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28 Feb [22:59]

Losail – Gara: tripletta Ferrari
Vittoria a Fuoco, Molina e Nielsen

Michele Montesano

Ferrari ha aperto la stagione 2025 del FIA WEC monopolizzando l’intero podio della 1812 km del Qatar. Un dominio netto, quello messo in atto dal Cavallino Rampante, che ha dettato il ritmo sul circuito di Losail con le sue 499P LMH. Tutti e tre gli equipaggi si sono scambiati più volte il comando della gara, ma a tagliare per primo il traguardo è stato il terzetto composto da Antonio Fuoco, Miguel Molina e Nicklas Nielsen. I vincitori della 24 Ore di Le Mans 2024 hanno preceduto l’equipaggio del team AF Corse formato da Yifei Ye, Philip Hanson e Robert Kubica. Proprio quest’ultimo è stato il protagonista di una strenua difesa nei confronti dell’ufficiale Alessandro Pier Guidi, che assieme ad Antonio Giovinazzi e James Calado, ha completato il podio.

Le Ferrari hanno dominato in lungo e in largo sul circuito di Losail fin dallo spegnimento dei semafori, quando Nielsen ha beffato Kevin Magnussen istallandosi al secondo posto alle spalle di Calado, a sua volta scattato dalla pole. Le due 499P hanno iniziato a imprimere un ritmo di gara impossibile da sostenere per le altre Hypercar. Nelle prime due ore, solamente le BMW M Hybrid V8 e le Cadillac hanno provato a impensierire le rosse di Maranello ma senza successo.



Il primo colpo di scena è arrivato allo scoccare della terza ora quando, per via di un problema tecnico, Christian Ried si è insabbiato nelle vie di fuga. Per consentire ai commissari la rimozione della Mercedes AMG GT3, la direzione gara ha neutralizzato la corsa dapprima con la Virtual Safety Car e poi, come da regolamento, con l’ingresso della vettura di sicurezza. Poiché entrambe le Ferrari si erano appena fermate per la sosta ai box, ad approfittarne sono state le Cadillac.

Ma il primato del team Jota è durato solamente un battito di ciglia. Un attimo prima della ripartenza, il leader Jenson Button ha frenato bruscamente cogliendo di sorpresa il compagno di squadra Alex Lynn che, appena alle sue spalle, l’ha centrato in pieno (nella foto sotto). Le due Cadillac sono rientrate ai box con le carrozzerie danneggiate lasciando, così, strada libera alle Ferrari. Tuttavia i numerosi detriti disseminati in pista hanno costretto a una nuova neutralizzazione.



La ripartenza ha visto le due Ferrari ufficiali, di Giovinazzi e Fuoco, comandare la gara seguita dalla 499P griffata AF Corse di Ye. Le Hypercar di Maranello hanno quindi proseguito a dettare il ritmo fin quando, nel corso della quarta ora, Fuoco è stato toccato dalla BMW di Dries Vanthoor, poi sanzionato con un drive through, andando in testacoda. Come se non bastasse, anche al poleman Giovinazzi è stato comminato un drive through per un’infrazione commessa nel corso della Virtual Safety Car. A ereditare il comando della 1812 km del Qatar è stato così l'alfiere di AF Corse Ye.

Scivolato indietro, Fuoco ha iniziato a imprimere un ritmo indiavolato prima di cedere il volante della 499P a Molina, il quale ha completato la rimonta portandosi al secondo posto alle spalle di Hanson, a sua volta subentrato al consistente e veloce Ye (nella foto sotto). Complice una nuova safety car, per colpa di Nicolas Varrone che ha disseminato la pista di detriti dopo aver danneggiato su un cordolo il retrotreno della sua Porsche 963 LMDh, Hanson si è visto azzerare il vantaggio su Molina.



Neppure il tempo di riprendere le ostilità, che dopo due giri Bernardo Sousa è stato costretto a parcheggiare, in fondo al rettilineo principale, la Ford Mustang GT3 avvolta dal fumo. A differenza di quanto accaduto la settimana scorsa nel Prologo, il pilota del Proton Competition è riuscito a scongiurare il divampare delle fiamme, ma non l’ennesima neutralizzazione. La nuova ripartenza ha visto Molina rompere gli indugi e sorpassare Hanson per prendere il comando della gara. Le due Ferrari si sono poi scambiate nuovamente le posizioni con un combattivo Kubica che ha ha sorpassato di forza Fuoco prendendo le redini della corsa.

La lotta per la vittoria si è, di fatto, decisa nell’ultimo pit-stop. Fuoco, a differenza di Kubica, ha allungato lo stint di tre giri e, sfruttando la pista libera, è riuscito ad accumulare un margine che gli ha permesso di sopravanzare il polacco all’uscita dei box. Fuoco ha quindi proseguito tagliando per primo il traguardo della 1812 km del Qatar. Persa la leadership, Kubica è poi riuscito a rintuzzare fin sotto la bandiera a scacchi un arrembante Pier Guidi. In Ferrari hanno diversificato le strategie con il pilota di Alessandria che è subentrato a Calado per provare a dare l’assalto finale. Ma a pesare sul bilancio complessivo della 499P numero 51 sono stati due drive through, il secondo per eccesso di velocità in pit-lane, e 15 secondi accumulati per altre infrazioni commesse in pista.



Ferrari ha lasciato agli avversari solamente le briciole. Al quarto posto troviamo la BMW M Hybrid V8 LMDh di Raffaele Marciello, Vanthoor e Magnussen. Proprio quest’ultimo, che nel corso del primo restart aveva perso numerose posizioni per un problema elettronico, nell’ultimo turno è riuscito a tenere a bada le Toyota effettuando un doppio stint con gli pneumatici Michelin. Mai realmente competitive, le GR010 Hybrid sono riuscite a risalire la china nell'arco della gara. Sebastien Buemi, Brendon Hartley e Ryo Hirakawa, quinti, hanno preceduto i compagni di squadra Kamui Kobayashi, Mike Konway e Nyck De Vries. Settima la BMW di René Rast, Robin Frijns e Sheldon van der Linde.

Nonostante il contatto fratricida, la Cadillac di Lynn, Norman Nato e Will Stevens è riuscita a chiudere la 1812 km del Qatar all’ottavo posto. Resta però il rammarico per il potenziale inespresso da parte del team Jota e della V-Series.R LMDh, con l’altra vettura americana che ha chiuso solamente sedicesima. Dopo una qualifica sottotono, Peugeot si è ripresa sul passo gara con Jean-Eric Vergne, Paul di Resta e Mikkel Jensen che hanno ottenuto il nono posto precedendo la Porsche 963 LMDh di Julien Andaluer, Michael Christensen e Mathieu Jaminet. Il terzetto del Penske Motorsport (nella foto sotto) è subito stato costretto a una gara tutta in salita per via di una foratura subita nelle prime battute. Ma in generale le Porsche, per via di un BoP troppo restrittivo, non hanno particolarmente brillato.



Gara avara di soddisfazioni per Alpine. Le LMDh francesi (nella foto sopra) sono parse competitive, ma gli equipaggi hanno commesso troppi errori scivolando fuori dalla zona punti. Esordio tutt’altro che facile per Aston Martin. Entrambe le Valkyrie sono state nettamente lontane dal passo gara delle altre Hypercar. Nonostante una portiera mal fissata, e che poi si è staccata volando via pericolosamente in pista, Marco Sørensen, Alex Riberas e Roman De Angelis sono riusciti a vedere la bandiera a scacchi, seppur con 23 giri di distacco dai vincitori. L’altra Valkyrie ha invece terminato la gara anzitempo dopo aver percorso 181 tornate.



Risultato incerto fino all’ultimo in LMGT3. A spuntarla, dopo dieci ore di gara, è stata la Corvette Z06 di Daniel Juncadella, Ben Keating e Jonny Edgar che, per appena 493 millesimi, ha preceduto la McLaren di Gregoire Saucy, James Cottingham e Sebastien Baud. Avendo optato per una strategia simile, i due equipaggi sono arrivati a contendersi la vittoria proprio sul finale. Preso il comando dopo l’ultima sosta, Juncadella ha mostrato tutta la sua freddezza nel bloccare ogni tentativo di sorpasso da parte di Saucy. Lo spagnolo (nella foto sopra) ha così regalato il primo successo di classe nel WEC al team TF Sport.

Tra i contendenti alla vittoria c’era anche la Lexus RC F GT3 di Arnold Robin, Finn Gehristz e Ben Barnicoat, ma un’infrazione tecnica, avvenuta nel corso della penultima ora di gara, ha fatto scivolare l’equipaggio dell’Akkodis ASP fuori dalla zona podio. Ad approfittarne è stata la BMW M4 GT3 del terzetto Yasser Shahin, Timur Boguslavskiy a Augusto Farfus che ha conquistato il terzo posto di classe LMGT3 (nella foto sotto).



