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19 Apr [16:22]

Imola – Qualifica
Giovinazzi nella prima fila Ferrari
Rossi alla sua prima pole in LMGT3

Da Imola - Michele Montesano

Il tricolore ha sventolato nella qualifica della 6 Ore di Imola. Se Ferrari ha tinto di rosso l’intera prima fila del secondo appuntamento stagionale del FIA WEC, Valentino Rossi ha pensato ad infiammare gli animi in LMGT3. Sessioni tirate e duelli sul filo dei millesimi hanno infiammato il pubblico accorso numerose sugli spalti dell’Autodromo intitolato a Enzo e Dino Ferrari.

Dopo aver centrato la Hyperpole in Qatar, Antonio Giovinazzi si è ripetuto anche sui saliscendi di Imola. Velocissimo già nella Q1, il pugliese della Ferrari ha firmato il miglior crono in 1’28”920 in Hyperpole. Unico pilota ad abbattere il muro del 1’29”, Giovinazzi ha staccato di oltre sette decimi la vettura gemella di Robert Kubica. Il polacco ha ripagato al meglio il lavoro svolto dagli uomini di AF Corse, costretti a sostituire il propulsore della 499P a seguito di un problema riscontrato nelle prove libere della mattinata.

In una giornata che poteva essere trionfale per Ferrari, a mancare all’appello è stato Antonio Fuoco. Il calabrese non è riuscito ad accedere nella Hyperpole dopo che si è visto togliere il miglior crono per aver oltrepassato i track limits nella variante Gresini. Un peccato per il pilota Ferrari, che partirà in fondo allo schieramento delle Hypercar.



Pur pagando un distacco di quasi un secondo dalla vetta, Dries Vanthoor è riuscito a portare in terza posizione la BMW M Hybrid V8. Il portacolori del Team WRT scatterà davanti le Toyota di Ryo Hirakawa e Nyck De Vries, divisi da appena un millesimo. Sesto crono per un sempre più consistere Mick Schumacher, su Alpine A424 LMDh, bravo a mettersi alle spalle la Peugeot 9X8 di Jean-Eric Vergne e il suo compagno di squadra Charles Milesi.

A chiudere la top-10 sono stati Alex Lynn, protagonista di un brutto fuoripista nel corso delle ultime prove libere, e Kevin Estre al volante di una Porsche 963 LMDh tutt’altro che competitiva. A tal proposito è andata anche peggio alla vettura gemella di Julien Andlauer, dodicesima alle spalle della Peugeot di Stoffel Vandoorne. Sottotono anche la qualifica di Sebastien Bourdais, più veloce solamente delle due Aston Martin Valkyrie LMH portate in pista da Harry Tincknell e Marco Sørensen.



Prima delle Ferrari a mandare in visibilio il pubblico, assiepato sugli spalti di Imola, ci ha pensato Rossi. Il ‘Dottore’ ha infatti conquistato la sua prima pole position nel Mondiale Endurance. Sulla pista di casa l’ex campione della MotoGP si è rivelato imprendibile siglando il riferimento di classe in 1’42”355. A distanza di un anno esatto dal suo primo podio nel WEC, Rossi ora punta dritto alla vittoria di classe. L’alfiere del Team WRT ha finalizzato al meglio il lavoro svolto da Ahmad Al Harthy, autore del riferimento nel primo segmento di qualifica.

Nulla da fare per Clemens Schmidt. Secondo, l’alfiere della Lexus RC F GT3 dell’Akkodis ASP ha dovuto alzare il piede nel suo giro veloce dopo aver pizzicato i track limits della Piratella. Seconda fila per Zach Robichon, su Aston Martin di Heart of Racing Team, e Simon Mann bravo a controllare la sua Ferrari 296 GT3 in sovrasterzo al Tamburello. Finn Gehrsitz, al volante della Lexus RC F, ha completato la top-5 davanti al velocissimo Giammarco Levorato con la Ford Mustang GT3 del Proton Competition.

Quarta fila per Riccardo Pera, sulla Porsche del Manthey, che ha chiuso a un secondo dalla vetta. Più attardate le McLaren 720S di Sean Gelael e Sebastian Baud e la Corvette di Rui Andrade, decimo al termine della qualifica. Tra i nomi eccellenti a non entrare in Hyperpole troviamo Thomas Flohr, autore dell’undicesimo crono, e Ben Keating solamente sedicesimo di classe.

Sabato 19 aprile 2025, qualifica

1 - Pier Guidi-Calado-Giovinazzi (Ferrari 499P) - Ferrari AF - 1'28"920
2 - Kubica-Ye-Hanson (Ferrari 499P) - AF Corse - 1'29"678
3 - Marciello-Magnussen-D. Vanthoor (BMW M Hybrid V8) - WRT - 1'29"885
4 - Buemi-Hartley-Hirakawa (Toyota GR010 Hybrid) - Toyota - 1'30"042
5 - Conway-Kobayashi-De Vries (Toyota GR010 Hybrid) - Toyota - 1'30"043
6 - Gounon-Makowiecki-Schumacher (Alpine A424) - Alpine - 1'30"190
7 - Di Resta-Jensen-Vergne (Peugeot 9X8) - Peugeot - 1'30"301
8 - Chatin-Habsburg-Milesi (Alpine A424) - Alpine - 1'30"305
9 - Lynn-Nato-Stevens (Cadillac V-Series.R) - Jota - 1'30"448
10 - Estre-L. Vanthoor-Campbell (Porsche 963) - Penske - 1'30"815
11 - Duval-Jakobsen-Vandoorne (Peugeot 9X8) - Peugeot - 1'30"848
12 - Andlauer-Christensen-Jaminet (Porsche 963) - Penske - 1'30"862
13 - Rast-Frijns-S. Van Der Linde (BMW M Hybrid V8) - WRT - 1'30"970
14 - Jani-Pino-Varrone (Porsche 963) - Proton - 1'31"382
15 - Bamber-Bourdais-Button (Cadillac V-Series.R) - Jota - 1'31"925
16 - Tincknell-Gamble (Aston Martin Valkyrie) - Aston Martin - 1'31"963
17 - Riberas-Sorensen (Aston Martin Valkyrie) - Aston Martin - 1'32"853
18 - Rossi-Al Harthy-K. Van Der Linde (BMW M4) - WRT - 1'42"355
19 - Umbrarescu-Schmid-Lopez (Lexus RC F) - Akkodis ASP - 1'42"661
20 - Drudi-James-Robichon (Aston Martin Vantage) - HoR - 1'42"703
21 - Rovera-Heriau-Mann (Ferrari 296) - AF Corse - 1'42"920
22 - Robin-Gehrsitz-Masson (Lexus RC F) - Akkodis ASP - 1'43"132
23 - Gattuso-Levorato-Olsen (Ford Mustang ) - Proton - 1'43"152
24 - Hardwick-Pera-Lietz (Porsche 911) - Manthey - 1'43"376
25 - Leung-Gelael-Sato (McLaren 720S) - United Autosports - 1'43"413
26 - Cottingham-Baud-Saucy (McLaren 720S Evo) - United Autosports - 1'43"721
27 - Van Rompuy-Andrade-Eastwood (Corvette Z06) - TF Sport - 1'43"807
28 - Flohr-Castellacci-Rigon (Ferrari 296) - AF Corse - 1'44"348
29 - Shahin-Boguslavskiy-Farfus (BMW M4) - WRT - 1'44"376
30 - Sousa-Tuck-Barker (Ford Mustang) - Proton - 1'44"412
31 - Frey-Gatting-C.Martin (Porsche 911) - Iron Dames - 1'44"440
32 - DeBoer-Barrichello-Hasse Clot (Aston Martin Vantage) - R.S.Leman - 1'44"591
33 - Keating-Edgar-Juncadella (Corvette Z06) - TF Sport - 1'44"963
34 - Fuoco-Molina-Nielsen (Ferrari 499P) - Ferrari AF - 1'46"400
35 - Schiavoni-Cressoni-Cairoli (Mercedes AMG) - Iron Lynx - 1'46"619
36 - Ried-Hodenius-M.Martin (Mercedes AMG) - Iron Lynx - 1'46"636

