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GP3
EMANUELE ZONZINI
Antonio Caruccio
Emanuele Zonzini quest’anno ha affrontato
il suoprimo anno inGP3 e per farloha scelto
il team Trident. Come spesso accade, ha
dovuto faticare non poco per mettersi in
mostra, ma è stato bravo nell’imparare in
fretta come adattarsi ad una monoposto
impegnativa quale è stato il nuovo progetto
Dallara. In attesa della trasferta finale di
Abu Dhabi, il sammarinese andrà due set-
timane a Malta per migliorare il proprio
inglese, scelta di grande valore per un
diciannovenne che punta in alto per il suo
futuro.
Come valuti la tua stagione 2013?
“Penso che sia stata la mia stagione più dif-
ficile sino ad ora, perché il livello dei piloti
è altissimo. È stato un anno difficile per i
problemi che ci sono stati, un po’ forse da
parte nostra, unpo’ del team, anche se anco-
ra non riusciamo a capirne il motivo.
L’obiettivo era quello di essere tra i primi
dodici e aver fatto qualche punto, ma non ci
sono riuscito e sono un po’ demoralizzato”.
Quanto è difficile arrivare in GP3 da
debuttanti?
“Durante i test ero rimasto abbastanza con-
tento, avendo fatto un grande salto prove-
nendo dalla Formula Abarth. Tutti in Tri-
dent, nelle prove invernali, eravamo nei pri-
mi dieci equestomi davamolta caricaemoti-
vazione. Nel corso dell’anno mi sono un po’
spento, ma certo non mollo perché il mio
sogno è quello di arrivare in Formula 1”.
Precedentemente hai corso con la
Formula Abarth. Il salto alla GP3 è
decisamente importante. Come hai
fatto ad abituarti ad una vettura con
così tanta potenza?
“Hopartecipatoai test aJerez loscorso inver-
no con la vettura precedente, meno potente,
trovandomi subito bene. Pur non conoscen-
do lapistaavevoaddiritturaottenuto il primo
tempoalmattino. Lamacchinanuova invece,
ha portato un notevole step prestazionale,
ma penso di aver gestito bene il passaggio”.
I tuoi compagni in Trident sono due
piloti esperti come David Fumanelli e
Giovanni Venturini. Tuttavia in varie
occasioni non è sembrato esserci
grande divario tra voi, anzi da metà
stagione hai fatto notevoli passi in
avanti…
“Questa in parte è la soddisfazione di
quest’anno. Ciò che facevamo nei test era
lavorare molto insieme, nonostante non ci
conoscessimo reciprocamente. L’esperien-
za da parte loro è superiore alla mia, ma
sono rimasto abbastanza vicino all’anda-
mento generale delle loro prestazioni. Inol-
tre ci sono stati weekend in cui sono stato il
migliore all’interno della squadra, come ad
esempio al Nurburgring, o a Monza, dove
però loro hanno avuto un incidente”.
Hai Ben Hanley, ex pilota GP2, ex
Junior Renault e ora impegnato nel
karting per ART, come coach driver.
In chemodo ti ha aiutato lavorare con
lui?
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