Top-5 di rimonta per la Ferrari 296 GT3 di Alessio Rovera, Simon Mann e François Heriau. Infatti quest’ultimo, nelle prime fasi di gara, è stato speronato da Petru Umbrarescu precipitando in coda allo schieramento. A seguire l’Aston Martin Vantage di Mattia Drudi, Ian James e Zacharie Robichon, attardata per via di una penalità sul finale, e la McLaren del poleman Sean Gelael in equipaggio con Marino Sato e Darren Leung. Ottavo posto per la Ferrari 296 GT3 del terzetto Davide Rigon, Francesco Castellacci e Thomas Flohr bravi ad avere la meglio sull’Aston Martin di Eduardo Barrichello, Valentin Hasse Clot e Derek Deboer.

Punto della bandiera per la Ford Mustang degli italiani Giammarco Levorato e Stefano Gattuso in equipaggio con Dennis Olsen. Attardati da due drive through, Valentino Rossi, Kelvin van der Linde e Ahamad Al Harthy hanno chiuso fuori dai primi dieci. Decisamente sottotono le prestazioni delle due Porsche 911, evidentemente troppo penalizzate dal BoP. Debutto difficile per le Mercedes AMG GT3 gestite dal team Iron Lynx. Detto di Ried, anche l’altra vettura è stato costretta ai box per noie alla frizione. Riparata, i piloti sono tornati in pista per macinare chilometri e guadagnare esperienza in pista.

Venerdì 28 febbraio 2025, gara

1 - Fuoco-Molina-Nielsen (Ferrari 499P) - Ferrari AF - 318 giri
2 - Kubica-Ye-Hanson (Ferrari 499P) - AF Corse - 2"348
3 - Pier Guidi-Calado-Giovinazzi (Ferrari 499P) - Ferrari AF - 2"677
4 - Marciello-Magnussen-D. Vanthoor (BMW M Hybrid V8) - WRT - 9"907
5 - Buemi-Hartley-Hirakawa (Toyota GR010 Hybrid) - Toyota - 19"628
6 - Conway-Kobayashi-De Vries (Toyota GR010 Hybrid) - Toyota - 23"266
7 - Rast-Frijns-S. Van Der Linde (BMW M Hybrid V8) - WRT - 36"388
8 - Lynn-Nato-Stevens (Cadillac V-Series.R) - Jota - 37"756
9 - Di Resta-Jensen-Vergne (Peugeot 9X8) - Peugeot - 1'29"683
10 - Andlauer-Christensen-Jaminet (Porsche 963) - Penske - 1 giro
11 - Estre-L. Vanthoor-Campbell (Porsche 963) - Penske - 1 giro
12 - Duval-Jakobsen-Vandoorne (Peugeot 9X8) - Peugeot - 1 giro
13 - Gounon-Makowiecki-Schumacher (Alpine A424) - Alpine - 1 giro
14 - Chatin-Habsburg-Milesi (Alpine A424) - Alpine - 1 giro
15 - Jani-Pino-Varrone (Porsche 963) - Proton - 4 giri
16 - Bamber-Bourdais-Button (Cadillac V-Series.R) - Jota - 11 giri
17 - Riberas-Sorensen-De Angelis (Aston Martin Valkyrie) - Aston Martin - 23 giri
18 - Keating-Edgar-Juncadella (Corvette Z06) - TF Sport - 31 giri
19 - Cottingham-Baud-Saucy (McLaren 720S Evo) - United Autosports - 31 giri
20 - Shahin-Boguslavskiy-Farfus (BMW M4) - WRT - 32 giri
21 - Robin-Gehrsitz-Barnicoat (Lexus RC F) - Akkodis ASP - 32 giri
22 - Rovera-Heriau-Mann (Ferrari 296) - AF Corse - 32 giri
23 - Drudi-James-Robichon (Aston Martin Vantage) - HoR - 32 giri
24 - Leung-Gelael-Sato (McLaren 720S) - United Autosports - 32 giri
25 - Flohr-Castellacci-Rigon (Ferrari 296) - AF Corse - 33 giri
26 - DeBoer-Barrichello-Hasse Clot (Aston Martin Vantage) - R.S.Leman - 33 giri
27 - Gattuso-Levorato-Olsen (Ford Mustang ) - Proton - 33 giri
28 - Rossi-Al Harthy-K. Van Der Linde (BMW M4) - WRT - 34 giri
29 - Hardwick-Pera-Lietz (Porsche 911) - Manthey - 34 giri
30 - Frey-Gatting-C.Martin (Porsche 911) - Iron Dames - 36 giri
31 - Schiavoni-Cressoni-Cairoli (Mercedes AMG) - Iron Lynx - 124 giri

Giro più veloce: Antonio Giovinazzi 1'38"359

Ritirati

Tincknell-Gamble-Gunn (Aston Martin Valkyrie) - Aston Martin
Sousa-Tuck-Barker (Ford Mustang) - Proton
Ried-Hodenius-M.Martin (Mercedes AMG) - Iron Lynx
Van Rompuy-Andrade-Eastwood (Corvette Z06) - TF Sport
Umbrarescu-Schmid-Lopez (Lexus RC F) - Akkodis ASP

27 Feb [16:59]

Losail – Qualifica
Blitz Ferrari con Giovinazzi

Michele Montesano

Il FIA WEC ha riacceso i motori nel segno della Ferrari. Archiviato il Prologo della scorsa settimana, i team sono rimasti sul circuito di Losail per affrontare la 1812 km del Qatar, primo appuntamento stagionale del Mondiale Endurance. A brillare nella notte araba è stato il rosso Ferrari grazie a un velocissimo Antonio Giovinazzi, autore della pole, e un altrettanto consistente Antonio Fuoco, che ha siglato il terzo crono assoluto. Dominio McLaren in LMGT3 con le vetture inglesi che hanno monopolizzato la prima fila. 


Già nella prima sessione della qualifica, le Ferrari sono parse subito le Hypercar più competitive in pista staccando di oltre mezzo secondo la concorrenza. Tuttavia nella Hyperpole a installarsi al primo posto della classifica è stato subito Dries Vanthoor. Dopo aver siglato la pole della 24 Ore di Daytona, primo appuntamento dell’IMSA, il belga voleva ripetersi anche nel WEC. Il box della BMW stava già pregustando il sapore del successo, quando Giovinazzi ha stampato il riferimento proprio sotto la bandiera a scacchi. Con un guizzo finale, il pugliese ha fermato il cronometro in 1’38”359 battendo di quasi un secondo la pole position dello scorso anno. 


Sconfitto per appena 136 millesimi, Vanthoor (nella foto sopra) domani partirà tra le due Ferrari. Infatti Fuoco ha siglato il terzo crono chiudendo a tre decimi dal compagno di squadra. Il calabrese, inoltre, è stato costretto ad abortire un giro veloce per aver oltrepassato i limiti della pista. Alle spalle della Ferrari scatteranno le due Cadillac V-Series.R LMDh del team Jota di Alex Lynn e Sebastien Bourdais. Sesto crono per Robin Frijns che, al volante della BMW, è riuscito a chiudere davanti la Toyota di Nyck De Vries. È andata decisamente peggio all’altra LMH giapponese, che prenderà il via dalla diciottesima piazzola per colpa di un testacoda commesso da Brendon Hartley nell’ultimo tentativo. 

Costantemente tra i piloti di vertice nel Prologo, Robert Kubica si è confermato tra i più veloci piazzando la Ferrari 499P, gestita da AF Corse, in ottava posizione. Segnali di ripresa anche per i costruttori francesi con Charles Milesi, sulla Alpine A424 LMDh, nono davanti la Peugeot 9X8 di Jean-Eric Vergne. Proprio quest’ultimo ha beffato l’alfiere Porsche Julien Andlauer che, per soli 20 millesimi, non è riuscito ad accedere alla Hyperpole. Ma in generale le 963 LMDh non hanno particolarmente brillato tanto che Kevin Estre non è andato oltre il tredicesimo posto. Avvio difficile anche per le Aston Martin Valkyrie che hanno pagato un distacco di quasi tre secondi dalla pole. 


Prima fila tutta McLaren in LMGT3. I piloti dello United Autosports hanno confermato ciò che avevano fatto già vedere nelle prove libere di Losail. Come previsto dal nuovo regolamento, dapprima è toccato ai Bronze, Darren Leung e James Cottingham, piazzare le due McLaren 702S Evo rispettivamente al primo e terzo posto accedendo, così, alla Hyperpole. A darsi battaglia nel segmento finale sono stati i piloti Silver con Sean Gelael (nella foto sopra) che ha finalizzato stampando la pole in 1’54”239. Alle sue spalle, per 239 millesimi, ha chiuso il compagno di squadra Sebastien Baud. 