18 Apr [11:18]

Barclay lascia Jaguar in Formula E
Dirigerà il progetto McLaren LMDh

Da Imola - Michele Montesano

L’indiscrezione che girava già a Miami, in occasione dell’E-Prix di Formula E dello scorso fine settimana, è diventata una certezza a Imola. Alla vigilia del secondo appuntamento stagionale del FIA WEC, e a pochi giorni dall’annuncio del programma LMDh, McLaren inizia a delineare il suo rientro nella categoria regina del Mondiale Endurance. A dirigere il progetto della squadra di Woking, come riportato da 'Il Messaggero', sarà James Barclay.

Due giorni fa, come un fulmine a ciel sereno, Jaguar aveva annunciato la separazione con il Team Principal sudafricano al termine dell’attuale stagione di Formula E. Barclay ha ricoperto un ruolo determinante per la Casa inglese seguendo l’intero progetto dalla nascita, oltre a guidare la squadra fin dal debutto nella serie elettrica avvenuto nel 2016. Sotto il comando dell’inglese Jaguar ha ottenuto finora quindici vittorie e il titolo team al termine dello scorso campionato.

Oltre che in Formula E, Barclay fino al primo agosto rivestirà anche il ruolo di Managing Director di Jaguar Land Rover Motorsport. Proprio in questa veste, l’inglese ha avuto un ruolo fondamentale nel delineare il programma Rally Raid con cui il marchio Defender scenderà in campo nella categoria Stock della prossima Dakar, oltre che nel FIA World Rally Raid Championship.

Concluso il sodalizio ultra decennale con Jaguar, Barclay sarà pronto ad affrontare la nuova avvenuta con McLaren. La sua vasta esperienza, maturata in una categoria così competitività come la Formula E, servirà per impostare il lavoro che la squadra di Woking dovrà affrontare per sviluppare e realizzare la LMDh che, ricordiamo, farà il suo debutto nel WEC a partire dalla stagione 2027.

16 Apr [17:06]

Genesis svela la GMR-001 LMDh
Telaio Oreca e motore V8 bi-turbo

Michele Montesano

In occasione del Salone Internazionale dell’Auto di New York Genesis, marchio di lusso della Hyundai, ha svelato la sua GMR-001 LMDh con cui affronterà il FIA WEC a partire dalla stagione 2026. Non si tratta, però, della vettura reale, bensì di un modello a grandezza naturale realizzato appositamente per mostrare la livrea con cui la Casa coreana farà il suo debutto nel Mondiale Endurance e la 24 Ore di Le Mans.

Come prevedibile, la colorazione predominate è l’arancione a simboleggiare ‘l’energia vibrante della Corea’. Livrea a parte, sebbene non ancora definitivo il modello presenta già alcune soluzioni interessati che fungeranno da base per la vettura che girerà in pista nei prossimi mesi. Realizzata sul telaio Oreca, la GMR-001 LMDh presenta alcuni richiami sia alla Alpine A424 che all’Acura ARX-06, entrambe realizzate sullo stesso chassis del costruttore francese.



Il frontale presenta la firma luminosa sdoppiata, che caratterizza anche le Genesis stradali, oltre a un profilo alare sul cofano che collega i due passaruota, soluzione già vista proprio sull’Acura. L’ampio spazio tra lo splitter, che nella conformazione ricalca quello della Ferrari 499P LMH, e la carrozzeria permetterà di incanalare il flusso d’aria che andrà ad investire il corpo vettura e alimentare le pance laterali.

Ampi gli sfoghi dei passaruota anteriori che, oltretutto, hanno lo scopo anche di indirizzare i flussi verso l’esterno dell’auto. Non manca la pinna dorsale che partendo dall’airbox, posto sopra l’abitacolo, si protende sul cofano motore fino a collegarsi con l’alettone formando una svergolatura simile a quella della Ferrari LMH. Le paratie verticali dell’ala posteriore sono incastonate sui bordi dei passaruota, infine anche il retrotreno è caratterizzato dalla doppia firma luminosa LED.



A spingere il prototipo coreano sarà il V8 realizzato partendo dal propulsore quattro cilindri in linea 1.6 turbo che equipaggia la Hyundai i20N Rally1 del WRC. Con la contrapposizione dei cilindri si è quindi ottenuto un motore bi-turbo. Tale soluzione ha permesso di velocizzare i tempi di sviluppo oltre che di abbattere i costi sulla realizzazione di una nuova unità da zero. Al propulsore termico verrà poi abbinata la controparte elettrica realizzata in monofornitura da Bosch.

