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2 Feb [19:19]

La favola dei Lacorte a Daytona
Nico: "Ho vissuto una esperienza unica"

Massimo Costa

Dividere l'abitacolo di una vettura da corsa con il proprio figlio. O, se volete girarla al contrario, dividere l'abitacolo di una vettura da corsa con il proprio padre. Una rarità, soprattutto se si parla di una competizione di altissimo livello quale è la 24 Ore di Daytona, prima tappa del campionato americano Imsa. Eppure, è accaduto. E il record di tale impresa è tutto italiano.

Una favola. A scriverla nella pietra centenaria della classica della Florida, sono stati Roberto e Nicola Lacorte, padre e figlio, con la Ferrari 296 GT3 del Cetilar Racing. A memoria non si hanno precedenti simili, italiani, nella 24 Ore di Daytona. A raccontarci questa vera e propria avventura, condivisa con Antonio Fuoco e Lorenzo Patrese, è Nicola, 17 anni, ovviamente privo della patente stradale, ma già lanciatissimo al volante di una Ferrari e quest'anno al debutto in Formula 3.

Nicola, come è nata l'idea di partecipare con tuo padre ad una classica difficile come la 24 Ore di Daytona?
"Lui corre da diverso tempo nelle gare Endurance e l'ho sempre seguito con curiosità. Gli ho chiesto più volte quando si sarebbe potuta creare l'occasione di affrontare una corsa insieme, ma non si presentava mai la giusta opportunità, finché la chiave è stata proprio la 24 Ore di Daytona. Il mondo delle gare Endurance l'ho sempre trovato affascinante, soprattutto quello americano, e poter affrontare un evento come quello di Daytona, con mio padre, è stato qualcosa di speciale".

Avevi mai girato prima una vettura GT?
"Ho potuto svolgere una sola giornata di test a Montmelò prima di volare in Florida...".

Decisamente poco...
"Sì, ma con la preparazione assimilata in questi anni con le formule, il limite di una macchina GT lo si raggiunge con una certa facilità. Daytona poi, è un tracciato abbastanza semplice, presenta poche curve tecniche e solo la variante Bus Stop risulta complicata perché vi si arriva con tanta velocità, presenta cordoli alti, e bisogna stare attenti".

Purtroppo vi siete ritirati verso la metà della gara, ma fino a quel punto come l'hai vissuta?
"Roberto, mio papà, ha svolto la qualifica e da regolamento è lui che ha preso il via della corsa. Ha affrontato un doppio stint e allo scadere delle due ore di gara partita alle 13.40, sono salito in macchina. Sono entrato in pista senza timori, deciso, e da 19esimo di classe sono risalito fino al terzo posto".



Uno stint notevole il tuo. Ma non ti sei trovato in difficoltà con le più veloci Lmdh?
"Avevamo due spotter che ci segnalavano ogni situazione di gara, e anche se per me era tutto nuovo, mi sono trovato bene. Ho anche gestito bene le gomme e il carburante, tutte cose apprese nelle prove pre corsa che si sono tenute la settimana precedente a Daytona. Quando sono rientrato ai box, verso le 18, per lasciare ai miei compagni la 296, iniziava il tramonto e devo dire che è stato tutto molto suggestivo".

A quel punto hai affrontato una nuova fase per te, quella del riposo aspettando il proprio turno di guida, notturno...
"Tolto il casco, ho condiviso con gli ingegneri le mie impressioni sul comportamento della macchina, poi mi sono rilassato e ho dormito un po', contento di quanto avevo fatto. Il nostro coach, Giorgio Sernagiotto, mi aveva consigliato per riposare al meglio di non pensare o assistere a quel che sarebbe accaduto in gara dopo di me, ma di limitarmi a rivedere mentalmente il mio stint. Visto che era andato bene, ho dormito tranquillo".

Quando era previsto il tuo rientro sulla Ferrari 296?
"Dovevo rimontare in auto a mezzanotte, poi la strategia era cambiata e il mio turno sarebbe iniziato all'una di notte. Purtroppo in quella fase, Fuoco ha incontrato dei problemi tecnici. Dopo che sono state fatte le verifiche, mio padre è entrato in pista per compiere un giro, solo per confermare il ritiro" .

Che peccato, non hai potuto vivere la notte in pista...
"Sì, ma almeno col buio avevo guidato nel corso delle prove libere. Sono stato comunque molto soddisfatto della stupenda esperienza vissuta, che non ha fatto altro che confermare il mio pensiero su questa tipologia di corse americane".



Quindi com'è stato ritrovarsi fianco a fianco con papà, entrambi nelle vesti di pilota?
"E' stato bello e anche se ci siamo ritirati, posso dire che è andato tutto bene. Non c'era rivalità ovviamente, sapevo di essere più veloce di lui. All'inizio, Lorenzo Patrese, che nel GT ha già corso due stagioni, era un punto di riferimento per me, e pagavo un certo distacco, che però si riduceva ogni volta che salivo in macchina. Papà era molto teso per questa nostra avventura, ma alla fine è andata bene".

Vi rivedremo insieme?
"Chissà, magari una volta conclusa la stagione di F3 potremmo riprovare a correre in una delle ultime gare stagionali dell'Imsa".

A proposito di F3, sei pronto per la stagione del debutto?
"Prontissimo, col team Dams abbiamo svolto alcuni test e sono stato abbastanza soddisfatto. Prevedo un anno di esperienza e sono contento di far parte di questa squadra francese che ha una grande storia nel motorsport e che si pone grandi obiettivi".

1 Feb [17:43]

Intervista a Gianmaria Bruni: “Felice
del risultato, ma a Daytona puntavamo
al podio, in IMSA le gare sono intense”

Michele Montesano

Tra i protagonisti della 24 Ore di Daytona, prova inaugurale dell’IMSA SportsCar Championship, troviamo sicuramente Gianmaria Bruni. Passato al team JDC Miller MotorSports dopo una lunga permanenza nel Proton Competition, il romano durante il fine settimana in Florida è stato costantemente tra i piloti più veloci al volante della Porsche 963 LMDh, tanto da siglare il quinto crono assoluto in qualifica.

Prestazione che Bruni ha ripetuto anche in gara mostrando un passo costante e rapido. Vero e proprio trascinatore della sua squadra, il pilota classe 1981 ha portato al traguardo la Porsche in sesta posizione battendo l’agguerrita concorrenza dei team ufficiali. Risultato finale che poteva essere ancora più importante, se non ci fosse stato un piccolo inconveniente nelle prime ore di gara. A raccontarcelo è stato proprio Bruni, appena sbarcato in Italia dalla trasferta americana.



Stessa vettura, la Porsche 963 LMDh, ma nuova squadra. È stato difficile il passaggio al nuovo team?

“Con i ragazzi del JDC Miller MotorSports mi sono trovato subito bene. Ho fatto un test a Daytona, lo scorso novembre, dove sceglievano il pilota per la stagione 2025. In quell’occasione c’erano diversi partecipanti di ottimo livello, come il campione di Formula E Pascal Wehrlein. Fortunatamente mi sono trovato subito bene con la squadra, con il loro modo di lavorare e come interpretano la Porsche 963 LMDh. Tenendo conto di questi aspetti, ci siamo legati per l’intera stagione”.

Che differenza hai potuto constatare tra il team Proton Competition, con cui hai corso per diverse stagioni e in diversi campionati, e il JDC Miller MotorSports?

“Il Proton Competition è indubbiamente un grande team sul suolo europeo, ma per l’IMSA, e in generale i campionati americani, bisogna avere una lettura differente della gara e delle strategie. Il JDC Miller MotorSports sotto questo punto di vista è molto avvantaggiato, in quanto ha corso sempre in America. In IMSA le gare sono inframezzate da tante interruzioni e bandiere gialle, il box deve essere sempre reattivo e approfittare di ogni frangente per modificare la strategia”.



A tuo avviso, qual è stata la chiave del successo per l’ottimo risultato conquistato al termine della 24 Ore di Daytona?

“La chiave è stata una preparazione della Porsche ottimale da parte del team e da parte di tutti noi piloti. Ma, onestamente, ci aspettavamo di più. Eravamo convinti di poter lottare per la seconda e terza posizione assoluta, perché la vettura andava veramente bene. Basti vedere le qualifiche in cui ho siglato il quinto tempo a due decimi dalla seconda posizione e a un decimo dalla Porsche ufficiale di Nasr, che è poi quella che ha vinto la gara”.

