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21 Feb [9:57]

Il campione Bortolotti passa al team Abt
Sulla seconda Lamborghini ci sarà Thiim

Michele Montesano

Il 2025 sarà un anno ricco di novità per il Team Abt nel DTM. Concluso un rapporto durato ben venticinque stagioni con Audi, la squadra tedesca sarà al via del campionato con due Lamborghini Hurácan GT3 Evo2. Abt ha inoltre deciso di rivoluzionare anche la sua formazione. Dopo aver salutato Kelvin van der Linde e Ricardo Feller, il team ha accolto il campione in carica del DTM Mirko Bortolotti e l’esperto Nicki Thiim.

Abt ha quindi giocato d’astuzia prendendo entrambi i piloti del team SSR Performance. Infatti le due squadre sono state le principali protagoniste della scorsa stagione del DTM contendendosi fino all’ultima gara di Hockenheim il titolo. Il successo è andato al pilota ufficiale Lamborghini Bortolotti che, grazie alla maggior costanza nell’arco del campionato, ha sconfitto proprio van der Linde. Infatti il trentacinquenne trentino ha conquistato ben sette podi e tre pole position, oltre alla vittoria al Red Bull Ring, regalando a Lamborghini il primo titolo nel DTM.

Alla sua quarta stagione nel campionato tedesco, Bortolotti dividerà il box nuovamente con Thiim. Dopo aver preso parte a quattro gare nel 2022 con la Lamborghini Hurácan gestita dal T3 Motorsport, il danese lo scorso anno ha disputato la sua prima stagione completa nel DTM firmando la vittoria del Norisring. Due volte campione nel FIA WEC di classe LMGTE Pro, Thiim la scorsa stagione ha conquistato anche la 24 Ore di Spa dividendo l’Aston Martin Vantage GT3 del Comtoyou Racing con Mattia Drudi e Marco Sørensen.

17 Feb [15:32]

Grasser affida le sue Lamborghini
Hurácan GT3 a Engstler e Pepper

Michele Montesano

Quest’anno il Grasser Racing Team punta, senza mezzi termini, dritto alla conquista del campionato DTM. Per centrare questo ambizioso obiettivo, la squadra austriaca scenderà in pista nuovamente con due Lamborghini Hurácan GT3 Evo2. Potendo contare sul supporto di Lamborghini Squadra Corse, le due vetture saranno guidate dai piloti ufficiali della Casa di Sant’Agata Bolognese Jordan Pepper e Luca Engstler.

Alla sua quarta stagione nel DTM, ricordiamo che la squadra austriaca è entrata nella serie tedesca nel 2022, il team Grasser finora ha centrato tre vittorie, otto podi e una pole position. Solamente lo scorso anno Engstler, alla sua prima stagione con i colori del GRT, ha assicurato alla squadra austriaca due vittorie, la prima ad Oschersleben e la successiva nella finale di Hockenheim. Recentemente nominato Factory Driver di Lamborghini Squadra Corse, il ventiquattrenne tedesco ha brillato dapprima nei vari campionati TCR per poi passare alle GT conquistando, lo scorso anno, il titolo in Gold Cup del GT World Challenge Europe Sprint Cup.

Pepper ha fatto il suo debutto nel DTM lo scorso anno in occasione dell’appuntamento del Sachsenring sostituendo Christian Engelhart, in convalescenza a seguito dell’operazione al ginocchio. Alla sua prima gara nella serie tedesca, il pilota ufficiale della Casa del Toro ha centrato subito la top-10. Sempre nella passata stagione, Pepper ha preso parte al GT World Challenge Europe Endurance Cup con la Lamborghini Hurácan GT3 del team Grasser. In occasione della tappa del Nürburgring, assieme a Marco Mapelli e Franck Perera, il ventottenne sudafricano ha riportato al successo la Casa di Sant’Agata Bolognese dopo un digiuno di quasi tre anni nel campionato riservato alle GT3.

29 Gen [8:49]

Tre Porsche per Manthey: Schuring
affianca i confermati Preining e Güven

Michele Montesano

Il Manthey Racing quest’anno tenterà l’assalto al DTM con ben tre Porsche 911 GT3 R. Tornata nel campionato riservato alle Gran Turismo nel 2023, la squadra tedesca nella prossima stagione, oltre ai confermati Thomas Preining e Ayhancan Güven, schiererà una terza vettura per l’esordiente Morris Schuring.

Alla sua terza stagione nelle fila del Manthey, Preining ha come obiettivo quello di riconquistare il titolo ottenuto nel 2023. Il ventiseienne austriaco si è laureato Meister del DTM firmando tre vittorie e altrettante pole position, oltre a conquistare un totale di otto podi. Chiamato a difendere il titolo, Il 2024 di Preining si è rivelato più avaro del previsto con la sola vittoria al Lausitzring e altri due podi che gli hanno permesso di chiudere la stagione al quinto posto.

Reduce dal secondo posto nella categoria GTD alla recente 24 Ore di Daytona, Güven si appresta ad affrontare la sua terza stagione nel DTM e la seconda con i colori del Manthey Racing. Dopo un avvio più difficile del previsto, il ventisettenne turco si è riscattato nella seconda metà dello scorso anno conquistando il primo podio con la Porsche del Manthey proprio nell’ultimo appuntamento di Hockenheim.

La novità nel box tedesco sarà l’arrivo di Schuring che farà il suo debutto nel DTM. Dopo essersi messo in mostra sia nella Porsche Carrera Cup Germany che in Porsche Supercup, l’olandese lo scorso anno ha fatto il suo esordio nel FIA WEC proprio con il Manthey. In equipaggio con Richard Lietz e Yasser Shahin, Schuring è riuscito ad imporsi in classe LMGT3 sia nella 6 Ore di Spa-Francorchamps che nella successiva 24 Ore di Le Mans. Tali vittorie hanno consentito all’olandese di laurearsi vice campione di categoria del Mondiale Endurance. La prossima sfida per il diciannovenne sarà il DTM che scatterà a Oschersleben a fine aprile.

