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2010:
PIU’ ALONSO,
CHE FERRARI
Il progetto della nuova macchina 2010 da affida-
re a Massa e al neo acquisto Fernando Alonso
parte subito dopo il Gran Premio d’Italia 2009.
La classe cristallina dell’asturiano e una certa
dose di fortuna consentono alla Ferrari di batter-
si per il titolomondiale fino all’ultima gara inpro-
gramma, anche se McLaren, ma soprattutto Red
Bull, dimostrano di essere più competitive della
F10. Ci penserà poi il muretto della rossa e una
strategia di corsa a dir poco suicida nel decisivo
Gran Premio di Abu Dhabi a vanificare tutti gli
sforzi di Alonso, regalando a Vettel il primo iride
della carriera.
Ma questa è cosa nota. Concentriamoci sul-
l’aspetto tecnico, che nel 2010 registra un deciso
passo in avanti, rispetto alle prestazioni del
2009, non sufficiente comunque per portarsi allo
stesso livello di Red Bull e McLaren. Le prime
delusioni arrivano fin dalla presentazione: chi si
aspettava una Ferrari integralmente diversa,
rispetto all’infelice F60, rimane deluso: la F10
non ripudia del tutto le forme del recente passato
e i tecnici del Cavallino danno vita ad una mac-
china onesta, ma priva di originalità. Una vettura
con passo e fiancate più lunghi, con un retrotreno
rastrematissimo, nuove masse radianti all’inter-
no delle fiancate e un nuovo estrattore posterio-
re. Per recuperare deportanza Maranello rispol-
vera addirittura una vecchia idea del 1979, incli-
nando leggermente (si parla di 3-4°) il gruppo
motore-cambio, al fine di aumentare la portata
d’aria nel “polmone” che alimenta il diffusore
posteriore. Una buona idea, ma non sufficiente
per parlare di qualcosa di veramente innovativo,
di una macchina della svolta, di una Ferrari da
ricordare negli annali come era accaduto nei pri-
mi anni del nuovo millennio, con la F2002 o la
F2004. Al contrario, il campionato 2010, amaro
epilogo di Abu Dhabi a parte, verrà ricordato
anche per una preoccupante sudditanza tecnica
della rossa nei confronti di McLaren e Red Bull,
le sue avversarie più accreditate. Tanto per fare
alcuni esempi, nel corso del 2010 la Ferrari è
costretta a copiare prima il condotto “f-duct” del-
la McLaren MP4/25, poi gli scarichi bassi della
RB6. Copiare, non inventare di sana pianta. Nul-
la a che vedere con la disastrosa vettura del 2009,
dunque, ma il divario creativo che separa Mara-
nello dalla concorrenza britannica continua ad
essere troppo grande, per parlare di una resurre-
zione della rossa.
F60 - 2009
1,2,3,4,5,6,7,8 10,11,12,13,14,15,16,17,18,19,...86
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