10 Ott [18:45]
Intervista a Jesus Pareja
“La nostra scommessa è la continuità”
Mattia Tremolada - Foto Speedy
“È curioso pensare che nonostante in questi ultimi quattro anni il nostro campionato abbia sofferto, siamo stati la categoria che ha portato più piloti in Formula 1”. Sì, perchè Yuki Tsunoda, Liam Lawson, Jack Doohan (sotto sul podio dell'appuntamento di Hockenheim dell'Euroformula nel 2019), ma anche il campione di Formula 2 Felipe Drugovich e quello di Indy NXT Louis Foster, fresco di promozione in Indycar, come sottolinea Jesus Pareja, sono tutti passati dall’Euroformula Open nelle stagioni recenti.
“La Dallara 320 che abbiamo costruito cinque anni fa per l’Euroformula Open è una macchina molto bella e formativa, velocissima, un vero riferimento per la categoria - ha proseguito Pareja, oggi a capo di GT Sport, promoter dell’International GT Open, della GT Cup Open e dell’Euroformula - Purtroppo è nata nel 2020, una stagione segnata dalla pandemia, come quelle seguenti, che hanno anche visto nascere nel 2021 la Formula Regional by Alpine, creata dall’unione di ACI Sport e Renault. Insieme sono riusciti a strapparci i punti della Superlicenza di Formula 1. Con il tempo è stato dimostrato che questi non servono a nulla, però la loro perdita ci ha recato un grave danno”.
“Insieme a Dallara, che è nostro fornitore da 25 anni, abbiamo dovuto aspettare prima di cambiare vettura, nonostante ci siamo presto resi conto dei costi di gestione elevati della 320. Nel momento in cui la Super Formula Lights, ex Formula 3 giapponese, ha sviluppato un nuovo modello basato sulla 320 ma con motore Tom’s-Toyota, abbiamo colto l’opportunità di creare un nuovo progetto. Ho provato a contattare altri costruttori, ma è difficile lasciare il miglior fornitore presente sul mercato per passare ad un altro, per quanto valido. Quindi possiamo dire che la nostra scommessa è stata la continuità”.
La nuova Dallara 324 si preannuncia molto più rapida del modello attuale.
“Sarà oltre due secondi più veloce secondo quanto abbiamo appreso dai primi dati in arrivo dal Giappone, ma soprattutto avrà un running cost (spese di gestione, ndr) molto più economico. Ad oggi il rebuild di un motore Spiess o HWA va fatto ogni anno ed è una spesa enorme. La manutenzione del nuovo propulsore invece sarà minima e anziché fare un rebuild a fine anno il motore potrà essere sostituito con una spesa poco superiore. Si parla di circa 20 mila euro per 100 mila chilometri di utilizzo, una vera svolta”.
Oltre alla vettura, quali sono i punti di forza dell’Euroformula?
“L’Euroformula è la mia passione, ho insistito molto per promuovere questo campionato, ho cercato di proteggerlo all’interno della piattaforma che ho creato, che è diventata la chiave del nostro successo. Abbiamo un calendario che costa una fortuna (in quanto ad affitti dei circuiti, ndr), ma siamo riusciti a sopportarlo. La decisione della FRECA di ospitare i propri appuntamenti all’interno dei fine settimana promossi da GT Sport è stata una fortuna per noi. Anche loro hanno notato l’alto livello del calendario e dei circuiti, della produzione televisiva e di tutti gli altri servizi che offriamo”.
La nuova Euroformula sarà molto più veloce della Regional, credi che le due categorie siano ancora in competizione o che l’Euroformula sia più vicina alla FIA Formula 3?
“Penso che nei prossimi anni ci sarà un grande cambio nella struttura delle competizioni a livello europeo e noi siamo in una buona posizione, abbiamo anche maggior libertà di azione. La nostra vettura è sempre stata molto più veloce della Regional e la 324 sarà oltre cinque secondi più rapida sul giro secco, avvicinando ulteriormente la FIA F3. Dobbiamo ripartire dalla nostra piattaforma e dalla nostra nuova vettura. Il fatto di non dipendere da sponsor, costruttori o istituzioni è un punto di forza e una fortuna”.
Accanto all’Euroformula, l’International GT Open ha continuato a prosperare, entrando in un periodo esaltante.
“Siamo molto soddisfatti, ma non abbassiamo la guardia. Sappiamo di avere ancora alcuni difetti, ma nel corso degli anni abbiamo imparato dagli errori, analizzandoli e migliorando il nostro pacchetto. Costruire il team di persone attuale è stato molto difficile, ma oggi la nostra squadra è strepitosa sotto ogni aspetto, da quello tecnico a quello sportivo e organizzativo. Tante volte abbiamo fatto grandi sacrifici per mantenere il calendario che sognavamo senza mollare, anche quando c’erano poche macchine siamo riusciti a non scendere a compromessi e alla fine i risultati parlano chiaro”.
Dopo i primi esperimenti sembra che il format endurance stia piacendo.
“Per noi è stata una scommessa dura dal punto di vista economico, perchè per ospitare gare di durata abbiamo dovuto rinunciare ad un ospitare un altro campionato. Ma a squadre e piloti questo format piace, inclusa la scelta di non aprire ad un terzo pilota, ma di limitare gli equipaggi a due. Nella mia carriera ho fatto tante 1000 km in coppia e ci siamo sempre trovati bene. Ci si diverte di più, è un format originale e piace. Questa serie di gare di 500km rimarrà su due appuntamenti nel 2025, anche se parecchi team mi chiedono di avere più gare di questo tipo. Prima è importante stabilizzarsi, imparare passo dopo passo senza affrettare le cose”.
Anche la GT Cup Open si è ormai consolidata e sta avendo sempre più successo tra i giovani piloti.
“Credo che le GT Cup siano le migliori macchine per i gentleman, sono equivalenti alle GT3 di sei o sette anni fa. Al momento abbiamo tre costruttori impegnati, che diventeranno cinque l’anno prossimo. Il livello dei team sta salendo, abbiamo recuperato bene dopo la pandemia. Sono sorpreso anche dalla risposta dei giovani. Nonostante inizialmente questa categoria fosse pensata per i gentleman, ormai il 60% dei piloti ha un’età compresa dai 18 ai 35 anni”.