Cos’è mancato allora per concretizzare il risultato?

“C'erano tutte le carte in regola per fare bene. L’unico, piccolo, problema è stato montare un set di freni nuovi per la gara, appena rodati nell'ultima sessione di prove libere dove io non ho girato. Forse il rodaggio non è stato fatto bene e questo, durante la gara, ci ha fatto perdere diverse ore prima che i freni funzionassero nel modo corretto. Solamente nelle prime ore del mattino siamo riusciti ad avere una frenata omogenea. Da quel momento le nostre prestazioni sono migliorate e siamo riusciti a rimanere sempre attaccati ai primi. La velocità negli ultimi due stint, in cui ho guidato la macchina, era simile a quello che ci aspettavamo e siamo riusciti a tagliare il traguardo in sesta posizione”.

Al netto dell’errore, il potenziale è decisamente alto…

”Abbiamo fatto subito una riunione a fine gara con il team, il nostro sguardo è già focalizzato ai test che faremo tra due settimane a Sebring in vista della prossima gara di 12 ore”.



Ci saranno novità in termini di equipaggio?

“Farò tutta la stagione con Timen van der Helm, un giovane e promettente pilota olandese. Per Sebring so che la squadra sta parlando con alcuni piloti, tra cui anche lo stesso Wehrlein che potrebbe far parte ancora dell’equipaggio. Però dopo i test, che faremo tra due settimane, verrà designato e confermato il terzo pilota, ad oggi ancora non è ufficiale”.

Con la 24 Ore di Daytona si è aperta la terza stagione delle LMDh, come valuti l’evoluzione di questa categoria?

“Personalmente è una categoria che mi piace molto. Ci sono tanti costruttori che possono lottare per la vittoria, inoltre l’IMSA riesce a dare tanto spazio anche ai team privati. Persino una squadra piccola, come la nostra, può mettersi in luce con una macchina competitiva e combattere ad armi pari con i grandi costruttori”.

E nel Mondiale Endurance?

“Il WEC è senza dubbio un campionato molto affascinante, però ci sono tantissime Case ufficiali e pochissimi team customer che possono fare la differenza o che possono ambire alla vittoria assoluta durante la stagione”.



L’IMSA riuscirà a mantenere l’equilibrio in classe GTP anche con l’arrivo dell’Aston Martin?

“Sarà tutto da capire. La macchina l'ho vista girare ai test di novembre a Daytona, ma era ancora molto acerba perché erano solamente le prime uscite. Sicuramente la Valkyrie LMH sarà cresciuta. Aston Martin e Multimatic, che è l'azienda che cura lo sviluppo, sanno come lavorare, inoltre anche a livello di guida è sicuramente più semplice perché non ha il sistema ibrido. Sarà da vedere dove verrà collocata a livello di performance, non sarà un compito facile per gli organizzatori dell’IMSA!”.

La LMDh è una categoria che ha riscosso subito successo, con moltissimi costruttori in lotta per la vittoria. Finora l’unica a mancare all’appello è stata Lamborghini…

“Sono sicuro che con l’arrivo di Maurizio Leschiutta, a capo di Lamborghini Squadra Corse, faranno buone cose. Conoscendolo, so che è un perfezionista nel suo lavoro, la SC63 LMDh non potrà che migliorare”.

Ormai da diversi anni ti dividi tra Europa e America, dove preferisci correre?

“Agonisticamente sono cresciuto nel WEC, perciò nel mio cuore c'è sempre il Mondiale Endurance. Ho vinto tanti campionati, e altrettante gare, sono sicuramente legato a bei ricordi. Però, posso affermare che in America le gare sono veramente belle. In IMSA l’esito finale è aperto fino all'ultima curva, ne è stata una dimostrazione proprio la 24 Ore di Daytona. La suspense fa sì che gli appassionati aumentino ad ogni gara, non è da sottovalutare, inoltre, anche l’ampio accesso ai garage e al paddock”.



Un aspetto, sicuramente difficile, nel correre in America è però il diverso fuso orario…

“Il fuso orario è la cosa più dura ma, fortunatamente, è gestibile. È importante organizzarsi in tempo con i viaggi, con gli allenamenti cercando di impostarli in base all'orario di dove andrò a correre. Cerco di gestirmi e in questo sono agevolato molto dalla mia famiglia che mi aiuta molto”.

Hai fatto il tuo debutto nelle gare Endurance nel 2007, come è cambiato questo mondo negli anni?

“Sicuramente c'è un interesse maggiore rispetto a prima, sia da parte dei costruttori che degli stessi piloti. Sceso dalla Formula 1, dopo aver trascorso due anni in GP2 andai nell’Endurance, ma ancora avevo 25-26 anni. La gente pensava fossi pazzo, adesso sono gare che apprezzano anche i piloti giovani. Il mio compagno di squadra van der Helm ha appena compiuto 21 anni, lo stesso Bryce Aron, che ci ha affiancati a Daytona, ha 20 anni”.

Cos’è cambiato, a tuo avviso, per renderlo più attrattivo si giovani?

“Correndo, si accorgono quanto sia difficile guidare queste tipo di vetture. Affrontare 60 macchine in pista, di cui 45 di un'altra categoria da passare nel minor tempo possibile e facendo meno danni possibili non è facile. Ci sono tutte queste incognite durante le gare che le rendono uniche. Il tempo diviso con gli alti piloti nell’abitacolo, trovare un assetto ottimale per tutti, trovare il giusto compromesso con il sedile e con la pedaliera, ci sono tante cose che fanno la differenza in una gara Endurance. Mentre prima veniva scartato, tutto questo ora viene apprezzato sempre più anche dai più giovani. Non c'è solo la F1, ma ci sono anche altre categorie dove, se tu fai un lavoro fatto bene, forse magari quello potrà diventare la tua professione futura”.



È difficile correre con le attuali LMDh?

“Il campione del mondo di Formula E Wehrlein, velocissimo ed esperto, arrivato nei test di Daytona inizialmente si è trovato in difficoltà. La Porsche 963 LMDh è una vettura che presenta meccanismi complicati oltre a dover imparare ad utilizziate il sistema di recupero di energia. Poi, è da considerare che condividi la vettura anche con altri piloti, quindi non puoi assettare la vettura come in monoposto”.

Siete coetanei: Alonso è ancora al vertice in Formula 1 e tu sei il punto di riferimento nell’Endurance. Qual è il segreto?

“Il segreto è amare questo sport e cercare di migliorarsi quotidianamente. Oltre ad avere ‘fame di successo’, ogni giorno puoi migliorarti sia fisicamente che mentalmente oltre che chiaramente in macchina. Se hai bene in mente queste cose, l'età è semplicemente un numero. Chiaro che se viene a mancare uno di questi punti, allora diventa tutto più difficile. Se hai stimoli e voglia di migliorarti sia come persona sia come pilota, puoi rimanere ad alti livelli per tanti anni”.

Come è cambiato il tuo approccio nelle gare nel corso degli anni?

“Sicuramente negli anni ho capito ciò che mi serve di più rispetto a un giovane pilota. Perché mi conosco meglio e riconosco i miei limiti. Forse sono anche migliorato mentalmente e fisicamente perché ho potuto lavorare sulle mie lacune. La chiave è proprio cercare di superare le criticità, o le cose che non ti riescono facilmente, e lavorare sui punti deboli fisici o mentali. Fatto questo passo, puoi solo migliorare. Sono cose che ho acquisto con l’esperienza e le ho viste sia su me stesso che sui ragazzi che seguo”.



Oltre ad essere un pilota segui anche la carriera delle giovani leve?

“In passato ho supportato Lorenzo Ferrari. Attualmente seguo Giammarco Leverato, che è appena stato confermato dalla Ford nel campionato WEC in LMGT3 con la Mustang. Pur essendo molto giovane, visti i suoi 21 anni, ha un atteggiamento mentale da pilota esperto, riesce a leggere le situazioni di gara come se avesse almeno vent’anni di esperienza nelle corse. Inoltre, sto seguendo anche Alessandro Fabi, anche lui un giovane molto promettente. Ma la mia priorità, ad oggi, sono ancora le corse”.

