formula 1

Verstappen assaggia la
Honda Acura ARX Imsa

Quella di martedì è stata una giornata particolare a Las Vegas per i piloti Red Bull e Racing Bulls. Raggiunto il Motor Speed...

Leggi »
World Endurance

Iron Lynx in LMGT3 con Mercedes
Confermati Schiavoni e Cressoni

Michele Montesano Dopo ventisei anni di assenza, Mercedes tornerà a Le Mans. Sarà il team Iron Lynx a far debuttare nel FIA ...

Leggi »
IMSA

Test a Daytona: Lamborghini in ‘pole’
Aston debutta con la Valkyrie LMH

Michele Montesano Con i test collettivi di Daytona, l’IMSA è ufficialmente entrata nel 2025. Pur sancendo la fine delle attiv...

Leggi »
Rally

Svelato il calendario europeo 2025
Roma si conferma tra novità e ritorni

Michele Montesano Così come avvenuto quest’anno, anche la prossima stagione del FIA ERC sarà articolata su otto appuntamenti....

Leggi »
super gt

Quintarelli annuncia il ritiro dal SuperGT
dopo 20 anni di grandi successi

Ronnie Quintarelli ha annunciato il proprio ritiro dal Super GT giapponese al termine di una trionfante carriera durata oltre...

Leggi »
World Endurance

Cadillac usa il primo Evo Joker
Secondo aggiornamento per Porsche

Michele Montesano Introdotte nel 2023, le LMDh sono diventate ben presto l’ossatura delle corse Endurance. Sviluppato dall’I...

Leggi »
PrevPage 1 of 10Next
19 Nov [18:10]

Cadillac usa il primo Evo Joker
Secondo aggiornamento per Porsche

Michele Montesano

Introdotte nel 2023, le LMDh sono diventate ben presto l’ossatura delle corse Endurance. Sviluppato dall’IMSA, il regolamento è poi stato adottato anche nel FIA WEC andando a competere contro le LMH. Com’è giusto che sia nel mondo delle competizioni automobilistiche, l’evoluzione prosegue incessante e, in vista della prossima stagione, sia Cadillac che Porsche hanno deciso di affilare le armi aggiornando le rispettive vetture.

Reduce dal doppio titolo ottenuto sia nel Mondiale Endurance che nell’IMSA, Porsche ha mostrato sul campo di aver realizzato la LMDh più competitiva del lotto. I problemi riscontrati nell’anno del debutto, targato 2023, sono ormai un lontano ricordo. Potendo contare sul doppio programma sia in America che nel WEC, è stata trovata subito l’affidabilità già nel corso della prima stagione. Invece la competitività la si è potuta apprezzare con la vittoria della 24 Ore di Daytona, lo scorso gennaio in IMSA, e il successo nella prima gara del Mondiale Endurance la 1812 km del Qatar.

Nel corso della sua ancora brevissima carriera agonistica, la 963 LMDh ha però già subito un’evoluzione. Il primo Evo Joker, che è stato introdotto all’inizio del 2024, ha riguardato i sensori montati sull’asse anteriore, come ad esempio quello della pressione del freno. Siccome le modifiche hanno comportato un intervento più ‘invasivo’ è stato necessario sfruttare il primo Jolly. Un importante aggiornamento al motore V8 biturbo era previsto nel corso della stagione ma, visti gli ottimi riscontri scaturiti nell’arco dell’anno e nella 24 Ore di Le Mans, l’implementazione è stata abbandonata.



Come ammesso da Urs Kuratle, responsabile del programma LMDh in Porsche Motorsport, il prossimo aggiornamento riguarderà le sospensioni anteriori della vettura di Zuffenhausen. Sfruttando il secondo Evo Joker, si interverrà su cinematismi e punti di attacco delle sospensioni anteriori della 963 LMDh. Tale modifica consentirá una finestra più ampia di intervento in termini di assetto. In attesa dell’approvazione da parte di IMSA, ACO e FIA, pare che tale novità sia già stata implementata sulle Porsche in occasione dei recenti test svoltisi a Daytona (nella foto sopra).

Sempre sul tracciato della Florida, anche Cadillac ha fatto debuttare sulle sue V-Series.R LMDh il primo Evo Joker dei cinque a disposizione nell’arco del ciclo omologativo. Nel corso delle prove collettive, in vista della prossima 24 Ore di Daytona, sulla vettura americana è stato aggiornato il pacchetto elettronico dell’unità di controllo. Tale novità servirà a garantire una corretta gestione dei dati al fine di migliorare l’affidabilità complessiva del prototipo. Dopo aver ricevuto il consenso da parte dell’organizzazione, Cadillac ha implementato tale novità su tutte le V-Series.R presenti a Daytona. Ricevuto il parere positivo da parte dei piloti, l’aggiornamento verrà montato anche sulle due vetture del Team Jota che prenderanno parte al WEC.

14 Nov [23:10]

Jota ha svelato i sei piloti che
guideranno le Cadillac V-Series.R

Michele Montesano

La stagione 2025 del FIA WEC segnerà un importante nuovo capitolo per Jota. Dopo aver recentemente conquistato il titolo riservato ai team privati nel Mondiale Endurance e la vittoria assoluta nella 6 Ore di Spa, per la squadra inglese è arrivata la grande opportunità di rappresentare ufficialmente un costruttore. Lasciate le Porsche 963 LMDh, il prossimo anno Jota gestirà due Cadillac V-Series.R LMDh.

Com’era prevedibile, alcuni piloti che hanno rappresentato il team nel campionato appena concluso resteranno all’interno di Jota e, al contempo, arriveranno i piloti ufficiali Cadillac. I confermati Norman Nato, Will Stevens e Jenson Button verranno affiancati da Earl Bamber e Alex Lynn, entrambi protagonisti delle ultime due stagioni del WEC con la Cadillac gestita dal Chip Ganassi Racing. Non per ultimo, Sebastien Bourdais, che quest’anno ha preso parte a tre gare con la LMDh americana, il prossimo anno affronterà l’intera stagione del Mondiale Endurance.

Le V-Series.R scenderanno in pista con i numeri 12 e 38. Jota, però, non ha ancora annunciato come saranno composti i due equipaggi, sia per consentire di trovare il giusto equilibrio tra le forze in campo che per gestire i vari impegni di ciascun pilota. Nella fattispecie Nato sarà al via della prossima stagione di Formula E nelle vesti di pilota ufficiale Nissan, mentre sia Bamber che Bourdais saranno impegnati in IMSA. Infatti il neozelandese rappresenterà Cadillac con i colori del team Action Express Racing, invece Bourdais sarà al volante della Oreca 07 LMP2 del Tower Motorsport.

La marcia di avvicinamento alla prossima stagione del Mondiale Endurance avrà inizio tra pochi giorni. Infatti la prossima settimana il team Jota scenderà in pista per consentire a piloti, ingegneri e meccanici di prendere confidenza con le Cadillac. Come confermato dalla squadra, la prima presa di contatto con le V-Series.R LMDh avverrà sul circuito francese di Anneau du Rhin.

13 Nov [23:21]

Toyota conferma entrambi gli
equipaggi per la prossima stagione

Michele Montesano

La Toyota ha fatto della stabilità un suo cavallo di battaglia e, risultati alla mano, la strategia risulta essere vincente. La conferma è avvenuta anche nella stagione appena trascorsa quando, grazie alla vittoria della 8 Ore del Bahrain, la squadra nipponica si è confermata nuovamente campione costruttori nel FIA WEC. Anche alla luce del risultato ottenuto, Toyota ha deciso di confermare in blocco tutti i suoi piloti.

Per il quarto anno consecutivo ad alternarsi sulla GR010 Hybrid numero 8 saranno Sebastien Buemi, Brendon Hartley e Ryo Hirakawa. Il terzetto ha dimostrato di essere veloce quanto affidabile laureandosi per due anni di fila, nel 2022 e 2023, campione del mondo piloti oltre a conquista la 24 Ore di Le Mans nel 2022. Pur se penalizzato dalla sfortuna e da qualche errore di troppo, quest’anno l’equipaggio della Toyota ha ottenuto due vittorie: nella 6 Ore di San Paolo e nella recente 8 Ore del Bahrain.

