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13 Apr [10:11]

Long Beach – Gara
Tandy e Nasr mettono la terza

Michele Montesano

Non c’è due senza tre. Dopo aver dominato la 24 Ore di Daytona e la 12 Ore di Sebring, Nick Tandy e Felipe Nasr hanno conquistato anche l’Acura Grand Prix di Long Beach. Con un ruolino di marcia perfetto, la coppia del Porsche Penske Motorsport ha, di fatto, monopolizzato il primo scorcio di stagione dell’IMSA SportsCar Championship. Non solo, così come avvenuto a Sebring, Porsche ha siglato nuovamente una doppietta grazie al secondo posto di Mathieu Jaminet e Matt Campbell.

Partito dalla pole, Dries Vanthoor ha dettato l’andatura nelle prime fasi di gara. Il pilota della BMW sembrava averne di più rispetto ai rivali. Ma l’impatto contro le barriere da parte della Corvette di Orey Fidani, avvenuto al ventunesimo minuto della corsa, ha costretto la direzione gara a esporre la Full Course Yellow. Approfittando della neutralizzazione, la maggior parte dei piloti si è precipitata ai box per effettuare la sosta. Ancora una volta, i meccanici del Penske Motorsport si sono rivelati i più veloci rispondendo le due Porsche 963 LMDh davanti alla BMW del poleman Vanthoor.



Il GP di Long Beach si è di fatto deciso in quel preciso istante, con la coppia Tandy-Nasr che ha preferito non sostituire gli pneumatici per guadagnare secondi preziosi. La strategia si è rivelata azzeccata e il brasiliano ha tagliato per primo il traguardo. Alle spalle dei vincitori, Jaminet e Campbell (nella foto sopra) hanno cambiato solamente le posteriori assicurandosi il secondo posto. Philip Eng, subentrato al poleman Vanthoor, ha completato il podio. Per il team BMW RLL il terzo posto ha il sapore di un’ennesima occasione mancata, anche alla luce di quanto accaduto nelle prime due gare dell’IMSA.

Earl Bamber e Jack Aitken sono arrivati quarti con la Cadillac V-Series.R LMDh. La seconda neutralizzazione, richiamata al seguito del contatto tra Gianmaria Bruni e l’Aston Martin Vantage GT3 di Casper Stevenson, ha permesso a Marco Wittmann, in coppia con Sheldon van der Linde, di artigliare il quinto posto. L’alfiere della BMW al restart, avvenuto a 36 minuti dalla bandiera a scacchi, ha sorpassato Felipe Albuquerque che si è dovuto accontentare della sesta posizione davanti ai compagni di squadra Louis Deletraz e Jordan Taylor.

Siglando l’ottavo posto, Ross Gunn e Roman de Angelis hanno regalato all’Aston Martin Valkyrie LMH il miglior risultato dal debutto. La vettura inglese, gestita in pista dal The Heart of Racing, sul cittadino di Long Beach si è mostrata decisamente più competitiva battendo le due Acura ARX-06 del Meyer Shank Racing, oltre alla Porsche del JDC-Miller rimasta coinvolta nell’incidente con una GT.



Porsche ha di che festeggiare anche in classe GTD. A tagliare per primi il traguardo sono stati Laurens Vanthoor e Jonny Edgar al volante della 911 GT3 R del team AO Racing (nella foto sopra). Per la squadra americana si tratta del secondo successo consecutivo, dopo quello ottenuto nella scorsa 12 Ore di Sebring. Anche in questo caso il passaggio chiave è avvenuto in occasione dell’unico pit-stop della gara. Con Vanthoor che, rilevato il volante da Edgar, è passato al comando davanti alla Lexus RC F GT3 di Jack Hawksworth, in coppia con il poleman di classe Parker Thompson.

Podio completato dalla seconda Lexus del team Vasser Sullivan con l’equipaggio formato da Aaron Telitz e Frankie Montecalvo. Gli attuali leader del campionato GTD, Russel Ward e Philip Ellis, hanno concluso al quarto posto con la Mercedes AMG del Winward Racing. Mentre Patrick Gallagher e Robby Foley, al volante della BMW M4 GT3 Evo, hanno completato la top-5. Buona la prima per Robert Wickens che, in coppia con Tommy Milner, ha disputato una gara convincente. Milner si trovava al quinto posto di classe quando, un contatto con la Mercedes di Kenton Koch, l’ha costretto a una sosta supplementare per sostituire parte del retrotreno scivolando quindicesimo.

Sabato 12 aprile 2025, gara

1 - Nasr-Tandy (Porsche 963) - Penske - 75 giri - 1h40'36"022
2 - Jaminet-Campbell (Porsche 963) - Penske - 3"058
3 - Eng-D.Vanthoor (BMW M Hybrid V8) - RLL - 12"903
4 - Aitken-Bamber (Cadillac V-SeriesR) - Whelen - 17"454
5 - Wittmann-S.van der Linde (BMW M Hybrid V8) - RLL - 17"975
6 - R.Taylor-Albuquerque (Cadillac V-SeriesR) - WTR - 38"319
7 - J.Taylor-Deletraz (Cadillac V-SeriesR) - WTR - 41"328
8 - Gunn-De Angelis (Aston Martin Valkyrie) - THOR - 53"942
9 - Blomqvist-Braun (Acura ARX-06) - Meyer Shank - 55"541
10 - Bruni-van der Helm (Porsche 963) - JDC Miller - 56"861
11 - Yelloly-van der Zande (Acura ARX-06) - Meyer Shank - 1 giro
12 - L.Vanthoor-Edgar (Porsche 911 GT3) - AO Racing - 4 giri
13 - Hawksworth-Thompson (Lexus RC F GT3) - Vasser Sullivan - 4 giri
14 - Telitz-Montecalvo (Lexus RC F GT3) - Vasser Sullivan - 4 giri
15 - Ward-Ellis (Mercedes AMG GT3) - Winward - 4 giri
16 - Foley-Gallagher (BMW M4 GT3) - Turner - 4 giri
17 - Lucas-Koch (Mercedes AMG GT3) - Korthoff - 4 giri
18 - Adelson-Skeer (Porsche 911 GT3) - Wright - 4 giri
19 - Iribe-Schandorff (Ferrari 296 GT3) - Inception - 4 giri
20 - Gamble-Stevenson (Aston Martin Vantage GT3) - HoR - 4 giri
21 - Altzman-Megennis (Ford Mustang GT3) - Gradient - 4 giri
22 - Formal-Hindman (Lamborghini Huracan GT3) - WTR - 4 giri
23 - Goikhberg-Farnbacher (Lamborghini Huracan GT3) - Forte - 4 giri
24 - Fidani-Bell (Corvette Z06 GT3) - AWA - 4 giri
25 - Monk-McAleer (Ferrari 296 GT3) - Triarsi - 4 giri
26 - Wickens-Milner (Corvette Z06 GT3) - DXDT - 5 giri
27 - Franco-Serra (Ferrari 296 GT3) - Conquest - 15 giri

Giro più veloce: Felipe Nasr 1'12"708

12 Apr [8:30]

Long Beach, qualifica
Vanthoor e BMW mettono la terza

Michele Montesano

Archiviate le due classiche dell’Endurance, l’IMSA SportsCar Championship è ripartita da Long Beach per la serie Sprint. Dall’ovale di Daytona, all’ex aeroporto di Sebring fino al cittadino di Long Beach l’unico punto di contatto tra questi tre circuiti, diametralmente opposti tra di loro, è stato il poleman di questo avvio di stagione. Infatti, anche sullo stradale della California, a dominare la scena è stato Dries Vanthoor che ha piazzato la BMW M Hybrid V8 LMDh in pole position fermando le lancette del cronometro in 1’11”539.

Dimostrazione di forza da parte del Team RRL che ha monopolizzato la prima fila con l’altra BMW condotta da Sheldon van der Linde. Proprio il sudafricano alla fine della sessione ha pagato un distacco di 250 millesimi nei confronti del compagno di squadra Vanthoor. Seconda fila tutta Porsche Penske con Nick Tandy, già vincitore della 24 Ore di Daytona e della 12 Ore di Sebring, che scatterà davanti alla 963 LMDh di Mathieu Jaminet, il quale ha chiuso a sette decimi dalla pole.

A seguire le Acura ARX-06 LMDh del Meyer Shank Racing rispettivamente di Nick Yelloly e Tom Blomqvist. Settimo, Felipe Albuquerque è stato il più rapido dei piloti Cadillac. Gianmaria Bruni, per l’occasione, ha ceduto il volante al giovane Tijmen van der Helm che si è dimostrato subito veloce issando la Porsche del JDC Miller MotorSports all’ottavo posto precedendo la Cadillac di Louis Deletraz. Decima, ma a ben 1”8 dalla vetta, l’Aston Martin Valkyrie LMH di Ross Gunn. Tempi cancellati per Jak Aitkein, dopo che i meccanici sono intervenuti sulla sua vettura nel corso della qualifica.



Parker Thompson (nella foto sopra) si è confermato il più veloce di classe GTD. Proprio come lo scorso anno, il pilota della Lexus RC F GT3, gestita dal team Vasser Sullivan, ha siglato la pole con un crono di 1’17”877. Thompson è riuscito nell’impresa battendo per appena sei centesimi Jonny Edgar, al volante della Porsche del team AO Racing. Seconda fila per Tom Gamble che, con la sua Aston Martin Vantage GT3, prenderà il via davanti la Ferrari 296 GT3 del Conquest Racing di Manny Franco.

Regna l’assoluto equilibrio in GTD con cinque costruttori diversi in altrettante posizioni. Infatti a completare la top-5 ci ha pensato Patrick Gallagher con la sua BMW M4 GT3 gestita dal Turner Motorsport. A Long Beach ha fatto il suo debutto in GTD Robert Wickens. Il canadese, rimasto quasi paraplegico a seguito del tremendo incidente in IndyCar nel 2018, è tornato al volante dopo una lunga fase di riabilitazione conquistando il titolo della Michelin Pilot Challenge nel 2023. Wickens, in coppia con Tommy Milner, ha siglato l’ottavo crono con la Corvette del DXDT Racing dotata di particolari comandi al volante.