20 Dic [11:06]

Arriva Ford con HRT, Feller in Porsche
Glock torna con la McLaren di Dörr

Michele Montesano

Sarà una stagione ricca di sorprese quella che si appresta a vivere il DTM. Tra debutti di Case automobilistiche e team, ritorni e cambi di casacca da parte dei piloti, il 2025 porterà tanti nuovi spunti nella serie tedesca riservata alle vetture GT3. Anche se mancano ancora diversi mesi al via della stagione, che scatterà da Oschersleben il fine settimana del 27 aprile, le squadre stanno già definendo i loro programmi.

Un’interessante novità della stagione 2025 del DTM, sarà il debutto della Ford Mustang GT3. O meglio, per Ford sarà un ritorno nella serie tedesca, infatti, il marchio americano conquistò il titolo DTM nel 1988 con la Ford Sierra RS 500 Cosworth magistralmente guidata da Klaus Ludwig. A gestire le Mustang in pista, sarà il rodato Haupt Racing Team che lascerà, così le Mercedes AMG per abbracciare una nuova e affascinante sfida. L’impegno del team HRT non si limiterà solamente al DTM, ma schiererà anche le Ford Mustang nel GT World Challenge oltre che nella 24 Ore del Nürburgring. Il team tedesco, ad oggi, non ha ancora annunciato i suoi piloti.



Dopo tre anni di assenza, Timo Glock tornerà in azione nel DTM. Chiuso il sodalizio con il Rowe Racing nel 2021, il tedesco la stagione successiva aveva preso parte solamente alla gara di Imola come wild card per il campionato italiano con la BMW M6 GT3 del team Ceccato Racing. Glock, che ricordiamo vanta anche un passato in Formula 1 dal 2008 al 2012, tornerà nella serie tedesca al volante della McLaren 720S GT3 Evo gestita dal team Dörr Motorsport. Il quarantaduenne tedesco, avrà il compito di far crescere la squadra di Francoforte che nella prima stagione non ha particolarmente brillato. Sulla seconda McLaren è stato confermato Ben Dörr, figlio del proprietario Rainer Dörr, che proverà a capitalizzare l’esperienza maturata nel corso del 2024 e culminata al ventitreesimo posto con soli quattro punti.

La prossima stagione del DTM vedrà in pista ben quattro Porsche. Oltre alla confermata presenza del Manthey Racing, il team Allied Racing schiererà altre due 911 GT3 R. La squadra bavarese, punto di riferimento nel Porsche Carrera Cup Germany, farà il suo debutto nel campionato tedesco. Per l’occasione, l’Allied Racing si affiderà all’esperto Ricardo Feller. Infatti, dopo aver chiuso un lungo e proficuo rapporto con Audi, il venticinquenne svizzero è stato recentemente nominato pilota ufficiale Porsche. Al volante della seconda 911 ci sara il debuttante Bastian Buus. Il ventunenne danese proprio con l’Allied Racing si è laureato campione nella GT4 European Series, nel 2020, e ha conquistato il titolo nel Carrera Cup Germany nel 2023. Sempre nello stesso anno, Buus si è laureato anche campione nel Porsche Supercup.



Dopo quattro anni si è ufficialmente concluso il sodalizio tra Kelvin van der Linde e il team ABT Sportsline. Se la squadra tedesca dal
prossimo anno affronterà il DTM con le Lamborghini Huracán Evo2 GT3, abbandonando le Audi R8 LMS GT3, il sudafricano è diventato pilota ufficiale BMW. Il ventottenne ritroverà così suo fratello Sheldon van der Linde, con il quale aveva già avuto modo di dividere lo stesso ‘tetto’ in Audi Sport fino al 2019. Anche se BMW non ha specificato i piani, nella prossima stagione vedremo Kelvin van der Linde al volante della M4 GT3 Evo. Vista la vasta esperienza maturata nel DTM, con molta probabilità potremmo rivedere il sudafricano nuovamente nella serie tedesca. Non è, inoltre, escluso il suo impegno anche nel FIA WEC nella classe LMGT3.

12 Dic [17:45]

Nel Museo Lamborgini, la celebrazione
della vittoria nel campionato 2024

Lamborghini ha celebrato il titolo nel campionato DTM 2024 esponendo, nel Museo presso la propria sede di Sant'Agata Bolognese, la Huracán GT3 EVO2 numero 92 del team SSR Performance che ha conquistato il titolo con Mirko Bortolotti. Dal 23 dicembre, la vettura che ha vinto il titolo del DTM 2024 sarà ospite del Museo Automobili Lamborghini insieme alle vetture che hanno scritto la storia del marchio, inclusa la Huracán GT3 che ha consentito a Lamborghini Squadra Corse di festeggiare il secondo successo a Daytona, anche in quella occasione con Bortolotti al volante.

La cerimonia ufficiale di consegna al Museo Automobili Lamborghini della Huracán GT3 EVO2 numero 92 da parte del team SSR Performance, si è svolta martedì 10 dicembre. All'evento erano presenti Stephan Winkelmann, CEO di Lamborghini, il Lamborghini Chief Marketing and Sales Officer Federico Foschini, il Lamborghini Chief Technical Officer Rouven Mohr ed il factory driver Bortolotti.

