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GP3
DAVID FUMANELLI
Ora ci sonoquasi duemesi per la gara
di Abu Dhabi. Cosa farai in questo
periodo?
“Quando ho visto il calendario sono rima-
sto un po’ stupito. Tenere per due mesi fer-
mi i piloti e i team, dove non si può provare
né fare test, forse non è un’ottima scelta.
Peraltro si arriva dopo il break all’ultima
gara in cui c’è chi si gioca il campionato sen-
za avere il tempo per riabituarsi alla vettu-
ra. Per quanto mi riguarda, continuerò ad
allenarmi molto e dato che inizieranno i
test invernali, programmerò il 2014. Inol-
tre cercherò la possibilità, qualora trovere-
mo il budget, di fare una gara in questo
periodo per non perdere l’abitudine”.
La tappa di Monza è stata forse la
peggiore dal punto di vista emotivo.
Ce la vuoi raccontare?
“Arrivavo a Monza dopo un brutto periodo.
I tecnici avevano scoperto un problema al
motore, emerso con prepotenza a Spa. Gio-
vedì mi avevano cambiato dei componenti
al propulsore e nel turno libero di venerdì
andavo bene. In qualifica però, si sono
ripresentate delle anomalie alla pressione
dell’olio e la vettura si è ammutolita nel
secondo stint, senza poter quindi sfruttare
le gomme nuove. In gara 1 sono partito con
il monoplano, una scelta azzardata che si è
poi rivelata errata perché pagavo troppo
nel tratto guidato. Ho guadagnato tanto in
partenza, ma facevo fatica a gestire la situa-
zione durante la gara. Nella seconda corsa,
invece, sono stato colpito alla partenza. La
macchina ha avuto dei danni riparabili e
dopo un pit-stop in cui mi hanno cambiato
l’ala posteriore ho ripreso la gara. I tempi
erano buoni, giravo come i primi e ho man-
tenuto il record nel secondo settore, prima
che Conor Daly me lo portasse via all’ulti-
mo. Mi ha fatto piacere aver risolto i pro-
blemi di sabato, e senza l’incidente con
Ryan Cullen avrei potuto risalire abbastan-
za la graduatoria. È stato un weekend duro
perché si trattava della tappa di casa e avrei
voluto concludere in maniera positiva gli
ultimi appuntamenti della stagione”.
Rispetto allo scorso anno, che cosa
non è andato?
“Onestamente faccio fatica a capire anche
io che cosa non abbia funzionato. Ci siamo
trovati dall’essere facilmente tra i primi
cinque a lottare, per essere con fatica tra i
primi dieci in qualifica. Tutto è andato
all’opposto rispetto ai test, come se il fatto
che ART e Arden fossero in difficoltà li
avesse spinti a trovare qualche soluzione
che, nella parte centrare dell’anno li portas-
se ad avere questo vantaggio. Non mi piace
appellarmi alla sfortuna, ma in alcune
situazioni non siamo certo stati favoriti,
perché se una sola piccola cosa fosse andata
in modo diverso, il fine settimana avrebbe
avuto una svolta. A Valencia, per esempio,
ero nono quando sono stato tamponato da
Adderly Fong. In gara tutti hanno avuto
problemi con le gomme mentre noi anda-
vamo bene, e quindi avrei potuto recupera-
re due posizioni per trovarmi poi in prima
fila nella gara 2 e puntare alla vittoria in un
circuito dove era difficile superare. Questo
avrebbe dato sicuramente una svolta diver-
sa al campionato”.
Starai anche guardando al futuro.
Cosa c’è nei tuoi piani?
“Ho ricevuto delle proposte per andare in
GP2 e World Series Renault, ma il salto di
budget richiesto è notevole rispetto all’at-
tuale. Al momento bisogna lavorare duro
per cambiare categoria e cercherò di trova-
re qualche appoggio importante anche se
mi rendo conto che dopo una stagione
come questa sia difficile. Nei prossimi mesi
oltre che portare avanti le attuali trattative,
valuterò quali saranno le migliori strade da
battere per il futuro”.
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