Protagonista di un testacoda proprio nel suo ultimo tentativo, l’esordiente Finn Gehrsitz si è dovuto accontentare del terzo crono. Nonostante ciò, il pilota della Lexus RC F GT3 è riuscito a mettersi dietro entrambe le Ferrari 296 di Francesco Castellacci e Simon Mann. Sesto crono per Clemens Schmidt, sulla seconda Lexus, seguito dall’Aston Martin di Zach Robichon. Chiamato ad affrontare per la sua prima volta la Hyperpole, Valentino Rossi (nella foto sotto) ha siglato l’ottavo tempo a sette decimi e mezzo dal riferimento di Gelael. 


A completare la top-10 di classe LMGT3 sono stati Rui Andrade, su Corvette, e Gianmarco Levorato alla sua prima qualifica nel Mondiale Endurance con la Ford Mustang del Proton Competition. Ryan Hardwick, al volante della Porsche 911 GT3 del Manthey, è stato il primo ad essere eliminato. Non è andata meglio alla vettura gemella delle Iron Dames, con l’esordiente Celia Martin quindicesima. Chiudono lo schieramento le due Mercedes AMG GT3 del team Iron Lynx con Christian Ried e Claudio Schiavoni.

Giovedì 27 febbraio 2025, qualifica

1 - Pier Guidi-Calado-Giovinazzi (Ferrari 499P) - Ferrari AF - 1'38"359
2 - Marciello-Magnussen-D. Vanthoor (BMW M Hybrid V8) - WRT - 1'38"495
3 - Fuoco-Molina-Nielsen (Ferrari 499P) - Ferrari AF - 1'38"692
4 - Lynn-Nato-Stevens (Cadillac V-Series.R) - Jota - 1'38"723
5 - Bamber-Bourdais-Button (Cadillac V-Series.R) - Jota - 1'39"036
6 - Rast-Frijns-S. Van Der Linde (BMW M Hybrid V8) - WRT - 1'39"146
7 - Conway-Kobayashi-De Vries (Toyota GR010 Hybrid) - Toyota - 1'39"279
8 - Kubica-Ye-Hanson (Ferrari 499P) - AF Corse - 1'39"299
9 - Chatin-Habsburg-Milesi (Alpine A424) - Alpine - 1'39"506
10 - Di Resta-Jensen-Vergne (Peugeot 9X8) - Peugeot - 1'39"674
11 - Andlauer-Christensen-Jaminet (Porsche 963) - Penske - 1'39"946
12 - Duval-Jakobsen-Vandoorne (Peugeot 9X8) - Peugeot - 1'40"032
13 - Estre-L. Vanthoor-Campbell (Porsche 963) - Penske - 1'40"363
14 - Gounon-Makowiecki-Schumacher (Alpine A424) - Alpine - 1'40"364
15 - Riberas-Sorensen-De Angelis (Aston Martin Valkyrie) - Aston Martin - 1'41"353
16 - Jani-Pino-Varrone (Porsche 963) - Proton - 1'41"421
17 - Tincknell-Gamble-Gunn (Aston Martin Valkyrie) - Aston Martin - 1'41"766
18 - Buemi-Hartley-Hirakawa (Toyota GR010 Hybrid) - Toyota - 1'46"289
19 - Leung-Gelael-Sato (McLaren 720S) - United Autosports - 1'54"239
20 - Cottingham-Baud-Saucy (McLaren 720S Evo) - United Autosports - 1'54"478
21 - Robin-Gehrsitz-Barnicoat (Lexus RC F) - Akkodis ASP - 1'54"484
22 - Flohr-Castellacci-Rigon (Ferrari 296) - AF Corse - 1'54"594
23 - Rovera-Heriau-Mann (Ferrari 296) - AF Corse - 1'54"609
24 - Umbrarescu-Schmid-Lopez (Lexus RC F) - Akkodis ASP - 1'54"658
25 - Drudi-James-Robichon (Aston Martin Vantage) - HoR - 1'54"755
26 - Rossi-Al Harthy-K. Van Der Linde (BMW M4) - WRT - 1'54"989
27 - Van Rompuy-Andrade-Eastwood (Corvette Z06) - TF Sport - 1'55"424
28 - Gattuso-Levorato-Olsen (Ford Mustang ) - Proton - 1'55"432
29 - Hardwick-Pera-Lietz (Porsche 911) - Manthey - 1'56"434
30 - DeBoer-Barrichello-Hasse Clot (Aston Martin Vantage) - R.S.Leman - 1'56"618
31 - Keating-Edgar-Juncadella (Corvette Z06) - TF Sport - 1'56"699
32 - Shahin-Boguslavskiy-Farfus (BMW M4) - WRT - 1'56"869
33 - Frey-Gatting-C.Martin (Porsche 911) - Iron Dames - 1'57"156
34 - Sousa-Tuck-Barker (Ford Mustang) - Proton - 1'57"274
35 - Ried-Hodenius-M.Martin (Mercedes AMG) - Iron Lynx - 1'58"554
36 - Schiavoni-Cressoni-Cairoli (Mercedes AMG) - Iron Lynx - 1'59"194

26 Feb [19:45]

Più equità per gli equipaggi: introdotta
la compensazione del peso per i piloti

Michele Montesano

Alla vigilia della prima gara stagionale, la 1812 km del Qatar, nel Mondiale Endurance è stata ufficializzata l’introduzione del sistema di compensazione del peso dei piloti. L’obiettivo sarà quello di garantire una maggiore equità tra gli equipaggi impegnati in pista bilanciando le differenze fisiche tra i componenti delle squadre sia nella classe Hypercar che LMGT3.

La decisione, da parte di FIA e ACO, segue quanto accaduto nel 2024. La scorsa stagione alcuni piloti hanno, infatti, seguito diete ferree pur di guadagnare vantaggi in termini di prestazioni. Tale situazione, vista la tipologia di gare endurance, rischiava di diventare molto pericolosa. Inoltre gli equipaggi formati da piloti con differenze di fisicità marcate vedeva quelli più pesanti penalizzati, tanto da essere costretti a non prendere parte alle qualifiche.

Per risolvere tale problema, il WEC ha reintrodotto un concetto già presente in passato nel regolamento LMP1: il calcolo del peso medio dell’equipaggio. Secondo quando riportato dall’Articolo 6.2.1 ciascun pilota verrà pesato indossando l’intero abbigliamento di sicurezza comprensivo di tuta, casco, sistema Hans e inserto del sedile. La somma dei pesi di tutti i piloti di un equipaggio verrà poi divisa per il numero dei componenti ottenendo, così, un valore medio. Questo sarà confrontato con il peso di riferimento stabilito a 82 kg. Se il peso medio dell’equipaggio risulterà inferiore, verrà applicata una zavorra di compensazione al veicolo, arrotondando il valore sempre per eccesso.

Il peso compensato verrà quindi aggiunto al minimo omologato di ciascuna vettura, che già tiene conto del Balance of Performance (BoP), e sarà applicato sia alle LMGT3 che alle Hypercar. Tuttavia, per quest’ultime è prevista un’appendice specifica che prevede l’aggiunta di una zavorra apposita anche durante la qualifica e la Hyperpole. Infatti nella categoria Hypercar la scelta del pilota per queste sessioni è libera, a differenza delle LMGT3 dove le qualifiche sono riservate ai piloti classificati come Bronze e Silver.

Per garantire la corretta applicazione della regola, i team dovranno dichiarare il peso minimo di ogni pilota prima delle verifiche di ogni gara. Solo in casi eccezionali sarà possibile aggiornare questo valore dopo le verifiche, previa approvazione dei Delegati Tecnici. Questi ultimi avranno inoltre la facoltà di effettuare controlli a campione fino a un’ora prima delle qualifiche e, in caso di peso inferiore a quello dichiarato, la squadra irregolare sarà penalizzata con un aumento della zavorra, sempre arrotondato per eccesso.

Per le LMGT3 il peso minimo della vettura, misurato nelle verifiche tecniche, dovrà essere uguale o superiore al peso compensato, con la zavorra posizionata nell’abitacolo secondo le specifiche previste. In ogni caso, il peso totale non potrà superare il limite massimo omologato. Per le Hypercar, invece, il peso sarà differenziato tra qualifiche e gara, e la zavorra di compensazione dovrà essere collocata all’interno del passo della vettura mantenendo sempre la distribuzione dei pesi omologata.

25 Feb [9:47]

Peugeot utilizza un altro Evo Joker
per aggiornare le sospensioni della 9X8

Michele Montesano

La 1812 km del Qatar, primo appuntamento stagionale del FIA WEC 2025, sarà già un importante banco di prova per vetture e team. Infatti la gara che si svolgerà sul circuito di Lusail, oltre ad avere una durata di circa dieci ore, sarà caratterizzata da consistenti variazioni di temperatura che potrebbero mettere in crisi la competitività e l’affidabilità delle Hypercar.