Venerdì 11 aprile 2025, qualifica

1 - Eng-D.Vanthoor (BMW M Hybrid V8) - RLL - 1'11"539
2 - Wittmann-S.van der Linde (BMW M Hybrid V8) - RLL - 1'11"789
3 - Nasr-Tandy (Porsche 963) - Penske - 1'11"989
4 - Jaminet-Campbell (Porsche 963) - Penske - 1'12"268
5 - Yelloly-van der Zande (Acura ARX-06) - Meyer Shank - 1'12"414
6 - Blomqvist-Braun (Acura ARX-06) - Meyer Shank - 1'12"446
7 - R.Taylor-Albuquerque (Cadillac V-SeriesR) - WTR - 1'12"964
8 - Bruni-van der Helm (Porsche 963) - JDC Miller - 1'13"001
9 - J.Taylor-Deletraz (Cadillac V-SeriesR) - WTR - 1'13"015
10 - Gunn-De Angelis (Aston Martin Valkyrie) - THoR - 1'13"392
11 - Hawksworth-Thompson (Lexus RC F GT3) - Vasser Sullivan - 1'17"877
12 - L.Vanthoor-Edgar (Porsche 911 GT3) - AO Racing - 1'17"937
13 - Gamble-Stevenson (Aston Martin Vantage GT3) - THoR - 1'17"939
14 - Franco-Serra (Ferrari 296 GT3) - Conquest - 1'18"168
15 - Foley-Gallagher (BMW M4 GT3) - Turner - 1'18"275
16 - Telitz-Montecalvo (Lexus RC F GT3) - Vasser Sullivan - 1'18"372
17 - Ward-Ellis (Mercedes AMG GT3) - Winward - 1'18"378
18 - Wickens-Milner (Corvette Z06 GT3) - DXDT - 1'18"411
19 - Adelson-Skeer (Porsche 911 GT3) - Wright - 1'18"592
20 - Lucas-Koch (Mercedes AMG GT3) - Korthoff - 1'19"062
21 - Fidani-Bell (Corvette Z06 GT3) - AWA - 1'19"387
22 - Goikhberg-Farnbacher (Lamborghini Huracan GT3) - Forte - 1'19"432
23 - Iribe-Schandorff (Ferrari 296 GT3) - Inception - 1'19"432
24 - Altzman-Megennis (Ford Mustang GT3) - Gradient - 1'19"933
25 - Monk-McAleer (Ferrari 296 GT3) - Triarsi - 1'20"446
26 - Aitken-Bamber (Cadillac V-SeriesR) - Whelen - Senza tempo
27 - Formal-Hindman (Lamborghini Huracan GT3) - WTR - Senza tempo

16 Mar [5:39]

Sebring – Gara
Doppietta Porsche Penske

Michele Montesano

Bottino pieno per il Porsche Penske Motorsport nella 12 Ore di Sebring. Dopo la vittoria ottenuta nella 24 Ore di Daytona, la 963 LMDh si è conferma la vettura da battere nell’IMSA SportsCar Championship ottenendo una perentoria doppietta sul circuito della Florida. Felipe Nasr, Nick Tandy e Laurens Vanthoor hanno bissato il successo ottenuto a Daytona precedendo, per poco più di due secondi, i compagni di squadra Mathieu Jaminet, Matt Campbell e Kevin Estre. Porsche e Penske Motorsport hanno nuovamente conquistato la vittoria assoluta a distanza di 17 anni quando, nel 2008, trionfarono con la RS Spyder LMP2 dell’equipaggio Timo Bernhard, Romain Dumas ed Emmanuel Collard.

Come da tradizione la 12 Ore di Sebring si è decisa nelle fasi finali. Costantemente tra le vetture più competitive del lotto, le Porsche sono uscite allo scoperto col calare delle tenebre. Le 963 LMDh del Penske hanno saputo sfruttare al meglio gli pneumatici con le temperature più basse. Frederik Vesti, al volante della Cadillac V-Series.R, ha provato a impensierire l’avanzata delle Porsche, approfittando di una neutralizzazione nel corso della nona ora, per prendere il comando.



Tandy, dopo poche tornate, ha prontamente ristabilito le gerarchie salendo in testa prima di consegnare il testimone a Nasr. Proprio come avvenuto nella 24 Ore di Daytona, è toccato al brasiliano portare sul traguardo la Porsche. Nasr ha quindi gestito l’ultima ripartenza, a circa mezz’ora dalla bandiera a scacchi, tenendo alle sue spalle Jaminet. Il francese, a sua volta, ha dovuto prestare attenzione al recupero di Nick Yelloly che, in equipaggio con Alex Palou e Renger van der Zande, ha portato sul gradino più basso del podio la Acura ARX-06 del Meyer Shank Racing.

Una sosta supplementare, proprio sul finale, ha privato del podio la Cadillac del team Whelen. Vesti, Earl Bamber e Jack Aitken si sono dovuti accontentare del quarto posto precedendo la BMW M Hybrid V8 di Marco Wittmann, Sheldon van der Linde e Robin Frijns. Tutt’altra sorte per l’altra LMDh bavarese con il poleman Dries Vanthoor subito penalizzato con un drive through, per aver cambiato traiettoria prima della linea di partenza. Nonostante un forsennato recupero, la gara stata è compromessa a poco più di tre ore dalla fine quando Philipp Eng è arrivato al contatto con l’Acura di Tom Blomqvist.



Sesto posto finale per la Porsche del Proton Competition, con Neel Jani, Nico Pino e Tristan Vautier che si sono alternati al volante. Gara da dimenticare per il team Wayne Taylor Racing. Nelle prime battute Ricky Taylor ha speronato la Ferrari 296 GT3 di Charles Scardina ricevendo una penalità di 60 secondi. Nonostante un buon recupero, la Cadillac del team americano è arrivata solamente settima al traguardo. È andata anche peggio alla vettura gemella con Brendon Hartley che è andato a muro chiudendo in diciottesima posizione.

Attardati da problemi ai freni sulla Porsche 963 LMDh, Gianmaria Bruni, Nico Müller e Tijmen van der Helm hanno concluso ottavi precedendo la debuttante Aston Martin Valkyrie LMH. Pur entrando in zona punti, la vettura inglese, guidata da Ross Gunn, Roman De Angelis e Alex Riberas, ha pagato un distacco di due giri dai vincitori mostrando un passo gara ancora distante dal vertice. Ancora uno zero in casella per la Lamborghini SC63 LMDh. Dopo il ritiro avvenuto a Daytona, la vettura di Sant’Agata Bolognese è stata costretta nuovamente alla resa per la rottura di uno scarico nel corso della nona ora.



Vittoria in LMP2 per l’Inter Europol Competition. Distacchi minimi e lotte serrate hanno reso incerto il risultato finale fin sotto la bandiera a scacchi. Tom Dillmann, in equipaggio con Bijoy Garg e Jeremy Clarke, ha ereditato il comando da Malthe Jakobsen, costretto a un quarto d’ora dalla fine a scontare una penalità per un contatto con una Corvette GT3. Prese le redini della gara, Dillmann ha poi dovuto respingere gli attacchi di Sebastien Bourdais, in squadra con John Farano e Sebastian Alvarez. Al termine di un intenso duello, il portacolori dell’Inter Europol Competition ha avuto la meglio sul francese del Tower Motorsport per poco più di un secondo.

Dopo la pole di classe LMP2, il TDS Racing ha ottenuto il terzo gradino del podio con il terzetto composto da Mikkel Jensen, Steven Thomas e Hunter McErlea. A completare la top-5 nell’ordine la Oreca 07 del team Riley, con Felipe Fraga, Josh Burdon e Gar Robinson, e la LMP2 della United Autosports di Ben Hanley, Nick Boulle e Juan Manuel Correa. Subito fuori dalla lotta la LMP2 di AF Corse arrivata al contatto con la Oreca griffata Era Motorsports, da segnalare anche il ritiro per problemi meccanici del prototipo gestito dal team Pratt Miller Motorsport.



Oltre alla vittoria assoluta, Porsche ha proseguito i festeggiamenti anche in GTD Pro. Il team AO Racing ha centrato il successo di classe con la 911 GT3 portata in pista da Laurin Heinrich, Klaus Bachler e Alessio Picariello. A poco più di un’ora dalla bandiera a scacchi, Heinrich ha rotto gli indugi sorpassando la BMW M4 GT3 di Max Hesse. Il campione in carica della GTD Pro ha poi tenuto il controllo nel corso dell’ultima ripartenza conquistando la 12 Ore di Sebring. Podio di classe completato dalle due BMW di Hesse, Daniel Harper e Jesse Krohn e dal terzetto composto da Madison Snow, Connor De Philippi e Neil Verhagen.

Dopo aver siglato la pole Albert Costa, in equipaggio con Davide Rigon e Giacomo Altoè, ha portato la Ferrari 296 GT3 del DragonSpeed in quarta piazza. A seguire le due Ford Mustang GT3, parse meno competitive rispetto a quanto vista a Daytona. Entrambe le Corvette Z06 GT3 del Pratt Miller Motorsports sono state rallentate da noie tecniche, mentre la gara della Lamborghini Huracan GT3 del Pfaff Motorsports si è conclusa anzitempo a causa di un malfunzionamento del sensore di coppia.



Anche in classe GTD l’esito della 12 Ore di Sebring si è deciso nelle fasi finali. A trionfare è stata la Mercedes AMG GT3 del Winward Racing di Russel Ward, Indy Dontje e Philip Ellis. Proprio quest’ultimo si è reso protagonista del sorpasso ai danni della Lexus di Jack Hawksworth che gli è valso la vittoria. Hawksworth, in equipaggio con Frankie Montecalvo e Parker Thompson, si è accontentato del secondo posto precedendo l’Aston Martin Vantage del terzetto Tom Gamble, Casper Stevenson e Zacharie Robichon.

Un problema tecnico ha rallentato, proprio sul finale, la Ferrari di Daniel Serra, Manny Franco e Cedric Sbirrazzuoli facendola scivolare giù dal podio. Gara avara di soddisfazioni per il poleman di classe GTD Alessandro Pier Guidi. L’ufficiale Ferrari è andato in testacoda nelle prime fasi, per via di un problema al freno anteriore sinistro della sua 296 GT3. La squadra AF Corse è quindi stata chiamata a una rimonta forsennata culminata con il ritorno al comando di classe nel corso della terza ora. Infine noie meccaniche hanno costretto alla resa definitiva la squadra italiana.

Domenica 16 marzo 2025, gara

1 - Nasr-Tandy-L.Vanthoor (Porsche 963) - Penske - 353 giri
2 - Jaminet-Campbell-Estre (Porsche 963) - Penske - 2"239
3 - Yelloly-van der Zande-Palou (Acura ARX-06) - Meyer Shank - 5"017
4 - Aitken-Bamber-Vesti (Cadillac V-SeriesR) - Whelen - 12"661
5 - Wittmann-S.van der Linde-Frijns (BMW M Hybrid V8) - RLL - 19"257
6 - Pino-Jani-Vautier (Porsche 963) - Proton - 1'02"670
7 - Albuquerque-R.Taylor-Stevens (Cadillac V-SeriesR) - WTR - 1 giro
8 - Bruni-van der Helm-Müller (Porsche 963) - JDC Miller - 1 giro
9 - Gunn-De Angelis-Riberas (Aston Martin Valkyrie) - THOR - 2 giri
10 - Blomqvist-Braun-Dixon (Acura ARX-06) - Meyer Shank - 5giri
11 - Dillmann-Garg-Clarke (Oreca 07) - Inter Europol - 6 giri
12 - Farano-Alvarez-Bourdais (Oreca 07) - Tower - 6 giri
13 - Thomas-Jensen-McElrea (Oreca 07) - TDS - 6 giri
14 - Robinson-Fraga-Burdon (Oreca 07) - Riley - 6 giri
15 - Boulle-Correa-Hanley (Oreca 07) - United Autosports - 6 giri
16 - Kurtz-Jakobsen-Sowery (Oreca 07) - Crowdstrike APR - 6 giri
17 - Hyett-Cameron-Edgar (Oreca 07) - AO Racing - 7 giri
18 - J.Taylor-Deletraz-Hartley (Cadillac V-SeriesR) - WTR - 8 giri
19 - Goldburg-Di Resta-Lindh (Oreca 07) - United Autosports - 11 giri
20 - Heinrich-Bachler-Picariello (Porsche 911 GT3) - AO Racing - 24 giri
21 - Hesse-Harper-Krohn (BMW M4 GT3) - Paul Miller - 24 giri
22 - Snow-Verhagen-De Phillippi (BMW M4 GT3) - Paul Miller - 24 giri
23 - Costa-Rigon-Altoè (Ferrari 296 GT3) - DragonSpeed - 24 giri
24 - Rockenfeller-Priaulx-Barker (Ford Mustang GT3) - Multimatic - 24 giri
25 - Mies-Vervisch-Olsen (Ford Mustang GT3) - Multimatic - 24 giri
26 - Garcia-Sims-Juncadella (Corvette Z06 GT3R) - Corvette - 25 giri
27 - Schiavoni-Cressoni-Lietz (Porsche 911 GT3) - Proton - 26 giri
28 - Ward-Ellis-Dontje (Mercedes AMG GT3) - Winward - 26 giri
29 - Hawksworth-Thompson-Montecalvo (Lexus RC F GT3) - VasserSullivan - 26 giri
30 - Gamble-Stevenson-Robichon (Aston Martin Vantage GT3) - HoR - 26 giri
31 - Iribe-Schandorff-Millroy (Ferrari 296 GT3) - Inception - 26 giri
32 - Adelson-Skeer-Sargent (Porsche 911 GT3) - Wright - 27 giri
33 - Foley-Gallagher-Walker (BMW M4 GT3) - Turner - 27 giri
34 - Serra-Franco-Sbirrazzuoli (Ferrari 296 GT3) - Conquest - 27 giri
35 - Yoluc-Udell-Eastwood (Corvette Z06 GT3R) - DXDT - 27 giri
36 - Milner-Catsburg-Varrone (Corvette Z06 GT3R) - Corvette - 28 giri
37 - Caldarelli-Mapelli-Hinchcliffe (Lamborghini Huracan GT3) - Pfaff - 28 giri
38 - Knox-Filgueiras-Andrews (Mercedes AMG GT3) - Lone Star - 28 giri
39 - Fidani-Bell-Kern (Corvette Z06 GT3R) - AWA - 28 giri
40 - Bovy-Frey-Gatting (Porsche 911 GT3) - Iron Dames - 28 giri
41 - Goikhberg-Farnbacher-Kligerman (Lamborghini Huracan GT3) - Forte - 30 giri
42 - Hand-Calderon-Bechtolsheimer (Ford Mustang GT3) - Gradient - 31 giri
43 - Formal-Hindman-Doyle (Lamborghini Huracan GT3) - WTR - 31 giri
44 - Hawksworth-Thompson-Montecalvo (Lexus RC F GT3) - VasserSullivan - 31 giri
45 - Sales-Pedersen-Beche (Oreca 07) - PR1 - 32 giri