Chiamato a sostituire l’esperto José Maria Lopez, Nyck de Vries non ha di certo sfigurato al fianco di Kamui Kobayashi e Mike Conway. Toyota ha quindi deciso di confermare anche l’equipaggio della Hypercar numero 7 in vista del 2025. Pur se con la sola vittoria della 6 Ore di Imola all’attivo, Kobayashi e de Vries hanno lottato fino all’ultimo per il titolo piloti chiudendo il campionato al terzo posto assoluto. Ricordiamo che in occasione della 24 Ore di Le Mans Conway, convalescente da un infortunio in bici, è stato sostituito da Lopez. Ciò nonostante, sul circuito de la Sarte il terzetto della Toyota ha conquistato il secondo gradino del podio.

3 Nov [20:23]

Rookie Test a Sakhir: a Bamber la ‘pole’
Bene Leclerc, Rossi 7°, Barnicoat in GT

Michele Montesano

Appena conclusa la stagione 2024 del FIA WEC, è già tempo di voltare pagina e guardare al prossimo anno. Come ormai da tradizione, il giorno dopo la 8 Ore del Bahrain il tracciato di Sakhir ha ospitato i Rookie Test, dove i team hanno avuto l’occasione di mettere alla prova le nuove leve dei campionati Endurance. A svettare nella graduatoria dei tempi è stato Earl Bamber, che poi tanto Rookie non è. Il pilota della Cadillac V-Series.R gestita dal team di Chip Ganassi, nella sessione mattutina ha segnato il riferimento in 1’49”566 rimasto poi imbattuto fino a fine giornata.

Se Bamber è stato l’unico pilota a scendere sotto il muro del 1’50, in mattinata Dries Vanthoor ha stampato il secondo crono piazzando la BMW LMDh a mezzo secondo dalla Cadillac. Gradino del podio virtuale per il vincitore della 24 Ore di Le Mans Nicklas Nielsen. A impressionare nella sessione mattutina è stato Victor Martins che, siglando il crono di 1’50”934, è stato il più veloce tra i debuttanti. L’alfiere dell’Alpine ha inanellato diciannove giri con la A424 LMDh mettendosi alle spalle gli esperti James Calado e René Rast oltre alla Ferrari di Yifei Ye.



Buono l’esordio di Malthe Jakobsen, al volante della 9X8 LMH. Il futuro pilota titolare del team Peugeot è risultato il più veloce tra gli alfieri della squadra transalpina precedendo il compagno di squadra Paul di Resta. Appena fuori dalla top 10 troviamo la Toyota di Mike Conway e la Porsche di Mathieu Jaminet, quest’ultimo ha completato ben 50 tornate. Il più rapido dei Rookie della BMW è astato Max Hesse, autore di un crono di 1’52”503, che ha preceduto l’espediente Jordan Pepper al volante della Lamborghini SC63 LMDh.

Dopo aver lasciato la Porsche 963 del team Jota, Phil Hanson si è seduto al volante della Ferrari 499P di AF Corse siglando il sedicesimo tempo a quasi tre secondi e mezzo dal battistrada Bamber. Arthur Leclerc, diciannovesimo al volante della Ferrari 499P, ha preceduto per meno di due centesimi Valentino Rossi che ha inanellato 24 giri con la BMW M Hybrid V8 mostrando subito un buon feeling al primo contatto con una vettura LMDh. A seguire Rashad de Gerus, al volante della Toyota GR010 Hybrid, mentre Thomas Neubauer ha concluso ventiquattresimo con la Ferrari davanti la Porsche del Proton Competition guidata da Charlie Wurz.



La sessione pomeridiana ha visto Jules Gounon stabilire il riferimento in 1’50”405. Ma, a soli cinquantacinque millesimi dall’Alpine, si è piazzato Leclerc. Il pilota della Ferrari ha fermato le lancette del cronometro in 1’50”460 risultando il Rookie più veloce della giornata. Dopo aver preso confidenza con la sua BMW LMDh, Rossi è tornato alla carica nel pomeriggio stampando il quarto crono della sessione alle spalle della Toyota di Conway. Con un tempo di 1’50”577, il ‘Dottore’ si è assicurato il secondo posto tra gli esordienti più veloci a Sakhir. Nonostante sia riuscito a limare il suo tempo nella seconda sessione, Martins si è dovuto accontentare del quinto posto.

Anche Hesse, al volante della BMW, è riuscito a migliorarsi nel pomeriggio siglando il sesto tempo davanti la Ferrari 499P di Ye. Il cinese ha preceduto Neubauer, che si è piazzato al quinto posto nella classifica dei Rookie, e il futuro compagno di squadra Hanson. Ventiquattresimo al termine della mattinata, Clement Novalak ha scalato la classifica siglando l’undicesimo crono con la Peugeot 9X8. Il francese, che poi ha causato una bandiera rossa, ha avuto la meglio su Esteban Masson, al volante della Toyota, e l’alfiere Porsche Jaminet. Sedicesimo Franck Perera, per l’occasione al volante della Lamborghini SC63 LMDh.



In classe LMGT3 Ben Barnicoat ha messo tutti in riga stampando il riferimento in 2’01”772 nella sessione pomeridiana. Il britannico, già al mattino, era risultato il miglior Rookie portando la Lexus RC F dell’Akkodis ASP al secondo posto alle spalle della McLaren di Marino Sato. Poi, nel turno pomeridiano, ha surclassato la concorrenza staccando Gregoire Saucy, secondo con la McLaren dello United Autosports, di quasi sette decimi. Reduce dalla vittoria di classe della 8 Ore del Bahrain, Alessio Rovera in mattinata ha firmato il terzo crono con la Ferrari 296 GT3 di AF Corse.

Sempre nella sessione mattutina, caratterizzata da una sola bandiera gialla per via dell’uscita di pista di Edmond Barseghian, Sebastien Baud si è distinto ottenendo il quinto crono. Il pilota della Lamborghini Huracan GT3 griffata Iron Lynx ha preceduto un convincente Matteo de Palo al volante della Ferrari gestita da AF Corse. Alle prese con l’Aston Martin Vantage del team Heart of Racing, Mattia Drudi ha terminato la mattinata in dodicesima posizione di classe.

Detto di Barnicot, nel pomeriggio a ben figurare è stato anche Mahaveer Raghunathan, al volante della Ferrari 296 GT3 di AF Corse. Con un crono di 2’02”623, l’ex pilota di Formula 2 ha ottenuto il terzo tempo della seconda sessione risultando, così, il secondo Rookie più veloce della giornata. Aurélien Panis, che per l’occasione ha provato la Lexus RC F, è risultato il terzo esordiente più rapido del test terminando al quarto posto nel pomeriggio. Veloce anche nel turno pomeridiano, de Palo è poi stato costretto a parcheggiare la sua Ferrari causando la seconda bandiera rossa della sessione.

