Italiaracing.net Magazine - page 22

22
FORMULA 1
COPPIE DA FERRARI
Carlo Baffi
Con il recente ingaggio di Kimi Raikkonen,
per il biennio 2014-2015, la Ferrari torna
ad avere una coppia di numeri uno e pure
campioni del mondo. Una filosofia tanto
cara ad Enzo Ferrari, che amava avere in
squadra piloti forti, anche a costo che si
facessero la guerra a vicenda. Negli anni
‘50, quando agli albori della F.1 le scuderie
presenti potevano contarsi sulle dita di una
mano, Maranello schierava dai quattro ai
cinque piloti a stagione e con fior di cam-
pioni. Parliamo di Alberto Ascari, Nino
Farina, Mike Hawthorn, Peter Collins e
Juan Manuel Fangio. Senza dimenticare
che in alcune occasioni, la lotta iridata si
consumò addirittura tra i fantini del Caval-
lino. Il 2 settembre del ’56, nel Gran Premio
d’Italia a Monza, ultima gara stagionale,
sono in tre a contendersi la corona iridata:
Jean Behra con la Maserati, Fangio e Col-
lins con la Ferrari. E proprio quest’ultimo
lascerà un segno indelebile sotto l’aspetto
della sportività. Quando vede che l’argenti-
no è costretto ad abbandonare per un pro-
blema al motore, l’inglese rientra ai box e
gli cede il volante della sua rossa. Così
facendo, Fangio chiuderà secondo alle
spalle della Maserati di Stirling Moss, ma
si laureerà per la quarta volta campione del
mondo. Collins dirà che essendo giovane
avrà tutto il tempo di conquistare l’iride.
Malauguratamente perderà la vita due anni
più tardi sul temuto tracciato del Nurbur-
gring. Anche nel 1961, è in atto un derby
mondiale tra due drivers di Maranello:
sono l’americano Phil Hill ed il nobile tede-
sco Wolfgang Von Trips. Ad aggiudicarsi il
titolo sarà Hill vincendo la corsa di Monza,
ma sarà un giorno nero per il Cavallino. Nel
corso del terzo giro, alla staccata della curva
Parabolica, la Lotus di Jim Clark urta la
156F1 di Von Trips che vola tra il pubblico.
Il tragico bilancio parlerà di 13 spettatori
morti più il pilota tedesco.
LAUDA E REGAZZONI
GRANDE RIVALITÀ
Anni più tardi, dopo un lungo periodo di
risultati carenti, la Ferrari tornerà ai vertici
grazie alla coppia formata da Niki Lauda e
Clay Regazzoni. Il primo, un austriaco
meticoloso, il secondo uno svizzero dal
temperamento guascone. E’ il 1974, quan-
do entrambi scendono in pista al volante
della 312B3, il modello progettato da Mau-
ro Forghieri e che sarà la base dei futuri
successi. Regazzoni lotta contro la McLa-
ren di Emerson Fittipaldi sino all’ultimo
round a Watkins Glen, negli USA. L’elveti-
co dovrà inchinarsi al brasiliano e non
risparmierà alcune critiche verso la scude-
ria, rea di non aver imposto a Lauda la
ragion di squadra in alcune occasioni. L’an-
no successivo invece, sempre sotto la dire-
zione sportiva di Luca di Montezemolo, le
strategie funzionano a meraviglia e Lauda,
ben coperto da Regazzoni, trionfa alla gui-
da della formidabile 312T. Un successo che
potrebbe ripetersi anche nel ’76, con la
312T2, ma che va alla McLaren di James
Hunt che rimonta e beffa per un solo punto
Lauda, complice il drammatico incidente al
Nurburgring dell’austriaco. Da sottolinea-
re che anche in quel mondiale non manca-
no problemi tra Niki e Clay. A Brands
Hatch, subito dopo il via le Ferrari si tocca-
no e volano fuori alla prima curva, provo-
cando una rovinosa carambola. Ma nel ’77,
l’iride torna a Maranello, grazie alla secon-
da corona di Lauda, che divide il posto in
squadra con un’altra guida alla pari, l’ar-
gentino Carlos Reutemann.
VILLENEUVE-PIRONI
LA COPPIA CHE SCOPPIÒ
Altra coppia di ferro, datata 1979 è quella
formata dal coriaceo sudafricano Jody
Scheckter e dal compianto Gilles Villeneu-
ve. Approdato alla Ferrari sul finire della
stagione ’77, questo giovane canadese
diviene ben presto l’idolo delle folle grazie
alle sue gesta da funambolo, sprezzante del
pericolo. C’è chi sostiene che la coppia
Scheckter-Villeneuve sia una bomba ad
orologeria pronta a scoppiare da un
momento all’altro, ma viene clamorosa-
mente smentito. Gilles si trova in piena sin-
tonia con Jody, svolgendo un ottimo gioco
di squadra. Emblematica la condotta di
gara aMonza, quando protegge le spalle del
compagno prossimo al titolo, firmando una
storica doppietta. Diverso invece il rappor-
to tra lo stesso Villeneuve ed il francese
Didier Pironi. Dopo un 1981 trascorso
all’insegna dell’armonia, la coppia scoppia
l’anno dopo, per la precisione il 25 aprile
nel corso del Gran Premio di San Marino.
In una gara disertata da parecchi team
inglese per motivi “politici”, sono le due
Ferrari a dominare la scena a Imola, ma
Pironi rompe i patti superando Villeneuve
in testa alla gara. Dal box del Cavallino
espongono il cartello “slow”, ma Pironi si
rifiuta di cedere la posizione, venendo così
meno all’accordo stabilito prima del via,
secondo cui, avrebbe vinto chi tra i due fer-
raristi si fosse trovato al comando nella
seconda metà di gara. E’ uno scippo intol-
lerabile, che Villeneuve esterna con
un’espressione furente durante la cerimo-
nia del podio. Purtroppo l’epilogo andrà in
scena tragicamente due settimane dopo nel
corso delle qualifiche del Gran Premio del
Belgio a Zolder. Nel tentativo di battere il
1...,12,13,14,15,16,17,18,19,20,21 23,24,25,26,27,28,29,30,31,32,...100
Powered by FlippingBook