“Tre anni fa abbiamo fatto per la prima volta il nostro ingresso nel campionato DTM. È stato un primo passo molto importante per noi, quello di entrare a fare parte di una serie così iconica e storica che, da molti anni, offre alcune delle gare più emozionanti al mondo”, ha dichiarato Winkelmann.

“Dalla nostra prima stagione nel DTM abbiamo imparato molto su questa serie e siamo cresciuti come marchio. L’anno scorso abbiamo iniziato la nostra collaborazione con SSR Performance, che ha dimostrato la sua professionalità ed esperienza sia in pista che fuori. Il duro lavoro e la dedizione che hanno mostrato, soprattutto in questa stagione, sono stati premiati con il massimo riconoscimento”, ha proseguito Winkelmann.



Per la prima volta dal 1993, un marchio ed un pilota italiano hanno conquistato il titolo del DTM con Bortolotti, che ha vinto il campionato Piloti nell’ultima gara del campionato ad Hockenheim. Nella quarta stagione completa di Lamborghini nel DTM, la seconda con SSR Performance, la Huracán GT3 EVO2 si è rivelata una delle vetture più vincenti, conquistando in totale nove successi, nove pole position e 28 podi.

“Per vincere un campionato, specialmente quello del DTM, è necessario avere costanza, competitività ed un grande spirito di squadra", ha dichiarato Mohr. "Quest'anno SSR Performance e Lamborghini Squadra Corse hanno rappresentato il connubio più forte e credo sia giusto dire che questa collaborazione si è trasformata in qualcosa di davvero speciale. Voglio quindi ringraziare di cuore Stefan Schlund ed il suo team per avere creato questi momenti fantastici che conserveremo per sempre”.

“Tuttavia, senza il valore del pilota, del team e del Marchio non è possibile puntare a vincere. Siamo quindi entusiasti che Mirko Bortolotti, uno dei nostri talentuosi factory driver, abbia realizzato il sogno di una carriera diventando campione. La sua costanza e professionalità durante tutto l’anno, sono state un elemento chiave di questo successo e merita pienamente questo riconoscimento”, ha aggiunto Mohr.

Durante la stagione 2024 del DTM, Lamborghini ha conquistato quattro vittorie, con Bortolotti che ha dimostrato una straordinaria costanza nel corso di tutto l'anno, andando a punti in ogni gara. Le sue tre pole position e una vittoria sono stati gli elementi chiave del trionfo storico e hanno consentito inoltre a Lamborghini di chiudere al secondo posto nella classifica Costruttori.

Comunicato Stampa

25 Nov [11:52]

Intervista a Mirko Bortolotti: “Vincere
il DTM è un sogno che si avvera, con la
SC63 LMDh il bicchiere è mezzo pieno”

Michele Montesano

Determinazione, tenacia e dedizione, tutte caratteristiche che hanno accompagnato Mirko Bortolotti nel corso della sua carriera agonistica iniziata dai kart, passata alle formule, fino ad approdare alla corte di Lamborghini. Proprio con il costruttore di Sant’Agata Bolognese, il pilota trentino ha fatto incetta di successi nei campionati Gran Turismo, oltre a conquistare le classiche dell’Endurance quali la 24 Ore di Daytona, la 12 Ore di Sebring e la Petit Le Mans, solo per citarne alcune.

Un percorso che l’ha portato, poco più di un mese fa, a raggiungere un altro prestigioso traguardo: quello del titolo di ‘Meister’ del DTM. Un obiettivo fortemente voluto da Bortolotti e, in diverse occasioni, solamente sfiorato. Al termine di una stagione intensa il trentino, costantemente supportato da Lamborghini e dal team SSR Performance, è entrato nella storia del campionato tedesco diventando il terzo italiano a conquistarlo succedendo a piloti del calibro di Roberto Ravaglia, campione nel 1989 con la BMW, e Nicola Larini vincitore nel 1993 con l’Alfa Romeo 155 V6TI.



In occasione delle Lamborghini World Finals di Jerez de la Frontera, abbiamo avuto occasione di incontrare Bortolotti e ripercorrere i momenti fatidici della finale del DTM andata in scena sul circuito di Hockenheim. Non solo, con il pilota Lamborghini abbiamo analizzato anche una stagione vissuta alternandosi tra la Huracán GT3 e il debutto della SC63 LMDh, fino a sbirciare cosa lo attenderà nel prossimo futuro.

Hai vissuto un finale di stagione tutto in crescendo: nell'arco di una settimana hai vinto prima la Petit Le Mans in IMSA E poi ti sei laureato campione nel DTM. Come hai gestito questo doppio impegno?

“Ammetto che avere la Petit Le Mans la settimana prima di un finale di stagione così importante, come quello del DTM, non era proprio l'ideale. C'era stata anche una mezza idea di non disputarla. Poi sia Lamborghini che Iron Lynx mi hanno voluto al via, perché la Petit Le Mans è sempre una gara molto importante. Col senno di poi, devo dire che sono molto felice di esserci andato. Siamo riusciti a vincere, è stata la nostra prima vittoria in GTD Pro in IMSA. Sommato alle due Daytona e alla vittoria di Sebring credo sia un bel risultato per quanto riguarda le gare Endurance in America”.



Indubbiamente è stata una scelta vincente affrontare la Petit Le Mans…

“Ripensandoci a posteriori, devo dire che è stato molto positivo esserci andato. Perché le settimane prima di una gara, oltretutto così importante come quella di Hockenheim, inizi a farti degli strani pensieri. Credo sia stato comunque un buon modo di distrarmi facendo il mio mestiere, è stato senz’altro più che positivo. Non credo che abbia inciso alla fine su Hockenheim al 100%, però a livello mentale è stato molto utile aver preso parte il weekend prima alla gara dell’IMSA”.