Il team Genesis Magma Racing avrà sede nei pressi del circuito del Paul Ricard presso le strutture della IDEC Sport, squadra che attualmente sta affrontando la European Le Mans Series con due LMP2 proprio in vista del debutto nel WEC. Genesis, nel 2027, farà il suo esordio anche in IMSA con una squadra ancora da definire. Stando a quanto detto da Cyril Abiteboul, Team Principal di Genesis Magma Racing, il prossimo passo avverrà ad agosto quando sarà effettuato il primo shakedown della GMR-001 LMDh.



10 Apr [13:38]

McLaren nel 2027 torna nella classe
regina con una LMDh su base Dallara

Michele Montesano

“We’re back”. Siamo tornati, così recita la breve clip postata sui social che segna ufficialmente il ritorno di McLaren nella classe regina del FIA WEC. Attuale campione in carica in Formula 1, il team di Woking tornerà a calcare il palcoscenico del Mondiale Endurance a partire dal 2027. Poche ancora le notizie in merito, se non l’indiscrezione che la squadra inglese scenderà in pista con una LMDh realizzata sul telaio Dallara.

Costantemente associata al WEC, le voci di un possibile ingresso di McLaren nel campionato di durata si erano intensificate nel corso degli ultimi mesi. Così a sciogliere le riserve ci ha pensato direttamente Zak Brown, CEO di McLaren Racing, che ha lanciato ufficialmente l’assalto anche alla 24 Ore di Le Mans. Infatti nel prossimo mese di giugno si celebrerà il trentesimo anniversario dello storico successo ottenuto sul Circuit de la Sarthe con la F1 GTR guidata dal terzetto Yannick Dalmas, Masanori Sekiya e JJ Lehto.

Con ogni probabilità proprio in occasione della prossima 24 Ore di Le Mans, in programma il fine settimana del 15 giugno, verranno ulteriormente dipanate le nubi in merito all’impegno di McLaren nel WEC. Ad oggi, oltre all’immagine della sagoma frontale della futura LMDh, sappiamo solamente che il prototipo verrà realizzato sulla base del telaio Dallara LMP2. Una garanzia, perché il costruttore di Varano de’ Melegari fornisce gli chassis anche a BMW e Cadillac.

Nessuna notizia anche in merito al propulsore termico. Mentre la controparte elettrica, come da regolamento, verrà realizzata in mono-fornitura da Bosch. Con ogni probabilità a gestire in pista le LMDh sarà il team United Autosports, squadra di cui lo stesso Brown è comproprietario, e che dallo scorso anno gestisce le 720S Evo in classe LMGT3 del WEC. Inoltre, ad oggi, il marchio inglese non ha reso noto se affronterà anche il campionato IMSA.

Con l’annuncio dell’ingresso nel Mondiale Endurance, McLaren allarga sempre più il suo impegno nel motorsport. Infatti, oltre che in Formula 1, il costruttore di Woking è attualmente impegnato anche in IndyCar, GT3 e Formula E. Inoltre, proprio nella categoria elettrica, il nome di McLaren è associato a una possibile
partnership con Hyundai, Casa automobilistica che debutterà nel WEC il prossimo anno con il marchio Genesis.

22 Mar [17:51]

Per il terzo anno consecutivo
Cetilar è partner della Ferrari

Per il terzo anno consecutivo, il brand Cetilar sarà presente sulle due Ferrari 499P ufficiali impegnate nel mondiale WEC L’accordo con il Team Ferrari-AF Corse, una partnership iniziata nel 2023, anno di esordio della Ferrari 499P nel World Endurance Championship, prevede la presenza del brand Cetilar - una linea di prodotti a base di esteri cetilati per il benessere di muscoli e articolazioni, ora anche nella versione Nutrition, linea di integratori pensati per chi pratica sport in maniera costante - sulle due Hypercar ufficiali del cavallino rampante e sulle tute dei sei piloti Ferrari al volante dei due prototipi. Ma non solo.

Medical Partner ufficiale di Club Competizioni GT, Med-Ex si occuperà della preparazione fisica e degli aspetti sanitari dei piloti ufficiali del cavallino rampante e di tutti i membri della squadra, avvalendosi dei prodotti delle linee Cetilar, della gamma nutrizione clinica e degli altri complementi nutrizionali realizzati da PharmaNutra, dove l’applicazione della Tecnologia Sucrosomiale garantisce una migliore tollerabilità̀ e ottimi livelli di assorbimento.

Roberto Lacorte, Vicepresidente e AD di PharmaNutra S.p.A., dichiara: "Abbiamo creduto nel progetto Hypercar di Ferrari fin dall’inizio, quando era ancora in una fase embrionale, perché eravamo sicuri che fosse una sfida vincente: ora che siamo al terzo anno di partnership, possiamo dire di aver avuto ragione, perché i risultati ottenuti dalle 499P parlano chiaro. Legare il nostro brand Cetilar a queste straordinarie performances ottenute da Ferrari, a partire dalle vittorie nelle ultime due edizioni della 24 Ore di Le Mans, è davvero motivo di grande orgoglio e soddisfazione per la nostra azienda".

Amato Ferrari, Team Principal di AF Corse, dichiara: "Crediamo nelle partnership con aziende di valore, con cui costruire rapporti di medio-lungo periodo. Questo è esattamente il percorso intrapreso con PharmaNutra e con il loro brand Cetilar. Nel 2025 siamo in un nuovo capitolo della nostra collaborazione pluriennale: insieme, abbiamo raggiunto successi indimenticabili. Ora guardiamo al futuro, cercando di cogliere nuovi successi. La vittoria nel primo round del mondiale 2025 non è che l'inizio di una nuova storia".

14 Mar [16:21]

IL CASO
Un BoP sempre più stringente
lascia poco margine ai team

Michele Montesano

Croce e delizia del FIA WEC, il Balance of Performance (BoP) è da sempre nel mirino di costruttori e tifosi. Se i primi, come da regolamento, a partire dallo scorso anno non possono neppure nominarlo, per gli appassionati è ormai un vero e proprio argomento di discussione. Nel corso delle stagioni del Mondiale Endurance, il BoP ha subito numerose variazioni al fine di trovare la giusta quadratura del cerchio.

Non per ultimo, grazie all’ausilio della tecnologia, si è riuscito ad affinarlo permettendo di livellare al meglio vetture così diverse tra loro, a partire dai differenti regolamenti quali LMH e LMDh, garantendo gare equilibrate e una lotta in pista più serrata. Ma, oltre a creare i soliti malumori tra gli sconfitti, il BoP pare stia prendendo una deriva sempre più stringente lasciando sempre meno margine di manovra ai team.