Domenica 3 novembre 2024, 1° turno mattina

1 - Earl Bamber (Cadillac V-LMDh) - Cadillac - 1'49"566 - 9 giri
2 - Dries Vanthoor (BMW M Hybrid V8) - WRT - 1'50"046 - 5
3 - Niklas Nielsen (Ferrari 499P) - Ferrari - 1'50"382 - 11
4 - Victor Martins (Alpine A424) - Alpine - 1'50"934 - 19
5 - James Calado (Ferrari 499P) - Ferrari - 1'50"988 - 10
6 - Jules Gounon (Alpine A424) - Alpine - 1'51"140 - 28
7 - René Rast (BMW M Hybrid V8) - WRT - 1'51"280 - 5
8 - Yifei Ye (Ferrari 499P) - AF Corse - 1'51"463 - 8
9 - Malthe Jakobsen (Peugeot 9X8) - Peugeot - 1'51"535 - 21
10 - Paul Di Resta (Peugeot 9X8) - Peugeot - 1'51"770 - 39
11 - Mike Conway (Toyota GR010) - Toyota - 1'51"927 - 10
12 - Mathieu Jaminet (Porsche 963) - Penske - 1'51"996 - 50
13 - Max Hesse (BMW M Hybrid V8) - WRT - 1'52"503 - 20
14 - Jordan Pepper (Lamborghini SC63) - Lamborghini - 1'52"543 - 44
15 - Daniel Juncadella (Cadillac V-LMDh) - Cadillac - 1'52"719 - 30
16 - Phil Hanson (Ferrari 499P) - AF Corse - 1'53"040 - 20
17 - Antonio Serravalle (Porsche 963) - Proton - 1'53"102 - 16
18 - Daniel Harper (BMW M Hybrid V8) - WRT - 1'53"180 - 20
19 - Arthur Leclerc (Ferrari 499P) - Ferrari - 1'53"504 - 21
20 - Valentino Rossi (BMW M Hybrid V8) - WRT - 1'53"585 - 24
21 - Reshad de Gerus (Toyota GR010) - Toyota - 1'53"639 - 21
22 - Larry ten Voorde (Porsche 963) - Proton - 1'54"046 - 10
23 - Esteban Masson (Toyota GR010) - Toyota - 1'54"366 - 17
24 - Thomas Neubauer (Ferrari 499P) - Ferrari - 1'55"022 - 26
25 - Charlie Wurz (Porsche 963) - Proton - 1'55"258 - 9
26 - Harry Tincknell (Porsche 963) - Proton - 1'55"450 - 5
27 - Clement Novalak (Peugeot 9X8) - Peugeot - 1'55"484 - 5
28 - Marino Sato (McLaren 720S) - United AS - 2'02"587 - 5
29 - Ben Barnicoat (Lexus RC F) - Akkodis ASP - 2'02"654 - 18
30 - Alessio Rovera (Ferrari 296) - AF Corse - 2'03"753 - 4
31 - Grégoire Saucy (McLaren 720S) - United AS - 2'03"819 - 5
32 - Sébastien Baud (Lamborghini Huracan) - Iron Lynx - 2'03"859 - 18
33 - Matteo de Palo (Ferrari 296) - AF Corse - 2'03"931 - 27
34 - Klaus Bachler (Porsche 911 GT3 R) - Manthey - 2'03"943 - 6
35 - Michelle Gatting (Porsche 911 GT3 R) - Manthey - 2'04"083 - 10
36 - Alex Sedgwick (McLaren 720S) - United AS - 2'04"330 - 27
37 - Yasser Shahin (Lamborghini Huracan) - Iron Lynx - 2'04"334 - 18
38 - Tom Gamble (McLaren 720S) - United AS - 2'04"367 - 16
39 - Mattia Drudi (Aston Martin Vantage) - Heart - 2'04"372 - 28
40 - Aurélien Panis (Lexus RC F) - Akkodis ASP - 2'04"661 - 18
41 - Jose Maria Lopez (Lexus RC F) - Akkodis ASP - 2'04"670 - 6
42 - Darren Leung (McLaren 720S) - United AS - 2'04"753 - 17
43 - Gilles Stadsbader (BMW M4) - WRT - 2'04"757 - 26
44 - Mahaveer Raghunathan (Ferrari 296) - AF Corse - 2'04"927 - 34
45 - Ben Barnicoat (Lexus RC F) - Akkodis ASP - 2'04"967 - 7
46 - Ben Barker (Ford Mustang) - Proton - 2'05"194 - 5
47 - Grégory de Sybourg (BMW M4) - WRT - 2'05"284 - 34
48 - Gilian Henrion (Porsche 911 GT3 R) - Manthey - 2'05"378 - 21
49 - Maxime Martin (BMW M4) - WRT - 2'05"665 - 5
50 - Conrad Lausen (Lexus RC F) - Akkodis ASP - 2'05"878 - 6
51 - Razvan Umbrarescu (Lexus RC F) - Akkodis ASP - 2'06"071 - 22
52 - Dennis Olsen (Ford Mustang) - Proton - 2'06"216 - 5
53 - Timo Rumpfkeil (Ford Mustang) - Proton - 2'06"451 - 8
54 - Stefano Gattuso (Ford Mustang) - Proton - 2'07"054 - 8
55 - Celia Martin (Porsche 911 GT3 R) - Manthey - 2'07"198 - 10
56 - Edmond Barseghian (Lamborghini Huracan) - Iron Dames - 2'07"396 - 23
57 - Arnold Robin (Lexus RC F) - Akkodis ASP - 2'07"924 - 9
58 - Gustavo Menezes (Lamborghini Huracan) - Iron Dames - 2'08"170 - 5
59 - Bernardo Sousa (Ford Mustang) - Proton - 2'08"515 - 12
60 - Fabrizio Del Monte (Ford Mustang) - Proton - 2'09"129 - 14

Domenica 3 novembre 2024, 2° turno pomeriggio

1 - Jules Gounon (Alpine A424) - Alpine - 1'50"405 - 29 giri
2 - Arthur Leclerc (Ferrari 499P) - Ferrari - 1'50"460 - 40
3 - Mike Conway (Toyota GR010) - Toyota - 1'50"515 - 23
4 - Valentino Rossi (BMW M Hybrid V8) - WRT - 1'50"577 - 45
5 - Victor Martins (Alpine A424) - Alpine - 1'50"717 - 30
6 - Max Hesse (BMW M Hybrid V8) - WRT - 1'50"819 - 24
7 - Yifei Ye (Ferrari 499P) - AF Corse - 1'50"990 - 7
8 - Thomas Neubauer (Ferrari 499P) - Ferrari - 1'51"030 - 37
9 - Phil Hanson (Ferrari 499P) - AF Corse - 1'51"424 - 45
10 - Daniel Harper (BMW M Hybrid V8) - WRT - 1'51"499 - 27
11 - Clement Novalak (Peugeot 9X8) - Peugeot - 1'51"670 - 17
12 - Esteban Masson (Toyota GR010) - Toyota - 1'51"871 - 45
13 - Mathieu Jaminet (Porsche 963) - Penske - 1'51"882 - 46
14 - Théo Pourchaire (Peugeot 9X8) - Peugeot - 1'51"926 - 17
15 - Charlie Wurz (Porsche 963) - Proton - 1'52"201 - 15
16 - Franck Perera (Lamborghini SC63) - Lamborghini - 1'52"351 - 51
17 - Charlie Eastwood (Cadillac V-LMDh) - Cadillac - 1'52"512 - 34
18 - Frederik Vesti (Cadillac V-LMDh) - Cadillac - 1'52"513 - 30
19 - Reshad de Gerus (Toyota GR010) - Toyota - 1'52"619 - 10
20 - Larry ten Voorde (Porsche 963) - Proton - 1'52"732 - 23
21 - Malthe Jakobsen (Peugeot 9X8) - Peugeot - 1'52"904 - 43
22 - Antonio Serravalle (Porsche 963) - Proton - 1'53"365 - 8
23 - Julien Andlauer (Porsche 963) - Proton - 1'55"291 - 16
24 - Ben Barnicoat (Lexus RC F) - Akkodis ASP - 2'01"772 - 21
25 - Grégoire Saucy (McLaren 720S) - United AS - 2'02"460 - 18
26 - Mahaveer Raghunathan (Ferrari 296) - AF Corse - 2'02"623 - 34
27 - Aurélien Panis (Lexus RC F) - Akkodis ASP - 2'02"642 - 16
28 - Matteo de Palo (Ferrari 296) - AF Corse - 2'02"966 - 37
29 - Marino Sato (McLaren 720S) - United AS - 2'03"046 - 13
30 - Tom Gamble (McLaren 720S) - United AS - 2'03"171 - 15
31 - Mattia Drudi (Aston Martin Vantage) - Heart - 2'03"172 - 38
32 - Alex Sedgwick (McLaren 720S) - United AS - 2'03"250 - 24
33 - Conrad Lausen (Lexus RC F) - Akkodis ASP - 2'03"309 - 16
34 - Rui Andrade (Corvette Z06) - TF Sport - 2'03"364 - 55
35 - Sean Galael (Lamborghini Huracan) - Iron Dames - 2'03"453 - 19
36 - Razvan Umbrarescu (Lexus RC F) - Akkodis ASP - 2'03"540 - 18
37 - Yasser Shahin (Lamborghini Huracan) - Iron Lynx - 2'03"803 - 17
38 - Fabrizio Del Monte (Ford Mustang) - Proton - 2'03"892 - 27
39 - Jose Maria Lopez (Lexus RC F) - Akkodis ASP - 2'03"901 - 11
40 - Stefano Gattuso (Ford Mustang) - Proton - 2'04"014 - 28
41 - Sean Galael (McLaren 720S) - United AS - 2'04"041 - 9
42 - Darren Leung (McLaren 720S) - United AS - 2'04"185 - 16
43 - Arnold Robin (Lexus RC F) - Akkodis ASP - 2'04"271 - 8
44 - Yasser Shahin (McLaren 720S) - United AS - 2'04"418 - 22
45 - Bernardo Sousa (Ford Mustang) - Proton - 2'04"456 - 26
46 - Sébastien Baud (Lamborghini Huracan) - Iron Lynx - 2'04"668 - 16
47 - Michelle Gatting (Porsche 911 GT3 R) - Manthey - 2'04"727 - 26
48 - Timo Rumpfkeil (Ford Mustang) - Proton - 2'04"986 - 25
49 - Sébastien Baud (McLaren 720S) - United AS - 2'05"004 - 10
50 - Grégory de Sybourg (BMW M4) - WRT - 2'05"221 - 34
51 - Gilian Henrion (Porsche 911 GT3 R) - Manthey - 2'05"384 - 10
52 - Gilles Stadsbader (BMW M4) - WRT - 2'05"552 - 55
53 - Edmond Barseghian (Lamborghini Huracan) - Iron Dames - 2'05"848 - 33
54 - Celia Martin (Porsche 911 GT3 R) - Manthey - 2'06"238 - 28