Sei arrivato a Hockenheim, ultimo appuntamento del DTM, con quindici punti di vantaggio. Dopo gara 1 ti sei trovato alle spalle di Kelvin van der Linde, hai dovuto ricostruire tutto di nuovo…

“Devo dire che quella del DTM è stata una stagione vissuta sul filo del rasoio. Non so quante volte ci siamo scambiati la leadership in campionato. Arrivare in testa alla classifica nell’ultimo appuntamento di Hockenheim, anche se con soli quindici punti, è stato sicuramente un vantaggio. Uscire dal sabato vedendo che non sei più leader ed è tutto da rifare dimostra quanto sia tirato il DTM. Restava solo una qualifica e una gara per ribaltare la situazione”.



Quando hai capito che potevi conquistare il titolo?

“La pole nella qualifica delle domenica è stata alla base di tutto ma, finché non viene sventolata la bandiera a scacchi, puoi aspettarti sempre di tutto. La gara si era messa bene per noi perché van der Linde aveva avuto delle difficoltà al primo giro perdendo tante posizioni. Ero in testa ma fin quando non ho effettuato il pit-stop non ero ancora tranquillo. Dopo l’obiettivo era finire la gara davanti a van der Linde, quindi con il team SSR Performance abbiamo deciso per una strategia di gara per coprire alcuni piloti, come ad esempio René Rast, e l’eventualità di una safety car. È stata una gara estremamente tattica ma alla fine abbiamo fatto tutto al meglio vincendo il titolo”.

Cosa vuol dire vincere il DTM da italiano e con una vettura italiana?

“Ha un valore altissimo, sicuramente il titolo più importante della mia carriera. Ho avuto la fortuna di vincerne alcuni, però questo è sicuramente quello che reputo quello più importante, quello più sudato. Guardando tutto l'insieme ha un valore doppio: con una vettura italiana e da pilota italiano vinci in un campionato tedesco con tutti i principali brand teutonici come avversari. Battere piloti e squadre di altissimo livello è sicuramente appagante. Sono molto orgoglioso di questo, anche poter essere il terzo italiano della storia ad aver vinto il DTM è una cosa molto speciale”.



Com’è cambiato il DTM dal passaggio di gestione dall’ITR all’ADAC?

“Dal passaggio da ITR ad ADAC sono cambiate un po' di cose. Innanzitutto il cambiamento maggiore in termini di guida sono stati gli pneumatici, infatti siamo passati da Michelin a Pirelli. Inoltre anche la gestione del BOP è passata da AVL a SRO. A livello di organizzazione mi ricorda di più quello dell'ADAC GT Masters. Mentre a livello mediatico è cambiato molto poco, perché il DTM ha molta importanza in Germania e nei paesi di lingua tedesca. Da questo punto di vista credo che il campionato stia facendo un ottimo lavoro anche di promozione, si vede anche dalla presenza di tanti tifosi nei weekend di gara. Questa cosa era diversa con la gestione dell’ITR perché avevano una strategia di allargarsi andando a correre in diverse piste europee non rimanendo confinati solamente in Germania”.

Però ci sono ancora due circuiti fuori dalla Germania….

“Si. Attualmente abbiamo comunque due gare fuori dalla Germania a Zandvoort e al RedBull Ring, ma sono delle piste che sono molto acclamate dai tifosi tedeschi. Da questo punto di vista, credo sia stata la scelta giusta. Perché due anni fa abbiamo corso a Portimao su una pista bellissima ma, purtroppo, con poco pubblico, così come anche a Imola. Da questo punto di vista penso siano state prese le decisioni giuste per rimanere su piste più tradizionali per un campionato tedesco”.



Quindi, anche con la presenza di due Case italiane, sarà difficile un possibile ritorno del DTM nel nostro paese?

“Purtroppo credo che al momento non ci sia questa possibilità. So che l'organizzazione del DTM sta pensando a eventuali piste fuori dalla Germania, si è parlato di Monza ma anche di un ritorno in Portogallo e Spagna, oltre alla possibilità di un circuito cittadino. Ma il calendario della prossima stagione è già stato confermato, quindi se ne riparlerà nel 2026. Mi piacerebbe avere una gara del DTM in Italia anche perché diversi nostri circuiti hanno già ospitato il campionato”.

Hai vissuto il GT3 quasi dall’inizio, come è cambiato secondo te in questi anni?

“Si è evoluto molto, tante categorie hanno chiuso e altre sono nate. Il GT3 è diventato la categoria di riferimento per le Case costruttrici. Già nel 2015, quando ho iniziato con l’allora Blancpain Series Endurance e Sprint, il livello era già alto ora si è ulteriormente innalzato. Personalmente, a livello di gare sprint, credo che il DTM sia il campionato in assoluto più competitivo nel panorama GT in questo momento. Non devi condividere la vettura, quindi puoi fare un lavoro più specifico tirando il massimo della performance”.



Hai avuto modo di vedere la Temerario GT3, stai già dando indicazioni su quali aree migliorare rispetto la Hurácan?

“È una vettura completamente diversa che parte da una base totalmente nuova con un powertrain inedito, non abbiamo più il V10, si passerà a un V8 biturbo. Sarà una macchina tutta nuova da scoprire e sviluppare. Al momento è troppo presto per iniziare a parlare di questa vettura. Ma sono felice che Lamborghini abbia deciso di proseguire con il programma GT3”.

Da diversi anni corri sia in America che in Europa, quali sono le differenze?

