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Testi e disegni di Paolo D’Alessio
Chi lo ha detto che i mondiali saziano la
fame di vittorie? Ve lo ricordate cosa
accadde all’epoca di Michael Schumacher
vincitutto?. Dopo il titolo del 2000, arriva-
to 21 anni dopo l’iride di Jody Scheckter
del 1979, si disse che la Ferrari e il suo
numero uno erano appagati e ci sarebbero
voluti parecchi anni, primadi rivedereuna
Rossa ed un suo pilota sul gradino più alto
del podio. Nulla di più sbagliato: non solo
il terribile duo si riconfermò ai vertici del-
la categoria nel 2001, ma fino al 2004 per
gli avversari non ci fu nulla da fare contro
lo stapotere dell’accoppiata Ferrari-Schu-
macher, che nell’arco di sei stagioni si
aggiudicò la bellezza di sei titoli costruttori
e cinque mondiali riservati ai piloti. Più o
meno quello che sta capitando quest’anno,
con Sebastian Vettel e la sua fida Red Bull
pronti a fare poker. Dopo la trionfale
cavalcata del 2011, propiziata dagli “scari-
chi caldi” e dall’effetto soffiaggio e dopo la
rocambolesca rimonta della passata sta-
gione, i pronostici del 2013 andavano tutti
alla McLaren, che aveva chiuso in gran
spolvero il campionato 2012 e alla Ferrari,
che con la F138 pareva aver ritrovato l’ar-
maper puntare finalmente inalto. Ed inve-
ce no: dopo un avvio non brillantissimo il
binomioSebastianVettel-RedBull è torna-
to a dettar legge in Formula 1 e se non ci
saranno repentini capovolgimenti di fron-
te, non ipotizzabili dopo le perentorie
affermazioni del campione del mondo in
carica a Spa e Monza, piste considerate
tabù per la Red Bull, per il quarto anno di
fila il team di Herr Mateschitz rischia di
monopolizzare le due classifiche iridate..
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