3 Nov [10:57]

Ferrari perde il podio per
aver usato due gomme in più

Michele Montesano

Si è conclusa nel modo peggiore la stagione 2024 del FIA WEC per la Ferrari. Dopo aver perso una gara dominata fin dalle prime fasi, il terzetto composto da Antonio Giovinazzi, Alessandro Pier Guidi e James Calado si è visto togliere il podio della 8 Ore del Bahrain. La decisione è arrivata a notte fonda quando FIA e ACO hanno emesso il documento in cui sulla Ferrari 499P numero 51 sono state utilizzate due gomme in più rispetto al regolamento.

Ma procediamo con ordine. A due ore dalla bandiera a scacchi, in occasione dell’ultima Virtual Safety Car, il muretto box Ferrari, a differenza degli avversari, aveva deciso di non richiamare ai box il leader della gara Giovinazzi. Tale strategia non ha pagato con il pugliese che è dovuto rientrare in seguito a corsa ripresa. Ciò ha fatto scivolare la 499P a centro gruppo ma Giovinazzi, sfruttando le gomme più fresche, si è reso protagonista di una forsennata rimonta culminata con il secondo posto acciuffato, ai danni della Porsche di Matt Campbell, proprio all’ultimo giro.

Tuttavia, rivedendo i dati, FIA e ACO hanno appurato che sulla Ferrari numero 51 nell’arco della qualifica e della gara sono stati montati 28 pneumatici in totale, due in più rispetto a quanto consentito dal regolamento. Tale svista ha comportato una sanzione di due Stop & go di due minuti ciascuno, uno per ogni gomma montata oltre il consentito, da aggiungere a fine gara. Giovinazzi, Pier Guidi e Calado sono così sprofondati in quattordicesima posizione assoluta.

A beneficiarne è stata la Porsche del Penske Motorsport di Campbell, Frederic Makowiecki e Michael Christensen che è salita al secondo posto. Mentre la Peugeot ha guadagnato il suo primo podio stagionale, nonché il primo della 9X8 Evo LMH, con il terzetto Mikkel Jensen, Jean-Eric Vergne e Nico Müller. Ad approfittarne anche i neo campioni Kevin Estre, André Lotterer e Laurens Vanthoor che hanno concluso la 8 Ore del Bahrain in zona punti.

Sabato 2 novembre 2024, gara

1 - Buemi-Hartley-Hirakawa (Toyota GR010) - Toyota - 235 giri
2 - Campbell-Christensen-Makowiecki (Porsche 963) - Penske - 29"177
3 - Jensen-Müller-Vergne (Peugeot 9X8) - Peugeot - 36"799
4 - Gounon-Habsburg-Chatin (Alpine A424) - Alpine - 37"404
5 - Marciello-Wittmann-D.Vanthoor (BMW M Hybrid V8) - WRT - 47"916
6 - Bamber-Lynn-Bourdais (Cadillac V-LMDh) - Cadillac - 55"841
7 - Button-Hanson-Rasmussen (Porsche 963) - Jota - 1'00"834
8 - Kubica-Shwartzman-Ye (Ferrari 499P) - AF Corse - 1'03"539
9 - Milesi-Schumacher-Vaxiviere (Alpine A424) - Alpine - 1'12"064
10 - Estre-Lotterer-L. Vanthoor (Porsche 963) - Penske - 1'19"711
11 - Fuoco-Molina-Nielsen (Ferrari 499P) - Ferrari - 1'30"651
12 - Jani-Andlauer-Tincknell (Porsche 963) - Proton - 1 giro
13 - Stevens-Ilott-Nato (Porsche 963) - Jota - 1 giro
14 - Pier Guidi-Calado-Giovinazzi (Ferrari 499P) - Ferrari - 2 giri
15 - Heriau-Mann-Rovera (Ferrari 296) - AF Corse - 21 giri
16 - Van Rompuy-Andrade-Eastwood (Corvette Z06) - TF Sport - 21 giri
17 - Koizumi-Baud-Juncadella (Corvette Z06) - TF Sport - 21 giri
18 - Schiavoni-Cressoni-Cairoli (Lamborghini Huracan) - Iron Lynx - 21 giri
19 - Shahin-Schuring-Lietz (Porsche 911 GT3 R) - Manthey - 21 giri
20 - Cottingham-Costa-Saucy (McLaren 720S) - United AS - 21 giri
21 - Flohr-Castellacci-Rigon (Ferrari 296) - AF Corse - 21 giri
22 - Caygill-Pino-Sato (McLaren 720S) - United AS - 21 giri
23 - Malykhin-Sturm-Bachler (Porsche 911 GT3 R) - Manthey - 21 giri
24 - Bovy-Frey-Gatting (Lamborghini Huracan) - Iron Dames - 21 giri
25 - James-Mancinelli-Riberas (Aston Martin Vantage) - Heart - 21 giri
26 - Mateu-Bastard-Sorensen (Aston Martin Vantage) - D'Station - 21 giri
27 - Leung-Gelael-Farfus (BMW M4) - WRT - 21 giri
28 - Al Harthy-Rossi-Martin (BMW M4) - WRT - 22 giri

Giro più veloce: Sebastien Buemi 1'50"492

Ritirati
Bortolotti-Mortara-Kvyat (Lamborghini SC63) - Lamborghini
Di Resta-Duval-Vandoorne (Peugeot 9X8) - Peugeot
Hardwick-Robichon-Barker (Ford Mustang) - Proton
Kimura-Masson-Lopez (Lexus RC F) - Akkodis ASP
Conway-Kobayashi-de Vries (Toyota GR010) - Toyota
Roda-Levorato-Olsen (Ford Mustang) - Proton
Frijns-Rast-S. Van Der Linde (BMW M Hybrid V8) - WRT
Robin-Laursen-K.van der Linde (Lexus RC F) - Akkodis ASP

Il campionato piloti Hypercar
1.Estre-Lotterer-L. Vanthoor 152 punti; 2.Fuoco-Molina-Nielsen 115; 3.Kobayashi-de Vries 113; 4.Buemi-Hartley-Hirakawa 109; 5.Campbell-Christensen-Makowiecki 104.