“Mi piace molto l'IMSA. Per come è strutturato il campionato, la vicinanza con i fans e che in America corri su ‘piste old school’. Ma sarebbe monotono correre solamente in IMSA o solamente in Europa. Adoro gareggiare su entrambi i fronti perché ti permette di vedere tante piste, tipologie di campionati differenti, regolamenti diversi e anche un modo di approcciare alle corse differente. Tutto ciò rende il Motorsport ancora più eccitante e ogni weekend devi resettarti prima di scendere in pista ripassando il campionato, la pista, le gomme e i regolamenti. Quest’anno ho affrontato il GT World Challenge, l’IMSA, il WEC e il DTM e, quasi ogni volta, cambiavo anche la squadra non potendo permettermi passi falsi”.



Quest’anno hai portato anche al debutto la SC63 LMDh, come valuteresti la stagione?

“Per certi versi positiva. Abbiamo dimostrato una certa affidabilità e abbiamo finito quasi tutte le gare, purtroppo nelle ultime due abbiamo avuto dei problemini. Abbiamo fatto sicuramente una bella 24 Ore di Le Mans finendo in top 10 che credo sia stato il momento più alto della stagione. A livello di performance direi una bugia se dicessi che sono contento. Quando si scende in pista l'obiettivo è sempre quello di fare bene, quello di puntare a vincere. Però bisogna anche mettere le cose nel giusto contesto per capire il tutto. Da quando è iniziato il progetto SC63 ci siamo misurati contro Case molto più strutturate e più preparate, con un know-how diverso e con un budget maggiore. Non sto cercando scuse ma, quando vai a fare una valutazione di questo tipo, devi considerare tutti i parametri”.

Considerando tutto il contesto ti puoi ritenere soddisfatto?

“Il bicchiere è mezzo pieno. Ci sono stati sicuramente dei momenti positivi, però mi sarei aspettato degli step durante la stagione che la nostra diretta concorrenza è riuscita a fare. Ad esempio Alpine e BMW hanno fatto dei passi in avanti nell’arco del campionato. Questo è sicuramente un punto da rivedere, e spero comunque di avere la possibilità un giorno di essere competitivo”.



L’aver corso il WEC solamente con una SC63 forse vi ha penalizzato? Perché la prestazione migliore è arrivata proprio a Le Mans quando avevate due vetture…

“Credo che a Le Mans sia stata anche la pista, intesa come tipologia di tracciato, ad aiutarci. Così come al Fuji dove abbiamo visto che tutte le LMDh, non soltanto la nostra, volavano. Spesso dipende dalla tipologia di pista se si sposa bene col pacchetto o meno. Sì poi anche il Balance of Performance fa tanto. Ma devo dire che nel WEC viene gestito in modo diverso rispetto ad altri campionati e se non hai un pacchetto competitivo di base non c’è BOP che ti possa salvare”.

Il sodalizio con Lamborghini dura da quasi dieci anni, siete cresciuti praticamente insieme…

“Sono cresciuto molto sia come pilota che sotto molti altri aspetti. Quando rappresenti una Casa costruttrice devi seguire quelli che sono gli obiettivi di squadra, da questo punto di vista ho fatto tanti step in avanti perché non corri più in prima linea per te stesso ma corri per il tuo marchio. Riguardandomi indietro, è stato un percorso bello fatto di tanti successi. Nel nostro piccolo, credo che in questi dieci anni abbiamo fatto molte cose belle. Certo ci sono state anche tante gare negative, che però vanno lette con un’altra chiave: perché sono quelle giornate che ti fanno crescere, non soltanto come pilota ma come squadra. Possiamo essere molto orgogliosi in Lamborghini e del reparto Squadra Corse per ciò che è stato fatto. Se guardo quello che c'era dieci anni fa e ciò che c'è adesso, la base è molto solida speriamo possa continuare la nostra storia”.



Sai già quali saranno i programmi per la prossima stagione?

“Adesso abbiamo qualche settimana davanti a noi per sederci a un tavolo e capire in quale campionato correre, ma al momento è ancora troppo presto per dare una risposta. Se ci saranno i giusti presupposti difenderò il titolo conquistato nel DTM. Inoltre ci sarà da considerare anche il lavoro di sviluppo della Temerario GT3. Una cosa è certa: ci sarà sicuramente tanto lavoro da fare”.

20 Ott [15:21]

Hockenheim – Gara 2
Bortolotti e Lamborghini nella storia

Michele Montesano

Mirko Bortolotti è il nuovo Meister del DTM. Per la prima volta dal 1993, un italiano è tornato a conquistare il titolo del campionato tedesco turismo. L’ultima volta era stato Nicola Larini a centrale l’obiettivo con l’Alfa Romeo 155 V6 T1. Anche in questa occasione si è ripetuto il binomio auto e pilota italiani con Bortolotti che ha conquistato il titolo al volante della Lamborghini Huracán Evo2 GT3 gestita dal team SSR Performance. Il trionfo per la Casa di Sant’Agata Bolognese è stato, inoltre, completato con la vittoria conquistata da Luca Engstler.

Scattato dalla pole, Bortolotti ha subito preso il largo scortato dal compagno di squadra Nicki Thiim. Avvio tutt’altro che felice per Kelvin van der Linde. Tradito dallo scarso grip sulla griglia di partenza, l’altro contendente al titolo è subito scivolato dal quinto all’ottavo posto. Il sudafricano del team ABT, nel corso del primo giro, ha poi perso ulteriori due posizioni finendo proprio davanti a Maro Engel. Per van der Linde la gara, e la conquista del campionato, si è rivelata subito una sfida tutta in salita.



Bortolotti ha proseguito indisturbato la sua marcia con Thiim che ha svolto nel migliore dei modi il ruolo di gregario. Rimasto invischiato a centro gruppo, van der Linde ha quindi provato a effettuare la sosta obbligatoria non appena si è aperta la finestra dei box. Il giro successivo è poi toccato a Engel che, rientrato in pista, ha commesso un errore arrivando lungo alla staccata del tornantino per colpa delle gomme ancora fredde.

