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FORMULA 1
CHRIS HORNER
Daniel Ricciardo già a rapporto da Chris Horner
Daniel è famoso per il suo bel carat-
tere: questo ha contato?
«Fatemi dire una cosa: puoi essere la per-
sona più simpatica del mondo, ma se non
sei veloce non ti serve a niente, almeno in
F.1. Sì, Daniel è molto simpatico, non credo
di averlo mai visto senza un sorriso – ma,
e questo è importante, è veloce di natura è
ha un ottimo feeling con la macchina, che
sono gli attributi giusti per vincere. Ovvia-
mente sarà il tempo a dirci il resto, perché
il suo non sarà un lavoro facile. Dovrà bat-
tersi con Vettel, e misurarsi con Sebastian
è difficile per chiunque. Credo che però
Daniel potrà imparare molto da questa
esperienza. Ha già avuto un assaggio di
come si muove Seb quando è stato il nostro
terzo pilota e sono sicuro che in futuro
estrarrà il possibile dal fatto di correre a
fianco di un compagno che è tre volte cam-
pione del mondo».
Vedi in lui una versione aggiornata di
ciò che era Vettel quando lasciò la
Toro Rosso per arrivare alla Red
Bull? La storia è destinata a ripeter-
si?
«Impossibile paragonare epoche diverse.
La Toro Rosso e la Red Bull avevano quasi
lo stesso telaio quando Seb fece il salto, e il
suo talento non era in discussione. Fir-
mammo con lui ad Hockenheim quell’an-
no, prima che vincesse a Monza sul bagna-
to: per domenica prossima è prevista piog-
gia, quindi chi lo sa, magari la storia si ripe-
terà. E’ un fatto però che non si possano
paragonare i due sotto il profilo del mate-
riale che avevano a disposizione quando
sono arrivati alla Red Bull. Daniel ha avuto
un compagno molto forte come Jean-Eric
Vergne, che lo hamesso costantemente sot-
to pressione, quindi i segnali ci sono. Si
tratta di un investimento sui giovani che la
RedBull hamantenuto nel corso degli anni,
e che ha consentito a Daniel di avere questa
chance, basata però sui suoi meriti, visto
che abbiamo sempre sostenuto di voler la
miglior coppia di piloti e che fare parte del
teamRed Bull non è un prerequisito neces-
sario, se non hai talento a sufficienza».
Jean-Eric ha meno esperienza di
Daniel, è vero, ma al momento ha più
punti di lui in classifica. Perché non
avete scelto lui?
«Pensiamo che Daniel a questo punto della
carriera abbia una chance migliore. Jean-
Eric è molto veloce e sta crescendo molto
bene, ma in base alle informazioni di cui
disponiamo, abbiamo scelto Daniel. Non è
stato facile, e sono sicuro che Jean-Eric cre-
scerà ancora».
Cosa ha fatto la differenza?
«Alla fine si è trattato di diversi fattori –
velocità, crescita, capacità di interagire – e
poi pensavamo che Daniel meritasse que-
sta chance. E’ all’inizio della sua carriera,
diventerà più forte e crescerà, anche se solo
il tempo ci dirà quanto. Il nostro compito è
di offrirgli la giusta base per dimostrarlo.
Avrà le stesse opportunità di Sebastian.
Non potevamo avere una coppia di piloti
migliore».
Che cosa vi aspettate da Daniel?
«Che cresca in fretta. Ha il vantaggio di
conoscere già il team: ci è stato vicino come
terzo pilota, come test-driver, ha lavorato
al simulatore, quindi conosce molto dello
staff tecnico e delle procedure. Sa come
muoversi e sa cosa ci si aspetta da un pilota
Red Bull in F.1. Non avrà bisogno di una
“luna di miele”, di un periodo di adatta-
mento. Ci conosce già intimamente, e que-
sto farà una grossa differenza. Almeno è
quello che noi, e lui stesso, ci aspettiamo».
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