La due giorni di test, della scorsa settimana, ha permesso alle squadre di accumulare esperienza e raccogliere dati per prepararsi al meglio. Ma un team ha approfittato del Prologo anche per mettere a punto le novità che ha implementato sulla sua auto. Stiamo parlando di Peugeot che ha utilizzato un altro gettone di sviluppo, sui cinque a disposizione nell’arco del ciclo di omologazione della vettura, per cercare di migliorare prestazioni e affidabilità della sua Hypercar.

Già lo scorso anno la Casa del Leone ha apportato numerose modifiche sulla sua 9X8 LMH. In Peugeot, a partire dalla
6 Ore di Imola, hanno rinunciato al concetto della vettura senza ala optando per un prototipo più convenzionale. I primi frutti si sono visti nell’ultimo scorcio della stagione con un quarto posto al Fuji e il podio conquistato in Bahrain. Confortati dal riscontro in pista, in Peugeot hanno approfittato della pausa invernale per rivedere ulteriormente la vettura intervenendo sulle sospensioni al fine di rendere più competitiva la 9X8 LMH in gara.

Pur confermando l’utilizzo dell’Evo Joker, i tecnici della squadra francese non sono entrati nel dettaglio della modifica apportata sulla vettura. Oltre che in fabbrica, Peugeot ha proseguito a macinare chilometri effettuando dapprima un test sul circuito di Le Castellet e poi, a gennaio, in Qatar. La sessione a Lusail è servita proprio per studiare il comportamento della 9X8 Evo in quanto, nella passata stagione, la 1812 km del Qatar è stata l’ultima gara della Hypercar senza ala posteriore.

Ricordiamo che proprio a Lusail la particolare conformazione della pista, con asfalto liscio e privo di avvallamenti, aveva esaltato le caratteristiche tecniche della LMH francese. Infatti le 9X8 erano parse subito competitive tanto che l’equipaggio composto da Jean-Eric Vergne, Mikkel Jensen e Nico Müller aveva guidato anche la gara prima di scivolare al terzo posto. Purtroppo, un errore nell’ultimo rifornimento, ha privato la Peugeot di un meritato podio con Vergne arrivato a secco sul traguardo e poi squalificato.

22 Feb [20:23]

Prologo a Losail – 2° giorno
Frijns in “pole” con BMW, Ferrari in GT

Michele Montesano

Il Prologo in Qatar del FIA WEC si è chiuso con una BMW in cima alla lista dei tempi. A svettare sul circuito di Losail è stato Robin Frijns che, al volante della M Hybrid V8 LMDh, ha fermato le lancette del cronometro in 1’38”971 nell’ultima sessione. Ma, in generale, a impressionare sono stati i tempi fatti registrare oggi pomeriggio, con ben cinque Hypercar che sono riuscite a battere la pole position dello scorso anno siglata da Matt Campbell con la Porsche 963 LMDh. Ad imporsi in LMGT3 è stata la Ferrari grazie all’ottima prestazione di Simon Mann. 


Il semaforo verde, nella prima sessione del sabato, è durato solamente un quarto d’ora. Uscito rovinosamente fuoripista, Derek Deboer ha impattato la sua Aston Martin Vantage contro le barriere di curva cinque. Se il pilota è uscito illeso, non si è potuto dire lo stesso della vettura. Inoltre i commissari hanno impiegato quasi un’ora per riparare i guardrail costringendo la direzione gara a estendere di ulteriori 60 minuti la sessione. 


Al termine della mattinata, a svettare nella lista dei tempi è stato il campione in carica Kevin Estre. Nel corso della terza ora, l’alfiere della Porsche ha stampato un crono di 1’40”428 precedendo le due Ferrari 499P ufficiali. Sia Antonio Giovinazzi, secondo a due decimi e mezzo dal leader, che Antonio Fuoco hanno siglato il rispettivo miglior crono negli ultimi tentativi. Ancora tra i protagonisti Robert Kubica che è riuscito a chiudere con il quarto tempo davanti la Cadillac di Jenson Button. 

Julien Andlauer, al volante della Porsche 963 LMDh del Penske Motorsport, ha ottenuto il sesto posto seguito da Alex Lynn, sulla Cadillac V-Series.R, e la BMW di Raffaele Marciello. In ripresa l’Alpine con Jules Gounon che ha issato la A424 LMDh al nono posto precedendo la seconda BMW M Hybrid V8 di Sheldon van der Linde. Fuori dalla top 10 sia le Peugeot che le Toyota. La squadra giapponese, anche in questa mattinata, si è focalizzata sul passo gara. 


Approfittando del medesimo orario in cui verranno svolte le qualifiche della 1812 km del Qatar, nella prima parte della sessione pomeridiana la maggior parte dei team ha optato per effettuare una vera e propria simulazione di qualifica. Così a spuntarla è stato Frijns, oltretutto l’unico pilota a scendere sotto il muro del 1’39”. Protagonista di un innocuo fuoripista nelle prime fasi, Sebastien Bourdais ha chiuso alle spalle della BMW. Il francese della Cadillac ha battuto per soli 25 millesimi Kubica, ancora una volta tra i più competitivi in pista. 

Dimostrazione di forza da parte della BMW, con Dries Vanthoor che ha ottenuto il quarto crono davanti la Cadillac di Lynn. Per la prima volta, nella due giorni di test del Qatar, nessuna Ferrari ufficiale è riuscita a centrare la top-5. Staccato di quasi quattro decimi dalla vetta, Fuoco ha piazzato al sesto posto la 499P precedendo sia l’Alpine A424 LMDh di Mick Schumacher che la Toyota di Nyck De Vries. Come dimostrato anche dal nono crono di Giovinazzi, in Ferrari hanno preferito lavorare sul passo gara. 


Ugualmente in Porsche, sfruttando la medesima fascia oraria in cui andrà in scena la 1812 km del Qatar, si sono focalizzati sui long-run. Le 963 LMDh del Penske Motorsport sono state le vetture che hanno macinato più chilometri nell’ultima sessione completando ben 233 tornate. È proseguita la fase di apprendistato per Aston Martin nella classe Hypercar. Le due Valkyrie LMH hanno chiuso la mattina a due secondi dalla vetta con Harry Tincknell che, a un quarto d’ora dalla bandiera a scacchi, si è insabbiato alla penultima curva. La sessione pomeridiana, invece, ha visto entrambe le Aston Martin trascorrere più tempo ai box inanellando solamente 110 giri in totale. 

Dopo esserci andato vicino in entrambe le sessioni di ieri, questa mattina Daniel Juncadella è riuscito a siglare il riferimento in LMGT3. Il pilota del TF Sport ha portato in vetta la Corvette Z06 siglando un crono di 1’55”241. Juncadella ha, così, staccato di un decimo la Ferrari 296 GT3 del sempre consistente Davide Rigon. Questa volta è toccato all’esordiente Finn Gehrsitz portare la Lexus RC F in terza posizione. A completare la top-5 sono stati Charlie Eastwood, al volante della seconda Corvette del TF Sport, e l’ottimo Mattia Drudi al debutto nel Mondiale Endurance con l’Aston Martin del team Heart of Racing. 


Ferrari ha chiuso il Prologo del Qatar firmando la doppietta in classe LMGT3. Con un crono di 1’54”790, Mann ha siglato il riferimento della due giorni di test precedendo, di soli due centesimi, il compagno di squadra Francesco Castellacci. Oltre a siglare il miglior crono, Mann si è reso protagonista anche di un fuoripista, fortunatamente senza conseguenze, nelle ultime fasi. Zach Robichon, al volante dell’Aston Martin Vantage del team Heart of Racing, ha infine completato il podio virtuale.

Il campione in carica della ELMS Jonny Edgar è riuscito a portare in quarta piazza la Corvette Z06 GT3 precedendo la Lexus di Gehrsitz. Al contrario l’altra RC F GT3 è rimasta ai box del team Akkodis ASP per problemi tecnici. Leggermente più staccate sia le McLaren dello United Autosports che le BMW M4 GT3 del WRT, tuttavia entrambe le squadre sono riuscite a entrare tra i primi dieci di classe. Tutt'altra storia per Mercedes, Porsche e Ford che, anche nella seconda giornata del Prologo, non hanno particolarmente brillato.