Giro più veloce: Felipe Nasr 1'49"120

Ritirati
Monk-McAleer-Skeen (Ferrari 296 GT3) - Triarsi
Nielsen-L.Perez Companc-M.Perez Companc (Oreca 07) - AF Corse
Bortolotti-Grosjean-Kvyat (Lamborghini SC63) - Lamborghini
Barnicoat-Telitz-Kirkwood (Lexus RC F GT3) - VasserSullivan
Pier Guidi-Mann-Wadoux (Ferrari 296 GT3) - AF Corse
Hasse-Clot-van der Steur-McIntosh (Aston Martin Vantage GT3) - van der Steur
Goetz-Lucas-Koch (Mercedes AMG GT3) - Korthoff
Fittipaldi-Roe-Cumming (Oreca 07) - Pratt Miller
Fuoco-Patrese-Sernagiotto (Ferrari 296 GT3) - Cetilar
Ohta-Heinemeier Hansson-Lutke (Oreca 07) - Era
Rovera-Scardina-Triarsi (Ferrari 296 GT3) - Triarsi

15 Mar [15:19]

Svelato il calendario 2026: 11 gare
Road America entra in Endurance Cup

Michele Montesano

In occasione del fine settimana della 12 Ore di Sebring, l’IMSA SportScar Championship ha già ufficializzato il calendario della stagione 2026. Così come avvenuto anche lo scorso anno, gli organizzatori della serie americana hanno preferito svelare le carte in anticipo sperando di evitare concomitanze con altre categorie. Invariato il numero delle gare, che resteranno undici. Tra le novità Road America verrà disputata sulla distanza di sei ore prendendo, così, il posto di Indianapolis nella Michelin Endurance Cup.

Come da tradizione, la stagione 2026 dell’IMSA prenderà il via dapprima con i test dei Roar Before the 24, a metà gennaio, per proseguire con la 64ª edizione della 24 Ore di Daytona, in programma il 24 e 25 gennaio. Dopo circa un mese di pausa, i motori si riaccenderanno in occasione della 12 Ore di Sebring, in scena il 21 marzo sul circuito della Florida.

Seguendo quanto visto nelle scorse stagioni, se nella Michelin Endurance Cup correranno insieme tutte le classi (vale a dire GTP, LMP2, GTD Pro e GTD), per le gare più corte si vedrà un’alternanza in base alle piste. L’IMSA darà il via alla Sprint Cup con la tappa di Long Beach del 18 aprile. A seguire sarà la volta di Laguna Seca, in scena il 3 maggio, e dalla tappa di Detroit prevista il 30 maggio.

Dopo la classica pausa per la 24 Ore di Le Mans, il campionato tornerà in azione il 28 giugno con la 6 Ore di Watkins Glen. Tuttavia questa scelta potrebbe causare una sovrapposizione con la 24 Ore di Spa. Il campionato proseguirà il 12 luglio in Canada, con la gara al Canadian Tire Motorsport Park valida per la Sprint Cup. La Endurance Cup tornerà in scena il fine settimana del 2 agosto, con la 6 Ore di Road America.

Il 23 agosto sarà la volta del Virginia International Raceway, con la gara riservata esclusivamente alle vetture GTD Pro e GTD. Visto che la corsa sarà ridotta a una lunghezza di 2 ore e 40 minuti, Indianapolis farà da palcoscenico all’ultimo appuntamento della Sprint Cup, il fine settimana del 20 settembre. La stagione si concluderà il 3 ottobre con la 28ª edizione della Petit Le Mans, in scena sul circuito di Road Atlanta.

Il calendario dell'IMSA SportsCar Championship 2026

16-18 gennaio - Test Roar Before the 24
21-25 gennaio - 24 Ore di Daytona - Endurance Cup (GTP/LMP2/GTD PRO/GTD)
21 marzo - 12 Ore di Sebring - Endurance Cup (GTP/LMP2/GTD PRO/GTD)
18 aprile - Long Beach - Sprint Cup (GTP/GTD PRO/GTD)
3 maggio - Laguna Seca - Sprint Cup (GTP/GTD PRO/GTD)
30 maggio - Detroit - Sprint Cup (GTP/GTD PRO)
28 giugno - 6 Ore di Watkins Glen - Endurance Cup (GTP/LMP2/GTD PRO/GTD)
12 luglio - Canadian Tire Motorsport Park - Sprint Cup (LMP2/GTD PRO/GTD)
2 agosto - 6 Ore di Road America - Endurance Cup (GTP/LMP2/GTD PRO/GTD)
23 agosto - Virginia International Raceway - Sprint Cup (GTD PRO/GTD)
20 settembre - Indianapolis - Sprint Cup (GTP/LMP2/GTD PRO/GTD)
3 ottobre - Petit Le Mans a Road Atlanta - Endurance Cup (GTP/LMP2/GTD PRO/GTD)

14 Mar [18:50]

Sebring – Qualifica
Bis di Vanthoor e BMW, Ferrari in GT

Michele Montesano

Dies Vanthoor ha concesso il bis nell’IMSA SportsCar Championship. Dopo aver siglato la pole position della 24 Ore di Daytona, il belga si è assicurato anche la prima fila della 12 Ore di Sebring. Al volante della BMW M Hybrid V8 del team RRL, Vanthoor si è confermato velocissimo sul giro secco stampando un crono di 1’47”091. 


Il belga, come tutti i piloti di classe GTP, ha avuto a disposizione poco più di cinque minuti per dare l’assalto alla pole. Infatti Jack Aitkein è subito stato costretto a parcheggiare la sua Cadillac V-Series.R per noie elettriche causando, così, una lunga bandiera rossa. Al semaforo verde Vanthoor è stato imprendibile battendo, per appena 25 millesimi, l’Acura ARX-06 di Tom Blomqvist. 


A seguire ci sono ben tre Porsche, capitanate dalla 963 LMDh del vincitore della 24 Ore di Daytona Felipe Nasr. Alle spalle del brasiliano del Penske Motorsport troviamo il compagno di squadra Mathieu Jaminet e l’alfiere del Proton Competition Neel Jani. Sesto crono per Renger van der Zande, sull’Acura del Meyer Shank Racing, seguito da Louis Deletraz, il più veloce tra i piloti Cadillac. 

Tra i protagonisti della 24 Ore di Daytona, Gainmaria Bruni ha portato al nono posto la Porsche del JDC-Miller precedendo Sheldon van der Linde. Il sudafricano, nelle ultime battute della sessione, è andato fuoripista alla prima staccata colpendo leggermente le barriere con la sua BMW. Appena fuori dalla top-10 la Lamborghini SC63 LMDh condotta in pista da Romain Grosjean. Al debutto in IMSA, l’Aston Martin Valkyrie LMH nelle mani di Ross Gunn non è andata oltre il dodicesimo crono.



Ai vertici della classe LMP2 fin dalle prove libere, il TDS Racing si è confermato il team da battere sul giro veloce. Steven Thomas è stato il più rapido con la Oreca 07 fermando le lancette del cronometro in 1’51”804. PJ Hyett ha provato fino in fondo a strappargli la pole ma, per poco più di un decimo, si è dovuto accontentare della seconda piazzola di classe. 
 
Seconda fila tutta griffata United Autosports con Nick Boulle che ha avuto la meglio sul compagno di squadra Dan Goldburg. Buon sesto crono per l’alfiere del team AF Corse Luis Perez Companc che ha chiuso alle spalle di Tobi Lutke, autore anche di un’escursione fuoripista. Da segnalare due testacoda innocui sia di Jeremy Clarke, al volante della Oreca 07 dell’Inter Europol Competition, che del portacolori dell’Algarve Pro Racing George Kurtz. 

Le Ferrari 296 hanno letteralmente dominato le qualifiche delle due classi riservate alle GT3. Ma ad avere la meglio è stato Alessandro Pier Guidi che, al volante della Ferrari di AF Corse, ha siglato sia la pole di classe GTD che il riferimento assoluto battendo per 94 millesimi la 296 GT3 del poleman della GTD Pro Albert Costa. Ma, nonostante il miglior crono, come da regolamento Pier Guidi prenderà il via della 12 Ore di Sebring dietro tutte le vetture di classe GTD Pro. 


Costa, al volante della Ferrari del DragonSpeed, ha preceduto la Porsche di Laurin Heinrich. Seconda fila in GTD Pro tutta marchiata BMW Paul Miller Racing, con Neil Verhagen che ha preceduto il rookie Dan Harper. Antonio Garcia, quattro volte vincitore della 12 Ore di Sebring, ha stampato il quinto crono con la sua Corvette battendo il compagno di squadra Tommy Milner. Decisamente sottotono le qualifiche delle Ford Mustang ai margini della top-10. 

Detto della pole di Pier Guidi, Kenton Koch si è assicurato il secondo crono in classe GTD con la sua Mercedes AMG GT3. A dividersi la seconda fila della 12 Ore di Sebring saranno Jack Hawksworth, autore di una lieve toccata a muro con la sua Lexus RC F, e Philip Ellis con la Mercedes AMG del Winward Racing. Completa la top-5 di classe GTD il veloce Lorenzo Patrese al volante della Ferrari 296 GT3 del Cetilar Racing.