Bortolotti ha invece atteso fino al diciannovesimo passaggio per effettuare la sosta. Inizialmente il trentino ha mantenuto il comando delle operazioni ma, dopo poche curve, ha dovuto prestare attenzione alla rimonta di Engstler. Sfruttando le gomme già in temperatura, avendo anticipato il pit-stop, il tedesco ha infilato Bortolotti prendendo il comando della gara.



Accusato il colpo, l’ufficiale Lamborghini ha provato a disturbare Engstler, tuttavia il tedesco ha mantenuto i nervi saldi andando a conquistare il secondo successo stagionale. Da parte sua, Bortolotti si è accontentato più che volentieri del secondo posto che gli ha permesso di conquistare il meritato titolo. A completare il podio ci ha pensato René Rast che, dopo una forsennata rimonta, ha permesso al team Schubert Motorpsort di ottenere il titolo riservato alle squadre.

Thomas Preining ha abdicato lo scettro, conquistato lo scorso anno, firmando il quarto posto davanti alla Lamborghini di Thiim. Quest’ultimo ha commesso un errore subito dopo la sosta ai box divagando nelle vie di fuga. Dopo un buon primo stint in cui ha mantenuto saldamente il terzo posto, Ricardo Feller è poi scivolato sesto precedendo la BMW di Marco Wittmann. Lucas Auer, al volante della Mercedes del Winward, ha terminato la gara davanti l’alfiere della BMW Sheldon van der Linde. Più attardati gli altri contendenti al titolo. Engel non è andato oltre il decimo posto, mentre Kelvin van der Linde ha chiuso mestamente dodicesimo.

Domenica 20 ottobre 2024, gara 2

1 - Luca Engstler (Lamborghini Huracán) - Grasser - 37 giri
2 - Mirko Bortolotti (Lamborghini Huracán) - SSR - 0"455
3 - René Rast (BMW M4) - Schubert - 1"834
4 - Thomas Preining (Porsche 911) - Manthey - 16"802
5 - Nicki Thiim (Lamborghini Huracán) - SSR - 18"001
6 - Ricardo Feller (Audi R8) - Abt - 18"664
7 - Marco Wittmann (BMW M4) - Schubert - 19"465
8 - Lucas Auer (Mercedes AMG) - Winward - 20"558
9 - Sheldon Van der Linde (BMW M4) - Schubert - 26"228
10 - Maro Engel (Mercedes AMG) - Winward - 29"463
11 - Thierry Vermeulen (Ferrari 296) - Emil Frey - 30"196
12 - Kelvin Van der Linde (Audi R8) - Abt - 31"056
13 - Arjun Maini (Mercedes AMG) - HRT - 32"785
14 - Maximilian Paul (Lamborghini Huracán) - Paul - 33"406
15 - Franck Perera (Lamborghini Huracán) - Grasser - 33"935
16 - Jack Aitken (Ferrari 296) - Emil Frey - 34"431
17 - Clemens Schmid (McLaren 720S) - Dörr - 40"508
18 - Ben Dörr (McLaren 720S) - Dörr - 1'31"926
19 - Ayhancan Güven (Porsche 911) - Manthey - 1 giro

Giro più veloce: Luca Engstler 1'38"066

Ritirati
Jules Gounon (Mercedes AMG) - HRT

Il campionato piloti
1.Bortolotti 238 punti; 1.K. Van der Linde 221; 3.Engel 203; 4.Rast 172; 5.Preining 158; 6.S. Van der Linde 142; 7.Maini 139; 8.Aitken 128; 9.Stolz 127; 10.Auer 116.

20 Ott [10:42]

Hockenheim – Qualifica 2
Bortolotti sigla la pole e torna leader

Michele Montesano

Gli ingredienti per un gran finale di stagione del DTM ci sono tutti. Se ieri, in quel di Hockenheim, si era assistito a un monologo da parte di Kelvin van der Linde, quest’oggi Mirko Bortolotti ha prontamente replicato firmano la pole dell’ultima gara. Non solo, grazie ai tre punti ottenuti per aver siglato il miglior crono, l’ufficiale Lamborghini ha riconquistato la leadership di campionato. A dividere i due contendenti al titolo c’è ora solamente un punto, l’esito finale è più aperto che mai.

Vista la nebbia, che ha avvolto il circuito di Hockenheim, e le temperature basse la qualifica si è rivelata ancora più difficile del previsto, con i piloti che hanno dovuto affrontare più giri di riscaldamento per mandare in temperatura gli pneumatici. Proprio per questo la vera lotta per la pole si è ristretta negli ultimi minuti. I piloti del team SSR Performance sono stati i migliori interpreti monopolizzando la prima fila.

A staccare il miglior crono è stato Bortolotti che ha siglato un tempo di 1’36”708. Dietro al trentino si è istallato il compagno di squadra Nicki Thiim che si potrà rivelare una spalla fondamentale in vista della conquista del titolo. Seconda fila per Ricardo Feller, sull’Audi R8 LMS GT3 del team ABT, e il portacolori della squadra HRT Jules Gounon, al volante di una Mercedes AMG GT3 più pesante di 15 kg per via del nuovo BoP.

Costretto a portare 20 kg di zavorra per aver vinto la gara di ieri, van der Linde non è andato oltre il quinto crono precedendo le due Lamborghini Huracan di Luca Engstler e Franck Perera. Dopo aver ottenuto il secondo posto nella prima manche, Lucas Auer ha siglato l’ottavo crono. L’alfiere della Mercedes del Winward ha preceduto le Ferrari griffate Emil Frey Racing di Jack Aitken e Thierry Vermeulen.