Il campionato costruttori Hypercar
1.Toyota 190 punti; 2.Porsche 188; 3.Ferrari 137; 4.Alpine 70; 5.BMW 64.

Il campionato piloti LMGT3
1.Malykhin-Sturm-Bachler 139 punti; 2.Shahin-Schuring-Lietz 105; 3.Heriau-Mann-Rovera 97; 4.Leung-Gelael-Farfus 85; 5.James-Mancinelli-Riberas 83.

Il campionato team LMGT3
1.Manthey Purerxcing 139 punti; 2.Manthey EMA 105; 3.AF Corse97; 4.WRT 85; 5.Heart of Racing 83.

2 Nov [21:00]

Sakhir – Gara: Toyota vittoria e titolo
Estre-Lotterer-Vanthoor campioni

Michele Montesano

Successo sofferto, quanto meritato, per Toyota nella 8 Ore del Bahrain. Il team nipponico si è confermato, per il sesto anno consecutivo, campione costruttori del FIA WEC. Nonostante siano partiti dalla pole position, Sebastien Buemi, Brendon Hartley e Ryo Hirakawa hanno dovuto ricostruire la gara dopo un contato subito nelle prime fasi. Ancora una volta, la GR010 Hybrid si è dimostrata velocissima, consentendo al terzetto di vincere una gara sulla carta quasi impossibile.

A esultare sul circuito di Sakhir è anche il team Porsche Penske Motorsport che, dopo il successo ottenuto in
IMSA, ha fatto il bis nel Mondiale Endurance conquistando il titolo piloti con Kevin Estre, André Lotterer e Laurens Vanthoor. Veloci quanto sfortunati, gli alfieri della Ferrari Antonio Giovinazzi, Alessandro Pier Guidi e James Calado si sono dovuti accontentare del secondo gradino del podio dopo una gara da assoluti protagonisti. A raddrizzare la giornata degli uomini del Cavallino Rampante, ci hanno pensato Alessio Rovera, Simon Mann e François Heriau vincitori in LMGT3.



Allo spegnimento dei semafori, Sebastien Buemi ha mantenuto il comando mentre, alle sue spalle, Giovinazzi è riuscito a sopravanzare la Toyota di Mike Conway. A centro gruppo, invece, si è assistito a un contatto tra le due Porsche Penske e la Ferrari 499P di Miguel Molina. Ad avere la peggio, è stato proprio lo spagnolo che è scivolato in fondo al gruppo delle Hypercar. Non è andata meglio al leader di campionato Laurens Vanthoor, finito alle spalle delle Peugeot e delle Alpine.

Il primo colpo di scena è arrivato all’inizio del decimo giro. Buemi, nel concludere il doppiaggio su Hiroshi Koizumi, è stato tamponato proprio da quest’ultimo. Colpito al retrotreno, l’alfiere della Toyota si è girato perdendo secondi e posizioni preziose, mentre il pilota della Corvette è stato sanzionato con uno Stop & Go di cinque secondi. A ereditare il comando è stato Giovinazzi che, sfruttando l’aria libera, ha iniziato a imprimere il suo ritmo estendendo il vantaggio sulla Porsche griffata Jota di Will Stevens, primo degli inseguitori.

Tuttavia, i dieci secondi guadagnati dal pilota Ferrari sono stati vanificati nel corso della prima sosta ai box. A causa del dado mal fissato della posteriore sinistra, Giovinazzi ha perso il comando rientrando in pista alle spalle di Stevens. Il pugliese non si è dato per vinto, iniziando una feroce rimonta nei confronti della Porsche del team Jota. Stevens non è riuscito a reggere la pressione di Giovinazzi, sempre più ingombrante negli specchietti retrovisori della 963 LMDh, commettendo un errore in staccata. L’alfiere Ferrari ne ha subito approfittato riprendendo, allo scoccare della seconda ora, il comando della gara.



Giovinazzi ha poi lasciato il testimone a Calado, che ha avuto il difficile compito di gestire la prima posizione durante il tramonto e il diminuire della temperatura dell’asfalto. Alle spalle della Ferrari, si è assistito alla rimonta delle Toyota. Terminato un forsennato recupero, Buemi ha ceduto il volante della GR010 Hybrid a Brendon Hartley che, da perfetto uomo squadra, ha lasciato strada a Kamui Kobayashi, il quale aveva rilevato la Toyota da Conway. Proprio il nipponico, ha però accusato un problema elettronico al cambio scivolando ottavo.

Ancora una volta tutto da rifare per Toyota. Kobayashi si è rimboccato le maniche inanellando una sequenza di giri veloci, risalendo fino al quarto posto al termine della terza ora. Il giapponese ha proseguito la rimonta sorpassando le Porsche di Norman Nato, subentrato a Stevens, e di Michael Christensen, a sua volta protagonista di un bel recupero. Poco prima del termine del suo stint, Kobayashi si è quindi portato alle spalle di Calado. Impeccabile, l’inglese della Ferrari ha quindi consegnato la 499P al primo posto a Pier Guidi.

Gli pneumatici non ancora in temperatura hanno, però, giocato a sfavore dell’italiano che si è ritrovato dietro la Toyota di Nyck de Vries. L’olandese, subentrato a Kobayashi, ha sfruttato appieno l’overcut salendo al comando delle operazioni. De Vries leader ha però avuto vita breve. Portate nelle giusta finestra di utilizzo le gomme, Pier Guidi ha recuperato il distacco sulla Toyota sorpassando di forza l’olandese. Manovra avvenuta appena prima dell’introduzione della prima Full Course Yellow della gara, per permettere ai commissari di spostare alcuni detriti lasciati in traiettoria dalla Ford Mustang.



La 8 Ore del Bahrain si è rivelata una gara stregata per il Proton Competition perché, a distanza di un’ora, Gianmarco Levorato è stato costretto a parcheggiare la sua Mustang GT3 in fiamme. Indispensabile l’ingresso della safety car che ha, così, ricompattato il gruppo. Ad approfittarne è stato Callum Illot il quale, effettuando solamente il rifornimento senza cambio gomme, si è ritrovato in prima posizione.

La gara è ripresa con poco più di due ore dalla bandiera a scacchi con Giovinazzi che, tornato al volante della Ferrari, ha nuovamente riguadagnato il comando della gara. Tutt’altra storia per De Vries, costretto alla resa definitiva a causa del persistere dei problemi elettronici sulla sua Toyota. Complice il ritiro dell’olandese e il difficile recupero da parte della Ferrari numero 50, relegata a centro classifica, al terzetto Porsche Estre-Vanthoor-Lotterer sarebbe bastato terminare la gara per laurearsi campioni.

La Toyota numero 8 sembrava ormai fuori dai giochi per la vittoria quando, all’inizio della penultima ora di gara, Hirakawa è rientrato ai box appena prima del ritiro della Peugeot 9X8 di Paul di Resta. Anche in questo caso la direzione gara ha deciso di adoperare la safety car e ad approfittarne è stato Buemi che, ritornato al volante della Toyota, ha ricucito il divario su Giovinazzi e sulla Porsche di Vanthoor rimasti in pista. La gara è stata ulteriormente inframezzata da due Full Course Yellow per spostare la Lexus di Esteban Masson e la Ford Mustang di Zacharie Robichon.



