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ELMS
GARA A SPIELBERG
Filippo Zanier
Sono passati due mesi dall'ultima gara della
European Le Mans Series a Imola, ma a giu-
dicare dall'ordine di arrivo della 3 Ore del Red
Bull Ring non sembra sia cambiato poi molto:
il podio assoluto della prova austriaca è stato
infatti identico a quello visto sul Santerno, con
laOreca-Nissan di Thiriet-Beche davanti a tut-
ti seguita dalla Alpine di Panciatici-Ragues e
dallaMorgan guidata dal duo Gachnang-Mail-
leux. In realtà, però, al di là di questo le due
gare hanno avuto poco in comune: se ad Imola
gli equipaggi top avevano combattuto per tutta
la durata della corsa, a Spielberg sono stati
imprevisti e problemi tecnici a dare forma alla
classifica. Prima del via il ruolo di favoriti per
la vittoria finale spettava a Panciatici-Ragues,
portati in pole all'ultimo minuto da un giro al
fulmicotone in qualifica dell'ex formulista.
Peccato che in quel momento in pista fossero
esposte le bandiere gialle, e che di conseguen-
za la direzione gara abbia deciso di punire la
Alpine-Nissan della Signatech con la cancella-
zione di tutti i tempi. Partenza dall'ottava piaz-
za quindi, l'ultima tra le LMP2, e sogni di vit-
toria addio perché Pierre Ragues, in macchina
nel primo turno di guida, ha perso l'intera pri-
ma ora senza riuscire a passare le vetture
meno competitive della classe LMP2, lascian-
do quindi il povero Nelson con un'impresa
improba, comunque sfiorata con il secondo
posto finale.
TURVEY CHE SVISTA
PECCATO HARTLEY
Con l'Alpine fuori dai giochi il ruolo di favoriti
sembrava essere passato a Oliver Turvey e
Simon Dolan sulla Zytek Z11-Nissan del team
Jota, soprattutto dopo che il primo, reduce dal
test F.1 di Silverstone con laMcLaren, ha preso
la testa della gara al via e ha impresso un ritmo
insostenibile per tutti. Pur tenendo conto della
minore competitività di Dolan, la strada verso
il successo sembrava spianata, ma Turvey ha
vanificato il proprio gran passo gara infran-
gendo il limite di velocità all'ingresso della pit-
lane, errore che gli è costato uno stop and go
di 30 secondi sufficiente a rispedire la sua bar-
chetta inmezzo al gruppo. Dolan, che ha preso
il volante poco dopo, ha così mostrato tutti i
propri limiti, e la vettura inglese non ha fatto
meglio del quarto posto. Bene si era compor-
tata nelle prime fasi della gara la Oreca-Nissan
del team Murphy, che ben guidata da Jona-
thanHirschi aveva dato vita a un bel duello per
la seconda piazza con Mathias Beche e Franck
Mailleux, ma anche in questo caso il fato ci ha
messo lo zampino, con problemi al motorino
di avviamento che sono costati una sosta di
ben 20 giri. Apoco è servito il ritmo forsennato
messo in mostra da Brendon Hartley quando
la vettura è tornata in pista, se non a confer-
mare le doti velocistiche del neozelandese, che
nessuno comunque metteva in dubbio. Non è
stata comunque solo una gara di sopravviven-
za, e non è stata solo la fortuna a consegnare
la vittoria nelle mani del team Thiriet by TDS.
L'equipaggio transalpino ha infatti disputato
una gara perfetta, senza una singola sbavatu-
ra, e nella seconda parte lo stesso Thiriet ha
risposto colpo su colpo alla pressione di Pan-
ciatici, non permettendo al rivale di portare a
buon fine la propria rimonta.
RAM IMBATTIBILE
BERTOLINI SFORTUNATO
In Classe GTE ennesimo successo della Fer-
rari RAM di Matt Griffin e Johnny Mowlem,
ma anche qui c'è chi ha da recriminare. La
Ferrari JMW di Andrea Bertolini e Joel
Camathias, ad esempio, è stata a lungo in
testa, ma è stata rallentata da problemi alle
pompe di benzina che alla fine ne hanno com-
promesso la prestazione. Bertolini si è poi
reso autore di una rimonta strepitosa con cui
ha passato negli ultimi minuti l'altra 458
RAM di Jeannette-Montecalvo per il secondo
posto finale, ma senza inconvenienti il duo
italo-svizzero avrebbe potuto puntare al suc-
cesso. Così come anche la 458 AF Corse di
Leo-Cioci-Perazzini, che ha invece finito ai
piedi del podio dopo un testacoda di quest'ul-
timo in una delicata fase di doppiaggio con un
prototipo. Buone anche le prestazioni di
Jean-Karl Vernay e Nick Tandy con le Por-
sche 997 dei team Proton e IMSA, ma la loro
velocità è stata frustrata da compagni di squa-
dra troppo lenti perché le loro vetture aves-
sero reali possibilità di podio.
BABINI E PERSIANI
FANNO LA DIFFERENZA
Tra le GTC successo per la Ferrari 458 GT3 del
team SMP guidata da Fabio Babini, Viktor
Shaitar e Kirrill Ladygin, nonostante il tempo
perso nel primo pit-stop per un problema con
le cinture che non volevano saperne di allac-
ciarsi. Il trio del teamrusso ha preceduto quel-
lo tutto italiano Rizzoli-Gai-Casé, rallentato
da una tamponata subita da Tandy mentre
rientravano in pit-lane, e la BMWZ4 dell'Ecu-
rie Ecosse di Millroy-Smith-McCaig. Quarto
posto per l'altra Ferrari SMP con cui Luca Per-
siani aveva realizzato una bellissima pole. Il
pilota italiano poco dopo il via ha dovuto far
fronte a problemi di elettronica che lo hanno
privato di ABS e traction control, ma ha limi-
tato i danni sopperendo anche alla scarsa velo-
cità dei compagni Markozov e Frolov.