Se fino al 2023 i valori del BoP erano interamente derivati dalle simulazioni, a partire dallo scorso anno si è dato maggior peso alle correlazioni in pista. Sulle vetture sono stati montati diversi sensori per consentire di controllare molteplici parametri, come quelli del gruppo powertrain, direttamente sul circuito. Poi, una volta raccolti e studiati i dati, FIA e ACO possono intervenire sui parametri delle Hypercar modificando peso, potenza ed energia da usare per stint.

Inoltre, dalla scorsa 6 Ore di Imola, ha fatto il suo debutto il guadagno di potenza. In pratica quando la vettura supera i 210 km/h può variare la potenza massima, redatta in precedenza dal BoP, con l’obiettivo di far coincidere la velocità in rettilineo di tutte le Hypercar. Tale sistema punta a compensare le prestazioni dei prototipi cercando di ridurre al minimo i sorpassi “di potenza” in pieno rettifilo.



Inoltre, da quest’anno, è cambiato anche il modo con cui vengono calcolate le prestazioni delle vetture. In pratica il BoP viene definito analizzando i 10 giri più rapidi tra le Hypercar di ciascun costruttore oltre al 60% dei giri più veloci in gara, mentre fino al 2024 si considerava solamente il 20%. Ciò, seppur indirettamente, coinvolgerà anche la durata degli pneumatici andando a livellare ulteriormente le prestazioni in pista.

Già con l’introduzione dell’energia da utilizzare per ogni stint si decide, di fatto, quanti giri ciascuna vettura è in grado di completare prima del rifornimento. Inoltre, con l’ultimo intervento da parte di ACO e FIA, si rischia di “contollare” anche la gestione delle gomme e il relativo consumo. In parole povere le soste ai box, da sempre fattore chiave nelle gare di durata, rischiano di rivestire un ruolo sempre più marginale.



Sebbene tali modifiche sembrano ridurre ulteriormente gli spazi di manovra di ciascun team, pare che siano stati proprio alcuni costruttori a spingere in tale direzione. Durante una serie di incontri tecnici tra la FIA, l'ACO e i produttori delle Hypercar, è stata concordata una maggiore estensione del BoP proprio per eliminare le differenze prestazionali tra le LMH e LMDh.

Ma, con vetture che partono da regolamenti quasi diametralmente opposti, difficilmente si riuscirà a trovare l’equiparazione perfetta. La forza del WEC è proprio la varietà delle soluzioni tecniche che si vedono in pista, toccherà a chi gestisce il tutto cercare di non forzare troppo la mano rischiando di rompere un oggetto tanto bello quanto fragile.

12 Mar [10:27]

Genesis ad aprile svelerà la sua LMDh
Il V8 derivato dal 1.6 della i20N Rally1

Michele Montesano

Il conto alla rovescia è iniziato. Genesis nel mese di aprile toglierà i veli dalla GMR-001 LMDh con cui darà la caccia al FIA WEC nel 2026 e, a partire dall’anno successivo, scenderà in campo anche nell’IMSA SportsCar Championship. Il marchio di lusso di Hyundai non sta lasciando nulla al caso seguendo, a pieno ritmo, la tabella di marcia prefissata, oltre a lavorare su diversi fronti per consentire di effettuare il primo shakedown della vettura già il prossimo agosto.

Ricordiamo che in Hyundai hanno scelto il telaio Oreca 07 LMP2 come base per la GMR-001 LMDh. Se l’aspetto aerodinamico, seppur in parte, era già stato
svelato con dei rendering lo scorso dicembre, mancava ancora il tassello del Powertrain. A tal proposito si è deciso di realizzare un V8 partendo dal propulsore quattro cilindri in linea 1.6 turbo che equipaggia la Hyundai i20N Rally1 del WRC. Contrapponendo i cilindri si è quindi ottenuto un motore bi-turbo. Questo verrà poi adattato alla controparte elettrica realizzata in mono-fornitura da Bosch.

Il progetto della Hypercar si sta rivelando una vera e propria corsa contro il tempo per il costruttore coreano. Come confermato da Cyril Abiteboul, Team Principal del Genesis Magma Racing, il lavoro di sviluppo e realizzazione del motore è avvenuto in appena sei mesi. Inoltre Abiteboul ha aggiunto che la squadra è alla ricerca di ulteriori figure, circa sessanta persone, per ampliare l’organigramma. Dopo la partenza di Christian Loriaux, passato al Team Overdrive nei rally raid, in Genesis hanno già trovato una figura che rivestirà il ruolo di ingegnere capo.

Altro aspetto da non sottovalutare sarà che, quest’anno, il lavoro del reparto sportivo di Hyundai avverrà su due fronti. Infatti, oltre allo sviluppo in fabbrica dell’Hypercar, si dovrà strutturare anche la squadra che lavorerà in pista. A tal proposito Genesis si è legata con il team Idec Sport, diretto dall’ex pilota Nicolas Minassian, che affronterà l’intera stagione della European Le Mans Series, oltre alla 24 Ore di Le Mans, con due LMP2 in via esplorativa. L’ultimo acquisto della squadra francese è l’esperto Daniel Juncadella che andrà ad affiancare Jamie Chadwick e Magnus Jaubert.

Ad occuparsi dello sviluppo della Genesis GMR-001 LMDh saranno i piloti Pipo Derani e André Lotterer, entrambi figure di riferimento nel panorama dell’Endurance internazionale. Sebbene sia decisamente ancora troppo presto per fare proclami, Abiteboul ha spiegato che per il 2026 l’obiettivo principale sarà quello di fare esperienza e trovare l’affidabilità delle vetture. Una volta raggiunto il primo gradino, si cercherà di entrare stabilmente nella top-5 con entrambe le Hypercar per poi puntare al podio.

28 Feb [22:59]

Losail – Gara: tripletta Ferrari
Vittoria a Fuoco, Molina e Nielsen

Michele Montesano

Ferrari ha aperto la stagione 2025 del FIA WEC monopolizzando l’intero podio della 1812 km del Qatar. Un dominio netto, quello messo in atto dal Cavallino Rampante, che ha dettato il ritmo sul circuito di Losail con le sue 499P LMH. Tutti e tre gli equipaggi si sono scambiati più volte il comando della gara, ma a tagliare per primo il traguardo è stato il terzetto composto da Antonio Fuoco, Miguel Molina e Nicklas Nielsen. I vincitori della 24 Ore di Le Mans 2024 hanno preceduto l’equipaggio del team AF Corse formato da Yifei Ye, Philip Hanson e Robert Kubica. Proprio quest’ultimo è stato il protagonista di una strenua difesa nei confronti dell’ufficiale Alessandro Pier Guidi, che assieme ad Antonio Giovinazzi e James Calado, ha completato il podio.