A tal proposito, quest’anno oltre all’impegno in IMSA affronterai anche altri campionati?

“Ad oggi c’è solamente l’IMSA, ma sto lavorando per correre anche in Europa”.

26 Gen [20:54]

Daytona – Finale
Porsche concede il bis, Ford vince in GT

Michele Montesano

Vincere è difficile, ma ripetersi lo è ancora di più. Porsche, a distanza di un anno, è riuscita a bissare il successo nella 24 Ore di Daytona con Felipe Nasr, Laurens Vanthoor e Nick Tandy. Non solo, perché le 963 LMDh del Penske Motorsport hanno sfiorato un’incredibile doppietta nel primo appuntamento stagionale dell’IMSA SportsCar Championship. Infatti Matt Campbell, Mathieu Jaminet e Kevin Estre, proprio nelle ultime battute, si sono dovuti inchinare alla Acura ARX-06 del Meyer Shank Racing condotta in pista dal quartetto composto da Tom Blomqvist, Scott Dixon, Felix Rosenqvist e Colin Braun.

Complici i numerosi ritiri, contrariamente alle ultime edizioni la lotta per la vittoria assoluta si è delineata già con l’arrivo delle prime luci dell’alba. Infatti, a poco più di otto ore al termine della gara, a contendersi il successo della 63ª edizione della 24 Ore di Daytona erano rimaste solamente le due Porsche Penske, l’Acura del Meyer Shank Racing e la BMW RLL del poleman Dries Vanthoor, affiancato da Raffaele Marciello, Kevin Magnussen e Philip Eng, tutte racchiuse nello spazio di un giro.

Come da tradizione, si è rivelata decisiva l’ultima frazione di gara con le Porsche attaccate in più di un’occasione da uno scatenato Vanthoor. Il pilota della BMW RLL è stato l’unico a tenere il passo delle 963 LMDh riuscendo anche a mettere la sua M Hybrid V8 tra le due vetture del Penske al termine della penultima tornata ai box. Vanthoor ha poi provato a infilare il leader Campbell arrivando lungo alla staccata della prima curva. A placare gli animi ci ha pensato l’ennesima Full Course Yellow, richiamata per via del ritiro della Lamborghini Hurácan GT3 del Wayne Taylor Racing.



Al restart Nasr è partito con il coltello tra i denti sorpassando subito la BMW di Vanthoor. Il belga, invischiato nel traffico, ha tamponato la Ferrari 296 GT3 di James Calado danneggiando il cofano. Vanthoor ha provato a proseguire ma, onde evitare danni peggiori, ha preferito rientrare ai box per la sostituzione del 'muso' della BMW abbandonando definitivamente ogni velleità di vittoria. A rilevare il terzo posto è stato così Blomqvist al volante dell’Acura ARX-06 del Meyer Shank Racing.

Memore di quanto ci aveva fatto vedere esattamente un anno fa, a meno di trenta minuti dal termine della gara Nasr ha sorpassato il suo compagno di squadra Campbell prendendo il comando. Subito il colpo, Campbell non è riuscito a tenere il passo del brasiliano vedendo, negli specchietti retrovisori, arrivare minaccioso Blomqvist (nella foto sopra). L’alfiere dell’Acura, a cinque minuti dalla bandiera a scacchi, ha quindi infilato la Porsche salendo al secondo posto. Nasr, che nel frattempo era riuscito a frapporre un margine di sicurezza, ha conquistato la 24 Ore di Daytona con un distacco di appena 1”335 su Blomqvist.



Costretto alla sosta sul finale, per sostituire il cofano della sua BMW, Vanthoor ha tagliato il traguardo al quarto posto staccato di un giro dalla vetta. Top-5 per la Cadillac del Wayne Taylor Racing di Brendon Hartley, Ricky Taylor, Will Stevens e Felipe Albuquerque. Proprio quest’ultimo, nel corso della diciannovesima ora, è stato punito con un drive through per aver tamponato la BMW di Marco Wittmann uscendo, di fatto, dalla lotta per la vittoria.

Gran sesto posto per la Porsche 963 LMDh del JDC Miller MotorSports. Gianmaria Bruni, al debutto con la squadra americana, ha trainato i suoi compagni Bryce Aron, Pascal Wehrlein e Tijmen van der Helm, effettuando degli stint da manuale. L’esperto pilota romano ha quindi avuto l’onore di portare sul traguardo la vettura, staccata di un solo giro dalla Porsche ufficiale di Nasr. Settima la BMW di Robin Frijns, René Rast, Sheldon van der Linde e Marco Wittmann attardata nell’arco della notte per una sostituzione dei freni sull’asse posteriore.



La vittoria in LMP2 sembrava saldamente nelle mani del team AF Corse quando, a due ore dal termine, Matthieu Vaxiviere è stato costretto al ritiro per il cedimento del cambio sulla sua Oreca 07. La stessa sorte è capitata sia al prototipo dell’Inter Europol Competition che, nell’ultima fase di gara, alla Oreca del team OA Racing. Viste le analogie dei ritiri, in molti hanno puntato il dito contro i nuovi cordoli della chicane Le Mans che hanno causato vibrazioni dannose alla meccanica dei prototipi francesi.

Così, in occasione dell’ultima ripartenza, Sebastien Bourdais (nella foto sopra) si è ritrovato al comando delle operazioni. Appena ricevuto il semaforo verde il francese del Tower Motorsport, in equipaggio con Job van Uitert, Sebastian Alvarez e John Farano, ha impresso un ritmo indiavolato. Bourdais si è così assicurato la sua terza vittoria di classe a Daytona staccando di oltre quarantaquattro secondi Paul di Resta. L’alfiere dello United Autosports è arrivato secondo assieme a Daniel Goldburg, James Allen e Rasmus Lindh. A completare il podio la Oreca 07 del Riley dell’ex F1 Felipe Massa, Gar Robinson, Felipe Fraga e Josh Burdon.



A distanza di un anno Ford ha avuto la sua rivincita. Poco competitiva e altrettanto affidabile al suo debutto, avvenuto proprio in occasione della 24 Ore di Daytona 2024, le Mustang GT3 sono state tra le protagoniste della classe GTD Pro. Dopo aver conquistato la prima fila in qualifica, le vetture americane si sono ripetute salendo entrambe sul podio. A spuntarla, proprio negli ultimi giri, sono stati Dennis Olsen, Frederic Vervish e Christopher Mies (nella foto sopra) che hanno approfittato del rude duello tra le Corvette e le BMW per conquistare la vittoria.

Infatti, a mezz’ora dalla bandiera a scacchi, Nicolas Varrone è arrivato al contato con la BMW di Kelvin van der Linde. Mentre quest’ultimo è andato in testacoda, all’argentino della Corvette è stato inflitto un drive through. A beneficiarne è stato l'alfiere Corvette Alex Sims che, in equipaggio con Antonio Garcia e Daniel Juncadella, ha artigliato il secondo posto di classe precedendo l’altra Ford Mustang GT3 del poleman Mike Rockenfeller, Sebastian Priaulx e Austin Cindric.

Fuori dal podio la BMW di Van der Linde, Neil Verhagen e Connor de Philippi. Mentre a chiudere la top-5 di classe è stata la Mercedes AMG GT3 del GerSpeed con Fabian Schiller, Luca Stolz, Maxime Martin e Anthony Bartone. Gara tutt’altro che facile per la Ferrari del DragonSpeed. Troppo penalizzata in termini di performance, Miguel Molina, Davide Rigon, Albert Costa e Thomas Neubauer sono riusciti a portare la 296 GT3 al sesto posto finale in GTD Pro.



Combattuta e senza esclusione di colpi la 24 Ore di Daytona in GTD. Alla fine a spuntarla è stata la Corvette Z06 GT3.R del team AWA con il quartetto composto da Orey Fidani, Lars Kern, Marvin Kirchhöfer e Matthew Bell. Proprio quest’ultimo si è reso protagonista di un avvincente duello con Mattia Drudi, al volante dell’Aston Martin dell’Heart of Racing, sorpassandolo a un quarto d’ora dalla bandiera a scacchi. Perso il comando delle operazioni, Drudi è poi stato infilato anche dalla Porsche di Ayhancan Güven.