Venerdì 14 marzo 2025, qualifica

1 - Eng-D.Vanthoor-Magnussen (BMW M Hybrid V8) - RLL - 1'47"091
2 - Blomqvist-Braun-Dixon (Acura ARX-06) - Meyer Shank - 1'47"116
3 - Nasr-Tandy-L.Vanthoor (Porsche 963) - Penske - 1'47"522
4 - Jaminet-Campbell-Estre (Porsche 963) - Penske - 1'47"598
5 - Pino-Jani-Vautier (Porsche 963) - Proton - 1'48"074
6 - Yelloly-van der Zande-Palou (Acura ARX-06) - Meyer Shank - 1'48"108
7 - J.Taylor-Deletraz-Hartley (Cadillac V-SeriesR) - WTR - 1'48"126
8 - Albuquerque-R.Taylor-Stevens (Cadillac V-SeriesR) - WTR - 1'48"171
9 - Bruni-van der Helm-Müller (Porsche 963) - JDC Miller - 1'48"228
10 - Wittmann-S.van der Linde-Frijns (BMW M Hybrid V8) - RLL - 1'48"780
11 - Bortolotti-Grosjean-Kvyat (Lamborghini SC63) - Lamborghini - 1'49"304
12 - Gunn-De Angelis-Riberas (Aston Martin Valkyrie) - THOR - 1'49"400
13 - Thomas-Jensen-McElrea (Oreca 07) - TDS - 1'51"804
14 - Hyett-Cameron-Edgar (Oreca 07) - AO Racing - 1'51"919
15 - Boulle-Correa-Hanley (Oreca 07) - United Autosports - 1'52"444
16 - Goldburg-Di Resta-Lindh (Oreca 07) - United Autosports - 1'52"604
17 - Ohta-Heinemeier Hansson-Lutke (Oreca 07) - Era - 1'52"944
18 - Nielsen-L.Perez Companc-M.Perez Companc (Oreca 07) - AF Corse - 1'53"196
19 - Sales-Pedersen-Beche (Oreca 07) - PR1 - 1'53"400
20 - Kurtz-Jakobsen-Sowery (Oreca 07) - Crowdstrike APR - 1'53"443
21 - Robinson-Fraga-Burdon (Oreca 07) - Riley - 1'53"498
22 - Dillmann-Garg-Clarke (Oreca 07) - Inter Europol - 1'53"769
23 - Fittipaldi-Roe-Cumming (Oreca 07) - Pratt Miller - 1'53"891
24 - Farano-Alvarez-Bourdais (Oreca 07) - Tower - 1'55"877
25 - Pier Guidi-Mann-Wadoux (Ferrari 296 GT3) - AF Corse - 1'59"131
26 - Costa-Rigon-Altoè (Ferrari 296 GT3) - DragonSpeed - 1'59"225
27 - Heinrich-Bachler-Picariello (Porsche 911 GT3) - AO Racing - 1'59"397
28 - Goetz-Lucas-Koch (Mercedes AMG GT3) - Korthoff - 1'59"513
29 - Hawksworth-Thompson-Montecalvo (Lexus RC F GT3) - VasserSullivan - 1'59"518
30 - Snow-Verhagen-De Phillippi (BMW M4 GT3) - Paul Miller - 1'59"666
31 - Ward-Ellis-Dontje (Mercedes AMG GT3) - Winward - 1'59"684
32 - Hesse-Harper-Krohn (BMW M4 GT3) - Paul Miller - 1'59"768
33 - Garcia-Sims-Juncadella (Corvette Z06 GT3R) - Corvette - 1'59"897
34 - Milner-Catsburg-Varrone (Corvette Z06 GT3R) - Corvette - 1'59"926
35 - Fuoco-Patrese-Sernagiotto (Ferrari 296 GT3) - Cetilar - 2'00"048
36 - Gamble-Stevenson-Robichon (Aston Martin Vantage GT3) - HoR - 2'00"061
37 - Goikhberg-Farnbacher-Kligerman (Lamborghini Huracan GT3) - Forte - 2'00"226
38 - Barnicoat-Telitz-Kirkwood (Lexus RC F GT3) - VasserSullivan - 2'00"227
39 - Monk-McAleer-Skeen (Ferrari 296 GT3) - Triarsi - 2'00"258
40 - Caldarelli-Mapelli-Hinchcliffe (Lamborghini Huracan GT3) - Pfaff - 2'00"493
41 - Rockenfeller-Priaulx-Barker (Ford Mustang GT3) - Multimatic - 2'00"533
42 - Mies-Vervisch-Olsen (Ford Mustang GT3) - Multimatic - 2'00"614
43 - Serra-Franco-Sbirrazzuoli (Ferrari 296 GT3) - Conquest - 2'00"734
44 - Foley-Gallagher-Walker (BMW M4 GT3) - Turner - 2'00"782
45 - Schiavoni-Cressoni-Lietz (Porsche 911 GT3) - Proton - 2'00"814
46 - Bovy-Frey-Gatting (Porsche 911 GT3) - Iron Dames - 2'00"843
47 - Rovera-Scardina-Triarsi (Ferrari 296 GT3) - Triarsi - 2'00"946
48 - Adelson-Skeer-Sargent (Porsche 911 GT3) - Wright - 2'01"206
49 - Knox-Filgueiras-Andrews (Mercedes AMG GT3) - Lone Star - 2'01"728
50 - Yoluc-Udell-Eastwood (Corvette Z06 GT3R) - DXDT - 2'01"814
51 - Hasse-Clot-van der Steur-McIntosh (Aston Martin Vantage GT3) - van der Steur - 2'01"983
52 - Fidani-Bell-Kern (Corvette Z06 GT3R) - AWA - 2'02"274
53 - Hand-Calderon-Bechtolsheimer (Ford Mustang GT3) - Gradient - 2'02"435
54 - Formal-Hindman-Doyle (Lamborghini Huracan GT3) - WTR - 2'02"786
55 - Aitken-Bamber-Vesti (Cadillac V-SeriesR) - Whelen - Senza tempo
56 - Iribe-Schandorff-Millroy (Ferrari 296 GT3) - Inception - Senza tempo

2 Feb [19:19]

La favola dei Lacorte a Daytona
Nico: "Ho vissuto una esperienza unica"

Massimo Costa

Dividere l'abitacolo di una vettura da corsa con il proprio figlio. O, se volete girarla al contrario, dividere l'abitacolo di una vettura da corsa con il proprio padre. Una rarità, soprattutto se si parla di una competizione di altissimo livello quale è la 24 Ore di Daytona, prima tappa del campionato americano Imsa. Eppure, è accaduto. E il record di tale impresa è tutto italiano.

Una favola. A scriverla nella pietra centenaria della classica della Florida, sono stati Roberto e Nicola Lacorte, padre e figlio, con la Ferrari 296 GT3 del Cetilar Racing. A memoria non si hanno precedenti simili, italiani, nella 24 Ore di Daytona. A raccontarci questa vera e propria avventura, condivisa con Antonio Fuoco e Lorenzo Patrese, è Nicola, 17 anni, ovviamente privo della patente stradale, ma già lanciatissimo al volante di una Ferrari e quest'anno al debutto in Formula 3.

Nicola, come è nata l'idea di partecipare con tuo padre ad una classica difficile come la 24 Ore di Daytona?
"Lui corre da diverso tempo nelle gare Endurance e l'ho sempre seguito con curiosità. Gli ho chiesto più volte quando si sarebbe potuta creare l'occasione di affrontare una corsa insieme, ma non si presentava mai la giusta opportunità, finché la chiave è stata proprio la 24 Ore di Daytona. Il mondo delle gare Endurance l'ho sempre trovato affascinante, soprattutto quello americano, e poter affrontare un evento come quello di Daytona, con mio padre, è stato qualcosa di speciale".

Avevi mai girato prima una vettura GT?
"Ho potuto svolgere una sola giornata di test a Montmelò prima di volare in Florida...".

Decisamente poco...
"Sì, ma con la preparazione assimilata in questi anni con le formule, il limite di una macchina GT lo si raggiunge con una certa facilità. Daytona poi, è un tracciato abbastanza semplice, presenta poche curve tecniche e solo la variante Bus Stop risulta complicata perché vi si arriva con tanta velocità, presenta cordoli alti, e bisogna stare attenti".

Purtroppo vi siete ritirati verso la metà della gara, ma fino a quel punto come l'hai vissuta?
"Roberto, mio papà, ha svolto la qualifica e da regolamento è lui che ha preso il via della corsa. Ha affrontato un doppio stint e allo scadere delle due ore di gara partita alle 13.40, sono salito in macchina. Sono entrato in pista senza timori, deciso, e da 19esimo di classe sono risalito fino al terzo posto".



Uno stint notevole il tuo. Ma non ti sei trovato in difficoltà con le più veloci Lmdh?
"Avevamo due spotter che ci segnalavano ogni situazione di gara, e anche se per me era tutto nuovo, mi sono trovato bene. Ho anche gestito bene le gomme e il carburante, tutte cose apprese nelle prove pre corsa che si sono tenute la settimana precedente a Daytona. Quando sono rientrato ai box, verso le 18, per lasciare ai miei compagni la 296, iniziava il tramonto e devo dire che è stato tutto molto suggestivo".

A quel punto hai affrontato una nuova fase per te, quella del riposo aspettando il proprio turno di guida, notturno...
"Tolto il casco, ho condiviso con gli ingegneri le mie impressioni sul comportamento della macchina, poi mi sono rilassato e ho dormito un po', contento di quanto avevo fatto. Il nostro coach, Giorgio Sernagiotto, mi aveva consigliato per riposare al meglio di non pensare o assistere a quel che sarebbe accaduto in gara dopo di me, ma di limitarmi a rivedere mentalmente il mio stint. Visto che era andato bene, ho dormito tranquillo".

Quando era previsto il tuo rientro sulla Ferrari 296?
"Dovevo rimontare in auto a mezzanotte, poi la strategia era cambiata e il mio turno sarebbe iniziato all'una di notte. Purtroppo in quella fase, Fuoco ha incontrato dei problemi tecnici. Dopo che sono state fatte le verifiche, mio padre è entrato in pista per compiere un giro, solo per confermare il ritiro" .

Che peccato, non hai potuto vivere la notte in pista...
"Sì, ma almeno col buio avevo guidato nel corso delle prove libere. Sono stato comunque molto soddisfatto della stupenda esperienza vissuta, che non ha fatto altro che confermare il mio pensiero su questa tipologia di corse americane".



Quindi com'è stato ritrovarsi fianco a fianco con papà, entrambi nelle vesti di pilota?
"E' stato bello e anche se ci siamo ritirati, posso dire che è andato tutto bene. Non c'era rivalità ovviamente, sapevo di essere più veloce di lui. All'inizio, Lorenzo Patrese, che nel GT ha già corso due stagioni, era un punto di riferimento per me, e pagavo un certo distacco, che però si riduceva ogni volta che salivo in macchina. Papà era molto teso per questa nostra avventura, ma alla fine è andata bene".

Vi rivedremo insieme?
"Chissà, magari una volta conclusa la stagione di F3 potremmo riprovare a correre in una delle ultime gare stagionali dell'Imsa".

A proposito di F3, sei pronto per la stagione del debutto?
"Prontissimo, col team Dams abbiamo svolto alcuni test e sono stato abbastanza soddisfatto. Prevedo un anno di esperienza e sono contento di far parte di questa squadra francese che ha una grande storia nel motorsport e che si pone grandi obiettivi".

1 Feb [17:43]

Intervista a Gianmaria Bruni: “Felice
del risultato, ma a Daytona puntavamo
al podio, in IMSA le gare sono intense”

Michele Montesano

Tra i protagonisti della 24 Ore di Daytona, prova inaugurale dell’IMSA SportsCar Championship, troviamo sicuramente Gianmaria Bruni. Passato al team JDC Miller MotorSports dopo una lunga permanenza nel Proton Competition, il romano durante il fine settimana in Florida è stato costantemente tra i piloti più veloci al volante della Porsche 963 LMDh, tanto da siglare il quinto crono assoluto in qualifica.