Appesantite di 10 kg dal BoP, le BMW M4 GT3 non hanno particolarmente brillato a Hockenheim, con Renè Rast che è risultato il più rapido ottenendo l’undicesimo tempo della sessione. Qualifica più difficile del previsto per Marco Wittmann. Ancora matematicamente in corsa per il titolo, il pilota della Mercedes prenderà il via solamente dalla quindicesima piazzola.

Domenica 20 ottobre 2024, qualifica 2

1 - Mirko Bortolotti (Lamborghini Huracán) - SSR - 1'36"708
2 - Nicki Thiim (Lamborghini Huracán) - SSR - 1'36"843
3 - Ricardo Feller (Audi R8) - Abt - 1'36"909
4 - Jules Gounon (Mercedes AMG) - HRT - 1'36"929
5 - Kelvin Van der Linde (Audi R8) - Abt - 1'36"963
6 - Luca Engstler (Lamborghini Huracán) - Grasser - 1'37"020
7 - Franck Perera (Lamborghini Huracán) - Grasser - 1'37"032
8 - Lucas Auer (Mercedes AMG) - Winward - 1'37"044
9 - Jack Aitken (Ferrari 296) - Emil Frey - 1'37"080
10 - Thierry Vermeulen (Ferrari 296) - Emil Frey - 1'37"088
11 - René Rast (BMW M4) - Schubert - 1'37"184
12 - Ayhancan Güven (Porsche 911) - Manthey - 1'37"223
13 - Thomas Preining (Porsche 911) - Manthey - 1'37"237
14 - Clemens Schmid (McLaren 720S) - Dörr - 1'37"254
15 - Maro Engel (Mercedes AMG) - Winward - 1'37"299
16 - Arjun Maini (Mercedes AMG) - HRT - 1'37"328
17 - Sheldon Van der Linde (BMW M4) - Schubert - 1'37"332
18 - Maximilian Paul (Lamborghini Huracán) - Paul - 1'37"492
19 - Marco Wittmann (BMW M4) - Schubert - 1'37"529
20 - Ben Dörr (McLaren 720S) - Dörr - 1'37"715

19 Ott [15:18]

Hockenheim – Gara 1
Van der Linde vince e si rilancia

Michele Montesano

L’esito finale della stagione 2024 del DTM si deciderà tutto in occasione dell’ultima gara di Hockenheim. Vincendo la prima manche, Kelvin van der Linde ha conquistato nuovamente la vetta del campionato. Sceso al secondo posto in classifica generale, dopo aver tagliato il traguardo quinto, Mirko Bortolotti ha ora uno svantaggio di soli due punti nei confronti di van der Linde. Autore di una bella rimonta, culminata con il quarto posto, anche Maro Engel è tuttora in lizza per la lotta al titolo pagando un distacco di venti lunghezze sul pilota Audi.

Scattato dalla pole, van der Linde ha preso subito il largo seguito a breve distanza da Lucas Auer. Bortolotti si è immediatamente riscattato da una qualifica sottotono chiudendo il primo giro al quarto posto. Ha fatto ancora meglio Engel che, dalla nona piazzola, si è portato proprio alle spalle della Lamborghini del trentino. Il pilota della Mercedes AMG griffata Winward ha quindi approfittato immediatamente dell’apertura della finestra box per effettuare la sosta obbligatoria.

Bortolotti è entrato in pit-lane il giro successivo ma una sosta più lenta, da parte dei meccanici del team SSR Performance, gli ha fatto perdere il vantaggio nei confronti del tedesco. Ricucito il divario sulla Lamborghini, Engel ha quindi approfittato delle gomme già in temperatura per sorpassare di forza la Huracán GT3 salendo, così, in quarta posizione.

È quindi toccato a van der Linde effettuare la sosta. Mentre il muretto box del Winward ha preferito chiamare Auer il giro seguente. Inizialmente l’overcut sembrava aver dato i suoi frutti ma, nel giro di una tornata, l’austriaco si è ritrovato negli specchietti retrovisori la sagoma dell’Audi del sudafricano. Van der Linde ha quindi rotto gli indugi riprendendo il comando della gara per tenerlo fin sotto la bandiera a scacchi.

Ottenendo la terza vittoria stagionale, l’alfiere del team ABT non solo è riuscito a colmare uno svantaggio di ben dodici punti su Bortolotti, ma è salito nuovamente al comando della graduatoria generale. Nonostante il feroce pressing messo in atto sul sudafricano, Auer si è dovuto accontentare del secondo posto precedendo la Porsche 911 GT3 di Ayhancan Güven. Engel, quarto al traguardo, è riuscito a tenersi alle spalle Bortolotti che, per due punti, ha perso la leadership del campionato.

Chiamato per sostituire l’indisposto Luca Stolz, Jules Gounon ha terminato la gara sesto precedendo René Rast, ancora una volta il più efficace dei piloti BMW. Arjun Maini, al volante della Mercedes AMG del team HRT, ha avuto la meglio su Marco Wittman chiudendo all’ottavo posto. Mente a completare la top 10 ci ha pensato Nicki Thiim protagonista di un contatto rude con Jack Aitkein, quest’ultimo costretto poi al ritiro.

