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DTM
GARA A ZANDVOORT
Alessandro Gargantini
Andando controcorrente rispetto alla tra-
dizione del DTM che solitamente incorona
il nuovo “Meister” nella finalissima di Hoc-
kenheim, Mike Rockenfeller ha bruciato le
tappe ed ha chiuso il discorso per il titolo
con una gara di anticipo. E’ il risultato del
predominio del ventinovenne tedesco pilo-
ta dell’Audi, che è riuscito a combinare alla
perfezione successi di tappa e costanza di
rendimento. Mentre tutti i suoi rivali diret-
ti, l’uno dopo l’altro, si autoeliminavano,
Rocky è riuscito a non perdere un colpo.
L’ultimo a cadere, in ordine cronologico, è
stato Augusto Farfus, pur vincitore a Zan-
dvoort. Erano troppi da colmare i 33 punti
che separavano i due leader in graduatoria
generale: al pilota di Ernst Moeser bastava
un secondo posto sul circuito delle dune per
laurearsi campione, ed il puntuale Rocken-
feller ha compiuto la missione. Il neocam-
pione ha perso sul tracciato olandese il
duello con il brasiliano, ma ha badato al
sodo modificando la strategia durante la
gara e reimpostando la sua corsa sulla
BMW di Marco Wittmann, che scattava in
pole ed avrebbe potuto insidiare la sua
seconda posizione. “Non è stata, come al
solito, una corsa di facile interpretazione”
– ha raccontato il nuovo campione del
DTM – “In partenza Wittmann ha lasciato
sfilare Farfus ed io mi sono trovato in terza
piazza. Ho impiegato un giro a riconquista-
re la posizione d’onore, ma la vettura del
brasiliano aveva già conquistato oltre due
secondi di vantaggio. Ho cercato nella pri-
ma fase di riacciuffare il pilota di Curitiba,
ma quando ci siamo resi conto che non ave-
vo possibilità di farlo, abbiamo dato priori-
tà al titolo ed abbiamo soprattutto control-
latoWittmann”. Rocky ha spiegato l’impor-
tanza del supporto che ha ricevuto, come
nel corso della stagione, dai suoi compagni
di Marca. “Sì, ringrazio la mia squadra ed i
miei compagni. Oggi Timo Scheider è stato
importantissimo. Quando mi hanno avvi-
sato che si era frapposto tra me e Marco
Wittmann, ho tirato un sospiro di sollievo”.
AUDI VITTORIA DI SQUADRA
L’ASSENTE SPENGLER
Nel finale di stagione tutti i piloti Audi sono
apparsi molto competitivi e continui, riu-
scendo spesso amonopolizzare la zona pun-
ti e a dare una mano al capoclassifica. Ad
Oschersleben ben otto Audi RS5 avevano
terminato la corsa nelle prime dieci posizio-
ni, ed anche a Zandvoort la forza della squa-
dra Audi è stata determinante. Da questo
punto di vista, Dieter Gass e Wolfgang
Ullrich hanno fatto proprio un buon lavoro.
A differenza di Rockenfeller, Augusto Far-
fus ha affrontato la prova decisiva esclusi-
vamente con il supporto del rookie Marco
Wittmann, che, pur veloce, non è riuscito a
mettere sul tavolo l’esperienza necessaria.
In casa BMW, sono risultati assenti ingiu-
stificati Bruno Spengler e Martin Tomczyk,
rispettivamente campioni della categoria
nel 2011 e 2012. Per la prossima stagione
Jens Marquardt dovrà serrare i ranghi ed
allestire una squadra che potrà puntare su
più piloti. Tornando a Mike Rockenfeller,
occorre rimarcare che la stagione in corso è
stata di gran lunga la migliore che il tedesco
abbia disputato nella categoria. La sua
maturazione è apparsa davvero netta. Pro-
babilmente la decisione di Wolfgang Ullrich
di interrompere l’impegnodi Rocky nei Pro-
totipi, per consentirgli di concentrarsi sol-
tanto sul DTM, è stata azzeccata.
MERCEDES QUANTI ERRORI
PAFFETT LASCIATO SOLO
Zandvoort ha confermato il periodo di dif-
ficoltà della Mercedes, nona con Gary Paf-
fett. Il ridimensionamento dell’impegno
nel DTM, che ha portato alla decisione di
schierare soltanto sei vetture e di avere ben
cinque piloti junior, ha generato ad un
indebolimento generale. Il forte britannico
non ha avuto in squadra punti di riferimen-
to sia dal punto di vista tecnico che da quel-
lo agonistico. In ottica futura la Casa di
Stoccarda ha varato un programma di raf-
forzamento che dovrebbe consentirle di
tornare a lottare per il titolo. Le vetture in
pista torneranno ad essere otto e, dal punto
di vista piloti, si stanno valutando varie
alternative. Si pensa, da tradizione Merce-
des, a un nome di grido proveniente dalla
Formula 1, che potrebbe anche essere Feli-
pe Massa. Altre voci vorrebbero l’ingaggio
di un big del DTM strappato alla concor-
renza e ad almeno un pilota proveniente
dalla F.3 Europea.
ZANDVOORT CIAO CIAO
MA È UNA PISTA VERA
L’ultima nota riguarda il tracciato di Zan-
dvoort, ritenuto tutto d’un tratto obsoleto,
stretto e pericoloso. Per questo motivo,
dopo undici anni consecutivi, il circus del-
l’ITR ha deciso di voltare le spalle allo sto-
rico impianto olandese per abbracciare
nuove piste calcate anche dalla Formula 1.
Sono già pronte a entrare nel calendario del
DTM la novità Budapest e Barcellona, che
in passato ha già ospitato la categoria.
Quest’anno sono stati oltre quarantamila
i tifosi che, pur ignari, per l’ultima volta
hanno popolato le dune e assistito a uno
spettacolo ormai entrato nella consuetu-
dine che li riuniva una volta all’anno. Ci
sono stati i soliti caroselli di biciclette ver-
so la pista e la fiumana di spettatori che
dalla vicina stazione procedevano sui
marciapiedi con le sedie apribili ed i cap-
Paffett e Mortara in lotta
1...,60,61,62,63,64,65,66,67,68,69 71,72,73,74,75,76,77,78,79,80,...88
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