Prestazione che Bruni ha ripetuto anche in gara mostrando un passo costante e rapido. Vero e proprio trascinatore della sua squadra, il pilota classe 1981 ha portato al traguardo la Porsche in sesta posizione battendo l’agguerrita concorrenza dei team ufficiali. Risultato finale che poteva essere ancora più importante, se non ci fosse stato un piccolo inconveniente nelle prime ore di gara. A raccontarcelo è stato proprio Bruni, appena sbarcato in Italia dalla trasferta americana.



Stessa vettura, la Porsche 963 LMDh, ma nuova squadra. È stato difficile il passaggio al nuovo team?

“Con i ragazzi del JDC Miller MotorSports mi sono trovato subito bene. Ho fatto un test a Daytona, lo scorso novembre, dove sceglievano il pilota per la stagione 2025. In quell’occasione c’erano diversi partecipanti di ottimo livello, come il campione di Formula E Pascal Wehrlein. Fortunatamente mi sono trovato subito bene con la squadra, con il loro modo di lavorare e come interpretano la Porsche 963 LMDh. Tenendo conto di questi aspetti, ci siamo legati per l’intera stagione”.

Che differenza hai potuto constatare tra il team Proton Competition, con cui hai corso per diverse stagioni e in diversi campionati, e il JDC Miller MotorSports?

“Il Proton Competition è indubbiamente un grande team sul suolo europeo, ma per l’IMSA, e in generale i campionati americani, bisogna avere una lettura differente della gara e delle strategie. Il JDC Miller MotorSports sotto questo punto di vista è molto avvantaggiato, in quanto ha corso sempre in America. In IMSA le gare sono inframezzate da tante interruzioni e bandiere gialle, il box deve essere sempre reattivo e approfittare di ogni frangente per modificare la strategia”.



A tuo avviso, qual è stata la chiave del successo per l’ottimo risultato conquistato al termine della 24 Ore di Daytona?

“La chiave è stata una preparazione della Porsche ottimale da parte del team e da parte di tutti noi piloti. Ma, onestamente, ci aspettavamo di più. Eravamo convinti di poter lottare per la seconda e terza posizione assoluta, perché la vettura andava veramente bene. Basti vedere le qualifiche in cui ho siglato il quinto tempo a due decimi dalla seconda posizione e a un decimo dalla Porsche ufficiale di Nasr, che è poi quella che ha vinto la gara”.

Cos’è mancato allora per concretizzare il risultato?

“C'erano tutte le carte in regola per fare bene. L’unico, piccolo, problema è stato montare un set di freni nuovi per la gara, appena rodati nell'ultima sessione di prove libere dove io non ho girato. Forse il rodaggio non è stato fatto bene e questo, durante la gara, ci ha fatto perdere diverse ore prima che i freni funzionassero nel modo corretto. Solamente nelle prime ore del mattino siamo riusciti ad avere una frenata omogenea. Da quel momento le nostre prestazioni sono migliorate e siamo riusciti a rimanere sempre attaccati ai primi. La velocità negli ultimi due stint, in cui ho guidato la macchina, era simile a quello che ci aspettavamo e siamo riusciti a tagliare il traguardo in sesta posizione”.

Al netto dell’errore, il potenziale è decisamente alto…

”Abbiamo fatto subito una riunione a fine gara con il team, il nostro sguardo è già focalizzato ai test che faremo tra due settimane a Sebring in vista della prossima gara di 12 ore”.



Ci saranno novità in termini di equipaggio?

“Farò tutta la stagione con Timen van der Helm, un giovane e promettente pilota olandese. Per Sebring so che la squadra sta parlando con alcuni piloti, tra cui anche lo stesso Wehrlein che potrebbe far parte ancora dell’equipaggio. Però dopo i test, che faremo tra due settimane, verrà designato e confermato il terzo pilota, ad oggi ancora non è ufficiale”.

Con la 24 Ore di Daytona si è aperta la terza stagione delle LMDh, come valuti l’evoluzione di questa categoria?

“Personalmente è una categoria che mi piace molto. Ci sono tanti costruttori che possono lottare per la vittoria, inoltre l’IMSA riesce a dare tanto spazio anche ai team privati. Persino una squadra piccola, come la nostra, può mettersi in luce con una macchina competitiva e combattere ad armi pari con i grandi costruttori”.

E nel Mondiale Endurance?

“Il WEC è senza dubbio un campionato molto affascinante, però ci sono tantissime Case ufficiali e pochissimi team customer che possono fare la differenza o che possono ambire alla vittoria assoluta durante la stagione”.



L’IMSA riuscirà a mantenere l’equilibrio in classe GTP anche con l’arrivo dell’Aston Martin?

“Sarà tutto da capire. La macchina l'ho vista girare ai test di novembre a Daytona, ma era ancora molto acerba perché erano solamente le prime uscite. Sicuramente la Valkyrie LMH sarà cresciuta. Aston Martin e Multimatic, che è l'azienda che cura lo sviluppo, sanno come lavorare, inoltre anche a livello di guida è sicuramente più semplice perché non ha il sistema ibrido. Sarà da vedere dove verrà collocata a livello di performance, non sarà un compito facile per gli organizzatori dell’IMSA!”.

La LMDh è una categoria che ha riscosso subito successo, con moltissimi costruttori in lotta per la vittoria. Finora l’unica a mancare all’appello è stata Lamborghini…

“Sono sicuro che con l’arrivo di Maurizio Leschiutta, a capo di Lamborghini Squadra Corse, faranno buone cose. Conoscendolo, so che è un perfezionista nel suo lavoro, la SC63 LMDh non potrà che migliorare”.

Ormai da diversi anni ti dividi tra Europa e America, dove preferisci correre?

“Agonisticamente sono cresciuto nel WEC, perciò nel mio cuore c'è sempre il Mondiale Endurance. Ho vinto tanti campionati, e altrettante gare, sono sicuramente legato a bei ricordi. Però, posso affermare che in America le gare sono veramente belle. In IMSA l’esito finale è aperto fino all'ultima curva, ne è stata una dimostrazione proprio la 24 Ore di Daytona. La suspense fa sì che gli appassionati aumentino ad ogni gara, non è da sottovalutare, inoltre, anche l’ampio accesso ai garage e al paddock”.



Un aspetto, sicuramente difficile, nel correre in America è però il diverso fuso orario…

“Il fuso orario è la cosa più dura ma, fortunatamente, è gestibile. È importante organizzarsi in tempo con i viaggi, con gli allenamenti cercando di impostarli in base all'orario di dove andrò a correre. Cerco di gestirmi e in questo sono agevolato molto dalla mia famiglia che mi aiuta molto”.

Hai fatto il tuo debutto nelle gare Endurance nel 2007, come è cambiato questo mondo negli anni?

“Sicuramente c'è un interesse maggiore rispetto a prima, sia da parte dei costruttori che degli stessi piloti. Sceso dalla Formula 1, dopo aver trascorso due anni in GP2 andai nell’Endurance, ma ancora avevo 25-26 anni. La gente pensava fossi pazzo, adesso sono gare che apprezzano anche i piloti giovani. Il mio compagno di squadra van der Helm ha appena compiuto 21 anni, lo stesso Bryce Aron, che ci ha affiancati a Daytona, ha 20 anni”.

Cos’è cambiato, a tuo avviso, per renderlo più attrattivo si giovani?

“Correndo, si accorgono quanto sia difficile guidare queste tipo di vetture. Affrontare 60 macchine in pista, di cui 45 di un'altra categoria da passare nel minor tempo possibile e facendo meno danni possibili non è facile. Ci sono tutte queste incognite durante le gare che le rendono uniche. Il tempo diviso con gli alti piloti nell’abitacolo, trovare un assetto ottimale per tutti, trovare il giusto compromesso con il sedile e con la pedaliera, ci sono tante cose che fanno la differenza in una gara Endurance. Mentre prima veniva scartato, tutto questo ora viene apprezzato sempre più anche dai più giovani. Non c'è solo la F1, ma ci sono anche altre categorie dove, se tu fai un lavoro fatto bene, forse magari quello potrà diventare la tua professione futura”.



È difficile correre con le attuali LMDh?

“Il campione del mondo di Formula E Wehrlein, velocissimo ed esperto, arrivato nei test di Daytona inizialmente si è trovato in difficoltà. La Porsche 963 LMDh è una vettura che presenta meccanismi complicati oltre a dover imparare ad utilizziate il sistema di recupero di energia. Poi, è da considerare che condividi la vettura anche con altri piloti, quindi non puoi assettare la vettura come in monoposto”.

Siete coetanei: Alonso è ancora al vertice in Formula 1 e tu sei il punto di riferimento nell’Endurance. Qual è il segreto?

“Il segreto è amare questo sport e cercare di migliorarsi quotidianamente. Oltre ad avere ‘fame di successo’, ogni giorno puoi migliorarti sia fisicamente che mentalmente oltre che chiaramente in macchina. Se hai bene in mente queste cose, l'età è semplicemente un numero. Chiaro che se viene a mancare uno di questi punti, allora diventa tutto più difficile. Se hai stimoli e voglia di migliorarti sia come persona sia come pilota, puoi rimanere ad alti livelli per tanti anni”.

Come è cambiato il tuo approccio nelle gare nel corso degli anni?

“Sicuramente negli anni ho capito ciò che mi serve di più rispetto a un giovane pilota. Perché mi conosco meglio e riconosco i miei limiti. Forse sono anche migliorato mentalmente e fisicamente perché ho potuto lavorare sulle mie lacune. La chiave è proprio cercare di superare le criticità, o le cose che non ti riescono facilmente, e lavorare sui punti deboli fisici o mentali. Fatto questo passo, puoi solo migliorare. Sono cose che ho acquisto con l’esperienza e le ho viste sia su me stesso che sui ragazzi che seguo”.



Oltre ad essere un pilota segui anche la carriera delle giovani leve?

“In passato ho supportato Lorenzo Ferrari. Attualmente seguo Giammarco Leverato, che è appena stato confermato dalla Ford nel campionato WEC in LMGT3 con la Mustang. Pur essendo molto giovane, visti i suoi 21 anni, ha un atteggiamento mentale da pilota esperto, riesce a leggere le situazioni di gara come se avesse almeno vent’anni di esperienza nelle corse. Inoltre, sto seguendo anche Alessandro Fabi, anche lui un giovane molto promettente. Ma la mia priorità, ad oggi, sono ancora le corse”.

A tal proposito, quest’anno oltre all’impegno in IMSA affronterai anche altri campionati?

“Ad oggi c’è solamente l’IMSA, ma sto lavorando per correre anche in Europa”.

26 Gen [20:54]

Daytona – Finale
Porsche concede il bis, Ford vince in GT

Michele Montesano

Vincere è difficile, ma ripetersi lo è ancora di più. Porsche, a distanza di un anno, è riuscita a bissare il successo nella 24 Ore di Daytona con Felipe Nasr, Laurens Vanthoor e Nick Tandy. Non solo, perché le 963 LMDh del Penske Motorsport hanno sfiorato un’incredibile doppietta nel primo appuntamento stagionale dell’IMSA SportsCar Championship. Infatti Matt Campbell, Mathieu Jaminet e Kevin Estre, proprio nelle ultime battute, si sono dovuti inchinare alla Acura ARX-06 del Meyer Shank Racing condotta in pista dal quartetto composto da Tom Blomqvist, Scott Dixon, Felix Rosenqvist e Colin Braun.