La piazza d’onore in GTD è quindi andata alla Porsche griffata Wright Motorsports di Güven, Adam Adelson, Elliot Skeer e Tom Sargent, mentre a completare il podio ci ha pensato l’Aston Martin di Drudi, Tom Gamble, Zach Robichon e Casper Stevenson. Incredibile rimonta da parte della Mercedes AMG del Winward, attardata nelle prime fasi di gara di ben sette giri per un problema all’acceleratore. Complice le numerose neutralizzazioni e i diversi ritiri, Lucas Auer, Russell Ward, Indy Dontje e Philip Ellis sono riusciti a tagliare il traguardo quarti di classe. A completare le prime cinque posizioni la BMW del Turner Motorsport di Jens Klingmann, Jake Walker, Patrick Gallagher e Robby Foley.

Domenica 26 gennaio 2025, gara

1 - Nasr-Tandy-L.Vanthoor (Porsche 963) - Penske - 781 giri
2 - Blomqvist-Braun-Dixon-Rosenqvist (Acura ARX-06) - Meyer Shank - 1"335
3 - Jaminet-Campbell-Estre (Porsche 963) - Penske - 4"423
4 - Marciello-Eng-D.Vanthoor-Magnussen (BMW M Hybrid V8) - RLL - 1 giro
5 - Albuquerque-R.Taylor-Stevens-Hartley (Cadillac V-SeriesR) - WTR - 1 giro
6 - Bruni-Wehrlein-van der Helm-Aron (Porsche 963) - JDC Miller - 1 giro
7 - Frijns-Wittmann-Rast-S.van der Linde (BMW M Hybrid V8) - RLL - 4 giri
8 - Farano-Alvarez-Bourdais-van Uitert (Oreca 07) - Tower - 16 giri
9 - Goldburg-Di Resta-Allen-Lindh (Oreca 07) - United Autosports - 16 giri
10 - Massa-Robinson-Fraga-Burdon (Oreca 07) - Riley - 16 giri
11 - Sales-Keating-Pedersen-Beche (Oreca 07) - PR1 - 17 giri
12 - Sales-Keating-Pedersen-Beche (Oreca 07) - PR1 - 17 giri
13 - Hyett-Cameron-Edgar-Rasmussen (Oreca 07) - AO Racing - 24 giri
14 - Kurtz-Sowery-Jakobsen-Herta (Oreca 07) - Algarve Pro - 26 giri
15 - Ohta-van der Zande-Yelloly-Palou (Acura ARX-06) - Meyer Shank - 40 giri
16 - Aitken-Bamber-Vesti-Drugovich (Cadillac V-SeriesR) - Whelen - 50 giri
17 - Olsen-Mies-Vervisch (Ford Mustang GT3) - Multimatic - 58 giri
18 - Garcia-Sims-Juncadella (Corvette Z06 GT3R) - Corvette - 58 giri
19 - Rockenfeller-Priaulx-Cindric (Ford Mustang GT3) - Multimatic - 58 giri
20 - Snow-Verhagen-De Phillippi-K.Van Der Linde (BMW M4 GT3) - Paul Miller - 58 giri
21 - Schiller-Stolz-Bartone-Martin (Mercedes AMG GT3) - GetSpeed - 58 giri
22 - Rigon-Molina-Costa-Neubauer (Ferrari 296 GT3) - DragonSpeed - 58 giri
23 - Milner-Catsburg-Varrone (Corvette Z06 GT3R) - Corvette - 58 giri
24 - Henirch-Bachler-Picariello (Porsche 911 GT3) - AO Racing - 59 giri
25 - Keating-Zilisch-McLaughin-Van Gisbergen (Corvette Z06 GT3R) - TF Sport - 59 giri
26 - Fidani-Bell-Kern-Kirchhofer (Corvette Z06 GT3R) - AWA - 62 giri
27 - Adelson-Skeer-Sargent-Güven (Porsche 911 GT3) - Wright - 62 giri
28 - Drudi-Gamble-Stevenson-Robichon (Aston Martin Vantage GT3) - HoR - 62 giri
29 - Schiavoni-Cressoni-Lietz-Preining (Porsche 911 GT3) - Proton - 62 giri
30 - Auer-Ellis-Ward-Dontje (Mercedes AMG GT3) - Winward - 62 giri
31 - Klingmann-Foley-Gallagher-Walker (BMW M4 GT3) - Turner - 62 giri
32 - Robin-van der Steur-Hasse-Clot-McIntosh (Aston Martin Vantage GT3) - van der Steur - 62 giri
33 - Agostini-Leclerc-Toledo-Laursen (Ferrari 296 GT3) - AF Corse - 62 giri
34 - Frey-Bovy-Gatting-Gaillard (Porsche 911 GT3) - Iron Dames - 62 giri
35 - Gotz-Lucas-Koch-Morad (Mercedes AMG GT3) - Korthoff - 62 giri
36 - Barnicoat-Telitz-Bell-Kirkwood (Lexus RC F GT3) - VasserSullivan - 77 giri
37 - Nielsen-Perez Companc-Vaxiviere-Murry (Oreca 07) - PECOM - 84 giri
38 - Formal-Hindman-Doyle-Marcelli (Lamborghini Huracan GT3) - WTR - 92 giri
39 - Calado-Monk-McAleer-Skeen (Ferrari 296 GT3) - Triarsi - 93 giri
40 - Thomas-Jensen-McElrea-Milesi (Oreca 07) - TDS - 99 giri
41 - Fittipaldi-Roe-Cumming-Ilott (Oreca 07) - Pratt Miller - 103 giri
42 - Serra-Franco-Sbirrazzuoli-Altoè (Ferrari 296 GT3) - Conquest - 108 giri
43 - Harper-Hesse-Krohn-Farfus (BMW M4 GT3) - Paul Miller - 113 giri

Giro più veloce: Sheldon van der Linde 1'35"868

Ritirati
Perera-Farnbacher-Goikhberg-Kligerman (Lamborghini Huracan GT3) - Forte
Knox-Andrews-Filgueiras-Aron (Mercedes AMG GT3) - Lone Star
Fidani-Bell-Kern-Kirchhofer (Corvette Z06 GT3R) - AWA
Rovera- Cheever-Scardina-Triarsi (Ferrari 296 GT3) - Triarsi
Pier Guidi-Mann-Wadoux-Cozzolino (Ferrari 296 GT3) - AF Corse
Dillmann-Field-Da Costa-Garg (Oreca 07) - Inter Europol
Tincknell-Calderon-Hand-Bechtolsheimer (Ford Mustang GT3) - Gradient
Fumanelli-Iribe-Schandorff-Millroy (Ferrari 296 GT3) - Inception
Derani-Yoluc-Udell-Eastwood (Corvette Z06 GT3R) - DXDT
Pino-Jani-Vautier-Andlauer (Porsche 963) - Proton
Fuoco-R.Lacorte-Patrese-N.Lacorte (Ferrari 296 GT3) - Cetilar
Kobayashi-J.Taylor-Deletraz (Cadillac V-SeriesR) - WTR
Hanley-Boulle-Jarvis-Patterson (Oreca 07) - United Autosports
Caldarelli-Mapelli-Pepper-Hinchcliffe (Lamborghini Huracan GT3) - Pfaff
Gunn-Riberas-de Angelis-Sørensen (Aston Martin Vantage GT3) - HoR
Potter-Lally-Pumpelly-Thiim (Aston Martin Vantage GT3) - Magnus
Habul-Grenier-Engel-Gounon (Mercedes AMG GT3) - 75 Express
Bortolotti-Mortara-Grosjean-Kvyat (Lamborghini SC63) - Lamborghini

26 Gen [8:12]

Daytona – 12ª ora
Porsche comanda, BMW in GTD Pro

Michele Montesano

È ancora la Porsche la vettura da battere nella 24 Ore di Daytona. Trascorsa la prima metà di gara, al comando della tappa inaugurale dell’IMSA SportsCar Championship ci sono le due 963 LMDh del team ufficiale Penske Motorsport. In testa troviamo la Porsche del campione in carica Felipe Nasr, in equipaggio con Nick Tandy e Laurens Vanthoor, seguito a sette secondi dal compagno di squadra Matt Campbell. Oltre a essere le più competitive sul tracciato della Florida, le LMDh tedesche finora si sono mostrate anche decisamente affidabili.