Le Ferrari hanno dominato in lungo e in largo sul circuito di Losail fin dallo spegnimento dei semafori, quando Nielsen ha beffato Kevin Magnussen istallandosi al secondo posto alle spalle di Calado, a sua volta scattato dalla pole. Le due 499P hanno iniziato a imprimere un ritmo di gara impossibile da sostenere per le altre Hypercar. Nelle prime due ore, solamente le BMW M Hybrid V8 e le Cadillac hanno provato a impensierire le rosse di Maranello ma senza successo.



Il primo colpo di scena è arrivato allo scoccare della terza ora quando, per via di un problema tecnico, Christian Ried si è insabbiato nelle vie di fuga. Per consentire ai commissari la rimozione della Mercedes AMG GT3, la direzione gara ha neutralizzato la corsa dapprima con la Virtual Safety Car e poi, come da regolamento, con l’ingresso della vettura di sicurezza. Poiché entrambe le Ferrari si erano appena fermate per la sosta ai box, ad approfittarne sono state le Cadillac.

Ma il primato del team Jota è durato solamente un battito di ciglia. Un attimo prima della ripartenza, il leader Jenson Button ha frenato bruscamente cogliendo di sorpresa il compagno di squadra Alex Lynn che, appena alle sue spalle, l’ha centrato in pieno (nella foto sotto). Le due Cadillac sono rientrate ai box con le carrozzerie danneggiate lasciando, così, strada libera alle Ferrari. Tuttavia i numerosi detriti disseminati in pista hanno costretto a una nuova neutralizzazione.



La ripartenza ha visto le due Ferrari ufficiali, di Giovinazzi e Fuoco, comandare la gara seguita dalla 499P griffata AF Corse di Ye. Le Hypercar di Maranello hanno quindi proseguito a dettare il ritmo fin quando, nel corso della quarta ora, Fuoco è stato toccato dalla BMW di Dries Vanthoor, poi sanzionato con un drive through, andando in testacoda. Come se non bastasse, anche al poleman Giovinazzi è stato comminato un drive through per un’infrazione commessa nel corso della Virtual Safety Car. A ereditare il comando della 1812 km del Qatar è stato così l'alfiere di AF Corse Ye.

Scivolato indietro, Fuoco ha iniziato a imprimere un ritmo indiavolato prima di cedere il volante della 499P a Molina, il quale ha completato la rimonta portandosi al secondo posto alle spalle di Hanson, a sua volta subentrato al consistente e veloce Ye (nella foto sotto). Complice una nuova safety car, per colpa di Nicolas Varrone che ha disseminato la pista di detriti dopo aver danneggiato su un cordolo il retrotreno della sua Porsche 963 LMDh, Hanson si è visto azzerare il vantaggio su Molina.



Neppure il tempo di riprendere le ostilità, che dopo due giri Bernardo Sousa è stato costretto a parcheggiare, in fondo al rettilineo principale, la Ford Mustang GT3 avvolta dal fumo. A differenza di quanto accaduto la settimana scorsa nel Prologo, il pilota del Proton Competition è riuscito a scongiurare il divampare delle fiamme, ma non l’ennesima neutralizzazione. La nuova ripartenza ha visto Molina rompere gli indugi e sorpassare Hanson per prendere il comando della gara. Le due Ferrari si sono poi scambiate nuovamente le posizioni con un combattivo Kubica che ha ha sorpassato di forza Fuoco prendendo le redini della corsa.

La lotta per la vittoria si è, di fatto, decisa nell’ultimo pit-stop. Fuoco, a differenza di Kubica, ha allungato lo stint di tre giri e, sfruttando la pista libera, è riuscito ad accumulare un margine che gli ha permesso di sopravanzare il polacco all’uscita dei box. Fuoco ha quindi proseguito tagliando per primo il traguardo della 1812 km del Qatar. Persa la leadership, Kubica è poi riuscito a rintuzzare fin sotto la bandiera a scacchi un arrembante Pier Guidi. In Ferrari hanno diversificato le strategie con il pilota di Alessandria che è subentrato a Calado per provare a dare l’assalto finale. Ma a pesare sul bilancio complessivo della 499P numero 51 sono stati due drive through, il secondo per eccesso di velocità in pit-lane, e 15 secondi accumulati per altre infrazioni commesse in pista.



Ferrari ha lasciato agli avversari solamente le briciole. Al quarto posto troviamo la BMW M Hybrid V8 LMDh di Raffaele Marciello, Vanthoor e Magnussen. Proprio quest’ultimo, che nel corso del primo restart aveva perso numerose posizioni per un problema elettronico, nell’ultimo turno è riuscito a tenere a bada le Toyota effettuando un doppio stint con gli pneumatici Michelin. Mai realmente competitive, le GR010 Hybrid sono riuscite a risalire la china nell'arco della gara. Sebastien Buemi, Brendon Hartley e Ryo Hirakawa, quinti, hanno preceduto i compagni di squadra Kamui Kobayashi, Mike Konway e Nyck De Vries. Settima la BMW di René Rast, Robin Frijns e Sheldon van der Linde.

Nonostante il contatto fratricida, la Cadillac di Lynn, Norman Nato e Will Stevens è riuscita a chiudere la 1812 km del Qatar all’ottavo posto. Resta però il rammarico per il potenziale inespresso da parte del team Jota e della V-Series.R LMDh, con l’altra vettura americana che ha chiuso solamente sedicesima. Dopo una qualifica sottotono, Peugeot si è ripresa sul passo gara con Jean-Eric Vergne, Paul di Resta e Mikkel Jensen che hanno ottenuto il nono posto precedendo la Porsche 963 LMDh di Julien Andaluer, Michael Christensen e Mathieu Jaminet. Il terzetto del Penske Motorsport (nella foto sotto) è subito stato costretto a una gara tutta in salita per via di una foratura subita nelle prime battute. Ma in generale le Porsche, per via di un BoP troppo restrittivo, non hanno particolarmente brillato.



