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ATA DA... PUTIN
di Stefano Semeraro
Sono arrivati i nostri, anzi i loro. Meglio: i
russi. A salvare la Sauber, la storica scude-
ria svizzera fondata da Herr Peter negli
anni ’70 e che la crisi economica con con-
seguente dileguarsi degli investitori aveva
portato a un passo dal fallimento – con
grande preoccupazione di Ecclestone e
gesti apotropaici da parte degli altri team
minori – sono arrivati quasi in zona Cesa-
rini tre investitori-salvatori, tutti benedetti
direttamente o indirettamente da Vladimir
Putin. Si tratta infatti del Fondo statale per
lo sviluppo strategico della Federazione
nord-ovest della Russia, del Fondo interna-
zionale per la cooperazione e gli investi-
menti, e del National Institute of Aviation
Technologies, enti con evidente connota-
zione instituzionale.
Se lo scopo della Sauber era quello di
sopravvivere e, più a medio-termine,
garantirsi un minimo di competitività, lo
scopo immediato dei russi è quello di pre-
parare un percorso in grado di portare il
giovane talento Sergey Sirotkin in F.1.
Dopo l’addio (forzato) di Petrov la Russia
era infatti rimasta senza piloti nella mas-
sima serie, un problema non secondario in
vista del debutto del GP casalingo previsto
per il 2014. «Siamo felici di annunciare
una partnership – recita il comunicato
ufficiale della Sauber - che permetterà di
promuovere della Formula 1 in Russia e di
sviluppare insieme soluzioni ad alta tec-
nologia. Grazie al National Institute of
Aviation Technologies, uno dei principali
istituti di ricerca in Russia, il team Sauber
F1 potrà sfruttare il patrimonio di cono-
scenze degli scienziati russi. L'obiettivo
comune è di inaugurare prospettive futuri
e flussi di reddito. In particolare, un pro-
gramma sarà studiato per preparare il rus-
so Sergey Sirotkin al ruolo di come pilota
del team per il 2014». Insomma un affare
per entrambi i soci. La Sauber può respi-
rare, la Russia e Putin ritrovano quell’ap-
prodo al grande mare della F.1 essenziale
per far progredire il motorsport nel Paese
dello Zar Vladimir. Secondo un osservato-
re acuto e solitamente ben informato come
Joe Saward la presenza del Fondo per lo
sviluppo della Federazione nord-ovest –
che tradotto significa san Pietroburgo –
potrebbe far sospettare che il GP di Russia
non sia destinato a rimanere a Sochi per
sempre, mentre le voci su un coinvolgi-
mento nel progetto di Arkady e Bris
Rotenberg, due businessmen che si stanno
occupando del programma giovanile della
SMP Racing – una sorta di Red Bull junior
team in versione moscovita – sono la con-
ferma che dietro la mossa c’è il Presidente
russo in persona. Del resto lanciare un
progetto importante come quello di Sochi
e
poi
disinteressarsi
di
tutto
l’”indotto” non avrebbe rappresentato
una politica coerente da parte del Cremli-
no.
Salava la Sauber ora si tratterà di vedere
come riusciranno a trovare una stabilità
anche altri teamche da tempo, anche se con
vicende diverse, sono in cerca di maggiore
stabilità finanziaria, come la Caterham, la
Marussia, la stessa Lotus e la Force India.