Complici i numerosi ritiri, contrariamente alle ultime edizioni la lotta per la vittoria assoluta si è delineata già con l’arrivo delle prime luci dell’alba. Infatti, a poco più di otto ore al termine della gara, a contendersi il successo della 63ª edizione della 24 Ore di Daytona erano rimaste solamente le due Porsche Penske, l’Acura del Meyer Shank Racing e la BMW RLL del poleman Dries Vanthoor, affiancato da Raffaele Marciello, Kevin Magnussen e Philip Eng, tutte racchiuse nello spazio di un giro.

Come da tradizione, si è rivelata decisiva l’ultima frazione di gara con le Porsche attaccate in più di un’occasione da uno scatenato Vanthoor. Il pilota della BMW RLL è stato l’unico a tenere il passo delle 963 LMDh riuscendo anche a mettere la sua M Hybrid V8 tra le due vetture del Penske al termine della penultima tornata ai box. Vanthoor ha poi provato a infilare il leader Campbell arrivando lungo alla staccata della prima curva. A placare gli animi ci ha pensato l’ennesima Full Course Yellow, richiamata per via del ritiro della Lamborghini Hurácan GT3 del Wayne Taylor Racing.



Al restart Nasr è partito con il coltello tra i denti sorpassando subito la BMW di Vanthoor. Il belga, invischiato nel traffico, ha tamponato la Ferrari 296 GT3 di James Calado danneggiando il cofano. Vanthoor ha provato a proseguire ma, onde evitare danni peggiori, ha preferito rientrare ai box per la sostituzione del 'muso' della BMW abbandonando definitivamente ogni velleità di vittoria. A rilevare il terzo posto è stato così Blomqvist al volante dell’Acura ARX-06 del Meyer Shank Racing.

Memore di quanto ci aveva fatto vedere esattamente un anno fa, a meno di trenta minuti dal termine della gara Nasr ha sorpassato il suo compagno di squadra Campbell prendendo il comando. Subito il colpo, Campbell non è riuscito a tenere il passo del brasiliano vedendo, negli specchietti retrovisori, arrivare minaccioso Blomqvist (nella foto sopra). L’alfiere dell’Acura, a cinque minuti dalla bandiera a scacchi, ha quindi infilato la Porsche salendo al secondo posto. Nasr, che nel frattempo era riuscito a frapporre un margine di sicurezza, ha conquistato la 24 Ore di Daytona con un distacco di appena 1”335 su Blomqvist.



Costretto alla sosta sul finale, per sostituire il cofano della sua BMW, Vanthoor ha tagliato il traguardo al quarto posto staccato di un giro dalla vetta. Top-5 per la Cadillac del Wayne Taylor Racing di Brendon Hartley, Ricky Taylor, Will Stevens e Felipe Albuquerque. Proprio quest’ultimo, nel corso della diciannovesima ora, è stato punito con un drive through per aver tamponato la BMW di Marco Wittmann uscendo, di fatto, dalla lotta per la vittoria.

Gran sesto posto per la Porsche 963 LMDh del JDC Miller MotorSports. Gianmaria Bruni, al debutto con la squadra americana, ha trainato i suoi compagni Bryce Aron, Pascal Wehrlein e Tijmen van der Helm, effettuando degli stint da manuale. L’esperto pilota romano ha quindi avuto l’onore di portare sul traguardo la vettura, staccata di un solo giro dalla Porsche ufficiale di Nasr. Settima la BMW di Robin Frijns, René Rast, Sheldon van der Linde e Marco Wittmann attardata nell’arco della notte per una sostituzione dei freni sull’asse posteriore.



La vittoria in LMP2 sembrava saldamente nelle mani del team AF Corse quando, a due ore dal termine, Matthieu Vaxiviere è stato costretto al ritiro per il cedimento del cambio sulla sua Oreca 07. La stessa sorte è capitata sia al prototipo dell’Inter Europol Competition che, nell’ultima fase di gara, alla Oreca del team OA Racing. Viste le analogie dei ritiri, in molti hanno puntato il dito contro i nuovi cordoli della chicane Le Mans che hanno causato vibrazioni dannose alla meccanica dei prototipi francesi.

Così, in occasione dell’ultima ripartenza, Sebastien Bourdais (nella foto sopra) si è ritrovato al comando delle operazioni. Appena ricevuto il semaforo verde il francese del Tower Motorsport, in equipaggio con Job van Uitert, Sebastian Alvarez e John Farano, ha impresso un ritmo indiavolato. Bourdais si è così assicurato la sua terza vittoria di classe a Daytona staccando di oltre quarantaquattro secondi Paul di Resta. L’alfiere dello United Autosports è arrivato secondo assieme a Daniel Goldburg, James Allen e Rasmus Lindh. A completare il podio la Oreca 07 del Riley dell’ex F1 Felipe Massa, Gar Robinson, Felipe Fraga e Josh Burdon.



A distanza di un anno Ford ha avuto la sua rivincita. Poco competitiva e altrettanto affidabile al suo debutto, avvenuto proprio in occasione della 24 Ore di Daytona 2024, le Mustang GT3 sono state tra le protagoniste della classe GTD Pro. Dopo aver conquistato la prima fila in qualifica, le vetture americane si sono ripetute salendo entrambe sul podio. A spuntarla, proprio negli ultimi giri, sono stati Dennis Olsen, Frederic Vervish e Christopher Mies (nella foto sopra) che hanno approfittato del rude duello tra le Corvette e le BMW per conquistare la vittoria.

Infatti, a mezz’ora dalla bandiera a scacchi, Nicolas Varrone è arrivato al contato con la BMW di Kelvin van der Linde. Mentre quest’ultimo è andato in testacoda, all’argentino della Corvette è stato inflitto un drive through. A beneficiarne è stato l'alfiere Corvette Alex Sims che, in equipaggio con Antonio Garcia e Daniel Juncadella, ha artigliato il secondo posto di classe precedendo l’altra Ford Mustang GT3 del poleman Mike Rockenfeller, Sebastian Priaulx e Austin Cindric.

Fuori dal podio la BMW di Van der Linde, Neil Verhagen e Connor de Philippi. Mentre a chiudere la top-5 di classe è stata la Mercedes AMG GT3 del GerSpeed con Fabian Schiller, Luca Stolz, Maxime Martin e Anthony Bartone. Gara tutt’altro che facile per la Ferrari del DragonSpeed. Troppo penalizzata in termini di performance, Miguel Molina, Davide Rigon, Albert Costa e Thomas Neubauer sono riusciti a portare la 296 GT3 al sesto posto finale in GTD Pro.



Combattuta e senza esclusione di colpi la 24 Ore di Daytona in GTD. Alla fine a spuntarla è stata la Corvette Z06 GT3.R del team AWA con il quartetto composto da Orey Fidani, Lars Kern, Marvin Kirchhöfer e Matthew Bell. Proprio quest’ultimo si è reso protagonista di un avvincente duello con Mattia Drudi, al volante dell’Aston Martin dell’Heart of Racing, sorpassandolo a un quarto d’ora dalla bandiera a scacchi. Perso il comando delle operazioni, Drudi è poi stato infilato anche dalla Porsche di Ayhancan Güven.

La piazza d’onore in GTD è quindi andata alla Porsche griffata Wright Motorsports di Güven, Adam Adelson, Elliot Skeer e Tom Sargent, mentre a completare il podio ci ha pensato l’Aston Martin di Drudi, Tom Gamble, Zach Robichon e Casper Stevenson. Incredibile rimonta da parte della Mercedes AMG del Winward, attardata nelle prime fasi di gara di ben sette giri per un problema all’acceleratore. Complice le numerose neutralizzazioni e i diversi ritiri, Lucas Auer, Russell Ward, Indy Dontje e Philip Ellis sono riusciti a tagliare il traguardo quarti di classe. A completare le prime cinque posizioni la BMW del Turner Motorsport di Jens Klingmann, Jake Walker, Patrick Gallagher e Robby Foley.

Domenica 26 gennaio 2025, gara

1 - Nasr-Tandy-L.Vanthoor (Porsche 963) - Penske - 781 giri
2 - Blomqvist-Braun-Dixon-Rosenqvist (Acura ARX-06) - Meyer Shank - 1"335
3 - Jaminet-Campbell-Estre (Porsche 963) - Penske - 4"423
4 - Marciello-Eng-D.Vanthoor-Magnussen (BMW M Hybrid V8) - RLL - 1 giro
5 - Albuquerque-R.Taylor-Stevens-Hartley (Cadillac V-SeriesR) - WTR - 1 giro
6 - Bruni-Wehrlein-van der Helm-Aron (Porsche 963) - JDC Miller - 1 giro
7 - Frijns-Wittmann-Rast-S.van der Linde (BMW M Hybrid V8) - RLL - 4 giri
8 - Farano-Alvarez-Bourdais-van Uitert (Oreca 07) - Tower - 16 giri
9 - Goldburg-Di Resta-Allen-Lindh (Oreca 07) - United Autosports - 16 giri
10 - Massa-Robinson-Fraga-Burdon (Oreca 07) - Riley - 16 giri
11 - Sales-Keating-Pedersen-Beche (Oreca 07) - PR1 - 17 giri
12 - Sales-Keating-Pedersen-Beche (Oreca 07) - PR1 - 17 giri
13 - Hyett-Cameron-Edgar-Rasmussen (Oreca 07) - AO Racing - 24 giri
14 - Kurtz-Sowery-Jakobsen-Herta (Oreca 07) - Algarve Pro - 26 giri
15 - Ohta-van der Zande-Yelloly-Palou (Acura ARX-06) - Meyer Shank - 40 giri
16 - Aitken-Bamber-Vesti-Drugovich (Cadillac V-SeriesR) - Whelen - 50 giri
17 - Olsen-Mies-Vervisch (Ford Mustang GT3) - Multimatic - 58 giri
18 - Garcia-Sims-Juncadella (Corvette Z06 GT3R) - Corvette - 58 giri
19 - Rockenfeller-Priaulx-Cindric (Ford Mustang GT3) - Multimatic - 58 giri
20 - Snow-Verhagen-De Phillippi-K.Van Der Linde (BMW M4 GT3) - Paul Miller - 58 giri
21 - Schiller-Stolz-Bartone-Martin (Mercedes AMG GT3) - GetSpeed - 58 giri
22 - Rigon-Molina-Costa-Neubauer (Ferrari 296 GT3) - DragonSpeed - 58 giri
23 - Milner-Catsburg-Varrone (Corvette Z06 GT3R) - Corvette - 58 giri
24 - Henirch-Bachler-Picariello (Porsche 911 GT3) - AO Racing - 59 giri
25 - Keating-Zilisch-McLaughin-Van Gisbergen (Corvette Z06 GT3R) - TF Sport - 59 giri
26 - Fidani-Bell-Kern-Kirchhofer (Corvette Z06 GT3R) - AWA - 62 giri
27 - Adelson-Skeer-Sargent-Güven (Porsche 911 GT3) - Wright - 62 giri
28 - Drudi-Gamble-Stevenson-Robichon (Aston Martin Vantage GT3) - HoR - 62 giri
29 - Schiavoni-Cressoni-Lietz-Preining (Porsche 911 GT3) - Proton - 62 giri
30 - Auer-Ellis-Ward-Dontje (Mercedes AMG GT3) - Winward - 62 giri
31 - Klingmann-Foley-Gallagher-Walker (BMW M4 GT3) - Turner - 62 giri
32 - Robin-van der Steur-Hasse-Clot-McIntosh (Aston Martin Vantage GT3) - van der Steur - 62 giri
33 - Agostini-Leclerc-Toledo-Laursen (Ferrari 296 GT3) - AF Corse - 62 giri
34 - Frey-Bovy-Gatting-Gaillard (Porsche 911 GT3) - Iron Dames - 62 giri
35 - Gotz-Lucas-Koch-Morad (Mercedes AMG GT3) - Korthoff - 62 giri
36 - Barnicoat-Telitz-Bell-Kirkwood (Lexus RC F GT3) - VasserSullivan - 77 giri
37 - Nielsen-Perez Companc-Vaxiviere-Murry (Oreca 07) - PECOM - 84 giri
38 - Formal-Hindman-Doyle-Marcelli (Lamborghini Huracan GT3) - WTR - 92 giri
39 - Calado-Monk-McAleer-Skeen (Ferrari 296 GT3) - Triarsi - 93 giri
40 - Thomas-Jensen-McElrea-Milesi (Oreca 07) - TDS - 99 giri
41 - Fittipaldi-Roe-Cumming-Ilott (Oreca 07) - Pratt Miller - 103 giri
42 - Serra-Franco-Sbirrazzuoli-Altoè (Ferrari 296 GT3) - Conquest - 108 giri
43 - Harper-Hesse-Krohn-Farfus (BMW M4 GT3) - Paul Miller - 113 giri