Sabato 22 febbraio 2025, 3° turno mattina

1 - Estre-L. Vanthoor-Campbell (Porsche 963) - Penske - 1'40"428 - 65 giri
2 - Pier Guidi-Calado-Giovinazzi (Ferrari 499P) - Ferrari AF - 1'40"679 - 90
3 - Fuoco-Molina-Nielsen (Ferrari 499P) - Ferrari AF - 1'40"722 - 92
4 - Kubica-Ye-Hanson (Ferrari 499P) - AF Corse - 1'40"777 - 87
5 - Bamber-Bourdais-Button (Cadillac V-Series.R) - Jota - 1'40"968 - 79
6 - Andlauer-Christensen-Jaminet (Porsche 963) - Penske - 1'41"271 - 63
7 - Lynn-Nato-Stevens (Cadillac V-Series.R) - Jota - 1'41"325 - 47
8 - Marciello-Magnussen-D. Vanthoor (BMW M Hybrid V8) - WRT - 1'41"330 - 69
9 - Gounon-Makowiecki-Schumacher (Alpine A424) - Alpine - 1'41"413 - 81
10 - Rast-Frijns-S. Van Der Linde (BMW M Hybrid V8) - WRT - 1'41"572 - 62
11 - Di Resta-Jensen-Vergne (Peugeot 9X8) - Peugeot - 1'41"578 - 86
12 - Chatin-Habsburg-Milesi (Alpine A424) - Alpine - 1'41"704 - 66
13 - Conway-Kobayashi-De Vries (Toyota GR010 Hybrid) - Toyota - 1'41"880 - 87
14 - Buemi-Hartley-Hirakawa (Toyota GR010 Hybrid) - Toyota - 1'42"131 - 83
15 - Duval-Jakobsen-Vandoorne (Peugeot 9X8) - Peugeot - 1'42"171 - 76
16 - Jani-Pino-Varrone (Porsche 963) - Proton - 1'42"339 - 77
17 - Riberas-Sorensen-De Angelis (Aston Martin Valkyrie) - Aston Martin - 1'42"716 - 83
18 - Tincknell-Gamble-Gunn (Aston Martin Valkyrie) - Aston Martin - 1'42"814 - 75
19 - Keating-Edgar-Juncadella (Corvette Z06) - TF Sport - 1'55"200 - 77
20 - Flohr-Castellacci-Rigon (Ferrari 296) - AF Corse - 1'55"382 - 75
21 - Robin-Gehrsitz-Barnicoat (Lexus RC F) - Akkodis ASP - 1'55"414 - 61
22 - Van Rompuy-Andrade-Eastwood (Corvette Z06) - TF Sport - 1'55"458 - 79
23 - Drudi-James-Robichon (Aston Martin Vantage) - HoR - 1'55"518 - 67
24 - Rossi-Al Harthy-K. Van Der Linde (BMW M4) - WRT - 1'55"527 - 73
25 - Ried-Hodenius-M.Martin (Mercedes AMG) - Iron Lynx - 1'55"712 - 67
26 - Cottingham-Baud-Saucy (McLaren 720S Evo) - United Autosports - 1'55"821 - 74
27 - Shahin-Boguslavskiy-Farfus (BMW M4) - WRT - 1'55"878 - 71
28 - Gattuso-Levorato-Olsen (Ford Mustang ) - Proton - 1'56"051 - 55
29 - Umbrarescu-Schmid-Lopez (Lexus RC F) - Akkodis ASP - 1'56"058 - 32
30 - Hardwick-Pera-Lietz (Porsche 911) - Manthey - 1'56"071 - 70
31 - Rovera-Heriau-Mann (Ferrari 296) - AF Corse - 1'56"131 - 60
32 - Frey-Gatting-C.Martin (Porsche 911) - Iron Dames - 1'56"277 - 67
33 - Schiavoni-Cressoni-Cairoli (Mercedes AMG) - Iron Lynx - 1'56"308 - 73
34 - Leung-Gelael-Sato (McLaren 720S) - United Autosports - 1'56"349 - 62
35 - DeBoer-Barrichello-Hasse Clot (Aston Martin Vantage) - R.S.Leman - 1'57"914 - 6
36 - Sousa-Tuck-Barker (Ford Mustang) - Proton - Senza tempo

Sabato 22 febbraio 2025, 4° turno pomeriggio

1 - Rast-Frijns-S. Van Der Linde (BMW M Hybrid V8) - WRT - 1'38"971 - 104
2 - Bamber-Bourdais-Button (Cadillac V-Series.R) - Jota - 1'39"116 - 107
3 - Kubica-Ye-Hanson (Ferrari 499P) - AF Corse - 1'39"141 - 94
4 - Marciello-Magnussen-D. Vanthoor (BMW M Hybrid V8) - WRT - 1'39"253 - 100
5 - Lynn-Nato-Stevens (Cadillac V-Series.R) - Jota - 1'39"296 - 107
6 - Fuoco-Molina-Nielsen (Ferrari 499P) - Ferrari AF - 1'39"367 - 104
7 - Gounon-Makowiecki-Schumacher (Alpine A424) - Alpine - 1'39"505 - 107
8 - Conway-Kobayashi-De Vries (Toyota GR010 Hybrid) - Toyota - 1'39"549 - 111
9 - Pier Guidi-Calado-Giovinazzi (Ferrari 499P) - Ferrari AF - 1'39"568 - 104
10 - Buemi-Hartley-Hirakawa (Toyota GR010 Hybrid) - Toyota - 1'40"128 - 116
11 - Di Resta-Jensen-Vergne (Peugeot 9X8) - Peugeot - 1'40"138 - 105
12 - Chatin-Habsburg-Milesi (Alpine A424) - Alpine - 1'40"422 - 95
13 - Tincknell-Gamble-Gunn (Aston Martin Valkyrie) - Aston Martin - 1'41"089 - 53
14 - Riberas-Sorensen-De Angelis (Aston Martin Valkyrie) - Aston Martin - 1'41"353 - 57
15 - Duval-Jakobsen-Vandoorne (Peugeot 9X8) - Peugeot - 1'41"405 - 61
16 - Andlauer-Christensen-Jaminet (Porsche 963) - Penske - 1'41"749 - 119
17 - Estre-L. Vanthoor-Campbell (Porsche 963) - Penske - 1'41"862 - 114
18 - Jani-Pino-Varrone (Porsche 963) - Proton - 1'42"254 - 39
19 - Rovera-Heriau-Mann (Ferrari 296) - AF Corse - 1'54"790 - 104
20 - Flohr-Castellacci-Rigon (Ferrari 296) - AF Corse - 1'54"810 - 70
21 - Drudi-James-Robichon (Aston Martin Vantage) - HoR - 1'54"939 - 47
22 - Keating-Edgar-Juncadella (Corvette Z06) - TF Sport - 1'54"957 - 86
23 - Robin-Gehrsitz-Barnicoat (Lexus RC F) - Akkodis ASP - 1'54"987 - 20
24 - Cottingham-Baud-Saucy (McLaren 720S Evo) - United Autosports - 1'55"075 - 106
25 - Van Rompuy-Andrade-Eastwood (Corvette Z06) - TF Sport - 1'55"174 - 77
26 - Leung-Gelael-Sato (McLaren 720S) - United Autosports - 1'55"199 - 84
27 - Shahin-Boguslavskiy-Farfus (BMW M4) - WRT - 1'55"263 - 103
28 - Rossi-Al Harthy-K. Van Der Linde (BMW M4) - WRT - 1'55"310 - 75
29 - Ried-Hodenius-M.Martin (Mercedes AMG) - Iron Lynx - 1'55"571 - 88
30 - Hardwick-Pera-Lietz (Porsche 911) - Manthey - 1'55"808 - 85
31 - Frey-Gatting-C.Martin (Porsche 911) - Iron Dames - 1'55"984 - 97
32 - Gattuso-Levorato-Olsen (Ford Mustang ) - Proton - 1'56"079 - 46
33 - Schiavoni-Cressoni-Cairoli (Mercedes AMG) - Iron Lynx - 1'56"131 - 75
34 - DeBoer-Barrichello-Hasse Clot (Aston Martin Vantage) - R.S.Leman - Senza tempo
35 - Sousa-Tuck-Barker (Ford Mustang) - Proton - Senza tempo
36 - Umbrarescu-Schmid-Lopez (Lexus RC F) - Akkodis ASP - Senza tempo

21 Feb [21:34]

Prologo a Losail – 1° giorno
Cadillac veloci e costanti, Lexus in GT

Michele Montesano

La stagione 2025 del FIA WEC è ufficialmente iniziata con il Prolgo del Qatar. Così come avvenuto lo scorso anno, i protagonisti del Mondiale Endurance si sono dati appuntamento sul circuito di Losail per la due giorni di test che precede, di una settimana, la prima gara del campionato la 1812 km del Qatar. Difficile, se non impossibile, provare a decifrare i valori in campo, ma la cosa certa è che il sodalizio tra Cadillac e Jota è iniziato nel migliore dei modi. Infatti le due V-Series.R LMDh hanno chiuso la prima giornata in testa alla classifica. 


