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GP2
STEFANO COLETTI
Filippo Zanier
Un inizio da vero dominatore con tre vitto-
rie, altri quattro podi e una leadership in
campionato che sembrava inattaccabile.
Poi, con l'arrivo delle tappe europee della
GP2, una crisi inattesa che lo ha visto infi-
lare sette gare consecutive senza punti e sci-
volare al terzo posto della classifica alle
spalle sia di Fabio Leimer sia di Sam Bird.
Ora Stefano Coletti è staccato dalla vetta di
24 punti, non pochi quando al termine del
campionato mancano solo due prove, Sin-
gapore e Abu Dhabi. Abbiamo parlato con
il pilota italomonegasco per cercare di capi-
re le motivazioni di questo momento no e
farci raccontare come affronterà le ultime
due prove della stagione.
Raramente in passato si è visto un lea-
der di campionato infilare una serie
così lunga di gare senza risultati utili.
Com'è il morale al momento?
"È abbastanza alto. Ovviamente non sono
soddisfatto di come sono andate le ultime
gare, ma non è finita finché... non è finita. Le
possibilità per conquistare il titolo ci sono
ancora tutte, e solo dopo l'ultima bandiera a
scacchi i giochi saranno davvero chiusi".
La tua stagione è stata davvero a due
facce: nelle prime gare sembravi in
stato di grazia, specialmente parago-
nando il tuo inizio di campionato con
quello 2012. Ci sono state differenze
nella preparazione pre-campionato
che hai effettuato?
"Nessuna. La realtà è che il rapporto con la
Rapax è stato perfetto fin da subito, il feeling
con il management della squadra e con lo
staff tecnico è stato immediato, e lamacchina
era praticamente perfetta. Avevamo un otti-
mo set-up di base, che con poche modifiche
si adattava a tutte le piste. Io ho dato il mas-
simocome sempre, econsituazionedel gene-
re tutto diventa più facile, la striscia di risul-
tati positivi è lì a dimostrarlo".
Cosa è cambiato all'arrivo in Europa?
"Direi niente in particolare, semplicemente
abbiamo avuto una grossa dose di sfortuna".
Eppure, analizzando le tue prestazio-
ni, sembra che il problema risieda
anche nella qualifica. Sempre nelle
prime file a inizio stagione, e invece
molto indietro sia a Silverstone che al
Nurburgring, Budapest e Spa.
"Diciamo che per quanto riguarda l'assetto a
un certo punto abbiamo preso una direzione
che si è rivelata sbagliata e nonha dato i frutti
sperati, ma direi che il discorso riguarda più
il Nurburgring e Budapest. A Spa andavamo
forte, nel turno libero ero stato il più veloce e
poi in qualifica non sono riuscito a trovare il
giro buono. Per il resto, come ho detto, tanta
sfortuna. A Silverstone il contatto con Lei-
mer, a Spa un errore del team al pit-stop e la
tamponata di Clos all'Eau Rouge. A Monza
avevo sì preso un drive through entrando
troppo forte in pit-lane, poi c'è stato comun-
que il ritiro per un problema alla pompa del-
l'olio a dimostrare che in questo periodo per
noi gira male".
Cosa ti aspetti dalle prossime gare?
"Di ritornare a lottare per la vittoria. Con la
macchina siamo tornati sulla strada giusta, e
la terza fila in qualifica aMonza ne è la dimo-
strazione, per cui mi aspetto di essere nelle
condizioni di finire davanti a tutti. Tra l'altro
la pista di Singaporemi piace particolarmen-
te, per cui spero di andare subito forte lì".
In chiave campionato, però, il distacco
non è poco con sole due gare al termi-
ne...
"Vero,maalla fine i punti inpaliosonoancora
tanti. Con vittoria e giro veloce in gara 1 si
recuperano molti punti su chi chiude secon-
do, e quello deve essere il nostro obiettivo per
Singapore e Abu Dhabi. Tra l'altro in questa
stagione non siamo ancora riusciti a imporci
nella prima corsa del fine settimana, per cui
direi che è arrivato il momento per farlo".
Sei alla fine della tua terza stagione in
GP2. Se non riuscissi a vincere il cam-
pionato hai già idea di cosa farai nel
2014?
"Sinceramente no. Il mio obiettivo è e resta
la Formula 1, ma ovviamente non è facile. Se
non si dovesse concretizzare nessuna chance
nel Circus, tenderei a escludere un'altra sta-
gione in GP2. So che non bisogna mai dire
mai, ma non credo sarebbe ideale".
A proposito di F.1, quest'anno non sei
stato presente allo Young Drivers Test
di Silverstone. È stata una tua scelta?
"Principalmente sì.Un test così, inmezzoalla
stagione, rischiava di deconcentrarmi trop-
po. I riferimenti dellaF.1 sono completamen-
te diversi da quelli della GP2 e quindi ho pre-
feritoevitaredi distrarmi. Ero in testaal cam-
pionato e tutte lemie energie dovevano esse-
re indirizzate sul successo in GP2. Credo che
in ogni caso sia stata la scelta giusta".
Il mio obiettivo è e resta la F.1, ma
ovviamente non è facile. Se non si dovesse
concretizzare nessuna chance nel Circus,
tenderei a escludere un'altra stagione in GP2.
So che non bisogna mai dire mai,
ma non credo sarebbe ideale
STEFANO COLETTI
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