Nell’ultima ripartenza, Matt Campbell ha subito impresso il suo ritmo. Il pilota Porsche ha quindi sopravanzato gli avversari salendo al comando delle operazioni. Unico a tenere il passo della 963 LMDh è stato Buemi che, nel corso dell’ultima sosta, ha ulteriormente ridotto il distacco nei confronti di Campbell. Lo svizzero, a poco più di mezz’ora dalla fine, ha rotto gli indugi sopravanzando la Porsche per poi involarsi verso la vittoria. Costretto a dover gestire l’usura degli pneumatici, Campbell nell’ultimo giro non è riuscito a resistere all’avanzata di Giovinazzi che, dopo aver sorpassato in precedenza la Peugeot di Mikkel Jensen, ha replicato con la Porsche chiudendo la 8 ore del Bahrain in seconda posizione.

Quinto posto per l’Alpine dal terzetto Paul-Loup Chatin, Ferdinand Habsburg e Jules Gounon. A seguire la BMW superstite di Raffaele Marciello, Dries Vanthoor e Marco Wittmann, visto che l’altra M Hybrid V8 è stata costretta al ritiro già nelle prime battute per colpa di un guasto alla trasmissione. Si è concluso con il settimo posto il sodalizio tra Cadillac e il Chip Ganassi Racing: dal prossimo anno, a rappresentare il costruttore americano sarà il team Jota. Proprio la squadra inglese ha ottenuto l’ottavo posto assoluto, nonché la vittoria riservata ai team privati, con Jenson Button, Phil Hanson e Oliver Rasmussen.

A completare la top 10 è stata la Ferrari 499P gestita dal team AF Corse e la seconda Alpine A424 con Charles Milesi autore di una tamponata alla Ferrari di Antonio Fuoco. I vincitori della 24 Ore di Le Mans, dopo il caotico avvio, sono stati costretti a una gara tutta in rimonta culminata al dodicesimo posto dietro la Porsche dei neo campioni Estre, Vanthoor e Lotterer. Protagonista di un’ottima prima parte di gara, la Lamborghini SC63 LMDh è stata costretta al ritiro, sul finire della settima ora, per noie tecniche.



Dopo il successo ottenuto al Fuji, Ferrari ha concesso il bis nella 8 Ore del Bahrain. Questa volta a vincere sono stati Mann, Heriau e Rovera. Proprio quest’ultimo è stato il protagonista di un’ultimo stint perfetto. Il varesino si è distinto tanto per le sue capacità in attacco che in difesa bloccando le stoccate di Charlie Eastwood fin sotto la bandiera a scacchi. Il portacolori della Corvette, in equipaggio con Rui Andrade e Tom Van Rompuy, ha tagliato il traguardo a soli tre secondi dalla Ferrari di Rovera.

Il team TF Sport si può ritenere più che soddisfatto, visto che ha piazzato la seconda Corvette Z06 sul gradino più basso del podio con Daniel Juncadella, Sebastien Baud e Koizumi. Ci ha provato fino in fondo Matteo Cairoli. L’alfiere Lamborghini si è però dovuto accontentare del quarto posto conquistato con il supporto di Matteo Cressoni e Claudio Schiavoni. Il terzetto dell’Iron Lynx ha preceduto la Porsche 911 di Ricard Lietz, Yasser Shahin e Morris Schuring.

Protagoniste nella qualifica di ieri, le McLaren non sono riuscite ad essere ugualmente incisive in gara. Gregoire Saucy, Nicolas Costa e James Cottingham hanno tagliato il traguardo in sesta posizione mentre il poleman Joshua Caygill, assieme a Nicolas Pino e Marino Sato, ha terminato ottavo. A dividere le due McLaren sono stati i portacolori Ferrari Davide Rigon, Francesco Castellacci e Thomas Flhor. Sfortunato il team Heart of Racing che, per via delle ultime neutralizzazioni, è scivolato dal primo al decimo posto di classe.

Sabato 2 novembre 2024, gara

1 - Buemi-Hartley-Hirakawa (Toyota GR010) - Toyota - 235 giri
2 - Pier Guidi-Calado-Giovinazzi (Ferrari 499P) - Ferrari - 27"539
3 - Campbell-Christensen-Makowiecki (Porsche 963) - Penske - 29"177
4 - Jensen-Müller-Vergne (Peugeot 9X8) - Peugeot - 36"799
5 - Gounon-Habsburg-Chatin (Alpine A424) - Alpine - 37"404
6 - Marciello-Wittmann-D.Vanthoor (BMW M Hybrid V8) - WRT - 47"916
7 - Bamber-Lynn-Bourdais (Cadillac V-LMDh) - Cadillac - 55"841
8 - Button-Hanson-Rasmussen (Porsche 963) - Jota - 1'00"834
9 - Kubica-Shwartzman-Ye (Ferrari 499P) - AF Corse - 1'03"539
10 - Milesi-Schumacher-Vaxiviere (Alpine A424) - Alpine - 1'12"064
11 - Estre-Lotterer-L. Vanthoor (Porsche 963) - Penske - 1'19"711
12 - Fuoco-Molina-Nielsen (Ferrari 499P) - Ferrari - 1'30"651
13 - Jani-Andlauer-Tincknell (Porsche 963) - Proton - 1 giro
14 - Stevens-Ilott-Nato (Porsche 963) - Jota - 1 giro
15 - Heriau-Mann-Rovera (Ferrari 296) - AF Corse - 21 giri
16 - Van Rompuy-Andrade-Eastwood (Corvette Z06) - TF Sport - 21 giri
17 - Koizumi-Baud-Juncadella (Corvette Z06) - TF Sport - 21 giri
18 - Schiavoni-Cressoni-Cairoli (Lamborghini Huracan) - Iron Lynx - 21 giri
19 - Shahin-Schuring-Lietz (Porsche 911 GT3 R) - Manthey - 21 giri
20 - Cottingham-Costa-Saucy (McLaren 720S) - United AS - 21 giri
21 - Flohr-Castellacci-Rigon (Ferrari 296) - AF Corse - 21 giri
22 - Caygill-Pino-Sato (McLaren 720S) - United AS - 21 giri
23 - Malykhin-Sturm-Bachler (Porsche 911 GT3 R) - Manthey - 21 giri
24 - Bovy-Frey-Gatting (Lamborghini Huracan) - Iron Dames - 21 giri
25 - James-Mancinelli-Riberas (Aston Martin Vantage) - Heart - 21 giri
26 - Mateu-Bastard-Sorensen (Aston Martin Vantage) - D'Station - 21 giri
27 - Leung-Gelael-Farfus (BMW M4) - WRT - 21 giri
28 - Al Harthy-Rossi-Martin (BMW M4) - WRT - 22 giri

Giro più veloce: Sebastien Buemi 1'50"492

Ritirati
Bortolotti-Mortara-Kvyat (Lamborghini SC63) - Lamborghini
Di Resta-Duval-Vandoorne (Peugeot 9X8) - Peugeot
Hardwick-Robichon-Barker (Ford Mustang) - Proton
Kimura-Masson-Lopez (Lexus RC F) - Akkodis ASP
Conway-Kobayashi-de Vries (Toyota GR010) - Toyota
Roda-Levorato-Olsen (Ford Mustang) - Proton
Frijns-Rast-S. Van Der Linde (BMW M Hybrid V8) - WRT
Robin-Laursen-K.van der Linde (Lexus RC F) - Akkodis ASP

1 Nov [15:43]

Sakhir – Qualifica
Hartley nella prima fila Toyota

Michele Montesano

L’ultima qualifica della stagione 2024 del FIA WEC si è chiusa nel segno di Toyota. Le GR010 Hybrid LMH si sono rivelate velocissime sul circuito di Sakhir monopolizzando la prima fila della 8 Ore del Bahrain. Autore del miglior crono, Brendon Hartley ha inoltre regalato il punto della pole alla Toyota che ha, così, accorciato il distacco nei conforti della Porsche nella lotta per il titolo costruttori. Proprio le LMDh di Zuffenhausen, complice un BoP sfavorevole, sono parse decisamente in ombra sul tracciato del Bahrain.

