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USCC
MAX ANGELELLI
Marco Cortesi
La grande vittoria, e poi una pausa. O
meglio, un alleggerimento degli impegni da
pilota. La fine della stagione è stata ricca di
avvenimenti per Max Angelelli. Riuscito a
riconquistare la Grand Amdopo il successo
del 2005, Max ha deciso per il 2014 di limi-
tarsi a quattro partecipazioni, da “terzo
pilota” nelle grandi classiche di Daytona,
Sebring, Watkins Glen, Road Atlanta.
Limitandosi - si fa per dire - al ruolo mana-
geriale che ha portato ottimi frutti negli
ultimi anni, ma restando pronto a tornare
in gioco. Il tutto, con una situazione, quella
del nuovo campionato USCC, tutt’altro che
chiara dal punto di vista regolamentare,
che prevede di bilanciare auto diversissime
come prestazioni e budget.
Com’è arrivata la decisione di non
guidare più a tempo pieno nel 2014?
“Per quelli che mi conoscono e sanno qual
è il mio ruolo nel team non è una sorpresa.
Quest’anno ho raggiunto un picco di impe-
gni a dir poco insostenibile. Dovevo guida-
re, fare briefing con il team, gli incontri tec-
nici e un sacco di altre cose allo stesso tem-
po. Mi capitava di arrivare ad una riunione
in tuta e poi dover andare via ametà perché
dovevo salire in macchina. Era impossibile
continuare così. In più i risultati della mia
collaborazione con il direttore tecnico ha
portato ottimi risultati. Visto che il futuro
è quello…”.
La coppia titolare sarà composta dai
fratelli Taylor, come mai Ricky è tor-
nato “in casa”’?
“Entrambi i fratelli Taylor sono ufficiali
Chevrolet quest’anno, ma il team Spirit Of
Daytona non avrà più l’appoggio del
costruttore, quindi Ricky si sarebbe trovato
scoperto. E’stata una soluzione naturale.
Comunque voglio sottolineare che quella di
non correre a tempo pieno non è una scelta
definitiva”.
Sicuramente nella tua decisione avrà
avuto un peso uscire da una stagione
di grande successo come quella del
2013?
“Seguo come modello Dindo Capello. Lo
stimo tantissimo come pilota e come per-
sona ed è il massimo fare come ha fatto lui,
andare via veramente da numero uno,
restando velocissimo anche nell’ultima
apparizione a Le Mans”.
Com’è maturato il titolo 2013?
“Nell’ultimo periodo sono cambiate molte
cose, è stata una lunga rincorsa. Abbiamo
cambiato direttore tecnico, cosa che ha ini-
ziato a mostrarci il vero valore della Dalla-
ra, poi abbiamo cominciato ad utilizzare il
body Corvette. Da lì in poi abbiamo iniziato
a fare la differenza vera, eravamo di un
altro pianeta, sempre costantemente
davanti mentre gli altri si alternavano alle
nostre spalle”.
Qual è stato l’elemento vincente?
“Questa è stata una vera vittoria del team,
non ci sono effetti a sorpresa o altro. Abbia-
mo vinto cinque gare perché in tutte le
occasioni i meccanici ci hanno mandato
fuori dai box in testa. Per esempio, se hai
una macchina tecnicamente buona di base,
già per gli altri è difficile passarti. Poi, se sei
sicuro del lavoro dei tuoi meccanici, basta
che il primo pilota sia nella top-3 che quan-
do rientra ai box sa bene che gli uomini del
team faranno alla perfezione tutto il lavoro
e l’altro pilota dovrà semplicemente man-
1...,58,59,60,61,62,63,64,65,66,67 69,70,71,72,73,74,75,76
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