La mattinata si è però tinta del giallo di AF Corse. Robert Kubica è stato il più veloce al termine delle prime tre ore, inframezzate da quattro bandiere rosse. Autore di un crono di 1’41”673, il polacco ha portato al primo posto la Ferrari 499P. La squadra AF Corse ha visto anche il debutto di Phil Hanson che ha cercato di prendere confidenza con la LMH di Maranello completando 19 passaggi. Will Steven, al volante della Cadillac, ha stampato il secondo tempo staccato di meno di tre decimi da Kubica. 


Avvio positivo per le Ferrari con entrambe le 499P ufficiali nelle prime cinque posizioni. James Calado, nel corso dell’ultima ora, è riuscito a salire in terza posizione siglando un crono di 1’42”188. L’inglese ha preceduto la BMW di Dries Vanthoor, quarto a mezzo secondo dal vertice, e il compagno di squadra Nicklas Nielsen. Il danese, vincitore della 24 Ore di Le Mans 2024, ha chiuso davanti a Jenson Button al volante della Cadillac V-Series.R LMDh. 

Sia Porsche che Toyota si sono nascoste nella prima sessione. Anche se Laurens Vanthoor, nel corso della seconda ora, è stato costretto a fermare la sua 963 LMDh per un problema tecnico non rientrando più in pista. Così il più veloce dei piloti Penske Motorsport è stato Julien Andlauer che ha siglato il nono crono piazzando la Porsche dietro la BMW di Robin Frijns e Paul di Resta, il più rapido al volante della Peugeot 9X8 LMH. In Toyota hanno cercato di macinare chilometri inanellando un totale di 148 giri con entrambe le GR010 Hybrid. Il migliore nel box nipponico è stato Sebastien Buemi, decimo al termine della prima sessione. 
 
Con i riflettori che hanno illuminato il circuito di Losail, a brillare nella sera del Qatar sono state le Cadillac. Il team Jota ha, infatti, piazzato una doppietta con Alex Lynn, autore del riferimento in 1’39”575, che ha preceduto di due decimi il compagno di squadra Sebastien Bourdais. Costretto a saltare la 24 Ore di Daytona per via di un’influenza, Lynn si è portato a poco più di due decimi dalla pole position fatta registrare lo scorso anno dalla Porsche di Matt Campbell. Oltre ad essere veloci, le LMDh della Cadillac si sono dimostrate anche affidabili macinando un totale di 203 giri nel pomeriggio. 


Questa volta è toccato ad Antonio Fuoco essere il più veloce nel box Ferrari. Per soli 13 millesimi, il calabrese si è dovuto accontentare del terzo crono precedendo la Porsche di Andlauer. Autore del riferimento al termine della mattinata, Kubica ha chiuso la seconda sessione quinto seguito dalla Ferrari di Antonio Giovinazzi. Dopo aver sostituito, in via precauzionale, il motore è tornata in pista la Porsche del Penske Motorsport con Kevin Estre che ha marcato il settimo tempo. A completare la top 10 la Toyota di Nyck De Vries e le due Peugeot 9X8. 

Il tanto atteso debutto nel WEC dell’Aston Martin è finalmente arrivato. In Qatar il team Heart of Racing ha preferito accumulare esperienza con le Valkyrie LMH non pensando al cronometro. Al termine della prima giornata, le Aston Martin hanno completato un totale di 281 giri senza riscontrare particolari problemi. Il più rapido è stato Marco Sørensen che ha chiuso la seconda sessione con un crono di 1’42”284. Avvio in sordina per Alpine con le due A424 LMDh che, in entrambe le sessioni, sono state relegate fuori dalla top-10 pagando distacchi consistenti dai migliori. 

 
A dettare il ritmo di classe LMGT3 è stato il team Akkodis ASP portando al primo posto, di entrambe le sessioni, le Lexus RC F GT3. In mattinata è stato il nuovo arrivato Ben Barnicoat a siglare il riferimento in 1’55”862 battendo di oltre due decimi Daniel Juncadella, al volante della Corvette del TF Sport. Podio virtuale per la Ferrari 296 GT3 grazie al sempre veloce Davide Rigon. Restando al box AF Corse, François Heriau ha causato la prima bandiera rossa finendo nella ghiaia. Più spettacolare il ritiro di Ben Tuck che, verso la fine della prima sessione, ha parcheggiato la sua Ford Mustang GT3 in fiamme a bordo pista. L’incendio ha interessato anche il motore costringendo il Proton Competition a non poter effettuare la sessione pomeridiana. 

Così come accaduto in Hypercar, anche in LMGT3 i tempi sono scesi nel secondo turno, oltretutto con le prime dieci vetture racchiuse in meno di un secondo. Questa volta è stato José Maria Lopez a salire in cima alla classifica fermando le lancette del cronometro in 1’54”959. Juncadella si è ripetuto chiudendo nuovamente al secondo posto seguito, a pochi millesimi, dalle Ferrari 296 GT3 di Alessio Rovera e di Rigon. Autore del riferimento in mattinata, Barnicoat nel pomeriggio ha completato la top-5. 


Decimo al termine della prima sessione, Valentino Rossi ha poi ceduto il volante al nuovo compagno di squadra Kelvin van der Linde. Il sudafricano ha preso confidenza con la BMW M4 GT3 entrando in top-10 nel pomeriggio. Al debutto nel WEC, le Mercedes AMG GT3 hanno occupato i piani bassi della classifica con Claudio Schiavoni che è stato protagonista di un fuoripista in mattinata. Giornata difficile anche per il Proton Competition che, oltre alla Ford Mustang GT3 in fiamme, non ha particolarmente brillato.

Venerdì 21 febbraio 2025, 1° turno mattina

1 - Kubica-Ye-Hanson (Ferrari 499P) - AF Corse - 1'41"673 - 51 giri
2 - Lynn-Nato-Stevens (Cadillac V-Series.R) - Jota - 1'41"968 - 49
3 - Pier Guidi-Calado-Giovinazzi (Ferrari 499P) - Ferrari AF - 1'42"188 - 62
4 - Marciello-Magnussen-D. Vanthoor (BMW M Hybrid V8) - WRT - 1'42"195 - 68
5 - Fuoco-Molina-Nielsen (Ferrari 499P) - Ferrari AF - 1'42"299 - 56
6 - Bamber-Bourdais-Button (Cadillac V-Series.R) - Jota - 1'42"750 - 56
7 - Rast-Frijns-S. Van Der Linde (BMW M Hybrid V8) - WRT - 1'42"849 - 60
8 - Di Resta-Jensen-Vergne (Peugeot 9X8) - Peugeot - 1'43"243 - 38
9 - Andlauer-Christensen-Jaminet (Porsche 963) - Penske - 1'43"297 - 64
10 - Buemi-Hartley-Hirakawa (Toyota GR010 Hybrid) - Toyota - 1'43"314 - 70
11 - Gounon-Makowiecki-Schumacher (Alpine A424) - Alpine - 1'43"462 - 61
12 - Duval-Jakobsen-Vandoorne (Peugeot 9X8) - Peugeot - 1'43"463 - 59
13 - Jani-Pino-Varrone (Porsche 963) - Proton - 1'43"552 - 49
14 - Tincknell-Gamble-Gunn (Aston Martin Valkyrie) - Aston Martin - 1'43"663 - 56
15 - Conway-Kobayashi-De Vries (Toyota GR010 Hybrid) - Toyota - 1'43"664 - 78
16 - Chatin-Habsburg-Milesi (Alpine A424) - Alpine - 1'43"784 - 67
17 - Estre-L. Vanthoor-Campbell (Porsche 963) - Penske - 1'44"153 - 26
18 - Riberas-Sorensen-De Angelis (Aston Martin Valkyrie) - Aston Martin - 1'44"738 - 51
19 - Robin-Gehrsitz-Barnicoat (Lexus RC F) - Akkodis ASP - 1'55"862 - 46
20 - Keating-Edgar-Juncadella (Corvette Z06) - TF Sport - 1'56"101 - 50
21 - Flohr-Castellacci-Rigon (Ferrari 296) - AF Corse - 1'56"205 - 55
22 - Umbrarescu-Schmid-Lopez (Lexus RC F) - Akkodis ASP - 1'56"382 - 42
23 - Van Rompuy-Andrade-Eastwood (Corvette Z06) - TF Sport - 1'56"475 - 56
24 - Drudi-James-Robichon (Aston Martin Vantage) - HoR - 1'56"492 - 56
25 - Gattuso-Levorato-Olsen (Ford Mustang ) - Proton - 1'56"536 - 45
26 - DeBoer-Barrichello-Hasse Clot (Aston Martin Vantage) - R.S.Leman - 1'56"581 - 52
27 - Cottingham-Baud-Saucy (McLaren 720S Evo) - United Autosports - 1'56"669 - 60
28 - Rossi-Al Harthy-K. Van Der Linde (BMW M4) - WRT - 1'56"748 - 66
29 - Shahin-Boguslavskiy-Farfus (BMW M4) - WRT - 1'56"828 - 70
30 - Rovera-Heriau-Mann (Ferrari 296) - AF Corse - 1'57"091 - 53
31 - Leung-Gelael-Sato (McLaren 720S) - United Autosports - 1'57"152 - 52
32 - Schiavoni-Cressoni-Cairoli (Mercedes AMG) - Iron Lynx - 1'57"171 - 48
33 - Sousa-Tuck-Barker (Ford Mustang) - Proton - 1'57"414 - 37
34 - Ried-Hodenius-M.Martin (Mercedes AMG) - Iron Lynx - 1'57"415 - 58
35 - Hardwick-Pera-Lietz (Porsche 911) - Manthey - 1'57"788 - 60
36 - Frey-Gatting-C.Martin (Porsche 911) - Iron Dames - 1'58"476 - 63