Al terzo posto, staccato a quasi tredici secondi dal leader, troviamo la Acura del Meyer Shank Racing con Scott Dixon al volante. Quarto posto per l’ultima Cadillac V-Series.R rimasta in gara, quella del Wayne Taylor Racing attualmente guidata da Felipe Albuquerque. Chiude la top-5 la BMW del poleman Dries Vanthoor. Proprio il belga, autore di un ottimo primo stint, nel corso del cambio pilota è arrivato lungo nella piazzola dei box colpendo il muretto. I meccanici del team RRL, nella concitazione, non hanno riposizionato la M Hybrid V8 LMDh prima di effettuare il rifornimento. Di conseguenza Philip Eng, subentrato a Vanthoor, ha dovuto scontare un drive through.

A pesare sulla corsa di entrambe le BMW c’è, inoltre, una sosta supplementare per il cambio freni sull’asse posteriore. Sesta, la Porsche del JDC-Miller Motorsports è la prima a pagare un distacco di un giro dalla vetta. L’ottimo Gianmaria Bruni, attualmente in pista, sta però cercando di colmare il divario sulla BMW. Più sfortunata la Porsche del Proton Competition arrivata ai box, proprio allo scoccare della dodicesima ora, con evidenti problemi alla posteriore sinistra.

La 24 Ore di Daytona ha, però, perso già diversi protagonisti. Nel corso della quinta ora la Acura del Meyer Shank Racing si è fermata a bordo pista. Alex Palou è uscito dalla curva West Horseshoe con la sospensione posteriore sinistra piegata. Approfittando della Full Course Yellow, esposta poco prima per via dell’uscita di pista di John Farano, lo spagnolo è riuscito a riportare l’Acura ai box. I meccanici del Meyer Shank Racing, dopo un’ora di lavoro, sono riusciti a rispedire la ARX-06 LMDh in pista.

Con il calare delle tenebre si è assistito a un incidente multiplo che ha coinvolto diverse vetture. Nel corso di una ripartenza, complice le gomme fredde, Louis Deletraz ha perso il posteriore della sua Cadillac V-Series.R andando a sbattere contro il muro esterno della seconda curva. Dopo l’impatto, la vettura è rimbalzata finendo a centro pista. Nick Boulle non è riuscito a evitarla centrandola con la sua Oreca LMP2, stessa sorte per Chris Cumming che ha colpito entrambe le auto. A restare coinvolti nell’incidente anche Jordan Pepper, al volante della Lamborghini Hurácan GT3 del Pfaff Motorsport, e la BMW M4 GT3 di Max Hesse.

L’ultimo, in ordine cronologico, a causare un'interruzione è stato Frederik Vesti. Saldamente al quinto posto, nel corso dell’undicesima ora il danese ha perso il controllo della sua Cadillac finendo a muro. Pur subendo diverso danni, la V-Series.R è riuscita a riprendere la gara. È durata solamente trentaquattro giri la 24 Ore di Daytona della Lamborghini SC63 LMDH. Già nelle prime fasi, Mirko Bortolotti ha faticato a tenere il passo dei rivali poi, in occasione della prima sosta, è arrivato il ritiro a causa di un guasto al sistema di raffreddamento.


Decisamente combattuta la classe LMP2 con Rasmus Lindh, sull’unica Oreca 07 United Autosports superstite, inseguito a sette secondi dall’alfiere dell’Inter Europol Tom Dillmann. Ora nelle mani di PJ Hyett, dopo l’ottimo stint di Jonny Edgar, segue a un giro la LMP2 dell’OA Racing. Nonostante le varie disavventure, completa la top-5 di classe Farano e l’Oreca 07 del team Riley.

Dopo una prima fase di assoluto equilibrio, la situazione in GTD Pro sembra ora più delineata. Complice una strategia differente, al comando di classe troviamo la BMW M4 GT3 del Paul Miller Racing. Neil Verhagen può contare su un margine di un giro sulla Porsche OA Racing. Klaus Bachler, attualmente secondo, però deve guardarsi le spalle dalle Ford Mustang GT3 di Dennis Olsen e Sebastian Priaulx. Reduci dalla prima fila in qualifica, le vetture americane finora sono state le più solide in gara. Tutt’altro che facile la 24 Ore della Ferrari del DragonSpeed attardata e ai margini della top 10 di classe.

Come da programma, la gara in GTD è la più intensa. A contendersi il comando delle operazioni sono Frederik Schandorff, al volante della Ferrari dell’Inception Racing, e l’alfiere della Porsche del Wright Motorsports Ayhancan Güven. Spettatore interessato Jens Klingmann che, con la BMW del Turner Motorsport, cerca di avvicinarsi al duo di testa. Quarta la Corvette del team AWA incalzata dalla Ferrari di uno scatenato James Calado. Da segnalare, proprio allo scoccare della dodicesima ora, la sosta ai box più lunga del previsto della Ferrari 296 GT3 del Cetilar Racing.

Domenica 26 gennaio 2025, classifica parziale dopo 12 ore (top-20)

1 - Nasr-Tandy-L.Vanthoor (Porsche 963) - Penske - 388 giri
2 - Jaminet-Campbell-Estre (Porsche 963) - Penske - 6"421
3 - Blomqvist-Braun-Dixon-Rosenqvist (Acura ARX-06) - Meyer Shank - 12"967
4 - Albuquerque-R.Taylor-Stevens-Hartley (Cadillac V-SeriesR) - WTR - 20"548
5 - Marciello-Eng-D.Vanthoor-Magnussen (BMW M Hybrid V8) - RLL - 26"440
6 - Bruni-Wehrlein-van der Helm-Aron (Porsche 963) - JDC Miller - 1 giro
7 - Frijns-Wittmann-Rast-S.van der Linde (BMW M Hybrid V8) - RLL - 4 giri
8 - Goldburg-Di Resta-Allen-Lindh (Oreca 07) - United Autosports - 8 giri
9 - Dillmann-Field-Da Costa-Garg (Oreca 07) - Inter Europol - 8 giri
10 - Hyett-Cameron-Edgar-Rasmussen (Oreca 07) - AO Racing - 9 giri
11 - Farano-Alvarez-Bourdais-van Uitert (Oreca 07) - Tower - 9 giri
12 - Massa-Robinson-Fraga-Burdon (Oreca 07) - Riley - 9 giri
13 - Nielsen-Perez Companc-Vaxiviere-Murry (Oreca 07) - PECOM - 9 giri
14 - Kurtz-Sowery-Jakobsen-Herta (Oreca 07) - Algarve Pro - 9 giri
15 - Lutke-Chatin-Hansson-Dalziel (Oreca 07) - Era - 9 giri
16 - Sales-Keating-Pedersen-Beche (Oreca 07) - PR1 - 11 giri
17 - Snow-Verhagen-De Phillippi-K.Van Der Linde (BMW M4 GT3) - Paul Miller - 28 giri
18 - Henirch-Bachler-Picariello (Porsche 911 GT3) - AO Racing - 29 giri
19 - Olsen-Mies-Vervisch (Ford Mustang GT3) - Multimatic - 29 giri
20 - Rockenfeller-Priaulx-Cindric (Ford Mustang GT3) - Multimatic - 29 giri

23 Gen [23:54]

Daytona – Qualifica
Vanthoor porta in pole la BMW

Michele Montesano

Con la qualifica della 24 Ore di Daytona è ufficialmente scattata la stagione 2025 del campionato IMSA SportsCar Championship. A mettere il primo sigillo è stata la BMW che, grazie a un velocissimo Dries Vanthoor, scatterà davanti a tutti nella maratona della Florida. Il belga, proprio nel suo ultimo tentativo, è riuscito a siglare il riferimento in 1’33”895 strappando la pole position a Nick Yelloly, secondo a meno di tre decimi con la sua Acura ARX-06.