Sabato 19 ottobre 2024, gara 1

1 - Kelvin Van der Linde (Audi R8) - Abt - 37 giri
2 - Lucas Auer (Mercedes AMG) - Winward - 0"508
3 - Ayhancan Güven (Porsche 911) - Manthey - 4"194
4 - Maro Engel (Mercedes AMG) - Winward - 5"303
5 - Mirko Bortolotti (Lamborghini Huracán) - SSR - 6"010
6 - Jules Gounon (Mercedes AMG) - HRT - 6"407
7 - René Rast (BMW M4) - Schubert - 17"996
8 - Arjun Maini (Mercedes AMG) - HRT - 22"474
9 - Marco Wittmann (BMW M4) - Schubert - 24"474
10 - Nicki Thiim (Lamborghini Huracán) - SSR - 24"610
11 - Sheldon Van der Linde (BMW M4) - Schubert - 25"538
12 - Ricardo Feller (Audi R8) - Abt - 33"441
13 - Thierry Vermeulen (Ferrari 296) - Emil Frey - 34"174
14 - Thomas Preining (Porsche 911) - Manthey - 39"033
15 - Luca Engstler (Lamborghini Huracán) - Grasser - 41"439
16 - Maximilian Paul (Lamborghini Huracán) - Paul - 41"585
17 - Clemens Schmid (McLaren 720S) - Dörr - 52"704
18 - Ben Dörr (McLaren 720S) - Dörr - 1'27"871

Giro più veloce: Jules Gounon 1'38"332

Ritirati
Franck Perera (Lamborghini Huracán) - Grasser
Jack Aitken (Ferrari 296) - Emil Frey


Il campionato piloti
1.K. Van der Linde 217 punti; 2.Bortolotti 215; 3.Engel 197; 4.Rast 156; 5.Preining 145; 6.Maini 136; 7.S. Van der Linde 135; 8.Aitken 128; 9.Stolz 127; 10.Auer 108.

19 Ott [10:38]

Hockenheim – Qualifica 1
Van der Linde lancia la sfida a Bortolotti

Michele Montesano

La Grosse Finale è ufficialmente entrata nel vivo. Come da tradizione, a ospitare l’ultimo atto stagionale del DTM è il tracciato di Hockenheim. A inaugurare il weekend è stato Kelvin van der Linde che ha subito cercato di accorciare le distanze sul leader di campionato Mirko Bortolotti siglando la pole di gara 1. Ma la lotta non è ristretta solamente al sudafricano dell’Audi e all’ufficiale Lamborghini, perché a fare da terzo incomodo ci sarà Maro Engel, terzo in classifica generale.

Su una pista ancora umida per la pioggia caduta in precedenza, a staccare il riferimento è stato van der Linde che ha fermato le lancette del cronometro in 1’48”797. Subito a suo agio sul tracciato tedesco, il pilota dell’Audi del team ABT è stato costantemente nei piani alti della classifica, per poi siglare la pole nel suo ultimo tentativo. Staccato di poco meno di due decimi dal poleman, Lucas Auer ha ottenuto il secondo tempo.

A scattare dalla seconda fila saranno Ayhancan Güven, al volante della Porsche del Manthey, e Luca Engstler. Quest’ultimo, nel corso delle FP2 di ieri, ha subito un buffo incidente centrando con la sua Lamborghini Huracán GT3 il drone utilizzati per le riprese televisive.

In gran spolvero Jack Aitken. Il pilota della Ferrari griffata Emil Frey Racing si è istallato in quinta posizione precedendo la Porsche del campione in carica Thomas Preining. Solamente settimo Bortolotti. In testa in entrambe le prove libere di ieri, il trentino della Lamborghini in qualifica non è riuscito a trovare un giro pulito chiudendo a quasi mezzo secondo dal poleman van der Linde.

Il più attardato tra i pretendenti al titolo del DTM è stato Engel. Il tedesco della Mercedes non è andato oltre il nono crono chiudendo alle spalle di Jules Gounon chiamato a sostituire Luca Stolz, assente per motivi di salute. A completare la top 10 ci ha pensato Nicki Thiim. L’alfiere del team SSR Performance ha avuto la meglio su Ricardo Feller. Qualifica sottotono per BMW. Il più veloce dei piloti al volante delle M4 GT3 è risultato Marco Wittmann autore del quattordicesimo crono.

Sabato 19 ottobre 2024, qualifica 1

1 - Kelvin Van der Linde (Audi R8) - Abt - 1'48"797
2 - Lucas Auer (Mercedes AMG) - Winward - 1'48"976
3 - Ayhancan Güven (Porsche 911) - Manthey - 1'48"979
4 - Luca Engstler (Lamborghini Huracán) - Grasser - 1'49"021
5 - Jack Aitken (Ferrari 296) - Emil Frey - 1'49"184
6 - Thomas Preining (Porsche 911) - Manthey - 1'49"245
7 - Mirko Bortolotti (Lamborghini Huracán) - SSR - 1'49"268
8 - Jules Gounon (Mercedes AMG) - HRT - 1'49"452
9 - Maro Engel (Mercedes AMG) - Winward - 1'49"534
10 - Nicki Thiim (Lamborghini Huracán) - SSR - 1'49"544
11 - Ricardo Feller (Audi R8) - Abt - 1'49"681
12 - Arjun Maini (Mercedes AMG) - HRT - 1'49"686
13 - Franck Perera (Lamborghini Huracán) - Grasser - 1'49"774
14 - Marco Wittmann (BMW M4) - Schubert - 1'50"092
15 - Maximilian Paul (Lamborghini Huracán) - Paul - 1'50"347
16 - René Rast (BMW M4) - Schubert - 1'50"420
17 - Thierry Vermeulen (Ferrari 296) - Emil Frey - 1'50"532
18 - Clemens Schmid (McLaren 720S) - Dörr - 1'50"944
19 - Sheldon Van der Linde (BMW M4) - Schubert - 1'51"048
20 - Ben Dörr (McLaren 720S) - Dörr - 1'51"257

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