Venerdì 21 febbraio 2025, 2° turno pomeriggio

1 - Lynn-Nato-Stevens (Cadillac V-Series.R) - Jota - 1'39"575 - 100 giri
2 - Bamber-Bourdais-Button (Cadillac V-Series.R) - Jota - 1'39"788 - 103
3 - Fuoco-Molina-Nielsen (Ferrari 499P) - Ferrari AF - 1'39"801 - 108
4 - Andlauer-Christensen-Jaminet (Porsche 963) - Penske - 1'39"873 - 83
5 - Kubica-Ye-Hanson (Ferrari 499P) - AF Corse - 1'40"264 - 116
6 - Pier Guidi-Calado-Giovinazzi (Ferrari 499P) - Ferrari AF - 1'40"354 - 106
7 - Estre-L. Vanthoor-Campbell (Porsche 963) - Penske - 1'40"633 - 79
8 - Conway-Kobayashi-De Vries (Toyota GR010 Hybrid) - Toyota - 1'40"707 - 126
9 - Di Resta-Jensen-Vergne (Peugeot 9X8) - Peugeot - 1'41"133 - 117
10 - Duval-Jakobsen-Vandoorne (Peugeot 9X8) - Peugeot - 1'41"261 - 120
11 - Buemi-Hartley-Hirakawa (Toyota GR010 Hybrid) - Toyota - 1'41"297 - 121
12 - Rast-Frijns-S. Van Der Linde (BMW M Hybrid V8) - WRT - 1'41"349 - 121
13 - Gounon-Makowiecki-Schumacher (Alpine A424) - Alpine - 1'41"433 - 100
14 - Chatin-Habsburg-Milesi (Alpine A424) - Alpine - 1'41"515 - 107
15 - Marciello-Magnussen-D. Vanthoor (BMW M Hybrid V8) - WRT - 1'41"915 - 118
16 - Riberas-Sorensen-De Angelis (Aston Martin Valkyrie) - Aston Martin - 1'42"284 - 83
17 - Jani-Pino-Varrone (Porsche 963) - Proton - 1'42"674 - 48
18 - Tincknell-Gamble-Gunn (Aston Martin Valkyrie) - Aston Martin - 1'42"978 - 91
19 - Umbrarescu-Schmid-Lopez (Lexus RC F) - Akkodis ASP - 1'54"959 - 65
20 - Keating-Edgar-Juncadella (Corvette Z06) - TF Sport - 1'55"132 - 103
21 - Rovera-Heriau-Mann (Ferrari 296) - AF Corse - 1'55"142 - 83
22 - Flohr-Castellacci-Rigon (Ferrari 296) - AF Corse - 1'55"153 - 100
23 - Robin-Gehrsitz-Barnicoat (Lexus RC F) - Akkodis ASP - 1'55"175 - 51
24 - Van Rompuy-Andrade-Eastwood (Corvette Z06) - TF Sport - 1'55"334 - 74
25 - Leung-Gelael-Sato (McLaren 720S) - United Autosports - 1'55"365 - 108
26 - Cottingham-Baud-Saucy (McLaren 720S Evo) - United Autosports - 1'55"444 - 108
27 - Drudi-James-Robichon (Aston Martin Vantage) - HoR - 1'55"550 - 92
28 - Rossi-Al Harthy-K. Van Der Linde (BMW M4) - WRT - 1'55"789 - 102
29 - DeBoer-Barrichello-Hasse Clot (Aston Martin Vantage) - R.S.Leman - 1'55"941 - 81
30 - Hardwick-Pera-Lietz (Porsche 911) - Manthey - 1'56"145 - 103
31 - Shahin-Boguslavskiy-Farfus (BMW M4) - WRT - 1'56"180 - 103
32 - Gattuso-Levorato-Olsen (Ford Mustang ) - Proton - 1'56"378 - 32
33 - Frey-Gatting-C.Martin (Porsche 911) - Iron Dames - 1'56"379 - 107
34 - Schiavoni-Cressoni-Cairoli (Mercedes AMG) - Iron Lynx - 1'56"542 - 97
35 - Ried-Hodenius-M.Martin (Mercedes AMG) - Iron Lynx - 1'56"828 - 105
36 - Sousa-Tuck-Barker (Ford Mustang) - Proton - Senza tempo

21 Feb [12:11]

Pubblicato il primo BoP della stagione
In Qatar Toyota e Porsche le più pesanti

Michele Montesano

Con l’accensione dei motori del FIA WEC, è arrivata puntuale la prima tabella del BoP (Balance of Performance) delle vetture che scenderanno in pista nel Prologo del Qatar. Sul circuito di Lusail si assisterà, infatti, ai test collettivi che apriranno ufficialmente la stagione 2025 del Mondiale Endurance. FIA e ACO, tendendo presente anche le modifiche apportate sulle vetture in questa pausa invernale, hanno quindi stilato una prima tabella di equivalenza per le Hypercar e le LMGT3 impegnate in pista.

Partendo dalle LMH, tutte le vetture dotate di sistema ibrido potranno usufruire dell’uso del motore elettrico, che agirà esclusivamente sull’asse anteriore, a partire da 190 km/h. Le LMH più pesanti saranno le Toyota GR010 Hybrid che sconteranno alla bilancia 1.064 kg. Le vetture nipponiche avranno a disposizione una potenza di 503 kW e un’energia per stint di 909 MJ, oltre a poter contare su un guadagno di potenza del 3,4% superati i 250 km/h.

Subito dietro troviamo le debuttanti Aston Martin Valkyrie che si attestano su 1.042 kg. Unica LMH a non disporre del sistema ibrido, la vettura inglese potrà contare su una potenza di 504 kW, un’energia per stint di 899 MJ e un guadagno di potenza dello 0,4%.

Le Ferrari 499P avranno un peso complessivo di 1.037 kg a fronte di una minor potenza ed energia per stint, rispettivamente di 501 kW e 897 MJ, e nessun guadagno di potenza. Infine le Peugeot 9X8, con un peso di 1.031 kg, saranno le più leggere tra le LMH. Potendo usufruire di un’energia per stint di 909 MJ, la potenza delle vetture francesi si attesta a 520 kW che però scenderà di -5,2% superati i 250 km/h.



Passando alle LMDh, la più pensate del lotto sarà la Porsche 963 che avrà un peso identico a quello della Toyota pari a 1.064 kg. Parità con la vettura nipponica anche per quanto riguarda l’energia per stint, di 909 MJ, mentre le Porsche potranno contare su una maggiore potenza di 503 kW. Infine il guadagno di potenza, superati i 250 km/h, sarà del 1%.

Visti gli aggiornamenti apportati sulla vettura, la Alpine A424 sconterà alla bilancia un peso di 1.044 kg a fonte di un’energia per stint di 904 MJ. Potendo contare su una potenza massima di 508 kW, la Alpine subirà una decurtazione del -2,6% superata la soglia dei 250 km/h.

Le BMW M Hybrid V8 affronteranno il tracciato di Lusail con un peso di 1.037 kg. Le LMDh di Monaco di Baviera avranno a disposizione una potenza di 505 kW, un’energia per stint di 902 MJ e un guadagno di potenza dello 0,8%. Con 1.030 kg, la più leggera in assoluto tra le Hypercar sarà la Cadillac V-Series.R. La LMDh americana, gestita quest’anno dal team Jota, potrà sfruttare una potenza di 503 kW e un’energia per stint di 899 MJ oltre a un guadagno di potenza del 3,4%.