Gara avara di soddisfazioni per Alpine. Le LMDh francesi (nella foto sopra) sono parse competitive, ma gli equipaggi hanno commesso troppi errori scivolando fuori dalla zona punti. Esordio tutt’altro che facile per Aston Martin. Entrambe le Valkyrie sono state nettamente lontane dal passo gara delle altre Hypercar. Nonostante una portiera mal fissata, e che poi si è staccata volando via pericolosamente in pista, Marco Sørensen, Alex Riberas e Roman De Angelis sono riusciti a vedere la bandiera a scacchi, seppur con 23 giri di distacco dai vincitori. L’altra Valkyrie ha invece terminato la gara anzitempo dopo aver percorso 181 tornate.



Risultato incerto fino all’ultimo in LMGT3. A spuntarla, dopo dieci ore di gara, è stata la Corvette Z06 di Daniel Juncadella, Ben Keating e Jonny Edgar che, per appena 493 millesimi, ha preceduto la McLaren di Gregoire Saucy, James Cottingham e Sebastien Baud. Avendo optato per una strategia simile, i due equipaggi sono arrivati a contendersi la vittoria proprio sul finale. Preso il comando dopo l’ultima sosta, Juncadella ha mostrato tutta la sua freddezza nel bloccare ogni tentativo di sorpasso da parte di Saucy. Lo spagnolo (nella foto sopra) ha così regalato il primo successo di classe nel WEC al team TF Sport.

Tra i contendenti alla vittoria c’era anche la Lexus RC F GT3 di Arnold Robin, Finn Gehristz e Ben Barnicoat, ma un’infrazione tecnica, avvenuta nel corso della penultima ora di gara, ha fatto scivolare l’equipaggio dell’Akkodis ASP fuori dalla zona podio. Ad approfittarne è stata la BMW M4 GT3 del terzetto Yasser Shahin, Timur Boguslavskiy a Augusto Farfus che ha conquistato il terzo posto di classe LMGT3 (nella foto sotto).



Top-5 di rimonta per la Ferrari 296 GT3 di Alessio Rovera, Simon Mann e François Heriau. Infatti quest’ultimo, nelle prime fasi di gara, è stato speronato da Petru Umbrarescu precipitando in coda allo schieramento. A seguire l’Aston Martin Vantage di Mattia Drudi, Ian James e Zacharie Robichon, attardata per via di una penalità sul finale, e la McLaren del poleman Sean Gelael in equipaggio con Marino Sato e Darren Leung. Ottavo posto per la Ferrari 296 GT3 del terzetto Davide Rigon, Francesco Castellacci e Thomas Flohr bravi ad avere la meglio sull’Aston Martin di Eduardo Barrichello, Valentin Hasse Clot e Derek Deboer.

Punto della bandiera per la Ford Mustang degli italiani Giammarco Levorato e Stefano Gattuso in equipaggio con Dennis Olsen. Attardati da due drive through, Valentino Rossi, Kelvin van der Linde e Ahamad Al Harthy hanno chiuso fuori dai primi dieci. Decisamente sottotono le prestazioni delle due Porsche 911, evidentemente troppo penalizzate dal BoP. Debutto difficile per le Mercedes AMG GT3 gestite dal team Iron Lynx. Detto di Ried, anche l’altra vettura è stato costretta ai box per noie alla frizione. Riparata, i piloti sono tornati in pista per macinare chilometri e guadagnare esperienza in pista.

Venerdì 28 febbraio 2025, gara

1 - Fuoco-Molina-Nielsen (Ferrari 499P) - Ferrari AF - 318 giri
2 - Kubica-Ye-Hanson (Ferrari 499P) - AF Corse - 2"348
3 - Pier Guidi-Calado-Giovinazzi (Ferrari 499P) - Ferrari AF - 2"677
4 - Marciello-Magnussen-D. Vanthoor (BMW M Hybrid V8) - WRT - 9"907
5 - Buemi-Hartley-Hirakawa (Toyota GR010 Hybrid) - Toyota - 19"628
6 - Conway-Kobayashi-De Vries (Toyota GR010 Hybrid) - Toyota - 23"266
7 - Rast-Frijns-S. Van Der Linde (BMW M Hybrid V8) - WRT - 36"388
8 - Lynn-Nato-Stevens (Cadillac V-Series.R) - Jota - 37"756
9 - Di Resta-Jensen-Vergne (Peugeot 9X8) - Peugeot - 1'29"683
10 - Andlauer-Christensen-Jaminet (Porsche 963) - Penske - 1 giro
11 - Estre-L. Vanthoor-Campbell (Porsche 963) - Penske - 1 giro
12 - Duval-Jakobsen-Vandoorne (Peugeot 9X8) - Peugeot - 1 giro
13 - Gounon-Makowiecki-Schumacher (Alpine A424) - Alpine - 1 giro
14 - Chatin-Habsburg-Milesi (Alpine A424) - Alpine - 1 giro
15 - Jani-Pino-Varrone (Porsche 963) - Proton - 4 giri
16 - Bamber-Bourdais-Button (Cadillac V-Series.R) - Jota - 11 giri
17 - Riberas-Sorensen-De Angelis (Aston Martin Valkyrie) - Aston Martin - 23 giri
18 - Keating-Edgar-Juncadella (Corvette Z06) - TF Sport - 31 giri
19 - Cottingham-Baud-Saucy (McLaren 720S Evo) - United Autosports - 31 giri
20 - Shahin-Boguslavskiy-Farfus (BMW M4) - WRT - 32 giri
21 - Robin-Gehrsitz-Barnicoat (Lexus RC F) - Akkodis ASP - 32 giri
22 - Rovera-Heriau-Mann (Ferrari 296) - AF Corse - 32 giri
23 - Drudi-James-Robichon (Aston Martin Vantage) - HoR - 32 giri
24 - Leung-Gelael-Sato (McLaren 720S) - United Autosports - 32 giri
25 - Flohr-Castellacci-Rigon (Ferrari 296) - AF Corse - 33 giri
26 - DeBoer-Barrichello-Hasse Clot (Aston Martin Vantage) - R.S.Leman - 33 giri
27 - Gattuso-Levorato-Olsen (Ford Mustang ) - Proton - 33 giri
28 - Rossi-Al Harthy-K. Van Der Linde (BMW M4) - WRT - 34 giri
29 - Hardwick-Pera-Lietz (Porsche 911) - Manthey - 34 giri
30 - Frey-Gatting-C.Martin (Porsche 911) - Iron Dames - 36 giri
31 - Schiavoni-Cressoni-Cairoli (Mercedes AMG) - Iron Lynx - 124 giri

