27 Set [12:18]
FIA Karting World Championship
Jeff-Half (OK) e Craigie (OKJ)
campioni a sorpresa a Brandon
Luca Basso – Foto KSP
Se, in un qualsiasi momento dell’anno, qualcuno avesse chiesto a chiunque di pronosticare i futuri campioni del FIA Karting World Championship OK-OKJ, nessuno avrebbe risposto con i nomi di Ethan Jeff-Hall e Kenzo Graige. Invece, da un weekend, quello del 12-15 settembre a Brandon (Regno Unito), completamente condizionato dalla pioggia, sono emersi vincitori proprio i due britannici.
Partendo con la categoria Senior, Jeff-Hall ha dovuto ringraziare Joseph Turney. Il pilota di punta di KR Motorsport, dominatore incontrastato già a partire dalle qualifiche, ha commesso un unico e fatale errore all’ultimo giro della finale, arrivando troppo lungo al tornante dopo il sottopassaggio e finendo fuori nell’erba. Jeff-Hall, rimasto sempre a contatto con Turney, non si è lasciato di certo sfuggire l’unica chance di vincere e ha potuto trionfare sotto la bandiera a scacchi.
Fino a ora, la carriera di Jeff-Hall è stata quella tipica di un ragazzo d’Oltremanica, non del tutto dissimile da quella di, per citare un nome, Oliver Bearman: tante gare nel proprio Paese, diverse partecipazioni agli eventi legati al Rotax MAX Challenge (tra cui due vittorie negli ultimi due anni dell’International Trophy e un secondo posto alle Grand Finals 2022 tra gli Junior) e il passaggio al Ginetta Junior Championship, dove occupa attualmente il primo posto in classifica generale.
Insomma, a vincere è stato un “outsider” e non chi è cresciuto nei campionati FIA Karting o WSK Promotion, quelli più prestigiosi nel panorama karting internazionale: come lo stesso esperto Turney, a 23 anni ancora attivo in OK, o nomi altisonanti come Oleksandr Bondarev (pilota Williams), Salim Hanna (che corre con i colori Prema Racing), Matheus Morgatto (campione nel 2022), Thibaut Ramaekers (astro nascente belga), Scott Kin Lindblom (legato a Red Bull) e Ean Eyckmans (figlio di Wim, ex IndyCar).
L’unico a essersi in qualche modo distinto è Dries van Langendonck, campione OKJ nel 2023 e nuovo volto McLaren, che ha deciso di debuttare tra i Senior la settimana precedente alla Champions of the Future Euro Series e che ha concluso con un po’ di amaro in bocca al 22esimo posto.
La finale degli Junior è stata, invece, più controversa, con Kenzo Graigie e Noah Baglin che se la sono data di santa ragione fino all’ultimo giro: nel tentativo di chiudere la porta al compagno di squadra, Baglin è stato colpito lateralmente da Craigie ed è finito contro le barriere del rettilineo finale.
Si tratta della prima vittoria in OKJ per 13enne britannico che, in precedenza, aveva raccolto solo un terzo posto a Val d’Argenton e, la settimana precedente, un secondo proprio a Brandon, entrambe gare valide per la Champions of the Future Euro Series. Anche lui cresciuto kartisticamente nel Regno Unito, dal 2023 è stato inserito nel Mercedes Junior Team ed è stato già etichettato come il futuro Lewis Hamilton, anche per il numero 44 che cerca di utilizzare quando può.
Anche in OKJ, gli “esperti” sono stati battuti: Niklas Schaufler, sponsorizzato da Beta Utensili e new-entry Red Bull, partiva dalla pole position e ha chiuso quarto, prima di ricevere una squalifica per l’intervento di più meccanici in pre-griglia sul suo kart; Christian Costoya, sotto l’ala di All Road Management, è stato costretto al ritiro; Iacopo Martinese e Filippo Sala, complice una qualifica sbagliata, non sono riusciti ad accedere alla finale.
Bisogna sottolineare, tuttavia, che il fattore pista ha giocato un ruolo fondamentale in un Campionato del Mondo deciso su gara unica: in OK sono saliti sul podio tre piloti britannici (Jehh-Hall, Turney e Matthew Higgins, anche quest’ultimo estraneo agli eventi FIA Karting), mentre in OKJ sono arrivati davanti due vecchie conoscenze del campionato inglese (Craigie e James Anagnostiadis, anche lui junior Mercedes) e il bravo Rocco Coronel, figlio di Tom e di recente entrato nelle grazie di Red Bull.
Quindi, cinque piloti (sei se contassimo anche il ritirato Baglin) conoscevano il PF International Kart – assente dai calendari FIA Karting dal 2018 – come le loro tasche, al contrario dei restanti piloti che sono stati per tutta la stagione ai piani alti delle classifiche. Di conseguenza qualche dubbio rimane sull’effettivo livello di forze in campo, detto che i titoli assegnati sono comunque più che meritati.
Quello della gara unica è un tema critico già emerso lo scorso anno, quando Kirill Kutskov divenne campione del mondo OK in una finale in cui partiva 13esimo e con ben 22 ritirati. Il russo, quest’anno secondo nella poco competitiva Formula 4 CEZ, non era mai stato uno dei protagonisti della categoria nel corso della stagione, tant’è che nell’Europeo (quattro round in totale) chiuse solo 18esimo.
Se la Federazione vuole realmente premiare il più talentuoso e costante pilota delle proprie categorie, dovrebbe distribuire il Mondiale su più tappe. Altrimenti il rischio è, come negli ultimi anni, che l’appuntamento più importante dell’anno venga deciso dal caso…