Dopo aver siglato il quarto crono nella prima sessione di qualifica, Hartley è stato il più rapido nella Hyperpole. L’alfiere della Toyota è stato l’unico a scendere sotto il muro del 1’47” stampando il riferimento in 1’46”714. In testa al termine della prima sessione, Nyck de Vries non è riuscito a ripetersi terminando la qualifica al secondo posto, per appena tre decimi rispetto al compagno di squadra. Con nove punti di scarto nei confronti di Porsche, nella classifica costruttori, Toyota proverà a capitalizzare al meglio la prima fila.

Ottima prestazione da parte di Antonio Giovinazzi. Per soli 43 millesimi l’alfiere della Ferrari non è riuscito a frapporsi tra le due Toyota. Alle spalle del pugliese troviamo, a sorpresa, Neel Jani. Lo svizzero del Proton Competition è risultato il più veloce tra i piloti Porsche dividendo, inoltre, le due Ferrari 499P. Infatti scatterà dalla quinta piazzola Antonio Fuoco che, nel corso delle ultime prove libere, ha dovuto fermare la sua vettura per un problema al cablaggio del motore elettrico.



Solamente sesto il leader di campionato Kevin Estre. A otto decimi dal poleman, il portacolori del Penske Motorpsort ha preceduto il compagno di squadra Matt Campbell e la Porsche del team Jota portata in pista da Norman Nato. A completare la top 10 le BMW M Hybrid V8 di Dries Vanthoor e Robin Frijns, quest’ultimo decisamente più attardato per aver commesso un errore nel suo ultimo tentativo.

Per poco più di un decimo sia Oliver Rasmussen, al volante della Porsche 963 LMDh del Jota, che il portacolori della Ferrari 499P di AF Corse Yifei Ye sono stati esclusi dalla Hyperpole. Sfortunato anche Alex Lynn. Inizialmente invischiato nel traffico, il pilota della Cadillac non è riuscito ad andare oltre il tredicesimo crono. Qualifica difficile per l’Alpine: quattordicesimo Ferdinand Habsburg, mentre Mick Schumacher ha commesso un errore nel suo ultimo tentativo precipitando a fondo gruppo.

Veloci nelle ultime prove libere, le Peugeot sono inesorabilmente scivolate in fondo alla classifica. Solamente quindicesimo Paul di Resta, mentre Jean-Eric Vergne ha chiuso con il diciassettesimo crono salvo poi vedersi cancellare il tempo per infrazione tecnica. A istallarsi alle spalle della prima 9X8 LMH ci ha pensato Daniil Kvyat, autore del sedicesimo tempo con la Lamborghini SC63 LMDh.



Dominio targato McLaren in LMGT3. Le due 720S Evo GT3 del team United Autosports hanno dominato la sessione monopolizzando la prima fila. Josh Caygill è stato costantemente in cima alla classifica sia nella prima sessione che nella Hyperpole. Il britannico ha staccato un crono di 2’02”201 regalando la prima pole nel WEC alla McLaren. Doppietta per lo United Autosports grazie a James Cottingham che, per soli due millesimi, si è fermato alle spalle del compagno di squadra.

Secondo nella prima sessione, François Heriau è riuscito a stampare il terzo crono con la Ferrari 296 GT3. Il francese ha avuto la meglio sulla Lamborghini Huracán portata in pista da Sarah Bovy. La Iron Dames ha chiuso davanti alla Porsche 911 del fresco campione Alex Malykhin che si è assicurato, così, la partenza dalla quinta piazza. A seguire Ian James, al volante dell’Aston Martin dell’Heart of Racing, e Thomas Flohr sull’altra Ferrari di AF Corse.

Per la seconda gara consecutiva, dopo la 6 Ore del Fuji, entrambe le Corvette Z06 GT3.R sono riuscite ad accedere alla Hyperpole. Tom Van Rompuy, ottavo al traguardo, ha infatti preceduto Hiroshi Koizumi il quale ha avuto la meglio sulla Lexus RC F di Arnold Robin. Fuori dalla top 10 entrambe le BMW M4 GT3 del team WRT così come le due Ford Mustang del Proton Competition. A chiudere lo schieramento è stato l’alfiere dell’Iron Lynx Claudio Schiavoni.

Venerdì 1° novembre 2024, qualifica

1 - Buemi-Hartley-Hirakawa (Toyota GR010) - Toyota - 1'46"714
2 - Conway-Kobayashi-de Vries (Toyota GR010) - Toyota - 1'47"037
3 - Pier Guidi-Calado-Giovinazzi (Ferrari 499P) - Ferrari - 1'47"080
4 - Jani-Andlauer-Tincknell (Porsche 963) - Proton - 1'47"234
5 - Fuoco-Molina-Nielsen (Ferrari 499P) - Ferrari - 1'47"527
6 - Estre-Lotterer-L. Vanthoor (Porsche 963) - Penske - 1'47"542
7 - Campbell-Christensen-Makowiecki (Porsche 963) - Penske - 1'47"630
8 - Stevens-Ilott-Nato (Porsche 963) - Jota - 1'47"950
9 - Marciello-Wittmann-D.Vanthoor (BMW M Hybrid V8) - WRT - 1'47"970
10 - Frijns-Rast-S. Van Der Linde (BMW M Hybrid V8) - WRT - 1'54"564
11 - Button-Hanson-Rasmussen (Porsche 963) - Jota - 1'48"263
12 - Kubica-Shwartzman-Ye (Ferrari 499P) - AF Corse - 1'48"282
13 - Bamber-Lynn-Bourdais (Cadillac V-LMDh) - Cadillac - 1'48"466
14 - Gounon-Habsburg-Chatin (Alpine A424) - Alpine - 1'48"534
15 - Di Resta-Duval-Vandoorne (Peugeot 9X8) - Peugeot - 1'48"552
16 - Bortolotti-Mortara-Kvyat (Lamborghini SC63) - Lamborghini - 1'48"555
17 - Milesi-Schumacher-Vaxiviere (Alpine A424) - Alpine - 1'48"796
18 - Jensen-Müller-Vergne (Peugeot 9X8) - Peugeot - Senza Crono
19 - Caygill-Pino-Sato (McLaren 720S) - United AS - 2'02"201
20 - Cottingham-Costa-Saucy (McLaren 720S) - United AS - 2'02"203
21 - Heriau-Mann-Rovera (Ferrari 296) - AF Corse - 2'02"367
22 - Bovy-Frey-Gatting (Lamborghini Huracan) - Iron Dames - 2'02"636
23 - Malykhin-Sturm-Bachler (Porsche 911 GT3 R) - Manthey - 2'02"642
24 - James-Mancinelli-Riberas (Aston Martin Vantage) - Heart - 2'02"949
25 - Flohr-Castellacci-Rigon (Ferrari 296) - AF Corse - 2'03"033
26 - Van Rompuy-Andrade-Eastwood (Corvette Z06) - TF Sport - 2'03"125
27 - Koizumi-Baud-Juncadella (Corvette Z06) - TF Sport - 2'03"176
28 - Robin-Laursen-K.van der Linde (Lexus RC F) - Akkodis ASP - 2'03"269
29 - Mateu-Bastard-Sorensen (Aston Martin Vantage) - D'Station - 2'03"763
30 - Leung-Gelael-Farfus (BMW M4) - WRT - 2'03"785
31 - Al Harthy-Rossi-Martin (BMW M4) - WRT - 2'03"797
32 - Shahin-Schuring-Lietz (Porsche 911 GT3 R) - Manthey - 2'03"975
33 - Roda-Levorato-Olsen (Ford Mustang) - Proton - 2'04"315
34 - Hardwick-Robichon-Barker (Ford Mustang) - Proton - 2'04"606
35 - Kimura-Masson-Lopez (Lexus RC F) - Akkodis ASP - 2'04"772
36 - Schiavoni-Cressoni-Cairoli (Lamborghini Huracan) - Iron Lynx - 2'05"237

30 Ott [16:47]

Hanson correrà nel 2025
con la Ferrari 499P di AF Corse

Michele Montesano

Alla vigilia dell’ultimo appuntamento stagionale del FIA WEC, previsto questo fine settimana in Bahrain, la squadra AF Corse ha annunciato che il prossimo anno, tra i piloti che guideranno la Ferrari 499P LMH, ci sarà anche Phil Hanson. Dopo una sola stagione al volante della Porsche 963 LMDh del Team Jota, l’inglese si trasferirà nella squadra piacentina per guidare il prototipo del Cavallino Rampante.

