la McLaren prossima vincitrice (probabile) del mondiale costruttori e non il binomio con la Mercedes che ne fornisce i motori. Tutto molto chiaro.

Nel 2026, con le nuove regole che entreranno in vigore, a costruirsi tutto in casa saranno la nuova entrata Audi, la Ferrari, la Mercedes e la novità Red Bull con il supporto della Ford. Haas, Williams, Racing Bulls, Aston Martin, McLaren, proseguiranno a essere soltanto progettisti dei telai e a questa lista si aggiungerà la Alpine.

Per quanto riguarda l'ipotesi della vendita del team Alpine ad Hitech, con alle spalle la famiglia Mazepin, tutto sembra congelato. Almeno per il momento.

8 Nov [14:06]

I piloti durissimi contro Ben Sulayem
"Misuri il suo tono quando parla di noi"

Massimo Costa - XPB Images

Una lettera durissima, una presa di posizione che non si vedeva da tempo, oseremmo dire senza precedenti. La GPDA, l'associazione che riunisce i piloti di F1 e che ha come presidente George Russell, ha inviato una lettera alla FIA attaccando frontalmente il presidente Muhammad Ben Sulayem, protagonista di critiche eccessive nei confronti dei piloti, da padre padrone, con affermazioni spesso rivelatesi senza costrutto e banali. Si noti bene, la missiva della GPDA non critica la FIA in sè, ma è diretta proprio al presidente. Non manca anche una allusione economica, con i piloti che si cihedono dove vadano a finire i soldi delle multe in quanto non vi è chiarezza su questo punto.

“Come in ogni sport, sappiamo di doverci attenere alle decisioni dell’arbitro, ma per quanto riguarda le parolacce, c’è differenza tra quelle usate intenzionalmente per insultare qualcuno e quelle casuali, come quando si descrive il maltempo o una situazione di guida. Per questo esortiamo il Presidente della FIA a misurare il suo tono quando si riferisce ai nostri piloti. Sono adulti e non hanno certo bisogno di consigli su certe questioni banali, come indossare gioielli o delle mutande”.  

“Negli ultimi tre anni l’associazione ha più volte richiesto al Presidente di condividere le ragioni per cui un pilota viene sanzionato e soprattutto come i soldi raccolti vengono spesi, abbiamo più volte ribadito come certe sanzioni non forniscano una buona immagine a questo sport e vorremmo che il Presidente ci garantisca la massima trasparenza finanziaria. Ciò è nell’interesse della FIA, della Formula Uno e di tutte le parti interessate che assieme dovrebbero decidere come destinare le risorse che vengono spese”.

7 Nov [17:16]

Il due volte iridato WRC Rovanperä
ha provato la Red Bull F1 a Spielberg

Michele Montesano

Inarrestabile Kalle Rovanperä. Il finlandese, due volte iridato nel WRC, continua a stupire cimentandosi ogni volta su auto e categorie diverse. Complice una stagione a mezzo servizio nel Mondiale Rally, Rovanperä quest’anno ha deciso di ampliare i suoi orizzonti in ambito motorsport sperimentando, in particolar modo, la guida in pista. L’ultima della lista è stata nientemeno che una Formula 1 della Red Bull provata, la scorsa settimana, sul circuito austriaco di Spielberg.

Ormai presenza fissa nella scena internazionale del drifting, quest’anno Rovanpera si è cimentato in alcune gare del Porsche Carrera Cup Benelux vincendone tre. Il Flying Finn ha preso parte anche alla tappa di Monza del Porsche Carrera Cup Italia conquistando un positivo ottavo posto in gara due. Mancava quindi solamente il passaggio alle monoposto che, puntualmente, non è tardato ad arrivare.



Prima del debutto in pista Rovanperä, il mese scorso, ha fatto visita al quartier generale Red Bull. A Milton Keynes il finlandese ha preparato il sedile della RB8 del 2012 spinta dal V8 aspirato Renault. In vista del suo debutto su una vettura di Formula 1, il due volte iridato WRC ha poi svolto diverse sessioni al simulatore in cui, oltre a studiare il tracciato di Spielberg, ha provato diverse monoposto propedeutiche prima di cimentarsi con la Red Bull di F1.