Sia nel bene che nel male la BMW ha segnato la qualifica della classe GTP. Infatti dopo pochi minuti dall’avvio della sessione, per via di un problema tecnico, Sheldon van der Linde è stato costretto a fermare la sua M Hybrid V8 a bordo pista. Pur sventolando la bandiera rossa, la direzione gara ha lasciato scorrere il cronometro dando il via libera solamente a cinque minuti dal termine. Pur provando l’assalto alla pole fin sotto la bandiera a scacchi, Felipe Nasr si è dovuto accontentare della terza piazzola. Il brasiliano della Porsche scatterà davanti la Cadillac V-Series.R griffata Action Express di Jack Aitken.

Al debutto con i colori del JDC-Miller MotorSports, Gianmaria Bruni ha issato al quinto posto assoluto la Porsche 963 LMDh. Negli istanti finali della qualifica si è assistito a un vero e proprio duello tra Tom Blomqvist e Mirko Bortolotti. Entrambi impegnati nel loro giro veloce, i due piloti hanno proseguito appaiati per diverse curve con Blomqvist che ha siglato il sesto crono. Toccato dall’inglese, l’alfiere della Lamborghini è invece stato costretto ad alzare il piede chiudendo nono.



Come da regolamento, in LMP2 a darsi battaglia per la pole sono stati i piloti Bronze. Ad avere la meglio è stato Dan Goldburg (nella foto sopra) che ha siglato il riferimento di classe in 1’38”676. L’alfiere dello United Autosports ha negato la pole all’esperto Ben Keating per appena tre decimi. Il duello è stato interrotto prematuramente da PJ Hyett che ha perso il controllo della sua Oreca 07 finendo con le ruote sull’erba. Impossibilitato ad uscire, la direzione gara ha quindi terminato anzitempo la sessione.

A scattare dalla seconda fila saranno Nick Boulle, al volante della Oreca dello United Autosports, e il portacolori del Pratt Miller Motorsports Chris Cumming. Entrambi hanno approfittato della penalità inflitta ad Hyett che, come da regolamento, si è visto cancellare i suoi due giri migliori. L’alfiere del team OA Racing è quindi scivolato in sesta posizione alle spalle di Steven Thomas.



Doppietta Ford in GTD Pro. Le Mustang GT3, portate in pista dal Multimatic Motorsports, sono state nettamente le più veloci sul tracciato di Daytona che, poco prima dell'avvio della qualifica, è stato bagnato da qualche goccia di pioggia. Mike Rockenfeller (nella foto sopra) ha siglato la pole position fermando il cronometro in 1’45”523. Il tedesco ha battuto, per poco più di tre decimi, la vettura gemella guidata da Frederic Vervish. Dan Harper, al volante della BMW M4 GT3 del Paul Miller Racing, è riuscito a portarsi alle spalle delle Ford precedendo, di appena sette millesimi, la Corvette di Alex Sims.

Protagonista nelle ultime prove che hanno preceduto la qualifica, l’alfiere Lamborghini Andrea Caldarelli prenderà il via della 24 Ore di Daytona dal quinto posto di classe. Più staccata sia la Corvette di Tommy Milner che la Porsche 911 GT3 portata in pista da Laurin Heinrich. Qualifiche difficili per la Ferrari del DragonSpeed, Davide Rigon non è riuscito ad andare oltre il dodicesimo tempo di classe.



Con ben dodici vetture racchiuse in mezzo secondo, la qualifica della GTD è stata estremamente combattuta. A spuntarla è stato Elliot Skeer che, al volante della Porsche 911 GT3, ha siglato un crono di 1’46”634 regalando la pole al team Wright Motorsports (nella foto sopra). Nulla ha potuto Philip Ellis che, per meno di due centesimi, si è dovuto accontentare del secondo posto. Terza piazzola per Trent Hindman, al volante della Lamborghini Hurácan GT3 del Wayne Taylor Racing.

Pur chiudendo la qualifica al quarto posto, Max Götz si è visto cancellare il miglior crono per non aver rispettato i parametri di potenza della sua Mercedes AMG GT3. A ereditare la posizione del tedesco è stato, così, Parker Thompson che ha piazzato la sua Lexus RC F GT3 davanti la Lamborghini di Franck Perera. Più attardate le Ferrari con Frederik Schandorff, sulla 296 GT3 dell’Inception Racing, e Daniel Serra, sulla rossa del Conquest Racing, che prenderanno il via dalla quarta fila di classe.

Giovedì 23 gennaio 2025, qualifica

1 - Marciello-Eng-D.Vanthoor-Magnussen (BMW M Hybrid V8) - RLL - 1'33"895
2 - Ohta-van der Zande-Yelloly-Palou (Acura ARX-06) - Meyer Shank - 1'34"186
3 - Nasr-Tandy-L.Vanthoor (Porsche 963) - Penske - 1'34"280
4 - Aitken-Bamber-Vesti-Drugovich (Cadillac V-SeriesR) - Whelen - 1'34"350
5 - Bruni-Wehrlein-van der Helm-Aron (Porsche 963) - JDC Miller - 1'34"374
6 - Blomqvist-Braun-Dixon-Rosenqvist (Acura ARX-06) - Meyer Shank - 1'34"432
7 - Albuquerque-R.Taylor-Stevens-Hartley (Cadillac V-SeriesR) - WTR - 1'34"933
8 - Kobayashi-J.Taylor-Deletraz (Cadillac V-SeriesR) - WTR - 1'34"935
9 - Bortolotti-Mortara-Grosjean-Kvyat (Lamborghini SC63) - Lamborghini - 1'36"475
10 - Jaminet-Campbell-Estre (Porsche 963) - Penske - 1'36"576
11 - Goldburg-Di Resta-Allen-Lindh (Oreca 07) - United Autosports - 1'38"676
12 - Sales-Keating-Pedersen-Beche (Oreca 07) - PR1 - 1'39"000
13 - Hanley-Boulle-Jarvis-Patterson (Oreca 07) - United Autosports - 1'39"203
14 - Fittipaldi-Roe-Cumming-Ilott (Oreca 07) - Pratt Miller - 1'39"217
15 - Thomas-Jensen-McElrea-Milesi (Oreca 07) - TDS - 1'39"389
16 - Hyett-Cameron-Edgar-Rasmussen (Oreca 07) - AO Racing - 1'39"600
17 - Nielsen-Perez Companc-Vaxiviere-Murry (Oreca 07) - PECOM - 1'39"754
18 - Kurtz-Sowery-Jakobsen-Herta (Oreca 07) - Algarve Pro - 1'39"768
19 - Dillmann-Field-Da Costa-Garg (Oreca 07) - Inter Europol - 1'39"868
20 - Lutke-Chatin-Hansson-Dalziel (Oreca 07) - Era - 1'40"401
21 - Farano-Alvarez-Bourdais-van Uitert (Oreca 07) - Tower - 1'41"158
22 - Rockenfeller-Priaulx-Cindric (Ford Mustang GT3) - Multimatic - 1'41"244
23 - Olsen-Mies-Vervisch (Ford Mustang GT3) - Multimatic - 1'45"523
24 - Harper-Hesse-Krohn-Farfus (BMW M4 GT3) - Paul Miller - 1'45"855
25 - Garcia-Sims-Juncadella (Corvette Z06 GT3R) - Corvette - 1'46"005
26 - Caldarelli-Mapelli-Pepper-Hinchcliffe (Lamborghini Huracan GT3) - Pfaff - 1'46"012
27 - Milner-Catsburg-Varrone (Corvette Z06 GT3R) - Corvette - 1'46"136
28 - Henirch-Bachler-Picariello (Porsche 911 GT3) - AO Racing - 1'46"445
29 - Keating-Zilisch-McLaughin-Van Gisbergen (Corvette Z06 GT3R) - TF Sport - 1'46"539
30 - Habul-Grenier-Engel-Gounon (Mercedes AMG GT3) - 75 Express - 1'46"579
31 - Adelson-Skeer-Sargent-Güven (Porsche 911 GT3) - Wright - 1'46"613
32 - Gunn-Riberas-de Angelis-Sørensen (Aston Martin Vantage GT3) - HoR - 1'46"634
33 - Auer-Ellis-Ward-Dontje (Mercedes AMG GT3) - Winward - 1'46"646
34 - Schiller-Stolz-Bartone-Martin (Mercedes AMG GT3) - GetSpeed - 1'46"652
35 - Formal-Hindman-Doyle-Marcelli (Lamborghini Huracan GT3) - WTR - 1'46"653
36 - Hawksworth-Thompson-Montecalvo-Kirkwood (Lexus RC F GT3) - VasserSullivan - 1'46"658
37 - Perera-Farnbacher-Goikhberg-Kligerman (Lamborghini Huracan GT3) - Forte - 1'46"788
38 - Robin-van der Steur-Hasse-Clot-McIntosh (Aston Martin Vantage GT3) - van der Steur - 1'46"805
39 - Rigon-Molina-Costa-Neubauer (Ferrari 296 GT3) - DragonSpeed - 1'46"851
40 - Drudi-Gamble-Stevenson-Robichon (Aston Martin Vantage GT3) - HoR - 1'46"858
41 - Fumanelli-Iribe-Schandorff-Millroy (Ferrari 296 GT3) - Inception - 1'46"905
42 - Serra-Franco-Sbirrazzuoli-Altoè (Ferrari 296 GT3) - Conquest - 1'46"928
43 - Snow-Verhagen-De Phillippi-K.Van Der Linde (BMW M4 GT3) - Paul Miller - 1'46"959
44 - Frey-Bovy-Gatting-Gaillard (Porsche 911 GT3) - Iron Dames - 1'46"963
45 - Schiavoni-Cressoni-Lietz-Preining (Porsche 911 GT3) - Proton - 1'46"981
46 - Calado-Monk-McAleer-Skeen (Ferrari 296 GT3) - Triarsi - 1'47"115
47 - Potter-Lally-Pumpelly-Thiim (Aston Martin Vantage GT3) - Magnus - 1'47"189
48 - Klingmann-Foley-Gallagher-Walker (BMW M4 GT3) - Turner - 1'47"280
49 - Barnicoat-Telitz-Bell-Kirkwood (Lexus RC F GT3) - VasserSullivan - 1'47"281
50 - Pier Guidi-Mann-Wadoux-Cozzolino (Ferrari 296 GT3) - AF Corse - 1'47"281
51 - Derani-Yoluc-Udell-Eastwood (Corvette Z06 GT3R) - DXDT - 1'47"382
52 - Fidani-Bell-Kern-Kirchhofer (Corvette Z06 GT3R) - AWA - 1'47"592
53 - Tincknell-Calderon-Hand-Bechtolsheimer (Ford Mustang GT3) - Gradient - 1'48"334
54 - Knox-Andrews-Filgueiras-Aron (Mercedes AMG GT3) - Lone Star - 1'48"381
55 - Fuoco-R.Lacorte-Patrese-N.Lacorte (Ferrari 296 GT3) - Cetilar - 1'48"452
56 - Agostini-Leclerc-Toledo-Laursen (Ferrari 296 GT3) - AF Corse - 1'48"558
57 - Gotz-Lucas-Koch-Morad (Mercedes AMG GT3) - Korthoff - 1'49"656
58 - Pino-Jani-Vautier-Andlauer (Porsche 963) - Proton - 1'53"205
59 - Rovera- Cheever-Scardina-Triarsi (Ferrari 296 GT3) - Triarsi - S.T.
60 - Frijns-Wittmann-Rast-S.van der Linde (BMW M Hybrid V8) - RLL - S.T.
61 - Massa-Robinson-Fraga-Burdon (Oreca 07) - Riley - S.T.