Nonostante i soli venticinque anni, l’inglese può vantare un’ampia esperienza nel mondo delle gare Endurance. Nel suo curriculum figura il titolo di classe LMP3, ottenuto nel campionato 2016-17 in Asian Le Mans Series con il team Tockwith Motorsport. Hanson si è poi ripetuto due anni dopo sempre nella serie asiatica conquistando il titolo in LMP2 al volante della Oreca 07 gestita da United Autosports.

Rimanendo fedele al team di Zak Brown, l’inglese ha poi fatto il salto nella European Le Mans Series e nel WEC. Hanson si è quindi imposto in LMP2 nella 24 Ore di Le Mans del 2020, oltre a conquistare i titoli di classe sia nel Mondiale Endurance che nella ELMS.

La promozione in Hypercar è arrivata grazie al Team Jota. Quest’anno Hanson ha diviso il volante della Porsche 963 LMDh con Oliver Rasmussen e l’ex iridato F1 Jenson Button ottenendo, come miglior risultato nel WEC, il sesto posto assoluto nella 6 Ore del Fuji. Sempre in questa stagione, l’inglese ha inoltre preso parte all’IMSA Michelin Endurance Cup con la Porsche LMDh del team JDC-Miller MotorSports.

Hanson farà il suo debutto ufficiale con la 499P di AF Corse già questa domenica. Infatti in occasione dei Rookie Test, che si svolgeranno sul tracciato di Sakhir dopo la 8 Ore del Bahrain, l’inglese inizierà a prendere le misure della LMH del Cavallino Rampante coadiuvato da Yifei Ye. A tal proposito il cinese dovrebbe essere confermato nell’equipaggio della squadra piacentina. Resta ancora nebuloso il futuro di Robert Kubica, mentre Robert Shwartzman, con ogni probabilità, il prossimo anno sbarcherà in IndyCar con il team Prema.

30 Ott [11:37]

Ferrari e Toyota più leggere a Sakhir
per tentare l’assalto finale a Porsche

Michele Montesano

Tutto è pronto per l’ultimo atto stagionale del FIA WEC. Come da tradizione sarà la 8 Ore del Bahrain a chiudere la stagione agonistica del Mondiale Endurance. Il tracciato di Shakir metterà a dura prova le vetture in una gara che partirà sotto la luce del sole e proseguirà oltre il tramonto rendendo l’esito finale ancora più incerto. Vista la lunghezza della corsa, anche il punteggio sarà maggiorato con i vincitori che conquisteranno 38 punti.

Considerando proprio quest’ultimo fattore, in lizza per il titolo piloti ci sono ancora tre equipaggi. A comandare la classifica sono i piloti Porsche Lotterer-Estre-Vanthoor seguiti, a 35 lunghezze, dal trio Ferrari Fuoco-Molina-Nielsen mentre, seppur a 37 punti di distanza, sono matematicamente in lotta anche la coppia Toyota Kobayashi-De Vries.

Puntuale alla vigilia del fine settimana ACO e FIA hanno ritoccato il BoP (Balance of Performance) per cercare di rendere più equilibrata e serrata la gara del Bahrain. Tra le Hypercar, Toyota e Ferrari hanno ricevuto alcune delle modifiche più rilevanti. Nonostante la riduzione di peso di 5 kg, le Toyota GR010 Hybrid continueranno a essere le vetture più pesanti con 1065 kg complessivi.

La LMH nipponica avrà però a disposizione una potenza totale di 499 kW, ovvero un incremento di 6 kW, mentre il guadagno di potenza sopra i 250 km/h sarà ridotto di 1,2%. Resta invariata l’energia per ogni stint, pari a 908 MJ, così come l’attivazione della trazione integrale sopra i 190 km/h, quest’ultimo valore identico per tutte le LMH.

Anche Ferrari riceverà sia una riduzione di perso di 2 kg, per un totale di 1053 kg, che un aumento di potenza di 10 kW arrivando, così, a 510 kW complessivi. Le 499P subiranno una riduzione del 2,2%, in termini di guadagno di potenza sopra i 250 km/h, ma vedranno un aumento dell’energia per stint a 905 MJ. Infine la Peugeot 9X8 LMH scenderà in pista con un peso di 1030 kg, ovvero un solo chilogrammo in più. In compenso la vettura del Leone sarà più potente, 520 kW, ma avrà una riduzione del 5,2% in termini di guadagno di potenza. Invariata l’energia da usare in ogni singolo stint pari a 903 MJ.


Passando alle LMDh, le più penalizzate saranno le Porsche. Le 963 hanno ricevuto un incremento di peso di 7 kg per un totale di 1056 kg. A controbilanciare ciò, le vetture di Zuffenhausen disporranno di una potenza incrementata di 2 kW arrivando, così, a 514 kW e dello 0,2% in termini di guadagno di potenza da poter sfruttare sopra i 250 km/h. Incrementata anche l’energia per stint che sarà di 911 MJ.

Protagonista nell’ultima gara del Fuji, Alpine a Shakir sarà leggermente più pesante per un totale di 1046 kg. A parità di energia per stint di 907 MJ, calerà sia la potenza complessiva a 517 kW, che il guadagno di potenza ridotto del 4,3%.

La Cadillac aumenterà di 2 kg, raggiungendo i 1038 kg, oltre a scendere la potenza a 517 kW totali. Ritoccata anche l’energia per stint, a 906 MJ, così come il guadagno di potenza che è stato ridotto dello 0,6%. Piccole modifiche per le BMW che saranno più leggere di un chilogrammo, per un totale di 1036 kg. Leggermente rivista anche la potenza, ora di 514 kW, e dell’energia per stint a 905 MJ.

La modifica più importante sulle M Hybrid V8 è la riduzione del guadagno di potenza di 1,8%. Infine la Lamborghini non avrà variazioni di peso restando la Hypercar più leggera con i suoi 1030 kg. Tuttavia la SC63 LMDh perderà 5 kW di potenza e 5 MJ di energia, con valori totali rispettivamente di 515 kW e 905 MJ, mentre il guadagno di potenza sarà incrementato dello 0,1%.



Sul fronte delle LMGT3 si notano variazioni meno incisive rispetto a quanto visto sulle Hypercar. Solo due vetture hanno ricevuto zavorre aggiuntive: le Aston Martin Vantage aumenteranno di 10 kg, arrivando a 1355 kg, mentre le Porsche 911 aggiungeranno 5 kg, per un totale di 1350 kg. Con i suoi 1356 kg, le Lamborghini Huracan restano le vetture più pesanti del lotto.

A seguire le Lexus RC F, a quota 1355 kg, e le McLaren 720S a 1346 kg. A breve distanza troviamo le Corvette Z06, a 1344 kg, e le Ferrari 296 ferme a 1341 kg. Le BMW M4 e le Ford Mustang risultano le vetture più leggere della classe, rispettivamente a 1339 kg e 1334 kg.

Infine il Success Ballast, il sistema di zavorra che tiene conto dei risultati delle ultime gare e della posizione in classifica, assegna 35 kg alla Porsche dei freschi campioni di classe LMGT3 Malykhin-Sturm-Bachler. L’Aston Martin di James-Mancinelli-Riberas e la Porsche di Shahin-Schuring-Lietz avranno 15 kg di zavorra in più. La Ferrari dei vincitori del Fuji Flohr-Castellacci-Rigon dovranno portare sul circuito di Shakir un aggravio di peso di 5 kg così come le due BMW del team WRT.

PrevPage 1 of 10Next

News

World Endurance
v

FirstPrevPage 1 of 5NextLast
FirstPrevPage 1 of 5NextLast
LP Racing