Giro più veloce: Antonio Giovinazzi 1'38"359

Ritirati

Tincknell-Gamble-Gunn (Aston Martin Valkyrie) - Aston Martin
Sousa-Tuck-Barker (Ford Mustang) - Proton
Ried-Hodenius-M.Martin (Mercedes AMG) - Iron Lynx
Van Rompuy-Andrade-Eastwood (Corvette Z06) - TF Sport
Umbrarescu-Schmid-Lopez (Lexus RC F) - Akkodis ASP

27 Feb [16:59]

Losail – Qualifica
Blitz Ferrari con Giovinazzi

Michele Montesano

Il FIA WEC ha riacceso i motori nel segno della Ferrari. Archiviato il Prologo della scorsa settimana, i team sono rimasti sul circuito di Losail per affrontare la 1812 km del Qatar, primo appuntamento stagionale del Mondiale Endurance. A brillare nella notte araba è stato il rosso Ferrari grazie a un velocissimo Antonio Giovinazzi, autore della pole, e un altrettanto consistente Antonio Fuoco, che ha siglato il terzo crono assoluto. Dominio McLaren in LMGT3 con le vetture inglesi che hanno monopolizzato la prima fila. 


Già nella prima sessione della qualifica, le Ferrari sono parse subito le Hypercar più competitive in pista staccando di oltre mezzo secondo la concorrenza. Tuttavia nella Hyperpole a installarsi al primo posto della classifica è stato subito Dries Vanthoor. Dopo aver siglato la pole della 24 Ore di Daytona, primo appuntamento dell’IMSA, il belga voleva ripetersi anche nel WEC. Il box della BMW stava già pregustando il sapore del successo, quando Giovinazzi ha stampato il riferimento proprio sotto la bandiera a scacchi. Con un guizzo finale, il pugliese ha fermato il cronometro in 1’38”359 battendo di quasi un secondo la pole position dello scorso anno. 


Sconfitto per appena 136 millesimi, Vanthoor (nella foto sopra) domani partirà tra le due Ferrari. Infatti Fuoco ha siglato il terzo crono chiudendo a tre decimi dal compagno di squadra. Il calabrese, inoltre, è stato costretto ad abortire un giro veloce per aver oltrepassato i limiti della pista. Alle spalle della Ferrari scatteranno le due Cadillac V-Series.R LMDh del team Jota di Alex Lynn e Sebastien Bourdais. Sesto crono per Robin Frijns che, al volante della BMW, è riuscito a chiudere davanti la Toyota di Nyck De Vries. È andata decisamente peggio all’altra LMH giapponese, che prenderà il via dalla diciottesima piazzola per colpa di un testacoda commesso da Brendon Hartley nell’ultimo tentativo. 

Costantemente tra i piloti di vertice nel Prologo, Robert Kubica si è confermato tra i più veloci piazzando la Ferrari 499P, gestita da AF Corse, in ottava posizione. Segnali di ripresa anche per i costruttori francesi con Charles Milesi, sulla Alpine A424 LMDh, nono davanti la Peugeot 9X8 di Jean-Eric Vergne. Proprio quest’ultimo ha beffato l’alfiere Porsche Julien Andlauer che, per soli 20 millesimi, non è riuscito ad accedere alla Hyperpole. Ma in generale le 963 LMDh non hanno particolarmente brillato tanto che Kevin Estre non è andato oltre il tredicesimo posto. Avvio difficile anche per le Aston Martin Valkyrie che hanno pagato un distacco di quasi tre secondi dalla pole. 


Prima fila tutta McLaren in LMGT3. I piloti dello United Autosports hanno confermato ciò che avevano fatto già vedere nelle prove libere di Losail. Come previsto dal nuovo regolamento, dapprima è toccato ai Bronze, Darren Leung e James Cottingham, piazzare le due McLaren 702S Evo rispettivamente al primo e terzo posto accedendo, così, alla Hyperpole. A darsi battaglia nel segmento finale sono stati i piloti Silver con Sean Gelael (nella foto sopra) che ha finalizzato stampando la pole in 1’54”239. Alle sue spalle, per 239 millesimi, ha chiuso il compagno di squadra Sebastien Baud. 

Protagonista di un testacoda proprio nel suo ultimo tentativo, l’esordiente Finn Gehrsitz si è dovuto accontentare del terzo crono. Nonostante ciò, il pilota della Lexus RC F GT3 è riuscito a mettersi dietro entrambe le Ferrari 296 di Francesco Castellacci e Simon Mann. Sesto crono per Clemens Schmidt, sulla seconda Lexus, seguito dall’Aston Martin di Zach Robichon. Chiamato ad affrontare per la sua prima volta la Hyperpole, Valentino Rossi (nella foto sotto) ha siglato l’ottavo tempo a sette decimi e mezzo dal riferimento di Gelael. 


A completare la top-10 di classe LMGT3 sono stati Rui Andrade, su Corvette, e Gianmarco Levorato alla sua prima qualifica nel Mondiale Endurance con la Ford Mustang del Proton Competition. Ryan Hardwick, al volante della Porsche 911 GT3 del Manthey, è stato il primo ad essere eliminato. Non è andata meglio alla vettura gemella delle Iron Dames, con l’esordiente Celia Martin quindicesima. Chiudono lo schieramento le due Mercedes AMG GT3 del team Iron Lynx con Christian Ried e Claudio Schiavoni.