Giro più veloce: Sheldon van der Linde 1'35"868

Ritirati
Perera-Farnbacher-Goikhberg-Kligerman (Lamborghini Huracan GT3) - Forte
Knox-Andrews-Filgueiras-Aron (Mercedes AMG GT3) - Lone Star
Fidani-Bell-Kern-Kirchhofer (Corvette Z06 GT3R) - AWA
Rovera- Cheever-Scardina-Triarsi (Ferrari 296 GT3) - Triarsi
Pier Guidi-Mann-Wadoux-Cozzolino (Ferrari 296 GT3) - AF Corse
Dillmann-Field-Da Costa-Garg (Oreca 07) - Inter Europol
Tincknell-Calderon-Hand-Bechtolsheimer (Ford Mustang GT3) - Gradient
Fumanelli-Iribe-Schandorff-Millroy (Ferrari 296 GT3) - Inception
Derani-Yoluc-Udell-Eastwood (Corvette Z06 GT3R) - DXDT
Pino-Jani-Vautier-Andlauer (Porsche 963) - Proton
Fuoco-R.Lacorte-Patrese-N.Lacorte (Ferrari 296 GT3) - Cetilar
Kobayashi-J.Taylor-Deletraz (Cadillac V-SeriesR) - WTR
Hanley-Boulle-Jarvis-Patterson (Oreca 07) - United Autosports
Caldarelli-Mapelli-Pepper-Hinchcliffe (Lamborghini Huracan GT3) - Pfaff
Gunn-Riberas-de Angelis-Sørensen (Aston Martin Vantage GT3) - HoR
Potter-Lally-Pumpelly-Thiim (Aston Martin Vantage GT3) - Magnus
Habul-Grenier-Engel-Gounon (Mercedes AMG GT3) - 75 Express
Bortolotti-Mortara-Grosjean-Kvyat (Lamborghini SC63) - Lamborghini

26 Gen [8:12]

Daytona – 12ª ora
Porsche comanda, BMW in GTD Pro

Michele Montesano

È ancora la Porsche la vettura da battere nella 24 Ore di Daytona. Trascorsa la prima metà di gara, al comando della tappa inaugurale dell’IMSA SportsCar Championship ci sono le due 963 LMDh del team ufficiale Penske Motorsport. In testa troviamo la Porsche del campione in carica Felipe Nasr, in equipaggio con Nick Tandy e Laurens Vanthoor, seguito a sette secondi dal compagno di squadra Matt Campbell. Oltre a essere le più competitive sul tracciato della Florida, le LMDh tedesche finora si sono mostrate anche decisamente affidabili.

Al terzo posto, staccato a quasi tredici secondi dal leader, troviamo la Acura del Meyer Shank Racing con Scott Dixon al volante. Quarto posto per l’ultima Cadillac V-Series.R rimasta in gara, quella del Wayne Taylor Racing attualmente guidata da Felipe Albuquerque. Chiude la top-5 la BMW del poleman Dries Vanthoor. Proprio il belga, autore di un ottimo primo stint, nel corso del cambio pilota è arrivato lungo nella piazzola dei box colpendo il muretto. I meccanici del team RRL, nella concitazione, non hanno riposizionato la M Hybrid V8 LMDh prima di effettuare il rifornimento. Di conseguenza Philip Eng, subentrato a Vanthoor, ha dovuto scontare un drive through.

A pesare sulla corsa di entrambe le BMW c’è, inoltre, una sosta supplementare per il cambio freni sull’asse posteriore. Sesta, la Porsche del JDC-Miller Motorsports è la prima a pagare un distacco di un giro dalla vetta. L’ottimo Gianmaria Bruni, attualmente in pista, sta però cercando di colmare il divario sulla BMW. Più sfortunata la Porsche del Proton Competition arrivata ai box, proprio allo scoccare della dodicesima ora, con evidenti problemi alla posteriore sinistra.

La 24 Ore di Daytona ha, però, perso già diversi protagonisti. Nel corso della quinta ora la Acura del Meyer Shank Racing si è fermata a bordo pista. Alex Palou è uscito dalla curva West Horseshoe con la sospensione posteriore sinistra piegata. Approfittando della Full Course Yellow, esposta poco prima per via dell’uscita di pista di John Farano, lo spagnolo è riuscito a riportare l’Acura ai box. I meccanici del Meyer Shank Racing, dopo un’ora di lavoro, sono riusciti a rispedire la ARX-06 LMDh in pista.

Con il calare delle tenebre si è assistito a un incidente multiplo che ha coinvolto diverse vetture. Nel corso di una ripartenza, complice le gomme fredde, Louis Deletraz ha perso il posteriore della sua Cadillac V-Series.R andando a sbattere contro il muro esterno della seconda curva. Dopo l’impatto, la vettura è rimbalzata finendo a centro pista. Nick Boulle non è riuscito a evitarla centrandola con la sua Oreca LMP2, stessa sorte per Chris Cumming che ha colpito entrambe le auto. A restare coinvolti nell’incidente anche Jordan Pepper, al volante della Lamborghini Hurácan GT3 del Pfaff Motorsport, e la BMW M4 GT3 di Max Hesse.

L’ultimo, in ordine cronologico, a causare un'interruzione è stato Frederik Vesti. Saldamente al quinto posto, nel corso dell’undicesima ora il danese ha perso il controllo della sua Cadillac finendo a muro. Pur subendo diverso danni, la V-Series.R è riuscita a riprendere la gara. È durata solamente trentaquattro giri la 24 Ore di Daytona della Lamborghini SC63 LMDH. Già nelle prime fasi, Mirko Bortolotti ha faticato a tenere il passo dei rivali poi, in occasione della prima sosta, è arrivato il ritiro a causa di un guasto al sistema di raffreddamento.


Decisamente combattuta la classe LMP2 con Rasmus Lindh, sull’unica Oreca 07 United Autosports superstite, inseguito a sette secondi dall’alfiere dell’Inter Europol Tom Dillmann. Ora nelle mani di PJ Hyett, dopo l’ottimo stint di Jonny Edgar, segue a un giro la LMP2 dell’OA Racing. Nonostante le varie disavventure, completa la top-5 di classe Farano e l’Oreca 07 del team Riley.

Dopo una prima fase di assoluto equilibrio, la situazione in GTD Pro sembra ora più delineata. Complice una strategia differente, al comando di classe troviamo la BMW M4 GT3 del Paul Miller Racing. Neil Verhagen può contare su un margine di un giro sulla Porsche OA Racing. Klaus Bachler, attualmente secondo, però deve guardarsi le spalle dalle Ford Mustang GT3 di Dennis Olsen e Sebastian Priaulx. Reduci dalla prima fila in qualifica, le vetture americane finora sono state le più solide in gara. Tutt’altro che facile la 24 Ore della Ferrari del DragonSpeed attardata e ai margini della top 10 di classe.

Come da programma, la gara in GTD è la più intensa. A contendersi il comando delle operazioni sono Frederik Schandorff, al volante della Ferrari dell’Inception Racing, e l’alfiere della Porsche del Wright Motorsports Ayhancan Güven. Spettatore interessato Jens Klingmann che, con la BMW del Turner Motorsport, cerca di avvicinarsi al duo di testa. Quarta la Corvette del team AWA incalzata dalla Ferrari di uno scatenato James Calado. Da segnalare, proprio allo scoccare della dodicesima ora, la sosta ai box più lunga del previsto della Ferrari 296 GT3 del Cetilar Racing.

Domenica 26 gennaio 2025, classifica parziale dopo 12 ore (top-20)

1 - Nasr-Tandy-L.Vanthoor (Porsche 963) - Penske - 388 giri
2 - Jaminet-Campbell-Estre (Porsche 963) - Penske - 6"421
3 - Blomqvist-Braun-Dixon-Rosenqvist (Acura ARX-06) - Meyer Shank - 12"967
4 - Albuquerque-R.Taylor-Stevens-Hartley (Cadillac V-SeriesR) - WTR - 20"548
5 - Marciello-Eng-D.Vanthoor-Magnussen (BMW M Hybrid V8) - RLL - 26"440
6 - Bruni-Wehrlein-van der Helm-Aron (Porsche 963) - JDC Miller - 1 giro
7 - Frijns-Wittmann-Rast-S.van der Linde (BMW M Hybrid V8) - RLL - 4 giri
8 - Goldburg-Di Resta-Allen-Lindh (Oreca 07) - United Autosports - 8 giri
9 - Dillmann-Field-Da Costa-Garg (Oreca 07) - Inter Europol - 8 giri
10 - Hyett-Cameron-Edgar-Rasmussen (Oreca 07) - AO Racing - 9 giri
11 - Farano-Alvarez-Bourdais-van Uitert (Oreca 07) - Tower - 9 giri
12 - Massa-Robinson-Fraga-Burdon (Oreca 07) - Riley - 9 giri
13 - Nielsen-Perez Companc-Vaxiviere-Murry (Oreca 07) - PECOM - 9 giri
14 - Kurtz-Sowery-Jakobsen-Herta (Oreca 07) - Algarve Pro - 9 giri
15 - Lutke-Chatin-Hansson-Dalziel (Oreca 07) - Era - 9 giri
16 - Sales-Keating-Pedersen-Beche (Oreca 07) - PR1 - 11 giri
17 - Snow-Verhagen-De Phillippi-K.Van Der Linde (BMW M4 GT3) - Paul Miller - 28 giri
18 - Henirch-Bachler-Picariello (Porsche 911 GT3) - AO Racing - 29 giri
19 - Olsen-Mies-Vervisch (Ford Mustang GT3) - Multimatic - 29 giri
20 - Rockenfeller-Priaulx-Cindric (Ford Mustang GT3) - Multimatic - 29 giri

23 Gen [23:54]

Daytona – Qualifica
Vanthoor porta in pole la BMW

Michele Montesano

Con la qualifica della 24 Ore di Daytona è ufficialmente scattata la stagione 2025 del campionato IMSA SportsCar Championship. A mettere il primo sigillo è stata la BMW che, grazie a un velocissimo Dries Vanthoor, scatterà davanti a tutti nella maratona della Florida. Il belga, proprio nel suo ultimo tentativo, è riuscito a siglare il riferimento in 1’33”895 strappando la pole position a Nick Yelloly, secondo a meno di tre decimi con la sua Acura ARX-06.

