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FORMULA 1
FERRARI
Testo, foto e disegni
di Paolo D’Alessio
Inutile nascondersi dietro un dito, l’esito
dei Gran Premi dei Inghilterra e della Ger-
mania sono stati una mazzata per la Ferra-
ri. Silverstone e il Nurburgring dovevano
essere due piste favorevoli per la rossa e i
tecnici del Cavallino contavano di ridurre,
se non eliminare, lo svantaggio nei con-
fronti di Red Bull, invece gran parte degli
aggiornamenti portati non ha fornito i
risultati sperati. Certo, si dirà, 34 punti di
svantaggio a dieci gare dalla fine del mon-
diale non sono una tragedia, un distacco
incolmabile, ma quello che preoccupa di
più non è il distacco, ma le circostanze nelle
quali è maturato. Dopo la deludente gara
del Nurburgring ci troviamo a parlare di
una rossa che va all’indietro, come i gam-
beri. Di novità tecniche che non funziona-
no, o funzionano solo in parte, di avversari
che progrediscono, mentre Alonso e Massa
arretrano pericolosamente sulla griglia di
partenza. E dire che quest’anno le premes-
se per fare meglio c’erano tutte e dopo la
gara di Barcellona il titolo sembrava vera-
mente a portata del Cavallino. Invece no, è
tutto da rifare, o quasi. E la considerazione
più amara è un’altra: le altalenanti presta-
zioni della F138 ricordano tanto quelle
degli ultimi anni. Ci sono tante, troppe ana-
logie col recente passato per non essere
preoccupati, per non temere che anche
questo 2013 si possa chiudere con un nulla
di fatto. Come accade dal 2009, vale a dire
da quando la Ferrari ha perso la leadership
in Formula 1 e non è stata più capace di pro-
porsi come vettura “guida” della categoria.
Come fonte di ispirazione per gli altri team.
Anzi, a ben guardare, e questa è la cosa che
irrita maggiormente il Presidente Monte-
zemolo: per recuperare il terreno perduto
la “rossa” ha dovuto spesso ispirarsi alla
McLaren, o all’imbattibile Red Bull. Trop-
po spesso....
2009:
COMINCIA IL DECLINO
Come detto, la crisi Ferrari inizia nel 2009, all’indomani del varo delle nuove regole volute
dalla Federazione, per rendere più incerte le gare e le vetturemeno sensibili all’aerodinamica.
Alla prova dei fatti quella che doveva essere una salutaria boccata d’aria fresca per la nuova
Formula 1 finisce per ritorcersi come un pericoloso boomerang contro tanti team di primo
piano. A partire dalla Ferrari, che in pochi mesi passa dai tre titoli iridati del biennio
2007/2008 al ruolo di comprimaria, in unmondiale dominato da Brawn GP e Red Bull. Vit-
toria di Raikkonen nel Gran Premio del Belgio a parte, il bilancio tecnico della Ferrari F60 è
a dir poco insufficiente. Di chi la colpa? Sicuramente dell’affaire “diffusori”, che prende in
contropiede gli uomini di Maranello e di regole poco chiare che altri, leggi Brawn GP, inter-
pretano in maniera più disinvolta. La F60, con la quali i tecnici del Cavallino pensavano di
poter puntare al titolo, si rivela un unamacchinamediocre, da seconda-terza fila. Una vettura
“plafonata”, chenel corsodella stagionenonriresceamigliorarepiùdi tanto le sueprestazioni,
come fanno invece Red Bull oMcLaren. Questo per quel che riguarda le prestazioni del 2009.
Il vero fallimento del progetto F60 va però ricercato nelle caratteristiche stesse della rossa. A
partire dal kers, (KineticEnergyRecovery System) il sistema per recuperare l'energia termica,
che altrimenti verrebbe dissipata durante la fase di decelerazione e frenata, e trasformarla in
energiameccanica.Mentre top teamcomeMcLaren, Renault, Toyota eFerrari si concentrano
sul suo sviluppo, Red Bull e Brawn GP rinunciano al costosissimo “kers”, puntando tutte le
loro carte sull’aerodinamica esasperata, sulla ricerca della deportanza e soprattutto su una
vetturaabbondantemente sottopesoche consentadi sfruttarealmeglio la zavorranella ricer-
ca dell’assetto ottimale. E i risultati danno loro ragione: a fine stagione i teamdi Ross
BrawneAdrianNeweyoccuperanno leprimeduepiazzedellagraduatoriacostrut-
tori, mentre gli altri dovranno accontentarsi delle briciole. A peggiorare la situa-
zione incasaFerrari ci simette anche lanuova regola, volutadallaFIA, che apartire
dal 2009 impedisce ai teamdi svolgere test nel corso della stagione. Così, dopo avere
constatato che le vetture di vertice non erano alla portata,Maranello decide anzitempo
di interrompere lo sviluppo della F60, per concentrarsi sulla macchina del 2010,
abbandonando la prima Ferrari col kers al suo triste declino.
F10 - 2010
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