Giovedì 27 febbraio 2025, qualifica

1 - Pier Guidi-Calado-Giovinazzi (Ferrari 499P) - Ferrari AF - 1'38"359
2 - Marciello-Magnussen-D. Vanthoor (BMW M Hybrid V8) - WRT - 1'38"495
3 - Fuoco-Molina-Nielsen (Ferrari 499P) - Ferrari AF - 1'38"692
4 - Lynn-Nato-Stevens (Cadillac V-Series.R) - Jota - 1'38"723
5 - Bamber-Bourdais-Button (Cadillac V-Series.R) - Jota - 1'39"036
6 - Rast-Frijns-S. Van Der Linde (BMW M Hybrid V8) - WRT - 1'39"146
7 - Conway-Kobayashi-De Vries (Toyota GR010 Hybrid) - Toyota - 1'39"279
8 - Kubica-Ye-Hanson (Ferrari 499P) - AF Corse - 1'39"299
9 - Chatin-Habsburg-Milesi (Alpine A424) - Alpine - 1'39"506
10 - Di Resta-Jensen-Vergne (Peugeot 9X8) - Peugeot - 1'39"674
11 - Andlauer-Christensen-Jaminet (Porsche 963) - Penske - 1'39"946
12 - Duval-Jakobsen-Vandoorne (Peugeot 9X8) - Peugeot - 1'40"032
13 - Estre-L. Vanthoor-Campbell (Porsche 963) - Penske - 1'40"363
14 - Gounon-Makowiecki-Schumacher (Alpine A424) - Alpine - 1'40"364
15 - Riberas-Sorensen-De Angelis (Aston Martin Valkyrie) - Aston Martin - 1'41"353
16 - Jani-Pino-Varrone (Porsche 963) - Proton - 1'41"421
17 - Tincknell-Gamble-Gunn (Aston Martin Valkyrie) - Aston Martin - 1'41"766
18 - Buemi-Hartley-Hirakawa (Toyota GR010 Hybrid) - Toyota - 1'46"289
19 - Leung-Gelael-Sato (McLaren 720S) - United Autosports - 1'54"239
20 - Cottingham-Baud-Saucy (McLaren 720S Evo) - United Autosports - 1'54"478
21 - Robin-Gehrsitz-Barnicoat (Lexus RC F) - Akkodis ASP - 1'54"484
22 - Flohr-Castellacci-Rigon (Ferrari 296) - AF Corse - 1'54"594
23 - Rovera-Heriau-Mann (Ferrari 296) - AF Corse - 1'54"609
24 - Umbrarescu-Schmid-Lopez (Lexus RC F) - Akkodis ASP - 1'54"658
25 - Drudi-James-Robichon (Aston Martin Vantage) - HoR - 1'54"755
26 - Rossi-Al Harthy-K. Van Der Linde (BMW M4) - WRT - 1'54"989
27 - Van Rompuy-Andrade-Eastwood (Corvette Z06) - TF Sport - 1'55"424
28 - Gattuso-Levorato-Olsen (Ford Mustang ) - Proton - 1'55"432
29 - Hardwick-Pera-Lietz (Porsche 911) - Manthey - 1'56"434
30 - DeBoer-Barrichello-Hasse Clot (Aston Martin Vantage) - R.S.Leman - 1'56"618
31 - Keating-Edgar-Juncadella (Corvette Z06) - TF Sport - 1'56"699
32 - Shahin-Boguslavskiy-Farfus (BMW M4) - WRT - 1'56"869
33 - Frey-Gatting-C.Martin (Porsche 911) - Iron Dames - 1'57"156
34 - Sousa-Tuck-Barker (Ford Mustang) - Proton - 1'57"274
35 - Ried-Hodenius-M.Martin (Mercedes AMG) - Iron Lynx - 1'58"554
36 - Schiavoni-Cressoni-Cairoli (Mercedes AMG) - Iron Lynx - 1'59"194

26 Feb [19:45]

Più equità per gli equipaggi: introdotta
la compensazione del peso per i piloti

Michele Montesano

Alla vigilia della prima gara stagionale, la 1812 km del Qatar, nel Mondiale Endurance è stata ufficializzata l’introduzione del sistema di compensazione del peso dei piloti. L’obiettivo sarà quello di garantire una maggiore equità tra gli equipaggi impegnati in pista bilanciando le differenze fisiche tra i componenti delle squadre sia nella classe Hypercar che LMGT3.

La decisione, da parte di FIA e ACO, segue quanto accaduto nel 2024. La scorsa stagione alcuni piloti hanno, infatti, seguito diete ferree pur di guadagnare vantaggi in termini di prestazioni. Tale situazione, vista la tipologia di gare endurance, rischiava di diventare molto pericolosa. Inoltre gli equipaggi formati da piloti con differenze di fisicità marcate vedeva quelli più pesanti penalizzati, tanto da essere costretti a non prendere parte alle qualifiche.

Per risolvere tale problema, il WEC ha reintrodotto un concetto già presente in passato nel regolamento LMP1: il calcolo del peso medio dell’equipaggio. Secondo quando riportato dall’Articolo 6.2.1 ciascun pilota verrà pesato indossando l’intero abbigliamento di sicurezza comprensivo di tuta, casco, sistema Hans e inserto del sedile. La somma dei pesi di tutti i piloti di un equipaggio verrà poi divisa per il numero dei componenti ottenendo, così, un valore medio. Questo sarà confrontato con il peso di riferimento stabilito a 82 kg. Se il peso medio dell’equipaggio risulterà inferiore, verrà applicata una zavorra di compensazione al veicolo, arrotondando il valore sempre per eccesso.

Il peso compensato verrà quindi aggiunto al minimo omologato di ciascuna vettura, che già tiene conto del Balance of Performance (BoP), e sarà applicato sia alle LMGT3 che alle Hypercar. Tuttavia, per quest’ultime è prevista un’appendice specifica che prevede l’aggiunta di una zavorra apposita anche durante la qualifica e la Hyperpole. Infatti nella categoria Hypercar la scelta del pilota per queste sessioni è libera, a differenza delle LMGT3 dove le qualifiche sono riservate ai piloti classificati come Bronze e Silver.

Per garantire la corretta applicazione della regola, i team dovranno dichiarare il peso minimo di ogni pilota prima delle verifiche di ogni gara. Solo in casi eccezionali sarà possibile aggiornare questo valore dopo le verifiche, previa approvazione dei Delegati Tecnici. Questi ultimi avranno inoltre la facoltà di effettuare controlli a campione fino a un’ora prima delle qualifiche e, in caso di peso inferiore a quello dichiarato, la squadra irregolare sarà penalizzata con un aumento della zavorra, sempre arrotondato per eccesso.

Per le LMGT3 il peso minimo della vettura, misurato nelle verifiche tecniche, dovrà essere uguale o superiore al peso compensato, con la zavorra posizionata nell’abitacolo secondo le specifiche previste. In ogni caso, il peso totale non potrà superare il limite massimo omologato. Per le Hypercar, invece, il peso sarà differenziato tra qualifiche e gara, e la zavorra di compensazione dovrà essere collocata all’interno del passo della vettura mantenendo sempre la distribuzione dei pesi omologata.

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