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FORMULA 1
LA TECNICA
La Red Bull vince perché di base è un’otti-
ma vettura, ma anche e soprattutto perché
Newey è il progettista che nel corso della
stagione la sa far progredire maggiormen-
te, costringendo gli avversari ad una rincor-
sa continua. Prendiamo ad esempio il dise-
gno del retrotreno della monoposto 2013.
Anche in questo caso le similitudini con i
modelli che l’hanno preceduta sono note-
voli, ma si tratta per l’appunto di similitu-
dini. Ad un occhio attento non sfugge ad
esempio il fatto che nel corso delle ultime
stagioni il cofano motore delle Red Bull si
sia progressivamente ridotto, così come
sono cambiate forma e dimensione della
"bocca" di sfogo adoperata per evacuare il
calore presente all’interno del cofano
motore. Nell’ultima versione la forma di
questo apertura è più rotonda, rispetto alla
macchina del 2012, e sfoga l’aria calda in
corrispondenza del profilo inferiore dell'ala
posteriore, al fine di aumentare la depor-
tanza al retrotreno. A proposito di quest’ul-
timo profilo: sui circuiti da basso carico la
Red Bull usa una conformazione rettilinea,
mentre sulle piste dove occorre maggior
carico (vedi il disegno) il profilo è decisa-
mente più complesso e presenta un anda-
mento curvilineo, tanto nella parte centra-
le, che in quelle due laterali.
AVVERSARI SEMPRE
COSTRETTI
A INSEGUIRE
DRS PASSIVO NEL CASSETTO
Anche se il vantaggio di Vettel, nella graduatoria riservata ai piloti, e quello della RB9,
nel costruttori, sono più che rassicuranti, solo uno scriteriato potrebbe pensare che lo svi-
luppo tecnico della Red Bull 2013 sia giunto al termine. Probabilmente, così come farà la
Ferrari con la F138, in previsione delle gare di Singapore, India e Corea, Newey potrebbe
stupirci con qualcosa di nuovo o tirare fuori dal suo cappello a cilindro alcune soluzioni
tecniche che si sono già viste nel corso dei test invernali, ma che non sono mai state uti-
lizzate in gara. La più interessanti di queste è senza dubbio il “DRS passivo”, stile Renault,
che Vettel ha collaudato nei test pre-campionato di Barcellona e che dovrebbe fare stallare
l’ala posteriore sul dritto. Per il momento, come detto, si tratta di un’ipotesi di lavoro, ma
se gli analoghi dispositivi, collaudati da Lotus e Mercedes, dovessero fornire prestazioni
interessanti, non è detto che Newey non ne acceleri lamessa a punto. Tanto per non lascia-
re nulla di intentato....
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