16 Gen [16:39]

Roar Before The Rolex - Inizia la
Daytona dei Lacorte, padre e figlio

Sarà il tradizionale "Roar before the Rolex" a dare il via questo week-end alle due settimane no-stop della 24 Ore di Daytona, in programma il 25 e 26 gennaio. Quello che sicuramente rappresenta uno degli appuntamenti più importanti nel panorama internazionale delle gare di durata e che inaugurerà ufficialmente la stagione 2025 dell'IMSA WeatherTech SportsCar Championship, vedrà scendere in pista, per il terzo anno di seguito, la Ferrari 296 GT3 numero 47 del team Cetilar Racing.

Ad alternarsi sulla vettura di Maranello, tecnicamente gestita dalla AF Corse, ci sarà questa volta un equipaggio inedito. Per la prima volta Roberto e Nicola Lacorte, nell'ordine padre e figlio, si daranno infatti il cambio al volante. Assieme a loro, la new entry Lorenzo Patrese e il pilota ufficiale Ferrari, Antonio Fuoco, vincitore lo scorso anno della 24 Ore di Le Mans con la 499P numero 50.

A completare i ranghi dell'unica squadra "all made in Italy" anche Giorgio Sernagiotto e Andrea Belicchi. Il primo, con il team Cetilar Racing, ha preso parte alle ultime quattro edizioni della 24 Ore di Daytona ed in questa occasione seguirà la gara dal box nelle vesti di coach. Per Belicchi è stato invece riconfermato il ruolo di driver coordinator e spotter.

Quello di Nicola Lacorte e Patrese sarà un esordio in piena regola nella gara americana. Un debutto in assoluto nel GT per Lacorte junior (17 anni), che quest'anno sarà impegnato a tempo pieno con i colori dell'Academy del BWT Alpine F1 Team nel FIA Formula 3. Il figlio dell'ex pilota di F1 Riccardo (19 anni), può invece vantare una buona esperienza nel mondo delle Gran Turismo, avendo preso parte nel corso delle ultime tre stagioni al Gt World Challenge Europe e a due 24 Ore di Spa.

Il programma di questo fine settimana inizierà domani, venerdì 17 gennaio, con le prime due sessioni, per concludersi domenica. La 24 Ore di Daytona scatterà ufficialmente giovedì 23 gennaio con i primi due turni di prove libere e le qualifiche (il semaforo verde alle ore 20.10 CET). Venerdì si svolgerà un'ulteriore sessione di prove libere. La gara prenderà il via invece sabato alle 19.40 (sempre ora italiana) con il live streaming su Imsa.tv.

7 Gen [11:41]

Bruni passa al team JDC-Miller, al via
dell’intera stagione con la Porsche 963

Michele Montesano

Anche nel 2025 Gianmaria Bruni stringerà il volante di una Porsche 963 LMDh. Sebbene quest’anno non sia più un pilota ufficiale, il romano sarà comunque legato alla Casa di Stoccarda. Infatti Bruni affronterà l’intero campionato dell’IMSA WeatherTech SportsCar Championship con i colori del team JDC-Miller MotorSports affiancando Tijmen van der Helm, quest’ultimo al suo terzo anno con la squadra americana.

Impegnato fino al termine della scorsa stagione nella serie IMSA con i colori del Proton Competition in classe GTP, il quarantatreenne romano aveva avuto occasione di provare la Porsche 963 LMDh del team JDC-Miller già nei
test di Daytona, dello scorso novembre, siglando l’ottavo crono assoluto al termine della sessione.

Bruni andrà quindi a prendere il posto di Richard Westbrook, che ha appeso il casco al chiodo al termine della scorsa Petit Le Mans, portando in dote una vasta esperienza sia nelle gare Endurance che in merito alla Porsche 963 LMDh. Il romano può, infatti, vantare un titolo nella Le Mans Series, nel 2011, e due nel Mondiale Endurance, 2013 e 2014, sempre da pilota ufficiale Ferrari in GT.



Inoltre Bruni ha conquistato quattro volte la vittoria di classe GT nella 24 Ore di Le Mans, di cui l’ultima nel 2022 con i colori Porsche. Sempre nello stesso anno il romano ha conquistato il titolo LMGTE della European Le Mans Series con il Proton Competition. Il sodalizio con la squadra tedesca è proseguito anche nel 2023 con il passaggio ai prototipi, dapprima con la vittoria di classe LMP2 della 24 Ore di Daytona, e poi con la Porsche 963 LMDh con cui Bruni ha preso parte anche alle ultime tre gare del FIA WEC.

La nuova avventura targata JDC-Miller scatterà in occasione del primo appuntamento dell’IMSA. Nella prossima 24 Ore di Daytona, in programma il 25 e 26 gennaio, Bruni e van der Helm saranno inoltre affiancati dal campione del mondo di Formula E Pascal Wehrlein, presente anche lui nei test di novembre in Florida, e dall’esordiente Bryce Aron, quest’ultimo protagonista lo scorso anno dell’Indy NXT con i colori del team Andretti.

