Italiaracing.net Magazine - page 33

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re del team, i problemi sono nati da
un eccesso di camber. Quanto ti sono
costati gli sbagli dellaArdenquest'an-
no?
"Che i guai alle gomme dipendessero dal
troppo camber è vero, ma non ci sono dita
da puntare, il team non ha fatto nessun
errore. Sapevamo i rischi che correvamo
con quella scelta, abbiamo deciso di correrli
perché pensavamo ne valesse la pena e ci è
andata male. Motorland invece è un'altra
storia. In qualifica ero quarto o quinto,
andava più che bene, non serviva fare un
giro in più per migliorare ancora e invece il
team me l'ha chiesto, pur sapendo che poi
non avrei avuto la benzina per rientrare ai
box e che avremmo rischiato la penalizza-
zione. È stato il primo segnale di una men-
talità sbagliata verso la stagione, una ten-
denza a volere strafare che è partita dal
team, e che poi la squadra ha passato a me".
- E' difficile capire il perché di questa
pressione auto-indotta, visto che l'an-
no scorso insieme vi eravate dimo-
strati il binomio da battere.
"Il problema sono stati i mesi di pausa tra i
due campionati, in cui abbiamo fatto di tut-
to: galleria del vento, simulazioni, sessioni
al seven post rig (un banco dinamico avan-
zatissimo che permette di simulare le solle-
citazioni create da qualunque pista sulle
sospensioni, ndr), sempre alla ricerca di
quel qualcosa in più rispetto agli altri, di
soluzioni sempre più sofisticate. Alla fine ci
siamo allontanati dalle cose semplici, abbia-
mo perso la strada e ci siamo complicati la
vita ben più di quanto servisse veramente".
In che senso?
"Nel senso che questo è unmonomarca, e in
un monomarca non ha senso andare a cer-
care quella soluzione che ti possa garantire
il mezzo secondo al giro di vantaggio perché
non c'è! Il materiale è uguale per tutti e i top
team fanno tutti un ottimo lavoro, ma è
come se noi ci fossimo sentiti troppo forti,
troppo sicuri, e questo ci avesse fatto sentire
in dovere di andare oltre, di forzare troppo
la mano. Vale anche per me: le difficoltà di
quest'anno mi hanno fatto realizzare che
quando l'anno scorso vincevo con 36" di
vantaggio su Bianchi non si trattava un gap
realistico. Semplicemente era un fine setti-
mana in cui ame era andato tuttobenemen-
tre a lui molto meno".
- Ti ha colpito il modo in cui Kevin
Magnussen sta dominando il campio-
nato?
"Prima dell'inizio della stagione, senza
immaginare che noi avremmo avuto queste
difficoltà, sapevo comunque che sarebbe
stata dura. Conosco bene Kevin, sia in pista
che fuori, abbiamo addirittura vissuto insie-
me per un periodo e tutt'ora ci vediamo
spesso, per cui ero perfettamente cosciente
di quello che sarebbe stato in grado di fare
con una vettura competitiva come quella
della DAMS. Non hanno sbagliato pratica-
mentemai nel corso della stagione, ed è così
che si vincono i campionati".
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