Sia nel bene che nel male la BMW ha segnato la qualifica della classe GTP. Infatti dopo pochi minuti dall’avvio della sessione, per via di un problema tecnico, Sheldon van der Linde è stato costretto a fermare la sua M Hybrid V8 a bordo pista. Pur sventolando la bandiera rossa, la direzione gara ha lasciato scorrere il cronometro dando il via libera solamente a cinque minuti dal termine. Pur provando l’assalto alla pole fin sotto la bandiera a scacchi, Felipe Nasr si è dovuto accontentare della terza piazzola. Il brasiliano della Porsche scatterà davanti la Cadillac V-Series.R griffata Action Express di Jack Aitken.

Al debutto con i colori del JDC-Miller MotorSports, Gianmaria Bruni ha issato al quinto posto assoluto la Porsche 963 LMDh. Negli istanti finali della qualifica si è assistito a un vero e proprio duello tra Tom Blomqvist e Mirko Bortolotti. Entrambi impegnati nel loro giro veloce, i due piloti hanno proseguito appaiati per diverse curve con Blomqvist che ha siglato il sesto crono. Toccato dall’inglese, l’alfiere della Lamborghini è invece stato costretto ad alzare il piede chiudendo nono.



Come da regolamento, in LMP2 a darsi battaglia per la pole sono stati i piloti Bronze. Ad avere la meglio è stato Dan Goldburg (nella foto sopra) che ha siglato il riferimento di classe in 1’38”676. L’alfiere dello United Autosports ha negato la pole all’esperto Ben Keating per appena tre decimi. Il duello è stato interrotto prematuramente da PJ Hyett che ha perso il controllo della sua Oreca 07 finendo con le ruote sull’erba. Impossibilitato ad uscire, la direzione gara ha quindi terminato anzitempo la sessione.

A scattare dalla seconda fila saranno Nick Boulle, al volante della Oreca dello United Autosports, e il portacolori del Pratt Miller Motorsports Chris Cumming. Entrambi hanno approfittato della penalità inflitta ad Hyett che, come da regolamento, si è visto cancellare i suoi due giri migliori. L’alfiere del team OA Racing è quindi scivolato in sesta posizione alle spalle di Steven Thomas.



Doppietta Ford in GTD Pro. Le Mustang GT3, portate in pista dal Multimatic Motorsports, sono state nettamente le più veloci sul tracciato di Daytona che, poco prima dell'avvio della qualifica, è stato bagnato da qualche goccia di pioggia. Mike Rockenfeller (nella foto sopra) ha siglato la pole position fermando il cronometro in 1’45”523. Il tedesco ha battuto, per poco più di tre decimi, la vettura gemella guidata da Frederic Vervish. Dan Harper, al volante della BMW M4 GT3 del Paul Miller Racing, è riuscito a portarsi alle spalle delle Ford precedendo, di appena sette millesimi, la Corvette di Alex Sims.

Protagonista nelle ultime prove che hanno preceduto la qualifica, l’alfiere Lamborghini Andrea Caldarelli prenderà il via della 24 Ore di Daytona dal quinto posto di classe. Più staccata sia la Corvette di Tommy Milner che la Porsche 911 GT3 portata in pista da Laurin Heinrich. Qualifiche difficili per la Ferrari del DragonSpeed, Davide Rigon non è riuscito ad andare oltre il dodicesimo tempo di classe.



Con ben dodici vetture racchiuse in mezzo secondo, la qualifica della GTD è stata estremamente combattuta. A spuntarla è stato Elliot Skeer che, al volante della Porsche 911 GT3, ha siglato un crono di 1’46”634 regalando la pole al team Wright Motorsports (nella foto sopra). Nulla ha potuto Philip Ellis che, per meno di due centesimi, si è dovuto accontentare del secondo posto. Terza piazzola per Trent Hindman, al volante della Lamborghini Hurácan GT3 del Wayne Taylor Racing.

Pur chiudendo la qualifica al quarto posto, Max Götz si è visto cancellare il miglior crono per non aver rispettato i parametri di potenza della sua Mercedes AMG GT3. A ereditare la posizione del tedesco è stato, così, Parker Thompson che ha piazzato la sua Lexus RC F GT3 davanti la Lamborghini di Franck Perera. Più attardate le Ferrari con Frederik Schandorff, sulla 296 GT3 dell’Inception Racing, e Daniel Serra, sulla rossa del Conquest Racing, che prenderanno il via dalla quarta fila di classe.

Giovedì 23 gennaio 2025, qualifica

1 - Marciello-Eng-D.Vanthoor-Magnussen (BMW M Hybrid V8) - RLL - 1'33"895
2 - Ohta-van der Zande-Yelloly-Palou (Acura ARX-06) - Meyer Shank - 1'34"186
3 - Nasr-Tandy-L.Vanthoor (Porsche 963) - Penske - 1'34"280
4 - Aitken-Bamber-Vesti-Drugovich (Cadillac V-SeriesR) - Whelen - 1'34"350
5 - Bruni-Wehrlein-van der Helm-Aron (Porsche 963) - JDC Miller - 1'34"374
6 - Blomqvist-Braun-Dixon-Rosenqvist (Acura ARX-06) - Meyer Shank - 1'34"432
7 - Albuquerque-R.Taylor-Stevens-Hartley (Cadillac V-SeriesR) - WTR - 1'34"933
8 - Kobayashi-J.Taylor-Deletraz (Cadillac V-SeriesR) - WTR - 1'34"935
9 - Bortolotti-Mortara-Grosjean-Kvyat (Lamborghini SC63) - Lamborghini - 1'36"475
10 - Jaminet-Campbell-Estre (Porsche 963) - Penske - 1'36"576
11 - Goldburg-Di Resta-Allen-Lindh (Oreca 07) - United Autosports - 1'38"676
12 - Sales-Keating-Pedersen-Beche (Oreca 07) - PR1 - 1'39"000
13 - Hanley-Boulle-Jarvis-Patterson (Oreca 07) - United Autosports - 1'39"203
14 - Fittipaldi-Roe-Cumming-Ilott (Oreca 07) - Pratt Miller - 1'39"217
15 - Thomas-Jensen-McElrea-Milesi (Oreca 07) - TDS - 1'39"389
16 - Hyett-Cameron-Edgar-Rasmussen (Oreca 07) - AO Racing - 1'39"600
17 - Nielsen-Perez Companc-Vaxiviere-Murry (Oreca 07) - PECOM - 1'39"754
18 - Kurtz-Sowery-Jakobsen-Herta (Oreca 07) - Algarve Pro - 1'39"768
19 - Dillmann-Field-Da Costa-Garg (Oreca 07) - Inter Europol - 1'39"868
20 - Lutke-Chatin-Hansson-Dalziel (Oreca 07) - Era - 1'40"401
21 - Farano-Alvarez-Bourdais-van Uitert (Oreca 07) - Tower - 1'41"158
22 - Rockenfeller-Priaulx-Cindric (Ford Mustang GT3) - Multimatic - 1'41"244
23 - Olsen-Mies-Vervisch (Ford Mustang GT3) - Multimatic - 1'45"523
24 - Harper-Hesse-Krohn-Farfus (BMW M4 GT3) - Paul Miller - 1'45"855
25 - Garcia-Sims-Juncadella (Corvette Z06 GT3R) - Corvette - 1'46"005
26 - Caldarelli-Mapelli-Pepper-Hinchcliffe (Lamborghini Huracan GT3) - Pfaff - 1'46"012
27 - Milner-Catsburg-Varrone (Corvette Z06 GT3R) - Corvette - 1'46"136
28 - Henirch-Bachler-Picariello (Porsche 911 GT3) - AO Racing - 1'46"445
29 - Keating-Zilisch-McLaughin-Van Gisbergen (Corvette Z06 GT3R) - TF Sport - 1'46"539
30 - Habul-Grenier-Engel-Gounon (Mercedes AMG GT3) - 75 Express - 1'46"579
31 - Adelson-Skeer-Sargent-Güven (Porsche 911 GT3) - Wright - 1'46"613
32 - Gunn-Riberas-de Angelis-Sørensen (Aston Martin Vantage GT3) - HoR - 1'46"634
33 - Auer-Ellis-Ward-Dontje (Mercedes AMG GT3) - Winward - 1'46"646
34 - Schiller-Stolz-Bartone-Martin (Mercedes AMG GT3) - GetSpeed - 1'46"652
35 - Formal-Hindman-Doyle-Marcelli (Lamborghini Huracan GT3) - WTR - 1'46"653
36 - Hawksworth-Thompson-Montecalvo-Kirkwood (Lexus RC F GT3) - VasserSullivan - 1'46"658
37 - Perera-Farnbacher-Goikhberg-Kligerman (Lamborghini Huracan GT3) - Forte - 1'46"788
38 - Robin-van der Steur-Hasse-Clot-McIntosh (Aston Martin Vantage GT3) - van der Steur - 1'46"805
39 - Rigon-Molina-Costa-Neubauer (Ferrari 296 GT3) - DragonSpeed - 1'46"851
40 - Drudi-Gamble-Stevenson-Robichon (Aston Martin Vantage GT3) - HoR - 1'46"858
41 - Fumanelli-Iribe-Schandorff-Millroy (Ferrari 296 GT3) - Inception - 1'46"905
42 - Serra-Franco-Sbirrazzuoli-Altoè (Ferrari 296 GT3) - Conquest - 1'46"928
43 - Snow-Verhagen-De Phillippi-K.Van Der Linde (BMW M4 GT3) - Paul Miller - 1'46"959
44 - Frey-Bovy-Gatting-Gaillard (Porsche 911 GT3) - Iron Dames - 1'46"963
45 - Schiavoni-Cressoni-Lietz-Preining (Porsche 911 GT3) - Proton - 1'46"981
46 - Calado-Monk-McAleer-Skeen (Ferrari 296 GT3) - Triarsi - 1'47"115
47 - Potter-Lally-Pumpelly-Thiim (Aston Martin Vantage GT3) - Magnus - 1'47"189
48 - Klingmann-Foley-Gallagher-Walker (BMW M4 GT3) - Turner - 1'47"280
49 - Barnicoat-Telitz-Bell-Kirkwood (Lexus RC F GT3) - VasserSullivan - 1'47"281
50 - Pier Guidi-Mann-Wadoux-Cozzolino (Ferrari 296 GT3) - AF Corse - 1'47"281
51 - Derani-Yoluc-Udell-Eastwood (Corvette Z06 GT3R) - DXDT - 1'47"382
52 - Fidani-Bell-Kern-Kirchhofer (Corvette Z06 GT3R) - AWA - 1'47"592
53 - Tincknell-Calderon-Hand-Bechtolsheimer (Ford Mustang GT3) - Gradient - 1'48"334
54 - Knox-Andrews-Filgueiras-Aron (Mercedes AMG GT3) - Lone Star - 1'48"381
55 - Fuoco-R.Lacorte-Patrese-N.Lacorte (Ferrari 296 GT3) - Cetilar - 1'48"452
56 - Agostini-Leclerc-Toledo-Laursen (Ferrari 296 GT3) - AF Corse - 1'48"558
57 - Gotz-Lucas-Koch-Morad (Mercedes AMG GT3) - Korthoff - 1'49"656
58 - Pino-Jani-Vautier-Andlauer (Porsche 963) - Proton - 1'53"205
59 - Rovera- Cheever-Scardina-Triarsi (Ferrari 296 GT3) - Triarsi - S.T.
60 - Frijns-Wittmann-Rast-S.van der Linde (BMW M Hybrid V8) - RLL - S.T.
61 - Massa-Robinson-Fraga-Burdon (Oreca 07) - Riley - S.T.

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