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GUARDANDO
AVANTI
Il pilota della Trident racconta una stagione
che era partita con i migliori auspici e invece
si è rivelata negativa per vari motivi
Antonio Caruccio
David Fumanelli è uno dei pochi piloti che l’Italia di buon
livello che l’Italia presenta nelle categorie internazionali
di spessore. Il lombardo, che vive a Lesmo, luogo che nel
motorsport ha una valenza molto particolare, è uno dei
più vincenti in Formula 3. Ben 11 affermazioni per lui nel-
la serie Open, con il titolo di vicecampione nella stagione
2011 e poi un sorprendente passaggio in GP3 nel 2012,
dove al debutto non ha sfigurato in seno al team Arden
sia nel confronto con Matias Laine, che con il campione
Mitch Evans. Quest’anno doveva essere quello dell’affer-
mazione definitiva con il team Trident, ma qualcosa non
è andato…
Il campionato 2013 della GP3 volge al termine.
Che bilancio puoi trarne?
“Sicuramente negativo e al di sotto delle aspettative. Dopo
i primi test invernali, per via delle prestazioni incoraggian-
ti, pensavo di poter ottenere qualcosa di più nel corso del
campionato. Io e la Trident eravamo partiti bene a Barcel-
lona, ma abbiamo pagato un po’ di sfortuna e di inespe-
rienza in qualifica, soprattutto con le bandiere gialle. Per
un errore in gara-2 è poi sfumato un podio quasi sicuro.
DaSilverstone sono arrivate lenuovemescoledelle gomme
Pirelli e abbiamo sofferto qualche problema in più. Siamo
andati in confusione perché il nostro assettonon si sposava
con questi pneumatici. Il lavoro nel fine settimana è dun-
que diventato frenetico alla ricerca della competitività per-
duta. Il nostro punto debole era la qualifica; avevamo una
macchina veloce, ma non trovavamo il massimo grip. In
GP3 in un solo secondo ci sono venti piloti e questo fa la
differenza tra partire nelle prime tre file o dalla settima. In
piste in cui poi è difficile superare, partire dalle retrovie
compromette il fine settimana già al sabato mattina”.