26 Dic [10:57]

Lamborghini conferma il suo impegno
nella serie Endurance con la SC63

Michele Montesano

Lamborghini proseguirà la sua avventura in IMSA SportsCar Championship con la SC63 LMDh. Così come avvenuto nella stagione del debutto, la Casa di Sant’Agata Bolognese schiererà una sola vettura per il campionato Michelin Endurance Cup che prevede cinque gare e scatterà con la 24 Ore di Daytona del prossimo fine gennaio. Per l’occasione, Lamborghini ha annunciato anche i piloti che si alterneranno sulla SC63 LMDh con la formazione che, però, verrà definita prossimamente.

Dopo aver chiuso il programma nel FIA WEC, rivedremo il terzetto composto da Mirko Bortolotti, Edoardo Mortara e Danill Kvyat impegnati nel campionato nordamericano. L’unico pilota confermato della squadra IMSA del 2024 sarà Romain Grosjean. Se questo sarà il quartetto che vedremo impegnato nella 24 Ore di Daytona, nel prosieguo della stagione ci sarà un’alternanza sul sedile della Lamborghini. A tal proposito bisognerà tenere conto dei vari impegni di ciascun pilota, ad esempio nel fine settimana del 22 giugno Grosjean sarà impegnato a Road Atlanta per l’IndyCar e Mortara a Jakarta per la Formula E.

Altra incognita, ancora da svelare, sarà la squadra che gestirà le operazioni in pista della SC63 LMDh. Sebbene l’Iron Lynx fosse presente nei
test di Daytona a metà novembre, con Grosjean autore del miglior crono della sessione proprio al volante della Lamborghini, la squadra di Cesena nella prossima stagione si legherà a Mercedes schierando due vetture nella classe LMGT3 del WEC. Durante questa pausa invernale, i vertici di Lamborghini hanno quindi vagliato il team che schiererà la SC63 nella classe GTP. Sebbene non ci sia ancora nessuna ufficialità, secondo indiscrezioni potrebbe essere il Riley Motorsport la squadra prescelta.

Non solo per la vittoria assoluta, Lamborghini sarà presente in IMSA anche con le sue Huracán GT3 Evo2. In GTD Pro la Casa del Toro sarà rappresentata, per l’intera stagione, dal team Pfaff Motorsports. Al volante della vettura di Sant’Agata Bolognese si alterneranno Andrea Caldarelli, Marco Mapelli e Jordan Pepper, a questi si aggiungerà l’ex pilota IndyCar James Hinchcliffe nella 24 Ore di Daytona e nelle gare Endurance.

Per quanto riguarda la classe GTD, saranno due le Huracán GT3 presenti in pista nell’arco del campionato IMSA. Quella schierata dal Wayne Taylor Racing vedrà al volante Graham Doyle, Trent Hindman, Danny Formal e Kyle Marcelli. Mentre sulla Lamborghini del Forte Racing si daranno il cambio Mario Farnbacher, Misha Goikhberg e Parker Kligerman ai quali si unirà un alto pilota ancora da annunciare.

21 Dic [11:07]

Ferrari all’assalto di Daytona
DragonSpeed-Risi in GTDPro, AF in GTD

Michele Montesano

Oltre alla Ferrari tutta tricolore del
Cetilar Racing, saranno diverse le 296 GT3 che tenteranno la conquista della 24 Ore di Daytona 2025. La Casa di Maranello si presenta in forze per la prima gara stagionale dell’IMSA SportsCar Championship, con il chiaro obiettivo di centrare il successo sia in classe GTD Pro che nella GTD. Ferrari ha intenzione di non lasciare nulla al caso e, anche per tale motivo, ha messo a disposizione dei team i suoi piloti ufficiali.

A rappresentare il Cavallino Rampante in GTD Pro sarà il team DragonSpeed. La squadra diretta da Elton Julian, al passaggio nella classe di riferimento delle GT3 in IMSA, unirà le forze con il Risi Competizione. Lo storico team di Giuseppe Risi, che non figurava nell’elenco degli iscritti della 24 Ore di Daytona, fornirà il supporto tecnico e tutta la sua vasta esperienza maturata con le GT di Maranello.

Per quanto riguarda il fronte piloti, oltre al già annunciato Albert Costa, sulla Ferrari 296 GT3 numero 81 si alterneranno Davide Rigon, vincitore dell’ultima edizione della 24 Ore di Daytona in classe GTD Pro proprio con i colori del Risi Competizione, Thomas Neubauer e il trionfatore della 24 Ore di Le Mans 2024 Miguel Molina.



Dopo aver sfiorato lo scorso anno il successo di classe giungendo seconda al traguardo, AF Corse quest’anno ci riprova tentando l’assalto alla vittoria in GTD con una formazione ancora più forte. La squadra di Piacenza si affiderà al fresco campione del GT World Challenge Europe Endurance Cup Alessandro Pier Guidi, il quale lo scorso anno conquistò la vittoria in GTD Pro con la Ferrari del Risi Competizione.

Ad affiancare il piemontese sulla 296 GT3 ci sarà il pilota ufficiale AF Corse Simon Mann, reduce dalla vittoria in classe LMGT3 nella 8 Ore del Bahrain ultima gara stagionale del FIA WEC. Al via della 24 Ore di Daytona sulla Ferrari numero 21 ci sarà anche Lilou Wadoux. La ventitreenne francese, che quest’anno si è distinta con la Ferrari nel Super GT, in Florida troverà anche il suo compagno di squadra nel campionato giapponese Kei Cozzolino.

20 Dic [17:32]

Wehrlein al via della 24 Ore di Daytona
con la Porsche 963 LMDh del JDC-Miller

Michele Montesano

Il campione in carica della Formula E Pascal Wehrlein farà il suo debutto nel mondo dell’Endurance prendendo parte alla 24 Ore di Daytona, prima gara stagionale dell’IMSA SportsCar Championship. Il tedesco affronterà la gara della Florida al volante della Porsche 963 LMDh gestita dal team JDC-Miller MotorSports. Wehrlein dividerà il volante del prototipo di Zuffenhausen con Tijmen van der Helm e Bryce Aron.

Dopo aver vinto il titolo DTM nel 2015, al volante della Mercedes C-Coupé Class 1 del team HWA, il tedesco ha poi affrontato due stagioni in Formula 1, con Manor e Sauber, senza lasciare il segno. Wehrlein ha quindi ricostruito la sua carriera in Formula E dapprima con Mahindra, dal 2018 al 2020, e poi con Porsche. Proprio con il costruttore tedesco, Wehrlein nella passata stagione si è laureato campione del mondo.

Il trentenne, originario delle Isole Mauritius, non ha però mai fatto mistero di voler provare anche le competizioni Endurance. Infatti, già nell’ottobre del 2022, Wehrlein aveva provato la Porsche 963 LMDh a Sebring in una sessione pre-omologazione del prototipo tedesco. Il test non ha però avuto un seguito, fino allo scorso novembre quando il tedesco ha preso parte ai
test collettivi di Daytona proprio al volante della Porsche del JDC-Miller MotorSports.

Visti i positivi risconti ottenuti sul circuito della Florida, la squadra americana ha deciso di offrire a Wehrlein l’occasione di cimentarsi nella 24 Ore di Daytona. Ancora convalescente, a seguito del violento ribaltamento subito nell’E-Prix di San Paolo del Brasile, il tedesco sarà chiamato a un pronto recupero in vista di un gennaio intenso. Dopo l’E-Prix di Città del Messico, previsto il prossimo 11 gennaio, Wehrlein affronterà i Roar before the Rolex 24, il 17 e 18 gennaio, in preparazione della 24 Ore di Daytona che andrà in scena il 25-26 gennaio.

Porsche sarà il costruttore più presente in classe GTP sul circuito della Florida con ben quattro 963 LMDh. La squadra ufficiale Penske Motorpsort ha già reso noto i suoi due equipaggi. Sulla Porsche numero 6 si alterneranno Matt Campbell, Mathieu Jaminet e Kevin Estre, mentre sulla numero 7 ci sarà il terzetto composto da Felipe Nasr, Nick Tandy e Laurens Vanthoor. In attesa di scoprire il terzo pilota, il Proton Competition ha già annunciato gli esperti Gianmaria Bruni e Neel Jani.

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