Italiaracing.net Magazine - page 19

di Stefano Semeraro
“C’eravamo tanto amati/, per un anno e forse più/c’eravamo poi
lasciati/non ricordo come fu”. Gli anni del (turbolento) primo
amore fra Kimi Raikkonen e la Ferrari in realtà furono tre, ma il
vecchio testo di “Come Pioveva” per il resto sembra scritto sumisu-
ra per il remake della vicenda. Sperando che il finale sia diverso.
Come vinceva, Kimi, all’inizio della sua prima avventura a Mara-
nello: sei Gran Premi, contro i tre di Felipe Massa, e subito il titolo
Mondiale strappato alla coppia spaziale della McLaren, gli allora
litiganti perenni Alonso e Hamilton. Kimi se li bevve tutti e due,
ma due anni dopo fu proprio la tendenza ad alzare parecchio il
gomito, oltre che a farsi solennemente gli affari propri rifiutando
le buone maniere e gli obblighi in società (e in palestra), a mettere
parola fine alla love-story italo-finlandese.
Adesso la Ferrari ci riprova, Kimi anche, sfruttando il fine corsa di
Massa (Ma una sera c'incontrammo per fatal combinazion/perché
insieme riparammo/,per la pioggia, in un porton...), e un rapporto
ancora acerbo con Vettel. La Rossa ha bisogno di una seconda gui-
da aggressiva, di qualcuno che insieme tenga a bada e stimoli
l’Alonso infuriato, Raikkonen di una vettura che gli dia una chance
di vincere più solida di quella della Lotus prima di dire addio al
Circus. Un matrimonio di convenienza che si trasformerà in pas-
sione vera? Difficile da capire. (Passa in tempo una vettura,/io la
chiamo,/ lei fa: "oh no!",/dico: "Eh via, senza paura,/ su montia-
mo!", e lei montò).
Dopo l’addio di Raikkonen nel 2009, complice anche il Mondiale
mancato e poi l’incidente di Massa al Nurburgring, la Ferrari ha
perso convinzione e competitività. Più per colpa di progetti sba-
gliati che di Alonso, è vero, tanto che a Maranello sicuramente ser-
virebbe più un Newey al tavolo da disegno che un campione
aggiunto al volante. Kimi si è divertito con la Nascar e soprattutto
con i rally, esperienza che secondo uno che di uomini, asfalti e ster-
rati ne capisce – Petter Solberg – gli ha fattomolto bene. «Conosco
Kimi e credo che il rally lo abbia reso un uomomigliore», ha dichia-
rato al quotidiano norvegese Verdens Gang il campione del mondo
rally del 2003. «E’ un tipo molto freddo, pensa a guidare la mac-
china e questo è tutto». Che sia sempre cool e molto veloce lo ha
dimostrato alla Lotus: un solo ritiro in 32 gare corse alla corte di
Boullier, due vittorie, ad Abu Dhabi nel 2012 e in Australia que-
st’anno, otto secondi posti (di cui cinque quest’anno), grinta da
vendere e ambizioni da antagonista di Vettel e Alonso frustrate da
una scuderia costretta a combattere con ricorrenti problemi finan-
ziari. I soldi contano, e i pagamenti arretrati sono sicuramente stati
un fattore che ha aiutato Kimi a traslocare di nuovo a Maranello.
Ma di mezzo c’è anche la voglia di tornare sul gradino più alto, con-
frontandosi ad armi pari con il vecchio rivale Alonso. Basterà, per
ricucire un rapporto che fu di innamoramento (per il talento del
finlandese), ma mai di amore maturo? (Ma il ricordo del passato/
fu per lei il più gran dolor,/perché al mondo aveva dato/la bellezza
ed il candor).
Per l’ex dt della Ferrari Cesare Fiorio – e non solo per lui - Raik-
konen fuori dalla pista non è un esempio. Troppe sregolatezze,
poca attenzione all’allenamento (lo ha ammesso Kimi stesso
“quando mi va, mi alleno”), non una grande fama come collauda-
tore. «Ammiro il suo talento – sostiene Fiorio – non il suo lavoro
tecnico e il suo stile di vita». Accuse che Kimi allontanerà preve-
dibilmente come fa con i problemi che gli sembrano irrilevanti
(cioè quasi tutti), ovvero con una scrollata di spalle. La sua può
essere una soluzione ponte – in attesa che, come sostengono in
molti, ad esempioMarkWebber – fra due anni aMaranello sbarchi
Sebastian Vettel. Ma può trasformarsi anche nell’occasione di
vedere in azione un autentico dream team, con ambizioni assolute.
Il pericolo è rappresentato dalla convivenza con Alonso, che come
ha sottolineato Massa potrebbe non presentarsi facile, anche se in
fondo Kimi è uno che, quando lo lasciano in pace (“leave me alo-
ne!”), vive e lascia vivere. Con ruvidezza e senza sconti, ma con
onestà. «Non riesco a immaginare come possano andare d’accordo
– ha commentato perplesso Martin Whitmarsh, team principal
della McLaren – Kimi di solito non si cura di chi guida l’altra mac-
china del team, ma Fernando non riuscirà a farsene una ragione».
Alain Prost, che di rivalità interne ne sa qualcosa, c’è andato anche
più pesante. «Di solito sono favorevole ad avere due piloti forti nel-
lo stesso team – ha spiegato l’ex ferrarista – ma ciò significherà
non avere un numero 1 indiscusso, almeno all’inizio. E non sono
sicuro che Stefano Domenicali sarà in grado di gestire la situazione
come un Ross Brawn o uno Jean Todt». Troppo duro o molto rea-
lista?
«La buona riuscita del rapporto dipenderà solo da Alonso», ha
dichiarato David Coulthard al Daily Telegraph. «Quello che so
avendo lavorato con Kimi è che è quel che sembra. Imperturbabile,
freddo, del tutto apolitico. Non si fa mai coinvolgere nelle cospi-
razioni da paddock. Farà il suo lavoro senza creare problemi, come
non lo ha fatto nel 2008 e nel 2009 quandoMassa iniziò ad andare
più veloce. Il problema è piuttosto:sarà Alonso a mandare tutto
all’aria se Kimi gli metterà troppa pressione o addirittura lo bat-
terà? Però la mia opinione è che oggi Fernando è un pilota com-
pleto, e che l’arrivo di Kimi lo renderà ancora più forte nei prossimi
due anni. E questo sarà un problema per tutti gli altri». Unmenage
a trois, insomma, che resta un incognita. Come tutti gli amori, del
resto, vecchi o nuovi che siano. Sperando che alla fine a rimetterci,
fra le lacrime, non sia la Rossa.
(Quando una sera in un sogno lontano/nella vettura io le presi la
mano,/quando salvare ella ancor si poteva! Come pioveva...così
piangeva!).
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