Così come nel virtuale, anche nel reale l’approccio è stato graduale. Infatti Rovanperä ha dapprima preso confidenza con il circuito austriaco al volante di una Formula 4, per poi salire sulla più performante Formula Renault 3.5. Infine il finlandese si è potuto finalmente cimentare con la Red Bull RB8 che, seppur una F1 di vecchia generazione, ha saputo offrire sicuramente il giusto brivido. In totale Rovanperä ha completato circa una cinquantina di giri alternandosi sulle tre monoposto.



Al termine della giornata il finlandese si è mostrato decisamente entusiasta: “È stato fantastico poter guidare diverse monoposto e provare finalmente una Formula 1. La prima volta che mi sono seduto al volante della Red Bull la sensazione è stata molto diversa rispetto a quella di una vettura da rally. Anche le differenze in pista sono molte. La F1 restituisce delle sensazioni simili a quelle dei kart ma, pur essendo molto rigida, offre un’elevata aderenza. La maggior deportanza permette di affrontare le curve più velocemente e, di conseguenza, c’è molta più forza G laterale”.

6 Nov [15:36]

La Sauber Audi sceglie Bortoleto
Sarà il compagno di Hulkenberg

Massimo Costa - XPB Images

Sarà Gabriel Bortoleto il compagno di Nico Hulkenberg nel team Sauber Audi. Attualmente al comando del campionato di Formula 2, quando mancano ancora due appuntamenti alla conclusione della stagione, Bortoleto era il primo della lista di Mattia Binotto e nel weekend del GP del Brasile era apparso chiaro che non vi fossero dubbi sulla decisione presa dalla squadra con sede a Hinwil, Svizzera. Bortoleto è parte della Academy McLaren ed è stato trovato un accordo per lasciarlo libero.

Il team Sauber, che quest'anno non ha raccolto neanche un punto nei 21 Gran Premi disputati, avrà quindi un mix tra un giovane talento al debutto e l'esperto Hulkenberg, a oggi 224 gare disputate in F1 e in forza dal 2023 al team Haas.

Bortoleto, 20 anni, è di San Paolo e dopo il percorso svolto nel karting, ha debuttato in monoposto nel 2020 partecipando alla F4 Italia con il team Prema classificandosi quinto con una vittoria. Nel 2021 è salito nel Regional European by Alpine con FA Racing, ma è stata una stagione complicata che l'ha visto piazzarsi 15esimo. L'anno seguente è rimasto in tale categoria, ma con R-Ace, chiudendo sesto con due successi.

La svolta, in termini di risultati, è arrivata nel 2023 con il passaggio in Formula 3 e l'ingresso nel team Trident. Bortoleto è stato protagonista assoluto per tutto il campionato aggiudicandosi il titolo con due vittorie e un totale di sei podi. Il successivo step in Formula 2, con il team Virtuosi, lo ha visto ottenere subito importanti risultati con due successi, cinque podi, due pole, e una costanza nei piazzamenti in zona punti che gli permettono di occupare il primo posto con 169,5. Tra Losail e Yas Marina se la giocherà con Isack Hadjar, francese Junior Red Bull schierato da Campos, che di punti ne ha 165.

L'ingresso di Bortoleto e Hulkenberg nel progetto Audi significa l'uscita dal Mondiale F1 di Valtteri Bottas e Guan Yu Zhou. Il finlandese, 35 anni, è stato vice campione del mondo nel 2019 e 2020 con la Mercedes con cui ha vinto 10 Gran Premi e ottenuto 20 pole. In Mercedes ha corso dal 2017 al 2021, in precedenza il debutto in F1 è avvenuto con la Williams nel 2013. Dal 2022 è passato al team Sauber vivendo una ottima stagione nel 2022, decimo in campionato con 49 punti. Ma la perdita di competitività della squadra lo ha travolto fino a non riuscire a segnare neanche un punto quest'anno. A oggi, Bottas ha disputato 243 Gran Premi.