Sul fronte LMGT3 tutte le vetture impegnate in pista avranno un’altezza minima da terra pari a 50 millimetri. Inoltre il Power gain (guadagno di potenza) entrerà a partire dai 200 km/h. Con ben 1.374 kg, la GT3 più pesante della griglia sarà la Corvette Z06 che però potrà beneficiare di un guadagno di potenza del 5%. A seguire ci sarà la debuttante Mercedes AMG GT3, gestita in pista dal team italiano Iron Lynx, che avrà un peso di 1.371 kg a fronte di una maggior potenza, pari a 9,7%, superati i 200 km/h.

Ancora più leggere le Aston Martin Vantage con 1.358 kg e lo 0,6% di guadagno di potenza. In scia le Lexus RC F GT3, con 1.354 kg, che sconteranno un guadagno di potenza negativo pari al -4,7%. Le Porsche 911, a quota 1.352 kg, invece avranno un surplus di potenza del 9,6%. A seguire le McLaren 720S con 1.351 kg e un guadagno di potenza del 2,9%.

A quota 1.350 kg le Ferrari 296 GT3 che sfruttano un power gain dello 0,8%, mentre le Ford Mustang seguono a 1.349 con una decurtazione del -3,3% di potenza superati i 200 km/h. Le più leggere saranno le BMW M4 con soli 1.344 kg potendo contare anche su un guadando di potenza del 2,3%.

12 Feb [6:12]

Jota ha svelato la line-up dei due
equipaggi delle Cadillac V-Series.R

Michele Montesano

Sebbene Cadillac e il team Jota avessero annunciato la rosa dei piloti per la stagione 2025 del FIA WEC già lo scorso novembre, non erano state ancora decise le formazioni dei due equipaggi. A meno di dieci giorni dal Prologo del Qatar, che andrà in scena il 21 e il 22 febbraio sul circuito di Lusail, la squadra inglese ha finalmente svelato la line-up dei piloti che guideranno le due Cadillac V-Series.R LMDh.

Dopo aver conquistato il titolo riservato ai team privati nel Mondiale Endurance nel 2024 e aver ottenuto la vittoria assoluta nella scorsa
6 Ore di Spa-Francorchamps con la coppia Will Stevens e Callum Illot, per la squadra inglese è arrivata l’opportunità di rappresentare ufficialmente un costruttore. Infatti, lasciate le Porsche 963 LMDh, Jota quest’anno gestirà le Hypercar Cadillac.

In vista del prossimo campionato si è così deciso di optare per una squadra composta sia da piloti della Casa americana che da coloro che hanno rappresentato la squadra lo scorso anno. Le varie sessioni di test che hanno visto il team impegnato dapprima sui circuiti francesi di Anneau du Rhin e di Le Castellet, nel mese di dicembre, e poi ad Abu Dhabi lo scorso gennaio, hanno permesso di avere un quadro generale della situazione prima di stabilire gli equipaggi.

Sulla V-Series.R LMDh numero 12 sono stati confermati Stevens e Norman Nato, a questi verrà affiancato l’ufficiale Cadillac Alex Lynn. Il terzetto potrà, però, subire variazioni in occasione della 6 Ore di a San Paolo. In quanto Nato, impegnato con Nissan in Formula E, potrebbe preferire la partecipazione al doppio E-Prix di Berlino anziché la trasferta brasiliana del WEC. Sulla Cadillac numero 38, invece, si alterneranno gli ufficiali Earl Bamber e Sebastien Bourdais, con quest’ultimo che tornerà in pianta stabile nel Mondiale Endurance, oltre all’ex campione di Formula 1 Jenson Button.

5 Feb [8:56]

Alpine ha rivisto la sua formazione
Schumacher con Gounon e Makowiecki

Michele Montesano

La Alpine, nei giorni scorsi, si è recata a Monza per gli ultimi ritocchi in vista della nuova stagione del FIA WEC. Al termine dei test, prima di spedire le due A424 LMDh in Qatar, la squadra francese ha colto l’occasione per annunciare la composizione degli equipaggi che prenderanno parte al Mondiale Endurance.

In Alpine hanno optato per la stabilità sulla vettura numero 35 confermando il terzetto, veloce quanto affidabile, composto da Charles Milesi, Ferdinand Habsburg e Paul-Loup Chatin. Per quanto riguarda la A424 LMDh numero 36 ci sarà, invece, una formazione rivista. Il confermato Mick Schumacher sarà affinato da Jules Gounon, promosso ad ufficiale dopo aver ricoperto il ruolo di pilota di riserva lo scorso anno, e dal neo acquisto Frederic Makowiecki che, al termine della passata stagione, ha lasciato Porsche dopo un lungo sodalizio.

La 1812 km del Qatar sarà, inoltre, l’occasione di poter osservare l’ex pilota Nicolas Lapierre ricoprire il ruolo di Direttore Sportivo di Alpine. Mentre Matthieu Vaxiviere, dopo aver portato al debutto la A424 LMDh nella scorsa stagione in equipaggio proprio con Lapierre e Schumacher, ricoprirà il ruolo di pilota di riserva.

Oltre alla nuova formazione, Alpine ha apportato alcune modifiche anche sulla sua A424 LMDh. Stando a quanto riferito da Lapierre, il team francese è intervenuto sul propulsore V6 turbo Mecachrome. Nello specifico si è cercato di lavorare su diverse aree tra cui l’albero motore, valvole e turbo, per migliorare sia l’affidabilità che le performance. Tali modifiche hanno, così, comportato l’utilizzo del primo Evo Joker dei cinque a disposizione per ciascun costruttore.

5 Feb [8:21]

Aston Martin presenta la Valkyrie LMH
Svelata la formazione degli equipaggi

Michele Montesano

È tutto pronto per il tanto atteso debutto di Aston Martin nel FIA WEC. La Casa inglese ha finalmente tolto i veli dalla sua Valkyrie LMH con cui darà la caccia sia al titolo del Mondiale Endurance che della serie IMSA SportsCar Championship. In entrambi i casi a schierare le vetture sarà il team The Heart of Racing, squadra che ha lavorato proprio al fianco di Aston Martin per sviluppare la LMH in vista del debutto che avverrà a fine mese con la 1812 km del Qatar, primo appuntamento stagionale del WEC.

Dal primo shakedown di luglio sono stati effettuati oltre 15.000 chilometri di test. Partendo dal tracciato di Silverstone, la squadra si è poi spostata a Donington prima di effettuare diverse sessioni sia sui circuiti europei, come Vallelunga e Jerez, per poi proseguire in giro per il mondo passando dal Sakhir, in Bahrain, fino a calcare tracciati storici come quello di Daytona e Sebring. L’obiettivo è stato quello di raccoglie il maggior numero di dati prima di procedere con l’omologazione finale.



A differenza delle altre Hypercar presenti in griglia, la Valkyrie sarà l’unica vettura che è stata sviluppata partendo da una versione stradale. Non solo, l’Aston Martin sarà anche la sola a non disporre di un sistema ibrido. I tecnici inglesi hanno infatti preferito conservare il motore Cosworth V12 aspirato da 6.5 litri senza affiancargli nessuna controparte elettrica. Ciò comporterà anche del lavoro supplementare da parte dei commissari che dovranno equiparare, tramite il BoP (Balance of Performance), l’Aston Martin con le altre LMH e LMDh ibride presenti in pista.

Oltre che nella meccanica, ricordiamo che la Valkyrie dispone di un cambio sequenziale Xtrac a sette marce, la LMH ha subito una profonda rivisitazione anche dal punto di vista aerodinamico. Aston Martin ha lavorato a stretto contatto con Multimatic e i tecnici del team The Heart of Racing per migliorare l’efficienza aerodinamica della vettura, oltre a rendere più semplice la manutenzione in caso di guasti meccanici o incidenti di gara.



Passando al capitolo piloti, in Aston Martin hanno seguito la strategia di Porsche decidendo di optare per equipaggi da due soli piloti nelle gare più brevi del WEC. Sulla Valkyrie numero 007 si alterneranno al volante Harry Tincknell e Tom Gamble, mentre sulla vettura numero 009 a darsi la staffetta saranno Alex Riberas e Marco Sørensen. La Valkyrie LMH prenderà parte anche al campionato IMSA debuttando in occasione della 12 Ore di Sebring di metà marzo. Nella serie nordamericana The Heart of Racing schiererà una sola Aston Martin per la coppia Ross Gunn e Roman De Angelis.

Sono già state definite anche le formazioni per la 24 Ore di Le Mans. Visto il numero di gara, sulla Valkyrie 007 ci sarà una formazione interamente inglese, infatti ad affiancare Tincknell e Gamble ci sarà Gunn. Mentre sulla vettura 009 si daranno il cambio Riberas, Sørensen e De Angelis. Resta, tuttavia, da sciogliere ancora il nodo riguardo gli equipaggi della 1812 km del Qatar e delle gare dell’IMSA Michelin Endurance Cup in cui, come da regolamento, bisognerà schierare tre piloti per vettura.

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