Zhou invece, 25 anni di Shanghai, ha debuttato in F1 nel 2022 con la Sauber di fatto prendendo il posto di Antonio Giovinazzi grazie a pesanti sponsor alle spalle. In F1 in queste tre stagioni non ha mai lasciato il segno e il suo miglior piazzamento in gara rimane un ottavo posto nel GP di Montreal del 2022. Come miglior risultato in qualifica invece, la quinta posizione a Budapest 2023. Zhou agli inizi della carriera in monoposto è stato parte della Academy Ferrari correndo nella F4 Italia nel 2015, poi successivamente è passato alla Academy Alpine.




5 Nov [16:19]

Gasly e Ocon, la classe pura
che i top team non sanno vedere

Massimo Costa - XPB Images

Ci sono risultati che sembrano impossibili da ottenere in F1 per team di centro classifica, e invece la pioggia spesso finisce per cambiare i valori tecnici, e le classifiche che siamo abituati a scrivere, vengono improvvisamente ribaltate. Questo accade quando il talento soverchia ampiamente quelle che sono le possibilità reali di una monoposto abituata ad essere a centro classifica o addirittura nelle ultime posizioni.

La storia della F1 è piena di questi episodi, il primo che viene in mente è quello di Ayrton Senna, secondo a Monte Carlo con la Toleman sotto il diluvio universale. Oppure, la vittoria di Sebastian Vettel nella pioggia di Monza con la Toro Rosso e, volando nel passato, Vittorio Brambilla capace di vincere con la March un bagnatissimo GP di Austria del 1975 precedendo un certo James Hunt con la piccola Hesketh.

Ecco, domenica scorsa in Brasile non potevano non venire in mente questi episodi, e tanti altri per la verità, quando nelle prime tre file di una qualifica difficilissima si sono posizionate le due Racing Bulls di Yuki Tsunoda e Liam Lawson, terzo e quinto, e l'Alpine di Esteban Ocon (quarto), quest'ullitmo già protagonista a Budapest nel 2021 quando vinse un GP iniziato con la pioggia e poi gestito da campione con pista asciutta.

Se la sfortuna, come abbiamo raccontato in altro articolo, ha impedito ai piloti Racing Bulls di puntare al podio, tutto è filato liscio per Ocon e anche per Pierre Gasly. La complicità della bandiera rossa e di un pit-stop ritardato, hanno permesso a Ocon di ritrovarsi al comando in una gara che lo vedeva comunque ottimo quarto fin dal via. Il francese aveva addirittura allungato sulla ben più competitiva Red Bull di Max Verstappen quando la corsa è ripresa, ma dopo la safety-car finale, il campione del mondo ha preso il sopravvento e Ocon ha portato l'Alpine a un magico secondo posto finale.

Ma non solo Ocon, anche Gasly con la seconda Alpine si è reso protagonista di una gara micidiale. Partito 13esimo, ha rimontato alla grande fino a trovarsi al posto giusto al momento giusto quando la gara è stata fermata con bandiera rossa. Gasly si è ritrovato terzo e lì è rimasto fino al termine resistendo agli attacchi della Mercedes di George Russell. Va ricordato che il francese è riuscito a vincere un Gran Premio con la Alpha Tauri (ex Toro Rosso e attuale Racing Bulls) a Monza anche se... non pioveva.

Ecco che le prestazioni di Ocon, stranamente non considerato dalla Mercedes (per esempio) e da altri top team, e di Gasly, bocciato a suo tempo dalla Red Bull, ma spesso capace di prestazioni fuori dall'ordinario per le monoposto che si è trovato a guidare in carriera, hanno evidenziato ancora di più il talento di questi due ragazzi cresciuti insieme nel karting transalpino quando erano poco più che bambini ed ora finiti insieme sul podio di un Gran Premio di F1.

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